La Food and Drug Administration, l’ente americano che si occupa della regolamentazione degli alimenti, ha confermato che a rendere più saporita la bevanda era davvero una rana. L’incidente ha messo in imbarazzo Pepsi che con una nota diramata da un portavoce era subito corsa ai ripari ribadendo “la qualità dei nostri prodotti e del nostro sistema di fabbricazione”. Non è la prima volta che accadono inconvenienti simili e qualche volta si tratta di vere e proprie bufale montate ad arte. Tuttavia nella maggior parte dei casi il consumatore non si inventa nulla e rischia di ingoiare insetti o schifezze di altra natura.
Quello accaduto negli Stati Uniti è solo l'ultimo di una miriade di casi che hanno riguardato anche l'Italia. Lo scorso dicembre al ristorante di un noto mobilificio di Ancona un cliente aveva trovato uno scarafaggio tra le foglioline di insalata. I carabinieri del Nas avevano sequestrato il piatto incriminato e tutte le confezioni di insalata del ristorante ed era partita un’indagine per somministrazione di alimenti invasi da parassiti. Pochi giorni dopo, sempre ad Ancona e sempre nello stesso ristorante della stesso mobilificio, era arrivata la denuncia di un avvocato che qualche mese prima si era ritrovato un bruco nel piatto di mezzelune al pomodoro. E giù con il solito polverone di polemiche e accuse.
Per non parlare del menù per palati fini servito lo scorso gennaio nel carcere femminile di Genova. Una nota del sindacato autonomo della polizia penitenziaria metteva sotto accusa la struttura di Pontedecimo, denunciando scarafaggi nella minestra, capelli nei piatti e formiche nel pane. Roba da Gambero Rosso.
fonte: tgcom


