TARANTO CAVESE: una battaglia vinta
di UT (the original)
La notte del Taranto
Per una notte il Taranto è tornato il primo amore dei tarantini. Oltre ottomila presenze allo Stadio per il fascino della notturna. Un dato che sinceramente è andato oltre le previsioni più ottimistiche. Complice il secondo posto nel mirino...le grandi squadre del nord stavolta hanno dovuto cedere il passo al ritorno di fiamma per la passione rossoblu....da sempre latente come la brace che cova sotto la cenere...e in attesa di un soffio di vento più deciso che la faccia divampare.
Stadio a capienza ridotta, che al netto del settore ospiti offre 9358 posti per i tifosi di casa...e gremito per 8100 posti. L'unico settore a non registrare il sold out è stata praticamente la tribuna. La gradinata era piena da destra a sinistra, colorata di tanti palloncini rossoblu, mentre la Curva Nord, completamente esaurita, traboccava in maniera impressionante: due, tre file di tifosi per ogni gradone...stipati come sardine a pressione sulle balconate.
L'unica macchia vuota a stonare è stata quella di tribuna Vip...che doveva essere occupata dal Presidente D'Addario e dal suo staff. Peggio per lui. Immagino che ci siano altri modi più intelligenti per risolvere i suoi problemi. Ieri sera si è perso una grande cornice di pubblico...e in fin dei conti...queste sono le soddisfazioni migliori quando si fa il mestiere del Presidente.
E i tanto bistrattati "occasionali", in fin dei conti si sono comportati anche abbastanza bene, poche critiche e molti applausi...nonostante il Taranto non abbia giocato in modo eccelso.
Torna l'inferno nella Nord
Erano scene di ogni domenica, ma ieri, lì per lì, per poco non ci scappa a tutti...una lacrimuccia nostalgica. La coreografia della nord è esplosiva e vecchia maniera, una bolgia, una serie di botti terrificanti (se ne conteranno 11 in totale), torciate e finalmente l'odore acre dei fumogeni...da sniffare a pieni polmoni. Adrenalina a mille, mancano solo striscioni, tamburi e bandieroni. Ecco il calcio che ci piace.
Contestazione TDT e grande tifo
La diretta satellitare della Rai...è il momento più propizio per "schiaffeggiare" in faccia Maroni. La coreografia è accompagnata da imponenti cori contro la tessera del tifoso: "Questa curva qua, questa curva qua, non si tessera!, due striscioni di protesta eloquenti. Di seguito il calcio che non ci piace. I soliti 10 minuti di silenzio per protestare contro la TDT che impedisce alle tifoserie avversarie di venire a Taranto, nessun coro contro la Cavese. Silenzio che poi è stato chiuso con il coro: "Non c'è calcio senza rivali"
Dopo di che la Curva ha iniziato a sostenere la squadra con una possenza che ci ha rimandato indietro negli anni, cori da brividi cantati anche dall'intero stadio. Pelle d'oca e adrenalina allo stato puro. Al grido di "torneremo nella sud"...poco ci è mancato che venisse giù l'intero settore...così come al goal naturalmente.
Analisi della partita
Fin qui la festa, l'evento, la bolgia. In campo è un altra storia. Il Taranto, pur avendo avuto un buon impatto con la partita, creando subito qualche occasione ghiotta, gioca contratto e la manovra non è per niente fluida. Non centra la presenza di molto pubblico e la pressione, il Taranto è in forte difficoltà sulla mediana.
Nel primo tempo, l'assenza di Di Deo si nota in modo macroscopico, c'è un deserto al centro del centrocampo...e Pensalfini, oltre a non avere le caratteristiche del ruolo...viene praticamente asfaltato da tutti gli avversari.
Il Taranto in mediana resta basso...e riesce solo a ripartire sugli esterni grazie alla qualità dei suoi uomini di fascia...ma subisce l'egemonia e il controllo dei metelliani in zona centrale.
Al centro c'è il solo Giorgino che oppone una resistenza adeguata, mentre Pensalfini sembra completamente spaesato nel centrocampo a due (gioca in quello a tre) e spesso perde palla o viene sopravanzato.
Per fortuna nostra la Cavese, non sa approfittare di questo momento di difficoltà del Taranto...e crea soltanto un paio di occasioni...anche perchè il Taranto, questo Taranto, è una squadra di carattere, con le palle e un'anima.
Brucato assiste impassibile allo scempio, non prende correttivi, si affida alla reazione dei suoi uomini...che non tradiscono.
La partita diventa spezzettata e molto fallosa, vengono distribuiti i primi gialli, Migliaccio non usa metodi spiccioli e si fa valere come può. Anche la Cavese va giù duro sulle nostre ripartenze...e sulle caviglie dei nostri uomini migliori.
Sono gli esterni che tengono a galla il Taranto. I soli Garufo e Rantier rappresentano da soli la nostra produzione offensiva, stratosferica la loro prestazione.
Il Taranto attacca...e per la maggiore lo fa sulla corsia sotto la tribuna...dove c'è la possibilità di affondare meglio. E' una partita di lotta, il Taranto ha velocità...ma non sempre le idee chiare e gli automatismi necessari, la squadra è fortemente penalizzata nella mediana per costruire qualcosa di più imprevedibile...ma costruiamo comunque azioni pericolose...dove Pane si deve superare. Come nelle previsioni, invece, gli uomini più pericolosi della Cavese sono il giovanissimo Ciano e Schetter...ma Bremec fa buona guardia...e anche quando è battuto ci pensa Garufo a salvare in extremiss.
Il secondo tempo...vede un Taranto con un piglio diverso, la prestazione di Pensalfini sale d'intensità...complice anche un calo della Cavese. Il Taranto comincia a macinare più gioco...con lunghi lanci per gli esterni e Rantier. Gli uomini migliori del Taranto mettono in apprensione la retroguardia metelliana che spesso deve ricorrere al fallo. Estemporaneamente riusciamo anche a produrre belle azioni di gioco...che non vengono però finalizzate per l'opposizione di Pane. Dopo 60 minuti...arriva il goal...quasi in modo rocambolesco. La costruzione dell'azione è buona...ma il tiraccio di Garufo...si trasforma in assist vincente per Ciotola che trafigge Pane. Esplode lo Iacovone. Dopo il vantaggio il Taranto gioca anche meglio, avanza il proprio baricentro...ma ha bisogno di far riposare diversi calciatori. Con il valzer delle sostituzioni Brucato si mette al riparo da spiacevoli sorprese. Crovetto per Ciotola e Branzani per Garufo danno più copertura ed equilibrio, l'ingresso a Russo serve per far prendere i giusti applausi ad un Rantier praticamente stremato per l'impegno profuso. Ultimi sussulti nel finale con una percussione di Schetter e un goal mangiato dal Taranto a pochi secondi dal termine grazie ad una grande discesa di Branzani. Abbiamo visto anche diversi gesti tecnici pregevoli, come quelli di Rantier in area di rigore e di Ciotola lungo la linea dell'out. L'arbitraggio è parso molto mediocre, un assistente, quello sotto la gradinata...ha seri problemi alla vista. Topiche incredibili sui falli laterali...e prima del nostro vantaggio una gestione dei falli discutibile.
La Chiave
La chiave di volta di questa partita, e più in generale, di questo Taranto, è che nonostante la squadra abbia ancora diverse cose sulle quali lavorare in tema di gioco, schemi e manovra, può contare su una grande forza caratteriale. Lo ripeto, questo Taranto ha un'anima, ma ha anche sufficiente qualità e fortuna nel riuscire sempre a segnare e a fare proprio il risultato. Una forza del collettivo capace di sopperire in corso d'opera anche a spaventose lacune e black out...come quello avvenuto ieri in zona centrale. Questa è la nostra forza, peccato non sfruttarne a pieno tutte le potenzialità di questa squadra. Brucato può continuare a lavorare con la tranquillità dei risultati, ma non può rimandare ancora per molto...di dare le giuste soluzioni per permettere al Taranto di fare il definitivo salto di qualità. Letta la sua intervista a caldo...mi pare che ne sia cosciente. Noi, non possiamo fare altro che attendere fiduciosi. Finchè si vince, va bene così.
) ti ha risposto che nonostante le vicissitudini a livello societario avere 5000 spettatori di zoccolo duro non è poca cosa
FANTASTICAZZI 15/16
intervieni sempre cosi vanno in serie B 