Scusate lo scetticismo ma non credo alle parole dell'assessore. Questo è solo "protagonismo" per avere uno spazio su un quotidiano per accattivarsi un pò di voti.Romeo promette: 'Il museo? Troviamo un locale idoneo'
Non era una provocazione, ma un appello. Ora, una missione. Il tentativo è: rendere permanente la mostra sulla storia del calcio a Taranto. Andare incontro a una volontà degli organizzatori di "100 battiti di cuore, storia e passione", chiusa domenica dopo tre giorni di esposizione di cimeli storici del Taranto alla galleria comunale del Castello Aragonese. Passare da mostra a museo. Serve uno sforzo: dell'As Taranto, del Comune di Taranto e della Provincia di Taranto. Il "Corriere" ci prova: vedendo che impegno possono prendere le parti. Poi, si potrà partire. Se ci sarà realmente la volontà.
Sebastiano Romeo, assessore allo sport del Comune di Taranto, ha voglia di provarci. Sa che non è facile, però «sarebbe una cosa favolosa». Bisogna provarci: «L'unico problema è il luogo. La galleria del Castello, mi pare abbastanza chiaro, la concediamo a più associazioni per le loro attività». Ne serve un altro, appare un discorso chiaro: «Dovremmo eventualmente trovare un luogo per renderla fruibile sempre e per tutti. In modo che diventi un'attrazione, anche». La richiesta non è tanto nella volontà degli organizzatori, ma soprattutto nella partecipazione popolare alla mostra e in ciò che rappresentano quei cimeli: «E' storia - dice Romeo -: in quelle foto, in quei reperti, il percorso sportivo affianca l'andamento e lo sviluppo della città negli anni. E' un camminare insieme». Quindi, sforziamoci. E rendiamo la mostra un museo: «Ci stavo pensando, lo dico con sincerità. Ma prima ho bisogno di avere certezze per il posto. Non voglio sbilanciarmi: concretamente, per ora, posso solo mettermi a tavolino con i dirigenti del settore Patrimonio e vedere se abbiamo locali idonei, accoglienti. Lo stadio è soggetto a lavori e va escluso, ma anche volendo farla lì a lavori ultimati andrebbe trovato un locale idoneo. Un po' come quelli che ci sono all'interno del Palamazzola, per intenderci». Volendo giocare con un po' di fantasia, Romeo si sbilancia: «Ho sempre il sogno di un museo dello sport tarantino, ma cominciamo stando con i piedi per terra: se si trova un locale, già ristrutturato, servirebbe davvero poco. Anche come gestione il costo sarebbe sostenibile. Sono rimasto davvero colpito dalla mostra e voglio ringraziare chi l'ha organizzata, che ha messo il cuore. Passando più volte da li, ho notato anche turisti che si fermavano: è uno dei motivi per cui lo sforzo va fatto». di Fulvio Paglialunga
Recuperare un immobile, metterlo a norma, spese di utenze, un custode o un responsabile...
Se ci sarà un giorno un Museo dello Sport dovranno passare almeno vent'anni. Questi che non sono in grado di riaprire strutture per il sociale come l'ex scuola Martellotta e tante altre proprietà del Comune chiuse nell'incuria e nel degrado.