Il figlio di Murdoch (che avrebbe spinto il padre ad appoggiare il conservatore Cameron alle prossime elezioni) si è presentato furibondo in redazione per redarguire la condotta del giornale che negli ultimi giorni aveva apprezzato più o meno velatamente la campagna elettorale e le proposte di Clegg, il volto nuovo che ha sconvolto la politica britannica con le sue proposte di ecosostenibilità e altre molto interessanti..
Riflettevo: ma da quanto in Italia un giornale (inteso come i suoi interpreti, coloro che ci scrivono) non è libero di scrivere quello che vuole prescindendo dalle direttive del "gran capo" (che spesso è affiliato con qualche partito politica, in Italia ormai son tutti così)? Il fatto che sia stato possibile ciò indica che non c'è la stessa pressione che c'è in Italia, dove il controllo è preventivo e quello che non può o non deve essere scritto su un determinato giornale non c'arriva proprio in edicola, se dall'alto viene posto il veto..
Magari sarò ripetitivo, però non si possono non notare queste differenze abissali nel gestire una campagna elettorale.. disguidi, litigi, scontri, dibattiti.. ma mai le porcate di casa nostra, dove si arrivano a bandire le trasmissioni televisive e si fa pressione sui direttori dei telegiornali (che già non hanno una volontà di ferro com'è ben noto..).. temo di stare andando incontro a un processo di "britishizzazione" in stile Dade
