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tarantocalcio ha scritto:Madonna che brutta la ragazza

RUMePERA ha scritto:che busta

RUMePERA ha scritto:che busta

tarantocalcio ha scritto:

RUMePERA ha scritto:che busta

...de fave

Arrivato da poco al Parma, Marco Parolo è intervenuto ai microfoni di Sky Sport direttamente dal ritiro della formazione allenata da Roberto Donadoni:
Con i gialloblù si riaccende il sogno Nazionale?
Si risveglia la voglia di giocare e divertirsi, di fare bene in un gruppo importante. L'aspetto principale è fare bene con questo club, c'è un gruppo bellissimo e speriamo che il nostro lavoro sia utile per la stagione".
Io uomo mercato l'anno scorso?
"L'anno scorso è stata una stagione storta per il Cesena, in quella situazione era difficile fare bene a livello collettivo. Quando il gruppo funziona anche il singolo ne beneficia, come la Juventus che ha vinto lo scudetto. A Parma ho ritrovato l'ambiente che mi ha permesso di fare un bellissimo campionato nel primo anno di A col Cesena".
Rivoluzione del Milan?
"Thiago Silva per me era il calciatore più forte del campionato, il Milan perde tantissimo con l'addio del brasiliano e di Ibrahimovic. L'Europeo ha però rivelato che quello italiano resta sempre un campionato importante.
Quale attaccante vede bene in rossonero?
Dzeko, lo ammiro fin dai tempi del Wolfsburg".

Quest’anno il Parma ha ingaggiato un buon numero di giovani di talento che potrebbero diventare giocatori importanti in un futuro più o meno lontano, ma ha preso anche alcuni elementi più esperti, già pronti a dare il loro contributo nel presente. Uno di questi è Marco Parolo, arrivato dal Cesena con l’etichetta di centrocampista che unisce quantità e qualità e che sa sia colpire di testa che tirare da fuori area. Anche lui ovviamente in questi giorni ha «patito» le durezze della preparazione atletica: "Diciamo che ormai penso di aver superato il 50% della condizione fisica ottimale - ha detto al momento di lasciare Praga -. Manca ancora una tranche, più che altro la brillantezza negli spazi brevi. Credo però che in due settimane tutti raggiungeremo il vertice della forma".

Nell’ultimo test Donadoni l’ha schierata, nel secondo tempo, sulla fascia sinistra. Come s'è trovato?
"Bisogna adattarsi alle necessità dell’allenatore senza fossilizzarsi per forza in un ruolo. A me fare l’esterno è servito anche per correre di più e mettere minuti e chilometri nelle gambe".

A Praga il Parma ha stentato contro squadre che tecnicamente erano assai inferiori. Come si può spiegare?
"Stiamo ancora cercando il bandolo della matassa, le formazioni iniziali sono sempre assai diverse tra loro, il tecnico cerca di far giocare tutti. Non è facile trovare subito l’intesa con i nuovi compagni. Tanti dei nostri giovani poi devono ancora capire certi movimenti e schemi. A volte ad esempio portiamo un po' troppo palla, ma questo è anche un male di gioventù da cui si guarirà. Certo, non siamo ancora brillanti ma stiamo lavorando e trasferte come quella di Praga servono anche a cementare il gruppo, a farci stare assieme e conoscerci meglio. Ripeto, nelle prossime due settimane sono sicuro che acquisiremo quello che ancora ci manca".

Anche perché il primo appuntamento importante, il 25 agosto a casa Juve, è già di quelli tosti. Un inizio difficile e per di più con i riflettori puntati addosso, visto che sarà una prima importante.
"E' sicuramente una partenza difficile, ma è anche un gara in cui abbiamo poco da perdere. Andremo a giocarla a viso aperto, benché la Juve sia la squadra più forte. Una gara così di fa capire subito a che livello sei e dove puoi o devi migliorare. Bisogna arrivarci a cuor sereno: due anni fa con il Cesena neopromosso debuttammo sul campo della Roma facendo una super partita e chiudendo 0-0. Ci vuole voglia di fare il risultato: giocare in anticipo serale sarà ancora più stimolante. Ce la metteremo tutta".

Lei fa parte dei nuovi. Ed è arrivato insieme ad altri giocatori interessanti. Tra i giovani appena acquistati dal Parma chi è che l’ha impressionata di più?
"Posso fare diversi nomi, da Chibsah che ha gamba e personalità a Ninis, che è tecnico, rapido e ha buona visione di gioco. Imparerà qui in Italia a mantenere alto il tasso agonistico. Lo stesso Belfodil è un guerriero. Avere tanti giovani di prospettiva è bello e importante: noi più anziani dobbiamo far vedere che cosa vuol dire lottare e non tirare mai indietro la gamba perché la serie A è una battaglia fisica e tattica".

taranto calcio

AMMAZZALORSO ha scritto:

tarantocalcio ha scritto:Madonna che brutta la ragazza

Meglio, avrà meno voglia di tornare a casa....

complimenti ha scritto: quanto ci piacerebbe vedere voi ..di sicuro i più belli del reame!!
la cate non è la ragazza, ma la bellissima moglie di marco.
abitano insieme a parma.