Le telecamere Rai allo Iacovone. Domani, ore 13.30, Dribling racconterà su Rai2 "Il bello del calcio", con ampio spazio dedicato alla AS Taranto e a mister Davide Dionigi
NEWS SOCIETARIE AS TARANTO
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Re: NEWS SOCIETARIE AS TARANTO
http://www.corriere.it/economia/italie/ ... 9dff.shtml
la solidarietà - LA «CURA» IMPOSTA AI GIOCATORI DALL’ALLENATORE DIONIGI
Taranto, calcio fa rima con volontariato
«Devo allenare il cuore e la mente, non solo il fisico». Davide Dionigi è un allenatore diverso. In senso positivo. Come tecnico e come uomo. Taranto, ora in Lega Pro, è una delle realtà più vive del calcio italiano. Sul campo e fuori.
«Presi un impegno con me stesso: se avrò la fortuna di fare l’allenatore non mi fermerò solo al calcio, a insegnare tecnica e tattica. La mia squadra deve avere una mente aperta, sapersi guardare in giro, far parte del territorio». Dionigi ha cambiato il Taranto: non solo calcio. Nel programma di allenamento non ci sono solo corse e tiri in porta. Ogni due settimane c’è un’uscita: il reparto pediatrico dell’ospedale, centri di accoglienza e di recupero per tossicodipendenti, parrocchie, scuole, il carcere tarantino dove ci sono 120 detenuti che sognano calcio e libertà. E poi famiglie con ragazzi con malattia o disabilità, case per anziani, l’Unitalsi che aiuta i malati ad andare a Lourdes.
«Ho capito che serve alla gente che incontriamo, ma a noi in particolare. Che è più quello che riceviamo che quello che diamo. I ragazzi lo hanno compreso, vengono volentieri. E sono più squadra. Si vede anche in campo: abbiamo avuto una striscia di oltre venti gare senza sconfitte. Non è un caso. Anche la città si è avvicinata, all’ultima sconfitta in casa ci hanno applaudito. Taranto è una città con mille problemi e persone meravigliose. Sanno che siamo con loro». Nicola Russo è un ragazzo che viene da uno dei quartieri più difficili della città. Ora è una stella della squadra: «Non andavo a scuola e non avevo regole. Il calcio ha dato una direzione giusta alla mia vita». Ora nelle scuole parla del suo brutto esempio di una volta e di come è cambiato. Anche grazie al Mister.
A sinistra l’allenatore Davide Dionigi: «La mia squadra deve sapersi guardare in giro, far parte del territorio; a destra, il giocatore Mauro Gori visita un ospedale
Dionigi da giocatore ha girato l’Italia: Milano, Napoli, Firenze, Genova, tanta Puglia a Bari, Andria, Taranto. «Ero il classico credente non praticante. Giocavo a Taranto e abbiamo conosciuto una famiglia che ha mostrato come sia importante leggere la Bibbia emetterla in pratica. Quando Dio arriva nella tua vita scopri che niente ti è dovuto, ogni momento è un dono». Taranto la scorsa stagione ha sfiorato la promozione in B. Quest’anno ci riprova. Sarà importante, ma forse non fondamentale. Dionigi costruisce giocatori, ma fa crescere uomini. Il bello del calcio.
Claudio Arrigoni
la solidarietà - LA «CURA» IMPOSTA AI GIOCATORI DALL’ALLENATORE DIONIGI
Taranto, calcio fa rima con volontariato
«Devo allenare il cuore e la mente, non solo il fisico». Davide Dionigi è un allenatore diverso. In senso positivo. Come tecnico e come uomo. Taranto, ora in Lega Pro, è una delle realtà più vive del calcio italiano. Sul campo e fuori.
«Presi un impegno con me stesso: se avrò la fortuna di fare l’allenatore non mi fermerò solo al calcio, a insegnare tecnica e tattica. La mia squadra deve avere una mente aperta, sapersi guardare in giro, far parte del territorio». Dionigi ha cambiato il Taranto: non solo calcio. Nel programma di allenamento non ci sono solo corse e tiri in porta. Ogni due settimane c’è un’uscita: il reparto pediatrico dell’ospedale, centri di accoglienza e di recupero per tossicodipendenti, parrocchie, scuole, il carcere tarantino dove ci sono 120 detenuti che sognano calcio e libertà. E poi famiglie con ragazzi con malattia o disabilità, case per anziani, l’Unitalsi che aiuta i malati ad andare a Lourdes.
«Ho capito che serve alla gente che incontriamo, ma a noi in particolare. Che è più quello che riceviamo che quello che diamo. I ragazzi lo hanno compreso, vengono volentieri. E sono più squadra. Si vede anche in campo: abbiamo avuto una striscia di oltre venti gare senza sconfitte. Non è un caso. Anche la città si è avvicinata, all’ultima sconfitta in casa ci hanno applaudito. Taranto è una città con mille problemi e persone meravigliose. Sanno che siamo con loro». Nicola Russo è un ragazzo che viene da uno dei quartieri più difficili della città. Ora è una stella della squadra: «Non andavo a scuola e non avevo regole. Il calcio ha dato una direzione giusta alla mia vita». Ora nelle scuole parla del suo brutto esempio di una volta e di come è cambiato. Anche grazie al Mister.
A sinistra l’allenatore Davide Dionigi: «La mia squadra deve sapersi guardare in giro, far parte del territorio; a destra, il giocatore Mauro Gori visita un ospedale
Dionigi da giocatore ha girato l’Italia: Milano, Napoli, Firenze, Genova, tanta Puglia a Bari, Andria, Taranto. «Ero il classico credente non praticante. Giocavo a Taranto e abbiamo conosciuto una famiglia che ha mostrato come sia importante leggere la Bibbia emetterla in pratica. Quando Dio arriva nella tua vita scopri che niente ti è dovuto, ogni momento è un dono». Taranto la scorsa stagione ha sfiorato la promozione in B. Quest’anno ci riprova. Sarà importante, ma forse non fondamentale. Dionigi costruisce giocatori, ma fa crescere uomini. Il bello del calcio.
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Ultima modifica di DelfiniRossoblu il 27.10.11 - 10:40, modificato 1 volta in totale.
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Re: NEWS SOCIETARIE AS TARANTO
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