ma che schifo,come gli sciacalli se non peggio.. :/
Terremoto in Abruzzo:294 morti, 100 mila sfollati
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Re: Terremoto in Abruzzo:235 morti, 100 mila sfollati
Aggiungendo le domande dei giornalisti
"come è stato il terremoto?"
"è stata forte la scossa?"
:mmm:

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Re: Terremoto in Abruzzo:251 morti, 100 mila sfollati
speriamo ke si possa recuperare altra gente dalla macerie , io in definita dopo aver visto i telegiornali ... penso ma come hanno costruito sti case perchè esempio una struttura pubblica come l'ospedale ha tenuto si, ma una parte è inagibile ..mah forse perkè avranno utilizzato materiale scadente certo ke qualkuno deve pagare , oppure la casa degli studenti vale lo stesso discorso quanto detto per l'ospedale.....
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Re: Terremoto in Abruzzo:235 morti, 100 mila sfollati
La cosa non mi scandalizza per niente.
E' una cosa ovvia che tirano acqua al loro mulino sottolineando il valore del loro TG e della informazione che danno.
Gli eventi disastrosi creano sempre attenzione, ma la cosa più importante è che le notizie siano vere, corrette e complete (ma spesso non è sempre così..).
Dovrebbero fare più rabbia gli speciali tipo Porta a Porta, Matrix, la Vita in Diretta ecc.. lì si che lucrano fortemente sulle disgrazie!
Ma la funzione della tv è anche questa: vendere spazi pubblicitari.
Il mondo di certo non si ferma, soprattutto quello degli affari.

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Re: Terremoto in Abruzzo:235 morti, 100 mila sfollati
B A S T A R D I

Non è finita, dai, dai, dai...
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Re: Terremoto in Abruzzo:272 morti, 100 mila sfollati
La protesta degli sfollati che fanno avanti e indietro dalla costa all'interno
«Per tornare a prendere le nostre cose dobbiamo pagare l'autostrada»
«Al di là dell'aspetto economico si rallenta anche il traffico a ridosso dei caselli di entrata e di uscita»
Sarà anche «una goccia nell'oceano», come dicono gli stessi sfollati che fanno avanti e indietro tra gli alberghi sulla costa e L'Aquila, ma non far pagar loro il pedaggio dell'autostrada poteva essere una buona idea. Alcuni di loro sono in giro senza un euro e i motivi sono chiari a tutti. Per ora l'idea non è venuta a nessuno e così oggi è cresciuta la protesta da parte delle persone coinvolte in questo avanti indietro che non è una vacanza. Sono già migliaia le persone che hanno dovuto lasciare le case nell'Aquilano e nei paesi della Piana di Navelli e si sono trasferite sulla costa. La tratta dell'A25 tra Bussi e Pescara è sempre più battuta. Un fatto che «al di là dell'aspetto economico - commentano alcuni residenti del comune di Navelli - rallenta il traffico a ridosso dei due caselli autostradali». Le famiglia di Federica Di Matteo in totale conta 15 persone. Si sono divisi in alberghi tra Roseto, Pineto e Pescara. Abitavano a L'Aquila: una casa praticamente distrutta e l'altra danneggiata «sempre che la scossa di martedì non l'abbia buttata giù».
«Per tornare a prendere le nostre cose dobbiamo pagare l'autostrada»
«Al di là dell'aspetto economico si rallenta anche il traffico a ridosso dei caselli di entrata e di uscita»
Sarà anche «una goccia nell'oceano», come dicono gli stessi sfollati che fanno avanti e indietro tra gli alberghi sulla costa e L'Aquila, ma non far pagar loro il pedaggio dell'autostrada poteva essere una buona idea. Alcuni di loro sono in giro senza un euro e i motivi sono chiari a tutti. Per ora l'idea non è venuta a nessuno e così oggi è cresciuta la protesta da parte delle persone coinvolte in questo avanti indietro che non è una vacanza. Sono già migliaia le persone che hanno dovuto lasciare le case nell'Aquilano e nei paesi della Piana di Navelli e si sono trasferite sulla costa. La tratta dell'A25 tra Bussi e Pescara è sempre più battuta. Un fatto che «al di là dell'aspetto economico - commentano alcuni residenti del comune di Navelli - rallenta il traffico a ridosso dei due caselli autostradali». Le famiglia di Federica Di Matteo in totale conta 15 persone. Si sono divisi in alberghi tra Roseto, Pineto e Pescara. Abitavano a L'Aquila: una casa praticamente distrutta e l'altra danneggiata «sempre che la scossa di martedì non l'abbia buttata giù».
Ultima modifica di Meridiano il 09.04.09 - 05:56, modificato 1 volta in totale.
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Re: Terremoto in Abruzzo:272 morti, 100 mila sfollati
un articolo che penso sia un sunto dei nostri interrogativi...
Cosa accadrebbe oggi nello Stretto in caso di terremoto?
Mercoledì 08 Aprile 2009 16:40
di Peppe Caridi - L’Italia in queste ore sta dando il meglio di sè: gare di solidarietà, aiuti, donazioni di sangue ancor prima che di soldi, offerte di ospitalità, sottoscrizioni, volontari che da ogni angolo del Paese si sono precipitati a L’Aquila per dare una mano alla popolazione colpita dal sisma e anche chi non ha fatto sentire in modo diretto il proprio contributo, dentro di sè è profondamente colpito da quanto accaduto negli ultimi giorni.
Ci troviamo di fronte alla calamità naturale più devastante, per il nostro Paese, di questo nuovo giovane millennio e la sofferenza dei cittadini Abruzzesi, che piangono 260 morti, non può assolutamente passare inosservata.
Siamo un Paese che nelle peggiori tragedie, nelle disgrazie più gravi sa unirsi: i pianti degli Abruzzesi sono pianti di nostri fratelli.
Così come siamo bravi, però, a dare il nostro meglio proprio in momenti così drammatici e struggendi, poi però siamo anche i migliori in assoluto a dimenticarcene: siamo bravissimi a mettere da parte il passato e a non fare tesoro degli insegnamenti della storia.
Gran parte del nostro Paese sorge su un territorio ad elevatissimo rischio sismico: dal nord/est a tutta la dorsale Appenninica fino alla quasi totalità della Calabria e alla Sicilia orientale.
I terremoti hanno scandito la storia millenaria della penisola in cui viviamo tanto che ormai ci sentiamo un pò tutti "terremotati" nel Dna, vuoi per motivi storici o, spesso e volentieri, per esperienze di vita.
Dopo aver fatto chiarezza sulla questione della prevedibilità dei terremoti, spiegando che in realtà Giuliani non aveva previsto il sisma che poi s’è verificato e approfondendo il tema degli studi scentifici sul gas Radon come segnale precursore dei terremoti, dobbiamo assolutamente abbandonare le sterili polemiche che in questi giorni hanno monopolizzato l’attenzione mediatica: oggi non è possibile prevederli, e quindi da questo punto di vista non possiamo individuare colpevoli nè prendercela con qualcuno.
Siamo costretti, però, a segnalare altri tipi di ’stranezze’, altri tipi di problematiche che senza dubbio hanno dei colpevoli, seppur difficilmente individuabili: il vero problema dell’Italia che crolla sotto i colpi dei terremoti non è tanto quello della prevedibilità, ma quello dell’edilizia.
In nessun Paese del mondo, infatti, sono in grado di prevedere i terremoti e se, in altre aree del Pianeta, un sisma come quello che sta devastando l’Abruzzo non avrebbe fatto neanche il solletico, allora ci sono altri motivi che ci devono indurre a riflettere in modo molto serio e attento.
Alessandro Martelli, docente di "costruzioni in zona sismica" all’università di Ferrara, dirigente della sezione "prevenzione rischi naturali" all’Enea e presidente dell’Associazione nazionale di ingegneria sismica, ha dichiarato che "in Giappone un terremoto come quello dell’Aquila non sarebbe neanche finito sul giornale". E, come in Giappone, anche negli Stati Uniti d’America e in Nuova Zelanda, Paesi con molte aree ad alto rischio sismico come l’Italia, non ci sarebbero stati nè crolli, nè tantomeno morti e feriti.
Ai Giapponesi, agli Statunitensi e ai NeoZelandesi della prevedibilità dei terremoti non gliene frega niente: loro non hanno questo problema. Anzi, quando la terra trema gli sembra quasi di essere in discoteca, e si divertono pure, anche perchè sanno che non gli può succedere nulla di male.
"Se si adottano tutte le tecniche dell’ingegneria antisismica, non esiste un terremoto in grado di far crollare un palazzo": è il parere di Rui Pinho, docente di meccanica strutturale all’università di Pavia e responsabile del settore rischio sismico all’European Centre for training and research in earthquake engineering.
E noi, in Italia, che facciamo? Anzichè preoccuparci dell’edilizia antisismica, ci preoccupiamo di chiedere le dimissioni di Bertolaso e di esaltare un tale Giuliani che avrebbe scoperto un fantomatico modo per prevedere i terremoti (liberandoci così dal problema di costruire in modo antisismico, perchè tanto se lo sappiamo prima possiamo scappare di casa e salvarci anche se poi la casa crollerà!).
In realtà anche in Italia dovremmo portare avanti le regole antisismiche che in modo molto ferreo e rigido sono applicate in Giappone, negli U.S.A. e in Nuova Zelanda.
Le costruzioni antisismiche le conosciamo bene, tanto che proprio i nostri scenziati del Cnr sono all’avanguardia nella progettazione e nella realizzazione di edifici resistenti a terremoti fino al 7,2° della scala Richter!
Gli edifici antisismici sono composti dai cuscinetti antisismici disposti alla base degli edifici, dall’uso di acciai molto più elastici del normale, da una fibra di carbonio che avvolge i pilastri e li rende più resistenti alle fratture, da apparecchi detti "dissipatori" che assomigliano agli ammortizzatori di un auto e vengono disposti tra un piano e l’altro degli edifici più a rischio, dall’uso di travi in legno (materiale elastico e deformabile) che aumenta la resistenza delle costruzioni e dal cemento armato rinforzato nei pilastri verticali, che impedisce il crollo dell’edificio.
Non è fantascienza, anzi sono stati gli Italiani a progettare per primi questo tipo di strutture e a venderne i brevetti agli altri Paesi del mondo che hanno voluto dotarsi di questi accorgimenti.
Nelle nostre Regioni, com’è la situazione?
Per capirlo, abbiamo provato a reperire un censimento degli edifici antisismici, per notare innanzitutto cosa si intende per "antisismico" e per reperire poi la percentuale di costruzioni realizzate con queste norma rispetto alla totalità di edifici esistenti.
Dopo molti sforzi, abbiamo scoperto che il censimento esiste ed è in mano alla Protezione Civile.
Ma è considerato tra quei ’dati sensibili’ che non possono essere resi pubblici. "Divulgarlo potrebbe generare paure ingiustificate tra la popolazione" spiega sempre il prof. Rui Pinho.
Ma siamo sicuri che quelle paure della popolazione sarebbero poi così "ingiustificate" ?
Alla luce di quanto accade ogni volta che si verifica un terremoto, sono invece paure assolutamente comprensibili e condivisibili.
Nello Stretto di Messina, ad esempio, nelle città che hanno celebrato pochissimi mesi fa il centenario di uno dei fenomeni tellurici più violenti dell’intera storia d’Italia, siamo pronti ad affrontare un eventuale nuovo sisma?
Quali palazzi di Reggio e di Messina rimarrebbero in piedi, e quanti crollerebbero? Quante persone morirebbero sotto le macerie?
Nello Stretto, come in tutte le altre aree ad alto rischio sismico del Paese, bisogna essere doppiamente colpiti da quanto sta accadendo in Abruzzo perchè è bene che ognuno abbia coscienza di quant’è alto il rischio di fenomeni sismici simili, o anche più violenti.
Oltre alla responsabilità di enti e istituzioni, che dovrebbero assolutamente far verificare lo stato delle costruzioni pubbliche e far rispettare ai costruttori privati le normative vigenti (*), ognuno di noi s’è mai interrogato sull’antisismicità del palazzo in cui vive ?
Se non parte dalla popolazione la voglia di mettersi al sicuro, non se la si può prendere, poi, sempre con le solite ’figure franche’: il Sindaco, il Presidente della Provincia, il Presidente della Regione, il Governo, la ’classe dirigente’ in genere sono facili bersagli in queste circostanze.
Noi cittadini abbiamo la cultura e la sensibilità a questo tipo di tematiche?
Noi cittadini, oggi afflitti per i nostri fratelli Abruzzesi, quando domani sarà passato lo sgomento per la tragedia di L’Aquila, dimenticheremo di nuovo tutto come abbiamo fatto dopo il Friuli, dopo l’Irpinia, dopo l’Umbria, dopo San Giuliano di Puglia oppure questa sarà la volta buona che ci rimboccheremo le maniche iniziando ad imporci di vivere solo ed esclusivamente in costruzioni che rispettano le normative antisismiche ?
Il nostro Paese ha assoluta esigenza che, giunti a questo punto, anche la magistratura si occupi della questione interessandosi dei catasti e dei cantieri, magari usufruendo dell’aiuto dei vari assessorati all’urbanistica delle Regioni e delle sovrintendenze.
Ma, al tempo stesso, ha bisogno di una nuova coscienza e una nuova cultura popolare.
Quella della prevenzione.
* Secondo il prof. Pinho, l’Italia "ha una normativa antisismica all’avanguardia internazionale. Il problema è che non viene applicata". Se così fosse davvero, non avremmo avuto il pensiero di inserire quest’asterisco nel testo dell’articolo e di approfondire l’argomento delle normative vigenti. In realtà c’è chi non è d’accordo con Pinho: Alessandro De Stefano, professore di progettazione di strutture antisismiche al politecnico di Torino, che spiega quanto la normativa antisismica nel nostro Paese sia "confusa, figlia di un conflitto tra diverse istituzioni e della resistenza dei costruttori".
In quel caso sarebbe giunto il momento di rifondarla daccapo.
http://peppecaridi2.wordpress.com/
Cosa accadrebbe oggi nello Stretto in caso di terremoto?
Mercoledì 08 Aprile 2009 16:40
di Peppe Caridi - L’Italia in queste ore sta dando il meglio di sè: gare di solidarietà, aiuti, donazioni di sangue ancor prima che di soldi, offerte di ospitalità, sottoscrizioni, volontari che da ogni angolo del Paese si sono precipitati a L’Aquila per dare una mano alla popolazione colpita dal sisma e anche chi non ha fatto sentire in modo diretto il proprio contributo, dentro di sè è profondamente colpito da quanto accaduto negli ultimi giorni.
Ci troviamo di fronte alla calamità naturale più devastante, per il nostro Paese, di questo nuovo giovane millennio e la sofferenza dei cittadini Abruzzesi, che piangono 260 morti, non può assolutamente passare inosservata.
Siamo un Paese che nelle peggiori tragedie, nelle disgrazie più gravi sa unirsi: i pianti degli Abruzzesi sono pianti di nostri fratelli.
Così come siamo bravi, però, a dare il nostro meglio proprio in momenti così drammatici e struggendi, poi però siamo anche i migliori in assoluto a dimenticarcene: siamo bravissimi a mettere da parte il passato e a non fare tesoro degli insegnamenti della storia.
Gran parte del nostro Paese sorge su un territorio ad elevatissimo rischio sismico: dal nord/est a tutta la dorsale Appenninica fino alla quasi totalità della Calabria e alla Sicilia orientale.
I terremoti hanno scandito la storia millenaria della penisola in cui viviamo tanto che ormai ci sentiamo un pò tutti "terremotati" nel Dna, vuoi per motivi storici o, spesso e volentieri, per esperienze di vita.
Dopo aver fatto chiarezza sulla questione della prevedibilità dei terremoti, spiegando che in realtà Giuliani non aveva previsto il sisma che poi s’è verificato e approfondendo il tema degli studi scentifici sul gas Radon come segnale precursore dei terremoti, dobbiamo assolutamente abbandonare le sterili polemiche che in questi giorni hanno monopolizzato l’attenzione mediatica: oggi non è possibile prevederli, e quindi da questo punto di vista non possiamo individuare colpevoli nè prendercela con qualcuno.
Siamo costretti, però, a segnalare altri tipi di ’stranezze’, altri tipi di problematiche che senza dubbio hanno dei colpevoli, seppur difficilmente individuabili: il vero problema dell’Italia che crolla sotto i colpi dei terremoti non è tanto quello della prevedibilità, ma quello dell’edilizia.
In nessun Paese del mondo, infatti, sono in grado di prevedere i terremoti e se, in altre aree del Pianeta, un sisma come quello che sta devastando l’Abruzzo non avrebbe fatto neanche il solletico, allora ci sono altri motivi che ci devono indurre a riflettere in modo molto serio e attento.
Alessandro Martelli, docente di "costruzioni in zona sismica" all’università di Ferrara, dirigente della sezione "prevenzione rischi naturali" all’Enea e presidente dell’Associazione nazionale di ingegneria sismica, ha dichiarato che "in Giappone un terremoto come quello dell’Aquila non sarebbe neanche finito sul giornale". E, come in Giappone, anche negli Stati Uniti d’America e in Nuova Zelanda, Paesi con molte aree ad alto rischio sismico come l’Italia, non ci sarebbero stati nè crolli, nè tantomeno morti e feriti.
Ai Giapponesi, agli Statunitensi e ai NeoZelandesi della prevedibilità dei terremoti non gliene frega niente: loro non hanno questo problema. Anzi, quando la terra trema gli sembra quasi di essere in discoteca, e si divertono pure, anche perchè sanno che non gli può succedere nulla di male.
"Se si adottano tutte le tecniche dell’ingegneria antisismica, non esiste un terremoto in grado di far crollare un palazzo": è il parere di Rui Pinho, docente di meccanica strutturale all’università di Pavia e responsabile del settore rischio sismico all’European Centre for training and research in earthquake engineering.
E noi, in Italia, che facciamo? Anzichè preoccuparci dell’edilizia antisismica, ci preoccupiamo di chiedere le dimissioni di Bertolaso e di esaltare un tale Giuliani che avrebbe scoperto un fantomatico modo per prevedere i terremoti (liberandoci così dal problema di costruire in modo antisismico, perchè tanto se lo sappiamo prima possiamo scappare di casa e salvarci anche se poi la casa crollerà!).
In realtà anche in Italia dovremmo portare avanti le regole antisismiche che in modo molto ferreo e rigido sono applicate in Giappone, negli U.S.A. e in Nuova Zelanda.
Le costruzioni antisismiche le conosciamo bene, tanto che proprio i nostri scenziati del Cnr sono all’avanguardia nella progettazione e nella realizzazione di edifici resistenti a terremoti fino al 7,2° della scala Richter!
Gli edifici antisismici sono composti dai cuscinetti antisismici disposti alla base degli edifici, dall’uso di acciai molto più elastici del normale, da una fibra di carbonio che avvolge i pilastri e li rende più resistenti alle fratture, da apparecchi detti "dissipatori" che assomigliano agli ammortizzatori di un auto e vengono disposti tra un piano e l’altro degli edifici più a rischio, dall’uso di travi in legno (materiale elastico e deformabile) che aumenta la resistenza delle costruzioni e dal cemento armato rinforzato nei pilastri verticali, che impedisce il crollo dell’edificio.
Non è fantascienza, anzi sono stati gli Italiani a progettare per primi questo tipo di strutture e a venderne i brevetti agli altri Paesi del mondo che hanno voluto dotarsi di questi accorgimenti.
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Per capirlo, abbiamo provato a reperire un censimento degli edifici antisismici, per notare innanzitutto cosa si intende per "antisismico" e per reperire poi la percentuale di costruzioni realizzate con queste norma rispetto alla totalità di edifici esistenti.
Dopo molti sforzi, abbiamo scoperto che il censimento esiste ed è in mano alla Protezione Civile.
Ma è considerato tra quei ’dati sensibili’ che non possono essere resi pubblici. "Divulgarlo potrebbe generare paure ingiustificate tra la popolazione" spiega sempre il prof. Rui Pinho.
Ma siamo sicuri che quelle paure della popolazione sarebbero poi così "ingiustificate" ?
Alla luce di quanto accade ogni volta che si verifica un terremoto, sono invece paure assolutamente comprensibili e condivisibili.
Nello Stretto di Messina, ad esempio, nelle città che hanno celebrato pochissimi mesi fa il centenario di uno dei fenomeni tellurici più violenti dell’intera storia d’Italia, siamo pronti ad affrontare un eventuale nuovo sisma?
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Nello Stretto, come in tutte le altre aree ad alto rischio sismico del Paese, bisogna essere doppiamente colpiti da quanto sta accadendo in Abruzzo perchè è bene che ognuno abbia coscienza di quant’è alto il rischio di fenomeni sismici simili, o anche più violenti.
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Ma, al tempo stesso, ha bisogno di una nuova coscienza e una nuova cultura popolare.
Quella della prevenzione.
* Secondo il prof. Pinho, l’Italia "ha una normativa antisismica all’avanguardia internazionale. Il problema è che non viene applicata". Se così fosse davvero, non avremmo avuto il pensiero di inserire quest’asterisco nel testo dell’articolo e di approfondire l’argomento delle normative vigenti. In realtà c’è chi non è d’accordo con Pinho: Alessandro De Stefano, professore di progettazione di strutture antisismiche al politecnico di Torino, che spiega quanto la normativa antisismica nel nostro Paese sia "confusa, figlia di un conflitto tra diverse istituzioni e della resistenza dei costruttori".
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Re: Terremoto in Abruzzo:272 morti, 100 mila sfollati
Napolitano in Abruzzo :
«Sono qui per dovere e sentimento»
Il presidente della Repubblica ai soccorritori: «Grazie per la vostra straordinaria generosità»
L'AQUILA - «Sono qui per dovere, per sentimento e anche per ringraziarvi per tutto quello che state facendo». E' con queste parole che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si è rivolto ai vigili del fuoco nella scuola della Guardia di Finanza che ospita il quartier generale della protezione civile per le operazioni nelle aree terremotate. Il capo dello Stato da oggi è in Abruzzo per visitare le zone colpite dal sisma di lunedì scorso e per partecipare ai funerali di Stato delle vittime che si svolgeranno venerdì mattina. «È uno sforzo - ha aggiunto Napolitano - di efficienza e di generosità straordinari nell'ambito delle organizzazioni dello Stato e della mobilitazione dei cittadini».
L'OMAGGIO ALLE SALME - All'inizio della sua visita in Abruzzo il capo dello Stato aveva voluto tributare un omaggio privato alle salme disposte nella caserma della Guardia di Finanza di Coppito. Napolitano si è recato nella sala che ospita le bare senza le autorità, dove ha incontrato un sarcedote e un gruppo di scout. Napolitano ha avuto parole di confronto per alcuni familiari che vegliano i propri cari defunti, ed è rimasto molto colpito e commosso dalla compostezza del dolore delle famiglie. Il Presidente ha osservato con particolare commozione le bare bianche, quelle dei bambini e dei ragazzi. Una in particolare, su cui era appoggiata una piccola rosa bianca.
«SOLO QUESTO CI E' RIMASTO» - All'uscita, visibilmente provato dall'esperienza ha incontrato i familiari delle vittime, ascoltando le loro storie. Tutti ci tenevano a raccontare la loro. Una coppia di anziani si è presentata a lui stringendo forte un ragazzo e dicendo: «Presidente, solo questo ci è rimasto». Napolitano ha detto parole di cordoglio e ha ribadito il suo impegno affinchè lo Stato, come è stato ampiamente assicurato, faccia il massimo sforzo per assistere gli sfollati e ricostruire le case, e perchè questo sforzo sia svolto con continuità fino a raggiungere l'obiettivo.
«Sono qui per dovere e sentimento»
Il presidente della Repubblica ai soccorritori: «Grazie per la vostra straordinaria generosità»
L'AQUILA - «Sono qui per dovere, per sentimento e anche per ringraziarvi per tutto quello che state facendo». E' con queste parole che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si è rivolto ai vigili del fuoco nella scuola della Guardia di Finanza che ospita il quartier generale della protezione civile per le operazioni nelle aree terremotate. Il capo dello Stato da oggi è in Abruzzo per visitare le zone colpite dal sisma di lunedì scorso e per partecipare ai funerali di Stato delle vittime che si svolgeranno venerdì mattina. «È uno sforzo - ha aggiunto Napolitano - di efficienza e di generosità straordinari nell'ambito delle organizzazioni dello Stato e della mobilitazione dei cittadini».
L'OMAGGIO ALLE SALME - All'inizio della sua visita in Abruzzo il capo dello Stato aveva voluto tributare un omaggio privato alle salme disposte nella caserma della Guardia di Finanza di Coppito. Napolitano si è recato nella sala che ospita le bare senza le autorità, dove ha incontrato un sarcedote e un gruppo di scout. Napolitano ha avuto parole di confronto per alcuni familiari che vegliano i propri cari defunti, ed è rimasto molto colpito e commosso dalla compostezza del dolore delle famiglie. Il Presidente ha osservato con particolare commozione le bare bianche, quelle dei bambini e dei ragazzi. Una in particolare, su cui era appoggiata una piccola rosa bianca.
«SOLO QUESTO CI E' RIMASTO» - All'uscita, visibilmente provato dall'esperienza ha incontrato i familiari delle vittime, ascoltando le loro storie. Tutti ci tenevano a raccontare la loro. Una coppia di anziani si è presentata a lui stringendo forte un ragazzo e dicendo: «Presidente, solo questo ci è rimasto». Napolitano ha detto parole di cordoglio e ha ribadito il suo impegno affinchè lo Stato, come è stato ampiamente assicurato, faccia il massimo sforzo per assistere gli sfollati e ricostruire le case, e perchè questo sforzo sia svolto con continuità fino a raggiungere l'obiettivo.
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Re: Terremoto in Abruzzo:279 morti, 100 mila sfollati
http://italy.usembassy.gov/viewer/artic ... 0606it.htm
Certo che gli americani si sono sprecati!
37 mila euro di aiuti umanitari.. l'Albania e dico l'Albania ne ha messi 50 mila.
Certo che gli americani si sono sprecati!
37 mila euro di aiuti umanitari.. l'Albania e dico l'Albania ne ha messi 50 mila.
Ultima modifica di Vis Pesaro il 09.04.09 - 11:54, modificato 1 volta in totale.

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Re: Terremoto in Abruzzo:150 morti, 100 mila sfollati
Sbagli, non faccio assolutamente discorsi intellettuali...li faccio proprio tecnologici...perchè sfido te e chiunque a trovare un qualsiasi esperto in tutto il mondo che abbia detto che era vero che il terremoto era prevedibile col "metodo Giuliani" (che è un tecnico di laboratorio, non un ricercatore).facinoroso ha scritto:Daniste ha scritto:Ragazzi, pensatela come volete.
Io sono convinto che nessuno avrebbe passato e passerebbe 10 giorni (il terremoto Giuliani l'aveva previsto per il 29 marzo) fuori da casa sua...stiamo parlando di centinaia di migliaia di persone...sempre che fossero riusciti a farli evacuare veramente al secondo giorno tutti sarebbero tornati a casa...e ad avvettimenti successivi a quel punto non avrebbe risposto nessuno.
Per il resto constato solo che da tutto il mondo tutti i maggiori studiosi e responsabili di organizzazioni di sismologia e vulcanologia che hanno a che fare giornalmente con la materia e con emergenze simili hanno ribadito che nessun sistema da la certezza di nulla...riassunto testuale di Enzo Boschi (uno per tutti): ogni mese nel mondo ci sono condizioni come quelle segnalate da Giuliani, ma solo alcune volte sono il vero preludio ad un fenomeno vero e proprio...e la maggior parte delle volte in cui avviene un fenomeno di queste dimensioni non c'è nessun avvertimento...
Bertolaso ha sbagliato a denunciare e a non considerare minimamente la cosa, questo è certo...ma non sarebbe cambiato nulla, non avrebbe evitato nulla.
In tutto il mondo non c'è un solo terremoto, tsunami, eruzione che siamo in grado di prevedere...nessuno...l'unica differenza tra disastri come questo e un minimo di contenimento sta nella prevenzione intesa come un minimo di tecnologia antisismica appliacata alle costruzioni...e basta, è disarmante dirlo ma è così.
A Los Angeles (non in Burundi) aspettano da anni il sisma che distrugga la faglia di S. Andrea e tutta la costa Sud-Ovest...aspettano, monitorano...ma nessuno sarà in grado di fare nulla se e quando arriverà...è così in tutta la zona del Pacifico (Giappone), in Asia (Cina, Turchia), eccetera...non c'è nulla da fare...e non lo dice Bertolaso purtroppo
Il resto a mio parere sono tanti bei discorsi...ma personalmente penso che quando in qualsiasi parte del mondo si è inermi davanti a certe cose c'è un motivo...oppure abbiamo contagiato tutti con la nostra italianità...
Su una cosa è copa nostra e della nostra cultura: la macanza di prevenzione edilizia avendo un territorio come il nostro...quella sì che è una colpa, e anche grande.
io penso sia presuntuoso pensare che la tecnologia puo' tutto,ma proprio x questo motivo e' altrettanto arrogante stoppare sul nascere qualsiasi tipo di tentativo di crescita (bertolaso in primis).La diffidenza e' un male.Lo stesso metodo-giuliani (da lui descritto in linea di massima in TV) si e' rivelato si impreciso,ma non inesatto o inattendibile come si e' voluto far credere.Oppure,viene rinfacciato a giuliani di non aver avuto la rpecisione assoluta,come se non si capisse che bisogna essere umili e lavorarci su con la collaborazione. Cioe',questi sono i fatti,non sono opinioni,e discutere di fronte a fatti concreti l'eccessiva misura intellettuale e' solo una pesante fardello di burocraticita' mentale,un ostacolo.
D'altronde non penso si buttino soldi in apparecchiature,personale,centri costosissimi se non si pensa che si puo' migliorare:quindi penso che si sono dette molte bugie.Lo stesso giuliani e' un ricercatore:se si ricerca,significa che c'e' qualcosa da cercare,seno' sarebbe stato un truffatore.Insomma,ci vedo tantissime e palesi incoerenze,oltre quelle descritte da crash,sull'argomento.Non vorrei che ci fosse una gara a chi ce l'ha piu' lungo.....e che i potenziali passi avanti che il giuliani puo' dare all' umanita' (e faccio presente che parlo al condizionale) trovino un ostacolo in un sistema cui non gli conviene che cio' avvenga.
Poco fa ho sentito dallo stesso giuliani collabora,manco a farlo apposta (vedi messaggio della fuga di cervelli),con statunitensi,e sappiamo come sono avanti noi di una ventina d'anni su queste cose.Almeno si prova,e oltretutto hanno trovato dei riscontri.
Ad essere ottimisti,se non si e' chiusi gli occhi,almeno non si e' voluti aprirli.
Io non so se me ne sarei andato da casa 10 giorni (penso di si),ma tu batti su quello,il mio discorso ' tutt'altro:siamo indietro sulla tecnologia,non x colpa dell'uomo ma sicuramente xche' il campo e' ampio e' difficile.Comesi puo' essere cosi' presuntuosi e medievali nell'additare qualcuno eretico xche' "la storia" (famosi sismografi,ecc.)dice quello?E se lui e' il "futuro?" ma quel SE,SE,SE che viene sempre escluso e' il problema.Il guaio e' che non si ascolta,l'immobilismo a quanto pare va bene a tutti,anche contro la stessa logica.
E che succede? che solo ora che e' successa la tragedia macabramente verra' preso in considerazione,seno' hai voglia di crescere!Magari non si sarebbe fatto niente questa volta,troppo presto.Ma se il cammino e' lungo,xche' ostinarsi a non voler partire?.
E poi,io dico una cosa x esperienza di vita.Un uomo non le sparera' mai cosi' grosse x protagonismo;e' una responsabilita' troppo grossa,x una cosa del genere puoi essere bollato come ciarlatano da bar o malato pschiatrico:il rischio di essere emarginato a vita e' alto.Sicuramente sara' convnto di quello che dice....come si fa a non essere incuriositi ad ascoltare il suo punto di vista (e faccio notare che non sto parlando di dati oggettivi)? La scienza non deve dire NO a priori,seno' dice NO a se stessa.
Sulla questione della prevenzione edilizia:naturalmente mi trovi d'accordo;avezzano,rasa al suolo nel terremoto del 1915,seguendo vincoli strettissimi (comprese le distanze tra le case) ha riportato solo qualche trascurabile graffio.
sulla florida:io vidi un bellissimo speciale su quark in cui si parlava di 50-200 anni e non certo a momenti; guaio della florida e' che sta esattamente sopra la spaccatura degli scaglioni della crostra terreste che stanno sotto di noi e si muovono continuamente;lo "scontro" rilascia energia che poi si scarica sulla terra.Tutte le successive dinamiche,previsioni collegate a conoscenze fisiche e scentifiche,scoperte,ecc.ecc. x spiegare cosa puo' succedere fatte da scenziati nel programma non le ricordo x poterle spiegare,ma ricordo che alla fine del programma mi venne difficile ipotizzare un futuro diverso x la florida...
Tutti (sottolineo tutti) hanno semplicemente ribadito che la differenza tra noi e i paesi più evoluti da questo punto di vista sta solo nell'edilizia antisismica...e basta.
In Giappone il Big1 è atteso in qualsiasi momento, non tra 50-200 anni...lo stesso a S.Francisco (avevo scritto Los Angelese, che è nella stessa area, ma il centro della faglia è S.Francisco)...si parla di un lasso di tempo di 50-200 anni, non che succederà tra 50-200 anni...vuol dire che nei prossimi 50-200 anni può succedere dopodomani o tra 150 anni...proprio perchè nessuno può prevederlo.
Mi fermo qui, credo sia inutile che mi metta a riportare quello che tutto il mondo (informazione e scienza) dice a riguardo ad esclusione dei nostri (non tutti fortunatamente) media italiani (che nelle polemiche sguazzano...e che ormai la polemica Giuliani la stanno abbandonando solo perchè hanno trovato altre notizie con cui fare share).
Adesso è solo l'ora di dare una mano a questa gente, in qualsiasi modo.
Equamente disallineato, e assolutamente relativo.
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Re: Terremoto in Abruzzo:150 morti, 100 mila sfollati
Daniste ha scritto:facinoroso ha scritto: Sbagli, non faccio assolutamente discorsi intellettuali...li faccio proprio tecnologici...perchè sfido te e chiunque a trovare un qualsiasi esperto in tutto il mondo che abbia detto che era vero che il terremoto era prevedibile col "metodo Giuliani" (che è un tecnico di laboratorio, non un ricercatore).
Tutti (sottolineo tutti) hanno semplicemente ribadito che la differenza tra noi e i paesi più evoluti da questo punto di vista sta solo nell'edilizia antisismica...e basta.
In Giappone il Big1 è atteso in qualsiasi momento, non tra 50-200 anni...lo stesso a S.Francisco (avevo scritto Los Angelese, che è nella stessa area, ma il centro della faglia è S.Francisco)...si parla di un lasso di tempo di 50-200 anni, non che succederà tra 50-200 anni...vuol dire che nei prossimi 50-200 anni può succedere dopodomani o tra 150 anni...proprio perchè nessuno può prevederlo.
Mi fermo qui, credo sia inutile che mi metta a riportare quello che tutto il mondo (informazione e scienza) dice a riguardo ad esclusione dei nostri (non tutti fortunatamente) media italiani (che nelle polemiche sguazzano...e che ormai la polemica Giuliani la stanno abbandonando solo perchè hanno trovato altre notizie con cui fare share).
Adesso è solo l'ora di dare una mano a questa gente, in qualsiasi modo.
..diciamo che stiamo parlando della stessa cosa su 2 ottiche completamente diverse...tu parli di "cose che gia' si sanno",io non lascio la porta chiusa a "cose in piu' che si possono sapere".x me la scienza puo' migliorare e se c'e' qualche novita' vediamo,x te la scienza e' tutto cio' che e' stato scoperto fino ad ora.Insomma,io mi pongo almeno il dubbio se il metodo giuliani non sia migliore.
Io non penso che la scienza si fermi al 2009;xche' se cosi' fosse siamo inguaiati,probabilmente sappiamo solo una percentuale bassissima di quello che dovremmo sapere...e se il metodo giuliani e' la giusta via,seppur solo all'inizio? E' questo che mi batto,non si puo' lasciar la porta chiusa ad un eventuale progresso.
Giuliani x me e' un ricercatore,xche' si applica e lo e' a maggior ragione xche' batte una pista diversa da quella conosciuta,senza tanti preamboli,lauree,riconoscimenti xche' lo dice questo o quall'altro,titoli e burocrazie mentali varie.Sulle colpe:io non sto cercando un colpevole,ma alla prossima volta.E ho ometto spesso miei pensieri che ritengo scontati x tutti e in tutti ma a questo punto preciso che e' chiaro che se una casa non regge e altre si,c'e' qualcosa che non va,sempre senza tanta burocrazia mentale.....
Sulla florida ecc.ecc.:a questo punto si vedono tutte le imprecisioni del caso confessate apertamente (tra 50 e 200 c'e' un margine notevole) e questo la dice lunga su quanta strada c'e' da fare anche se le previsioni si rivelerebbero esatte....ribadisco io stesso che lo stesso metodo giuliani si e' rilevato imrpeciso,sembra quasi che debba dirlo,cioe' questa si chiama evidenza,eddai,ma intanto se la tecnologia "canonica" ottiene da 1 a 100 risultato 4 lui con tutta l'imprecisione del caso ottiene 5 e non vedo xche' dobbiamo non lasciare scampo intellettualmente al nuovo x rimanere al livello 4.Io ci vedo delle potenzialita' da sfruttare.....proprio xche' si e' molto indietro,non bisogna lasciare nessuna pista,specie se c'e' l'evidenza e la sicurezza in quel ce si fa e dice....Cioe',il tuo discorso a me da' solo l'impressione di "ehhhh,se non ci sono arrivati fino ad adesso,non ci arrivano piu'...arrendiamoci..."
coviello campione,giustizia e' fatta.meta' soldi :D
- U.S.SAMB2009
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Re: Terremoto in Abruzzo:279 morti, 100 mila sfollati
Terremoto: gli ultras Samb raccolgono 2 mila euro
Domenica scorsa, fuori dai cancelli dello stadio, si era arrivati a 1.500 euro, inizialmente destinati alle spese per la trasferta della squadra. Adesso saranno impiegati a favore delle popolazioni abruzzesi
SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Del calcio oramai c'è poco da salvare. Ma un cuore c'è anche in questo mondo frastornato. Lo dimostrano, se ce ne fosse ancora bisogno, i tifosi della Samb che si sono mobilitati a seguito del tragico terremoto che ha colpito L'Aquila.
Domenica scorsa, fuori dai cancelli dello stadio, erano stati raccolti 1.500 euro a cui, aggiungendo il contributo dei calciatori rossoblu, si è giunti a 2 mila euro. Con questa cifra sono stati acquistati beni di prima necessità, acqua, pasta e coperte. Il tutto verrà consegnato oggi (9 aprile) alla Protezione Civile di San Benedetto: «Sarà la loro competenza, poi, trasportare la merce alla popolazione bisognosa» scrivono i tifosi rossoblu.
Domenica scorsa, fuori dai cancelli dello stadio, si era arrivati a 1.500 euro, inizialmente destinati alle spese per la trasferta della squadra. Adesso saranno impiegati a favore delle popolazioni abruzzesi
SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Del calcio oramai c'è poco da salvare. Ma un cuore c'è anche in questo mondo frastornato. Lo dimostrano, se ce ne fosse ancora bisogno, i tifosi della Samb che si sono mobilitati a seguito del tragico terremoto che ha colpito L'Aquila.
Domenica scorsa, fuori dai cancelli dello stadio, erano stati raccolti 1.500 euro a cui, aggiungendo il contributo dei calciatori rossoblu, si è giunti a 2 mila euro. Con questa cifra sono stati acquistati beni di prima necessità, acqua, pasta e coperte. Il tutto verrà consegnato oggi (9 aprile) alla Protezione Civile di San Benedetto: «Sarà la loro competenza, poi, trasportare la merce alla popolazione bisognosa» scrivono i tifosi rossoblu.
- amaranta
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Re: Terremoto in Abruzzo:272 morti, 100 mila sfollati
non pagheranno più il pedaggio..Meridiano ha scritto:La protesta degli sfollati che fanno avanti e indietro dalla costa all'interno
«Per tornare a prendere le nostre cose dobbiamo pagare l'autostrada»
«Al di là dell'aspetto economico si rallenta anche il traffico a ridosso dei caselli di entrata e di uscita»
Sarà anche «una goccia nell'oceano», come dicono gli stessi sfollati che fanno avanti e indietro tra gli alberghi sulla costa e L'Aquila, ma non far pagar loro il pedaggio dell'autostrada poteva essere una buona idea. Alcuni di loro sono in giro senza un euro e i motivi sono chiari a tutti. Per ora l'idea non è venuta a nessuno e così oggi è cresciuta la protesta da parte delle persone coinvolte in questo avanti indietro che non è una vacanza. Sono già migliaia le persone che hanno dovuto lasciare le case nell'Aquilano e nei paesi della Piana di Navelli e si sono trasferite sulla costa. La tratta dell'A25 tra Bussi e Pescara è sempre più battuta. Un fatto che «al di là dell'aspetto economico - commentano alcuni residenti del comune di Navelli - rallenta il traffico a ridosso dei due caselli autostradali». Le famiglia di Federica Di Matteo in totale conta 15 persone. Si sono divisi in alberghi tra Roseto, Pineto e Pescara. Abitavano a L'Aquila: una casa praticamente distrutta e l'altra danneggiata «sempre che la scossa di martedì non l'abbia buttata giù».
LA REGGINA SI AMA E NON SI DISCUTE
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Re: Terremoto in Abruzzo:150 morti, 100 mila sfollati
Dino sono ingegnere, secondo te penso che la scienza si fermi al 2009?...per me la scienza è legge e religione (giusto per farti capire), nulla di più lontano da me è "ehhhh,se non ci sono arrivati fino ad adesso,non ci arrivano piu'...arrendiamoci..."...semplicemente al mondo ci stanno decine di scienziati e ricercatori tutti concordi in questo caso...gente che vive studiando e ricercando, e per cui quello è lo scopo nella vita...e tutti dicono che in questo momento non esiste nulla per predire i terremoti...giapponesi e californiani (i più grandi esperti di sismologia sono tutti lì) che sui siti delle riviste scientifiche e delle università stanno pubblicando articoli per dire che la strada legata al radon è stata già studiata e scartata diversi anni fa perchè può dire tutto e nulla e quindi non rappresenta nulla di certo...e tutti che dicono che al momento l'unica soluzione è legata all'edilizia...mi sembra che sia diverso da quello che mi attribuisci...mi sembra che sto dicendo che quella non è una soluzione, non che non bisogna studiarne altre e cercare di progredire...tra l'altro non serve certo che arrivi un terremoto in Italia perchè la gente, in Italia e nel resto del mondo, vada avanti a studiare e cercare di capire...facinoroso ha scritto: ..diciamo che stiamo parlando della stessa cosa su 2 ottiche completamente diverse...tu parli di "cose che gia' si sanno",io non lascio la porta chiusa a "cose in piu' che si possono sapere".x me la scienza puo' migliorare e se c'e' qualche novita' vediamo,x te la scienza e' tutto cio' che e' stato scoperto fino ad ora.Insomma,io mi pongo almeno il dubbio se il metodo giuliani non sia migliore.
Io non penso che la scienza si fermi al 2009;xche' se cosi' fosse siamo inguaiati,probabilmente sappiamo solo una percentuale bassissima di quello che dovremmo sapere...e se il metodo giuliani e' la giusta via,seppur solo all'inizio? E' questo che mi batto,non si puo' lasciar la porta chiusa ad un eventuale progresso.
Giuliani x me e' un ricercatore,xche' si applica e lo e' a maggior ragione xche' batte una pista diversa da quella conosciuta,senza tanti preamboli,lauree,riconoscimenti xche' lo dice questo o quall'altro,titoli e burocrazie mentali varie.Sulle colpe:io non sto cercando un colpevole,ma alla prossima volta.E ho ometto spesso miei pensieri che ritengo scontati x tutti e in tutti ma a questo punto preciso che e' chiaro che se una casa non regge e altre si,c'e' qualcosa che non va,sempre senza tanta burocrazia mentale.....
Sulla florida ecc.ecc.:a questo punto si vedono tutte le imprecisioni del caso confessate apertamente (tra 50 e 200 c'e' un margine notevole) e questo la dice lunga su quanta strada c'e' da fare anche se le previsioni si rivelerebbero esatte....ribadisco io stesso che lo stesso metodo giuliani si e' rilevato imrpeciso,sembra quasi che debba dirlo,cioe' questa si chiama evidenza,eddai,ma intanto se la tecnologia "canonica" ottiene da 1 a 100 risultato 4 lui con tutta l'imprecisione del caso ottiene 5 e non vedo xche' dobbiamo non lasciare scampo intellettualmente al nuovo x rimanere al livello 4.Io ci vedo delle potenzialita' da sfruttare.....proprio xche' si e' molto indietro,non bisogna lasciare nessuna pista,specie se c'e' l'evidenza e la sicurezza in quel ce si fa e dice....Cioe',il tuo discorso a me da' solo l'impressione di "ehhhh,se non ci sono arrivati fino ad adesso,non ci arrivano piu'...arrendiamoci..."
Equamente disallineato, e assolutamente relativo.