Sicurezza: la grande bugia di B.

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Rossazzurro
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Sicurezza: la grande bugia di B.

Messaggio da Rossazzurro » 09.09.10 - 16:10

Nel 2008 ha vinto le elezioni puntando sulla lotta alla criminalità e all'immigrazione clandestina. 'L'espresso' è andato a vedere, punto per punto, che cosa ha fatto e ottenuto il governo. Ecco la verità

Controlli sulle stradePiù sicurezza per tutti? O impunità più sicura per il premier e i suoi amici inseguiti dalla giustizia? Dopo due anni di continui interventi su codici, lodi e processi, il governo sbandiera risultati "storici" nella lotta alla mafia, alla criminalità in generale e all'immigrazione senza permesso. I poliziotti però si sentono presi in giro: "I risultati eccezionali li stanno ottenendo le forze di polizia e la magistratura nonostante troppe scelte irresponsabili di questo governo", dicono i rappresentanti degli agenti. E i magistrati vedono nero. "Viviamo in una stagione segnata da uno scarto sempre più profondo tra la verità e le parole di una certa politica", riassume amaramente il procuratore di Torino, Giancarlo Caselli: "La sicurezza dei cittadini è un valore primario che andrebbe difeso con le migliori risorse e intelligenze, invece ora è una paura da sfruttare: si semina insicurezza, si offrono rimedi solo di facciata, della categoria delle grida manzoniane, e intanto si continua a picconare le intercettazioni, veri argini della legalità".

Ecco un viaggio nella realtà del pianeta sicurezza: i fatti che il governo non racconta agli italiani.

IMMIGRAZIONE
Per fermare gli stranieri, la maggioranza ha varato un diluvio di leggine culminate nel pacchetto sicurezza del luglio 2009. Tre caotici maxi-articoli di 128 commi che consacrano alla storia due certezze: via libera ai respingimenti collettivi dei barconi di extracomunitari, garantiti da un accordo dorato (5 miliardi in 20 anni) con il dittatore libico Gheddafi; e un nuovo reato di immigrazione clandestina.

A Ferragosto il ministro Roberto Maroni esibisce i risultati: dall'agosto 2009 al luglio 2010 sono sbarcati in Italia solo 3.499 extracomunitari, contro i 29.076 dell'anno precedente. La Caritas e l'agenzia europea Frontex però dubitano dei dati: gli stranieri continuano ad arrivare via terra. E la polizia conferma che "circa l'80 per cento" degli immigrati passano la frontiera regolarmente e diventano irregolari in seguito, quando perdono il permesso, magari perché licenziati o schiavizzati.
E il nuovo reato di clandestinità? Il muro è di cartapesta: tre gradi di giudizio per infliggere un'ammenda da 5 a 10 mila euro. Ma lo strappo ai valori è forte: per gli extracomunitari diventa illecito l'esistere senza permesso. "Famiglia Cristiana" parla di "leggi razziali", giuristi e gruppi umanitari ricordano che furono i nazisti a incriminare le categorie di persone (anziché le sole azioni fuorilegge). Ma serve almeno a qualcosa? Il procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro, scuote la testa: "È una barbarie giuridica inutile e dannosa. Non basta minacciare un processo per dissuadere chi fugge dalla fame o dalla guerra. E le espulsioni continuano a farle le autorità di polizia, come succedeva con la legge Turco-Napolitano. Il nuovo reato è servito solo a ingolfare la giustizia con migliaia di processi inutili".

A Milano la Procura ha dovuto aprire 3 mila procedimenti che hanno prodotto solo 63 mini-condanne (dati del "Sole24Ore"), ma hanno tolto tempo, risorse e personale ai crimini veri. E le famose espulsioni-lampo dei clandestini imputati? Il presidente dei giudici di pace, Vito Dattolico, allarga le braccia: "In un anno abbiamo potuto ordinarne due, nessuna delle quali eseguita. I processi noi li facciamo, ma restano i problemi di sempre: l'identificazione dello straniero, i costi e i mezzi per il rimpatrio".

L'AMICO GHEDDAFI
Visto che il nuovo reato non ha prodotto neanche un'espulsione in più neppure a Milano, la politica del governo resta appesa al "Trattato di amicizia" che nel 2008 ha sdoganato Gheddafi: lo stop agli sbarchi, insomma, funziona solo se il regime libico collabora, cioè se continua a imprigionare migranti in carceri-lager vietati ai controlli dell'Onu. Con tutte le manovre e i ricatti del caso. Per i poliziotti non è una coincidenza se gli arrivi dal mare sono ripresi in massa proprio mentre il colonnello di Tripoli preparava la nuova visita-show a Roma: in agosto sono stati fermati 148 stranieri solo ad Agrigento, ben 400 nel Salento, almeno altri 500 tra Sardegna, Calabria e Sicilia.

(fonte: espresso.repubblica.it)
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