Ecco un po' di informazioni utili per capire che c**** è successo:
«L’allarme Grecia era scattato lunedì, con la decisione di S&P e Moody’s di mettere sotto osservazione con implicazione negative il rating del Paese. Poi è deflagrato con il declassamento da parte di Fitch, che ha portato il rating sovrano da «A-» a «BBB+», con un outlook negativo». [4] «Fitch ha spiegato che il downgrade è stato deciso a causa delle preoccupazioni sulle prospettive a medio termine delle finanze pubbliche, considerata la scarsa credibilità delle istituzioni finanziarie e della classe politica. Per l’anno prossimo il rapporto deficit/pil è previsto al 12,7%, mentre il debito pubblico ammonterebbe al 125% del pil»
«Se c’è un vizio che l’Europa e i mercati fanno fatica a perdonare è quello di truccare i numeri, e la Grecia, purtroppo, questo vizio ce l’ha. Lo si scopre dopo ogni elezione, è accaduto nel 2004 ed è accaduto di nuovo, clamorosamente, l’ottobre scorso». [7] Quando si è insediato il nuovo governo, guidato dal socialista George Papandreou, «è affiorata una sostanziale bugia: il rapporto tra deficit e Pil non era del 3,9%, come era stato comunicato a Bruxelles. Le stime reali sono invece devastanti e moltiplicano l’indice per oltre tre volte: 12,9%».
«Il debito pubblico greco di cui si parla è comunque di circa 240 miliardi di euro, una cifra vicina a quanto l’Italia dovrà raccogliere (tra debito vecchio da rifinanziare e debito nuovo) nel solo 2010
Il governo Papandreou ha promesso che la Grecia si rimetterà in piedi. Il premier ha assicurato che «il governo è pronto a fare tutto il necessario per riacquistare credibilità». «E cioè, “porre sotto controllo l’enorme deficit, consolidare le finanze pubbliche e promuovere lo sviluppo”». [4] «Papandreu è un pragmatico, gode di una solida maggioranza parlamentare, e quindi può correre rischi di impopolarità per far uscire la Grecia dal reparto di “cure intensive”. Vuole intervenire su quattro settori: lotta all’evasione, risparmi nell’amministrazione, sistema pensionistico, e incentivi per il lavoro dei giovani». [8]
In soldoni ha fatto tagli orizzontali su tutto il welfare! Bel pragmatismo.
Sulla Grecia gli strozzini del F.M.I. ci hanno messo una pezza con un prestito per non farla colare a picco ma:
“Per la Grecia rimane il rischio di un default del debito pubblico, anche se agisce la Banca centrale europea”
Se loro sono a rischio noi cosa dobbiamo dire che abbiamo il 118% di debito (cresciuto di 3 punti in un anno)?
Prima o poi ci tocca!
Per quanto si dicano ottimisti i vari Tremonti e Berlusconi, l'Europa del nord è preoccupata per i cosiddetti P.I.G.S. (maiali) ovvero Portogallo, Italia, Grecia e Spagna. Vedasi qui: http://it.wikipedia.org/wiki/PIIGS



