1° Turno coppa Italia:Taranto-Cosenza
Inviato: 01.08.09 - 10:36
Domenica 2 agosto alle ore 20.30 la nuova Squadra del Taranto debutterà allo Stadio Erasmo Iacovone nella partita di Tim Cup contro il Cosenza.
È l’inizio di una nuova fase nella Storia del Calcio a Taranto; una svolta che vede l’impegno, la passione, la grinta ed il desiderio di regalare alla Città ed a tutta la tifoseria tarantina, un campionato ai massimi livelli.
Sicuri di un’ampia e massiccia partecipazione che faccia sentire alla Squadra al suo debutto tutto il calore e l’entusiasmo della tifoseria Tarantina, La Società comunica i prezzi dei biglietti:
CURVA € 8,00
GRADINATA € 10,00
TRIBUNA LATERALE € 20,00
TRIBUNA CENTRALE € 30,00
Biglietti già esauriti per la curva nord. http://www.bookingshow.com/spettacolo/d ... ento=15116
Domenica prima di gala in notturna con il Cosenza. Un nome che evoca vecchie sfide ed una rivalità lontana che si riaccende sempre con intervalli decennali.
Storicamente i rapporti di forza tra le due squadre sono sempre stati a vantaggio del Taranto, quasi sempre in categorie superiori rispetto ai cosentini. Ciò permetteva agli emigrati al contrario in terra calabra come me di fare vivere la rivalità in maniera serena e con un cera supponenza, questo almeno fino ai terribili anni 90. Dalla fine degli anni 60, infatti il Taranto rimase stabilmente in B, mentre il Cosenza finì addirittura in serie D.
Bisognerà aspettare l’inizio degli anni 80 per ritrovare la squadra silana, finalmente competitiva ma che puntualmente tornerà dallo Iacovone a mani vuote. Le cose cambiano a partire dal 1988, quando i lupi riescono a salire in B e, tolta una parentesi di un anno, ci rimangono per circa 14 anni, sfiorando tre volte la A , e lanciando allenatori come Giorgi, Reja, Sonzogni, Zaccheroni e giocatori come Padovano, lucarelli, Balleri, Edusei, Tatti, Negri, Zampagna, ecc.
Non incontriamo la tifoseria cosentina dal 93, dico la tifoseria, perché la squadra in realtà sarebbe quella del Rende, che dopo lo spareggio con noi per la C 1 e la successiva retrocessione nel CND ha vergognosamente cambiato sede e denominazione sociale oltre ai colori. Insomma, un pò come se noi ci fossimo comprati il Gallipoli e lo avessimo chiamato Taranto… saremmo già in B.
Se ne è accorta l’agenzia delle entrate che vanta nei confronti del Rende un credito di ben 11 milioni di €… Che dire, brutta storia… e futuro… “ipotecato”. Ma dopo 5 anni di dilettantismo e tre squadre fallite, il pubblico cosentino ha accettato questa ennesima umiliazione (in precedenza era stato rilevato il titolo del Castovillari) pur di non ricominciare dalla terza categoria.
Il Rende o Fortitudo Cosenza che sia ha comunque meritatamente vinto due campionati, zeppo di nostri ex (Ambrosi, Catania, Braca, Cosa) e ora sogna il tris, merito di un allenatore come toscano e di un collaudato gruppo che ha perso qualche pezzo, ma che può contare ancora su giovani interessanti come De Rose, e due rossoblù che non hanno lassciato rimpianti come il volenteroso Di Bari e l’eterna promessa Caccavallo. L’ultima allo iacovone fu nel 92, un paio di giorni dopo la morte sulla A3 del giocatore silano Massimiliano Catena. Se la memoria non mi inganna si giocò in un silenzio surreale, con la Nord mi pare in contestazione ed una squadra ionica che si lasciò trafiggere due volte senza colpo ferire. Segnarono nella ripresa Napolitano e Balleri, quest’ultimo lasciato vergognosamente agire indisturbato dal nostro Castagna. Ma non gioì nessuno. L’anno prima era invece finita in parità con Bistazzoni che fece nel finale un’autorete dopo il vantaggio di Ciccio Turrini. Per ricordare una vittoria dobbiamo andare indietro ancora di un anno quando D’Ignazio e Clementi suggellarono il successo, in realtà ben più largo di quanto non dica il punteggio, poi accorciato da Marulla nel finale. Ma non se ne accorse nessuno perché le due tifoserie erano ormai fuori a scagliarsi sassi. Quella partita fu costellata di incidenti, se non erro originati dal furto di due pezze lasciate incustodite in curva sud. Vennero lanciati due razzi verso gli ospiti, uno dei quali prese un pieno viso un ultrà ospite piuttosto conosciuto a cui poi fu affibbiato uno specifico soprannome (qualcosa tipo u bruciatu..) a perenne memento.
Un paio di anni prima Taranto fu testimone di una piccola invasione cosentina, con 2000 tifosi al seguito e numerose scritte lasciate nei pressi della stazione FS (cancellate vergognosamente con molto ritardo). I lupi di Padovano e Urban all’ultima giornata cercavano gli spareggi per la A , vinsero con goal di Lucchetti in uno Iacovone deserto a causa della nostra retrocessione. Anche lì volò però qualche pietra. Gli ultimi precedenti in C1 risalgono invece al campionato 1983-84 quando vincemmo soffrendo 1-0 con D’ottavio su rigore e con un tifo incessante della nord, mi pare sotto la pioggia. In precedenza da segnalare il successo del Taranto di Pignatelli per 2-0 con reti di Chimenti e Formoso, partita tristemente famosa per l’infortunio che costò la carriera a Giorgio Carrer. L’anno prima invece gli demmo tre pappine e tutti a casa.
È l’inizio di una nuova fase nella Storia del Calcio a Taranto; una svolta che vede l’impegno, la passione, la grinta ed il desiderio di regalare alla Città ed a tutta la tifoseria tarantina, un campionato ai massimi livelli.
Sicuri di un’ampia e massiccia partecipazione che faccia sentire alla Squadra al suo debutto tutto il calore e l’entusiasmo della tifoseria Tarantina, La Società comunica i prezzi dei biglietti:
CURVA € 8,00
GRADINATA € 10,00
TRIBUNA LATERALE € 20,00
TRIBUNA CENTRALE € 30,00
Biglietti già esauriti per la curva nord. http://www.bookingshow.com/spettacolo/d ... ento=15116
Domenica prima di gala in notturna con il Cosenza. Un nome che evoca vecchie sfide ed una rivalità lontana che si riaccende sempre con intervalli decennali.
Storicamente i rapporti di forza tra le due squadre sono sempre stati a vantaggio del Taranto, quasi sempre in categorie superiori rispetto ai cosentini. Ciò permetteva agli emigrati al contrario in terra calabra come me di fare vivere la rivalità in maniera serena e con un cera supponenza, questo almeno fino ai terribili anni 90. Dalla fine degli anni 60, infatti il Taranto rimase stabilmente in B, mentre il Cosenza finì addirittura in serie D.
Bisognerà aspettare l’inizio degli anni 80 per ritrovare la squadra silana, finalmente competitiva ma che puntualmente tornerà dallo Iacovone a mani vuote. Le cose cambiano a partire dal 1988, quando i lupi riescono a salire in B e, tolta una parentesi di un anno, ci rimangono per circa 14 anni, sfiorando tre volte la A , e lanciando allenatori come Giorgi, Reja, Sonzogni, Zaccheroni e giocatori come Padovano, lucarelli, Balleri, Edusei, Tatti, Negri, Zampagna, ecc.
Non incontriamo la tifoseria cosentina dal 93, dico la tifoseria, perché la squadra in realtà sarebbe quella del Rende, che dopo lo spareggio con noi per la C 1 e la successiva retrocessione nel CND ha vergognosamente cambiato sede e denominazione sociale oltre ai colori. Insomma, un pò come se noi ci fossimo comprati il Gallipoli e lo avessimo chiamato Taranto… saremmo già in B.
Se ne è accorta l’agenzia delle entrate che vanta nei confronti del Rende un credito di ben 11 milioni di €… Che dire, brutta storia… e futuro… “ipotecato”. Ma dopo 5 anni di dilettantismo e tre squadre fallite, il pubblico cosentino ha accettato questa ennesima umiliazione (in precedenza era stato rilevato il titolo del Castovillari) pur di non ricominciare dalla terza categoria.
Il Rende o Fortitudo Cosenza che sia ha comunque meritatamente vinto due campionati, zeppo di nostri ex (Ambrosi, Catania, Braca, Cosa) e ora sogna il tris, merito di un allenatore come toscano e di un collaudato gruppo che ha perso qualche pezzo, ma che può contare ancora su giovani interessanti come De Rose, e due rossoblù che non hanno lassciato rimpianti come il volenteroso Di Bari e l’eterna promessa Caccavallo. L’ultima allo iacovone fu nel 92, un paio di giorni dopo la morte sulla A3 del giocatore silano Massimiliano Catena. Se la memoria non mi inganna si giocò in un silenzio surreale, con la Nord mi pare in contestazione ed una squadra ionica che si lasciò trafiggere due volte senza colpo ferire. Segnarono nella ripresa Napolitano e Balleri, quest’ultimo lasciato vergognosamente agire indisturbato dal nostro Castagna. Ma non gioì nessuno. L’anno prima era invece finita in parità con Bistazzoni che fece nel finale un’autorete dopo il vantaggio di Ciccio Turrini. Per ricordare una vittoria dobbiamo andare indietro ancora di un anno quando D’Ignazio e Clementi suggellarono il successo, in realtà ben più largo di quanto non dica il punteggio, poi accorciato da Marulla nel finale. Ma non se ne accorse nessuno perché le due tifoserie erano ormai fuori a scagliarsi sassi. Quella partita fu costellata di incidenti, se non erro originati dal furto di due pezze lasciate incustodite in curva sud. Vennero lanciati due razzi verso gli ospiti, uno dei quali prese un pieno viso un ultrà ospite piuttosto conosciuto a cui poi fu affibbiato uno specifico soprannome (qualcosa tipo u bruciatu..) a perenne memento.
Un paio di anni prima Taranto fu testimone di una piccola invasione cosentina, con 2000 tifosi al seguito e numerose scritte lasciate nei pressi della stazione FS (cancellate vergognosamente con molto ritardo). I lupi di Padovano e Urban all’ultima giornata cercavano gli spareggi per la A , vinsero con goal di Lucchetti in uno Iacovone deserto a causa della nostra retrocessione. Anche lì volò però qualche pietra. Gli ultimi precedenti in C1 risalgono invece al campionato 1983-84 quando vincemmo soffrendo 1-0 con D’ottavio su rigore e con un tifo incessante della nord, mi pare sotto la pioggia. In precedenza da segnalare il successo del Taranto di Pignatelli per 2-0 con reti di Chimenti e Formoso, partita tristemente famosa per l’infortunio che costò la carriera a Giorgio Carrer. L’anno prima invece gli demmo tre pappine e tutti a casa.