23 maggio 1992. La strage di Capaci. Noi non dimentichiamo..
Inviato: 23.05.09 - 11:52
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano questa mattina ha reso omaggio alle vittime della strage di Capaci nel giorno del 17esimo anniversario dell'eccidio in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie e gli agenti della scorta. Il Capo dello Stato si e' recato presso la Caserma Lungaro della Polizia, a Palermo, e dopo le note del Silenzio e la deposizione di una corona di fiori ha incontrato i familiari delle vittime di mafia. Al suo fianco il presidente del Senato Renato Schifani e il ministro dell'Interno Roberto Maroni. Presenti anche il capo della Polizia, Antonio Manganelli, il procuratore nazionale Antimafia, Pietro Grasso, il presidente della Regione, Raffaele Lombardo e il sindaco di Palermo Diego Cammarata, oltre ad esponenti politici e rappresentanti delle forze dell'ordine.
Intanto nel porto del capoluogo siciliano è arrivata la nave della legalità salpata ieri sera da Napoli. A bordo, 1400 studenti provenienti dalle scuole di tutta Italia, accompagnati dal ministro del'istruzione Gelmini e dal procuratore antimafia Grasso.
Napolitano domani concluderà la sua visita di 3 giorni in Sicilia a Racalmuto, città natale di Leonardo Sciascia.
Il ricordo di Falcone
17 anni dopo la strage di Capaci non si conoscono gli esecutori nè sono noti tutti i mandanti, mafiosi e non. Falcone fu un magistratro rivoluzionario nella lotta alla mafia: si avvalse dei pentiti, primo fra tutti Tommaso Buscetta, riuscendo così a mettere in gravi difficolta' la criminalita' organizzata attraverso un lavoro di paziente infiltrazione dei suoi canali che consentì di decifrarne la struttura. Giovanni Falcone insieme al pool antimafia (coordinato da Antonino Caponnetto e composto, tra gli altri, da Giuseppe Ayala, Paolo Borsellino, Giuseppe Di Lello e Leonardo Guarnotta) fu protagonista di una fase decisiva nella storia della lotta alla mafia nella quale per la prima volta venne meno il principio di invincibilita' di Cosa Nostra e nella quale si celebrò il famoso maxi-processo a carico dei principali esponenti di Cosa Nostra. Una mafia che fino agli anni Ottanta era considerata invisibile e che e' costretta a venire allo scoperto prima con la vile uccisione dei compagni Peppino Impastato e Pio La Torre, e poi con gli attentati mortali contro Rocco Chinnici (padre del pool antimafia) e Rosario Livatino".
La nave della legalità
Nelle prime ore del mattino, intorno alle 8, e' attraccata nel porto di Palermo la 'Nave della legalita" partita ieri sera da Napoli. A bordo 1400 studenti provenienti da tutta Italia accompagnati dai responsabili della Fondazione Falcone, che ha organizzato il viaggio, dal ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini e dal procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso.
Ieri sera dopo la cena consumata in mensa dal ministro con alcuni studenti delle consulte, si e' tenuto un dibattito a cui ha partecipato anche Vincenzo Cotticello, l'imprenditore siciliano che si e' ribellato al pizzo; ha raccontato la sua vicenda e ha
invitato i ragazzi a non sottostare mai alle intimidazioni e a difendere la propria dignita'. Fernanda Contri ha ricordato Giovanni Falcone, con alcuni toccanti episodi e ha concluso: "Voi che siete giovani potete combattere. Il peso del futuro della societa' e sulle vostre spalle. Coraggio ragazzi, ce la potete fare". Il ministro Gelmini ha risposto in particolare alla domanda di uno studente sulle raccomandazioni, sottolineando che sono un fatto negativo da contrastare richiamando spesso il valore della legalita' e l'importanza del ruolo della scuola. Infine Grasso ha riferito la sua esperienza di magistrato accanto a Falcone e a Borsellino e ha fatto notare ai ragazzi come la mafia non sia solo un fatto criminale ma un fenomeno che incide sull'economia e la societa' e sulla vita di ognuno di noi. Dalla nave gli studenti sono usciti gia'
organizzati in corteo dietro una serie di striscioni. In testa quello della scuola elementare Marconi di Venturina che recita 'esistono uomini che vivono cento anni con la testa chinata, altri soltanto un giorno ma con la testa in alto'. Lo striscione e' tenuto da sei giovani, dal ministro Gelmini e dal procuratore Grasso.
Intanto nel porto del capoluogo siciliano è arrivata la nave della legalità salpata ieri sera da Napoli. A bordo, 1400 studenti provenienti dalle scuole di tutta Italia, accompagnati dal ministro del'istruzione Gelmini e dal procuratore antimafia Grasso.
Napolitano domani concluderà la sua visita di 3 giorni in Sicilia a Racalmuto, città natale di Leonardo Sciascia.
Il ricordo di Falcone
17 anni dopo la strage di Capaci non si conoscono gli esecutori nè sono noti tutti i mandanti, mafiosi e non. Falcone fu un magistratro rivoluzionario nella lotta alla mafia: si avvalse dei pentiti, primo fra tutti Tommaso Buscetta, riuscendo così a mettere in gravi difficolta' la criminalita' organizzata attraverso un lavoro di paziente infiltrazione dei suoi canali che consentì di decifrarne la struttura. Giovanni Falcone insieme al pool antimafia (coordinato da Antonino Caponnetto e composto, tra gli altri, da Giuseppe Ayala, Paolo Borsellino, Giuseppe Di Lello e Leonardo Guarnotta) fu protagonista di una fase decisiva nella storia della lotta alla mafia nella quale per la prima volta venne meno il principio di invincibilita' di Cosa Nostra e nella quale si celebrò il famoso maxi-processo a carico dei principali esponenti di Cosa Nostra. Una mafia che fino agli anni Ottanta era considerata invisibile e che e' costretta a venire allo scoperto prima con la vile uccisione dei compagni Peppino Impastato e Pio La Torre, e poi con gli attentati mortali contro Rocco Chinnici (padre del pool antimafia) e Rosario Livatino".
La nave della legalità
Nelle prime ore del mattino, intorno alle 8, e' attraccata nel porto di Palermo la 'Nave della legalita" partita ieri sera da Napoli. A bordo 1400 studenti provenienti da tutta Italia accompagnati dai responsabili della Fondazione Falcone, che ha organizzato il viaggio, dal ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini e dal procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso.
Ieri sera dopo la cena consumata in mensa dal ministro con alcuni studenti delle consulte, si e' tenuto un dibattito a cui ha partecipato anche Vincenzo Cotticello, l'imprenditore siciliano che si e' ribellato al pizzo; ha raccontato la sua vicenda e ha
invitato i ragazzi a non sottostare mai alle intimidazioni e a difendere la propria dignita'. Fernanda Contri ha ricordato Giovanni Falcone, con alcuni toccanti episodi e ha concluso: "Voi che siete giovani potete combattere. Il peso del futuro della societa' e sulle vostre spalle. Coraggio ragazzi, ce la potete fare". Il ministro Gelmini ha risposto in particolare alla domanda di uno studente sulle raccomandazioni, sottolineando che sono un fatto negativo da contrastare richiamando spesso il valore della legalita' e l'importanza del ruolo della scuola. Infine Grasso ha riferito la sua esperienza di magistrato accanto a Falcone e a Borsellino e ha fatto notare ai ragazzi come la mafia non sia solo un fatto criminale ma un fenomeno che incide sull'economia e la societa' e sulla vita di ognuno di noi. Dalla nave gli studenti sono usciti gia'
organizzati in corteo dietro una serie di striscioni. In testa quello della scuola elementare Marconi di Venturina che recita 'esistono uomini che vivono cento anni con la testa chinata, altri soltanto un giorno ma con la testa in alto'. Lo striscione e' tenuto da sei giovani, dal ministro Gelmini e dal procuratore Grasso.