
I missili sarebbero stati spostati più volte dentro e fuori dall’hangar, probabimente con l’obiettivo di interferire con il monitoraggio condotto dai servizi segreti. Inoltre nella provincia di Hamgyeong meridionale sono stati individuati quattro veicoli che sembrerebbero rampe di lancio mobili.
“Ci sono indicazioni che il Nord possa sparare missili Musudan a breve”, ha detto un ufficiale sudcoreano. Agenzie di intelligence sudcoreane e statunitensi stanno monitorando da tempo la base in cui potrebbero essere stoccati i missili Musudan da montare sulle rampe di lancio mobili. I missili hanno un raggio tra i 3mila e i 4mila chilometri, il che vuol dire che potrebbero colpire la base Usa a Guam.
SEUL MANTIENE LA CALMA, MA E' PRONTA - “La Corea del Nord ha continuamente fatto ricorso a minacce provocatorie e si è sforzata per aumentare le tensioni nella penisola coreana, ma la situazione attuale è gestita in maniera sicura e il nostro governo, così come i governi stranieri, ha risposto con calma”. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri sudcoreano, Cho Tai-young, a proposito delle recenti tensioni nella regione.
Intanto, ha riferito un ufficiale del ministero della Difesa sudcoreano, Seul ha dispiegato tre cacciatorpedinieri, un velivolo per la sorveglianza aerea e un sistema di radar di terra. Il Giappone aveva già schierato missili Patriot intorno a Tokyo e le forze armate sudcoreane e statunitensi avevano aumentato il livello di sorveglianza. Il segretario alla Difesa Usa, Chuck Hagel, aveva detto ieri che “la Corea del Nord si sta avvicinando a una linea pericolosa con la propria retorica aggressiva e con le proprie azioni”, aggiungendo che “le azioni e le parole di Pyongyang non hanno aiutato a disinnescare una situazione infiammabile”.
Fonte:corriere.it