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La casta dei preti pedofili

Inviato: 13.06.09 - 13:22
da RuiCosta
LA CASTA DEI PRETI PEDOFILI
Cosa prevede la legge italiana:Un atto sessuale con un minore di 14 anni anche se questo è consenziente è punito con 6 - 12 anni di reclusione, che salgono a 7 – 14 se il bambino ha meno di 10 anni. Il fatto che l’adulto dica di “ignorare” l’età del minore (“sembrava più grande…dimostrava più anni… si vestiva/truccava da adulta….”) non è considerata una attenuante. Se l’abusante è minorenne il giudizio andrà rimesso dal Tribunale dei Minorenni e la pena sarà minore di quella che andrebbe ad una persona maggiorenne. E’ vietato far apparire qualsiasi minore in foto o filmati pornografici ( 6 mesi – 12 anni di reclusione e multa da 50 a 500 milioni di lire, oggi convertiti in euro). La divulgazione di simile materiale porta ad una reclusione tra 1 e 5 anni e ad una pena pecuniaria, nelle vecchie lire, da 3 a 10 milioni.
Le pene vengono aumentate di un terzo se il minore coinvolto ha meno di 14 anni.
In Italia inoltre possiamo perseguire il turista sessuale italiano che ha abusato all’estero di minori.

Il rapporto fra legge statale e diritto canonico.

Numerosi sacerdoti e alti prelati del clero cattolico e protestante, in America e in Europa, sono stati soggetti di denunce penali da parte di vittime di abusi sessuali. Il diritto canonico prevede una normativa apposita che teoricamente dovrebbe essere segreta; la parte di codice canonico interessata non è pubblicata insieme al resto delle leggi della Chiesa.

È previsto l'insediamento nella diocesi interessata di un tribunale ad hoc presieduto dal vescovo e composto di soli sacerdoti esperti di diritto canonico (non di avvocati rotali laici). Le sedute sono a porte chiuse e gli atti del processo secretati. Quando s'insedia il tribunale, da Roma arriva la normativa che per questo motivo è reperibile senza gravi difficoltà.

Il secondo grado "di appello" è presso l'ex-Santo Uffizio a Roma. Nel caso di confessione o provata colpevolezza, è previsto il trasferimento del sacerdote/prelato ad altra parrocchia o, nei casi più conclamati, ad altra mansione non sacerdotale, che equivale a una sospensione a divinis, evitata formalmente.

Il principio che informa la legislazione è l'indipendenza del diritto canonico da quello penale degli Stati in cui è compiuto il reato: il tribunale non ha il diritto e normalmente non chiede al colpevole di denunciarsi (costituirsi) e subire anche un processo da parte dello Stato.

Gli Stati laici riconoscono in base allo stesso principio l'autonomia del diritto canonico come la legittimità del segreto confessionale e non sottopongono a processo quanti (sacerdoti e vescovi) erano a conoscenza di pedofilia o altri reati penali e non li hanno denunciati.

Analogamente chi ha commesso l'atto di pedofilia, non subirà ulteriori sanzioni per aver subito un processo canonico, senza essersi costituito presso l'autorità statale. Nè lo Stato pretende provvedimenti nei confronti del reo da parte dell'autorità ecclesiastica nel caso in cui abbiamo confermato in via definitiva (con sentenza di Cassazione) l'esistenza del reato e della colpa.

Per la dottrina la pedofilia è un peccato mortale, che tuttavia può essere perdonato con il sacramento della confessione, senza l'obbligo di istruire un tribunale ecclesiastico. Ciò rende scarsa l'informazione all'interno delle stesse diocesi e difficile il controllo da parte degli alti prelati su simili situazioni.

La legge italiana punisce la pedofilia con il carcere a regime duro secondo il regime previsto dall'art.41/bis. Ormai da 10 anni, viene periodicamente riproposto il tema della castrazione chimica, un trattamento farmacologico che dovrebbe dissuadere il pedofilo da recidive eliminando la libido connessa all'atto violento.
L'organizzazione mondiale della sanità classifica la pedofilia fra le malattie senza escludere una responsabilità penale nell'atto.

DAL DIARIO DI PADRE TARCISIO prete pedofilo che avrebbe compilato le 10 regole per restare impuniti,olte ad appunti ed emozioni.

Una fra tutte: «Mai avere una relazione con bambini ricchi». Scrive il prete: «Mi preparo per la caccia, mi guardo intorno con tranquillità perché ho i ragazzini che voglio senza problemi di carenze, perché sono il giovane più sicuro al mondo». «Piovono ragazzini sicuri affidabili e che sono sensuali e che custodiscono totale segreto, che sentono la mancanza del padre e vivono solo con la mamma, loro sono dappertutto. Basta solo uno sguardo clinico, agire con regole sicure». «Per questo sono sicuro e ho la calma. Non mi agito. Io sono un seduttore e, dopo aver applicato le regole correttamente, il ragazzino cadrà dritto dritto nella mia... saremo felici per sempre». E infine: «Dopo le sconfitte nel campo sessuale ho imparato la lezione! E questa è la mia più solenne scoperta: Dio perdona sempre ma la società mai». A consegnare il diario alla polizia è stata una suora, alla quale il sacerdote lo aveva dato per errore. Trasferito dopo la prima denuncia, il sacerdote ha violentato altri due bambini prima di essere catturato.

PADRE ALFIERI EDOARDO BOMPANI:45 anni, nella casa della campagna di San Paulo dove portava i bambini di strada, raccolti con la scusa di liberarli dalle droghe, registrava in un video le violenze praticate su vittime tra i 6 e i 10 anni. La polizia ha trovato anche appunti per racconti erotici che il prete stava scrivendo riportando esperienze personali. E un diario: il quinto, secondo la nota in copertina. «Da due giorni non mi faccio nessuno..., ieri mi sono masturbato due volte, una di queste con V (6 anni)». Il racconto del prete va avanti con espressioni di cruda violenza che non è caso di riportare.

Re: La casta dei preti pedofili

Inviato: 13.06.09 - 16:07
da Gooner
Pezzi di m****.

Re: La casta dei preti pedofili

Inviato: 16.06.09 - 10:59
da Dado82
la cosa "divertente" è che alcuni dei preti accusati a Boston sono fuggiti dagli USA e si sono rifugiati a Roma in Vaticano... la maggior parte, quando è arrivata la richiesta di estradizione, sono risultati irreperibili... chissà dove saranno ora...

Re: La casta dei preti pedofili

Inviato: 16.06.09 - 11:03
da ACIREALE1946
Dado82 ha scritto:la cosa "divertente" è che alcuni dei preti accusati a Boston sono fuggiti dagli USA e si sono rifugiati a Roma in Vaticano... la maggior parte, quando è arrivata la richiesta di estradizione, sono risultati irreperibili... chissà dove saranno ora...

ke mer.....certo ke ci sn preti ke dovrebbero cacciarli a pedate dalla chiesa

Re: La casta dei preti pedofili

Inviato: 16.06.09 - 11:05
da Dado82
ACIREALE1946 ha scritto:ke mer.....certo ke ci sn preti ke dovrebbero cacciarli a pedate dalla chiesa
e invece qua sta il bello: il prete viene perdonato e protetto, la vittima minacciata di scomunica in caso di denuncia... la colpa insomma sembra essere di chi subisce l'abuso e non di chi lo commette...

Re: La casta dei preti pedofili

Inviato: 16.06.09 - 11:09
da RuiCosta
Dado82 ha scritto:
ACIREALE1946 ha scritto:ke mer.....certo ke ci sn preti ke dovrebbero cacciarli a pedate dalla chiesa
e invece qua sta il bello: il prete viene perdonato e protetto, la vittima minacciata di scomunica in caso di denuncia... la colpa insomma sembra essere di chi subisce l'abuso e non di chi lo commette...
Sì appunto tanto..
RuiCosta ha scritto:Il diritto canonico prevede una normativa apposita che teoricamente dovrebbe essere segreta; la parte di codice canonico interessata non è pubblicata insieme al resto delle leggi della Chiesa.

È previsto l'insediamento nella diocesi interessata di un tribunale ad hoc presieduto dal vescovo e composto di soli sacerdoti esperti di diritto canonico (non di avvocati rotali laici). Le sedute sono a porte chiuse e gli atti del processo secretati. Quando s'insedia il tribunale, da Roma arriva la normativa che per questo motivo è reperibile senza gravi difficoltà.

Il secondo grado "di appello" è presso l'ex-Santo Uffizio a Roma. Nel caso di confessione o provata colpevolezza, è previsto il trasferimento del sacerdote/prelato ad altra parrocchia o, nei casi più conclamati, ad altra mansione non sacerdotale, che equivale a una sospensione a divinis, evitata formalmente.
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