wikipedia ha chiuso
Inviato: 04.10.11 - 21:43
Dopo che Nonciclopedia ha chiuso per protesta dopo un inconveniente legale con Vasco Rossi è il turno della enciclopedia web ufficiale, Wikipedia. Se provate a cercare qualche notizia su Wikipedia italiano, come siamo stati abituati a fare fino ad ora, non troverete nessun risultato, ma un bel paginone con tanto di spiegazione del motivo di chiusura.
Stavolta Vasco Rossi non c’entra, anche se il motivo non si discosta di molto. Il governo attualmente in carica sta discutendo in questi giorni una proposta di riforma legislativa chiamata DDL intercettazioni. Provvedimento che cade a puntino dopo le innumerevoli intercettazioni che hanno visto come protagonisti personaggi di spicco della politica italiana in scandali più o meno gravi. Difficile pensare che non sia creata ad hoc.
Certo la privacy di una persona è sacra e su questo nessuno crediamo abbia nulla da dire, ma a volte si tende ad esagerare. Infatti il comma 29 del DDL prevede l’obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine. Nulla di strano se non fosse che il giudice chiamato a valutare la gravità della lesione è l’interessato in persona.
Raramente in Wikipedia non si è raggiunto un accordo con chi si sentiva leso ed eccezionalmente le pagine in questione sono state cancellate. Il comma obbliga Wikipedia a pubblicare tra i contenuti le smentite senza poter entrare nel merito delle stesse. Questo per un enciclopedia libera come Wikipedia è talmente inconcepibile da spingerla a il “folle gesto”, chiudere i battenti.
Un servizio pubblico e gratuito con cui siamo cresciuti e da cui abbiamo attinto sapere, sia da studenti che quotidianamente, considerandola una fonte accessibile ed affidabile, rischia di venire a meno a causa di leggi poco ponderate che si prefiggono di tutelare il cittadino, quando in realtà il cittadino sarebbe già tutelato dall’articolo 595 del codice penale che punisce la diffamazione. Basterebbe applicare le leggi già esistenti, senza crearne delle nuove che generano solo caos generale nel quale tutti diventiamo pericolosamente condannati e giustizieri.
ecco il comunicato appena uscito sulle pagine di wikipedia.
cara lettrice, caro lettore,
in queste ore wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando. la pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c'è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero.
il disegno di legge - norme in materia di intercettazioni telefoniche etc., p. 24, alla lettera a) recita:
«per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.»
negli ultimi 10 anni, wikipedia è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. una nuova e immensa enciclopedia multilingue, che può essere consultata in qualunque momento senza spendere nulla.
oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto — neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti — rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto ddl intercettazioni.
tale proposta di riforma legislativa, che il parlamento italiano sta discutendo in questi giorni, prevede, tra le altre cose, anche l'obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine.
purtroppo, la valutazione della "lesività" di detti contenuti non viene rimessa a un giudice terzo e imparziale, ma unicamente all'opinione del soggetto che si presume danneggiato.
quindi, in base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiederne non solo la rimozione, ma anche la sostituzione con una sua "rettifica", volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti.
in questi anni, gli utenti di wikipedia (ricordiamo ancora una volta che wikipedia non ha una redazione) sono sempre stati disponibili a discutere e nel caso a correggere, ove verificato in base a fonti terze, ogni contenuto ritenuto lesivo del buon nome di chicchessia; tutto ciò senza che venissero mai meno le prerogative di neutralità e indipendenza del progetto. nei rarissimi casi in cui non è stato possibile trovare una soluzione, l'intera pagina è stata rimossa.
dichiarazione universale dei diritti dell'uomo
articolo 27
«ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico e ai suoi benefici.
ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.»
l'obbligo di pubblicare fra i nostri contenuti le smentite previste dal comma 29, senza poter addirittura entrare nel merito delle stesse e a prescindere da qualsiasi verifica, costituisce per wikipedia una inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza: tale limitazione snatura i principi alla base dell'enciclopedia libera e ne paralizza la modalità orizzontale di accesso e contributo, ponendo di fatto fine alla sua esistenza come l'abbiamo conosciuta fino a oggi.
sia ben chiaro: nessuno di noi vuole mettere in discussione le tutele poste a salvaguardia della reputazione, dell'onore e dell'immagine di ognuno. si ricorda, tuttavia, che ogni cittadino italiano è già tutelato in tal senso dall'articolo 595 del codice penale, che punisce il reato di diffamazione.
con questo comunicato, vogliamo mettere in guardia i lettori dai rischi che discendono dal lasciare all'arbitrio dei singoli la tutela della propria immagine e del proprio decoro invadendo la sfera di legittimi interessi altrui. in tali condizioni, gli utenti della rete sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per "non avere problemi".
vogliamo poter continuare a mantenere un'enciclopedia libera e aperta a tutti. la nostra voce è anche la tua voce: wikipedia è già neutrale, perché neutralizzarla?
Stavolta Vasco Rossi non c’entra, anche se il motivo non si discosta di molto. Il governo attualmente in carica sta discutendo in questi giorni una proposta di riforma legislativa chiamata DDL intercettazioni. Provvedimento che cade a puntino dopo le innumerevoli intercettazioni che hanno visto come protagonisti personaggi di spicco della politica italiana in scandali più o meno gravi. Difficile pensare che non sia creata ad hoc.
Certo la privacy di una persona è sacra e su questo nessuno crediamo abbia nulla da dire, ma a volte si tende ad esagerare. Infatti il comma 29 del DDL prevede l’obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine. Nulla di strano se non fosse che il giudice chiamato a valutare la gravità della lesione è l’interessato in persona.
Raramente in Wikipedia non si è raggiunto un accordo con chi si sentiva leso ed eccezionalmente le pagine in questione sono state cancellate. Il comma obbliga Wikipedia a pubblicare tra i contenuti le smentite senza poter entrare nel merito delle stesse. Questo per un enciclopedia libera come Wikipedia è talmente inconcepibile da spingerla a il “folle gesto”, chiudere i battenti.
Un servizio pubblico e gratuito con cui siamo cresciuti e da cui abbiamo attinto sapere, sia da studenti che quotidianamente, considerandola una fonte accessibile ed affidabile, rischia di venire a meno a causa di leggi poco ponderate che si prefiggono di tutelare il cittadino, quando in realtà il cittadino sarebbe già tutelato dall’articolo 595 del codice penale che punisce la diffamazione. Basterebbe applicare le leggi già esistenti, senza crearne delle nuove che generano solo caos generale nel quale tutti diventiamo pericolosamente condannati e giustizieri.
ecco il comunicato appena uscito sulle pagine di wikipedia.
cara lettrice, caro lettore,
in queste ore wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando. la pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c'è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero.
il disegno di legge - norme in materia di intercettazioni telefoniche etc., p. 24, alla lettera a) recita:
«per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.»
negli ultimi 10 anni, wikipedia è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. una nuova e immensa enciclopedia multilingue, che può essere consultata in qualunque momento senza spendere nulla.
oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto — neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti — rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto ddl intercettazioni.
tale proposta di riforma legislativa, che il parlamento italiano sta discutendo in questi giorni, prevede, tra le altre cose, anche l'obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine.
purtroppo, la valutazione della "lesività" di detti contenuti non viene rimessa a un giudice terzo e imparziale, ma unicamente all'opinione del soggetto che si presume danneggiato.
quindi, in base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiederne non solo la rimozione, ma anche la sostituzione con una sua "rettifica", volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti.
in questi anni, gli utenti di wikipedia (ricordiamo ancora una volta che wikipedia non ha una redazione) sono sempre stati disponibili a discutere e nel caso a correggere, ove verificato in base a fonti terze, ogni contenuto ritenuto lesivo del buon nome di chicchessia; tutto ciò senza che venissero mai meno le prerogative di neutralità e indipendenza del progetto. nei rarissimi casi in cui non è stato possibile trovare una soluzione, l'intera pagina è stata rimossa.
dichiarazione universale dei diritti dell'uomo
articolo 27
«ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico e ai suoi benefici.
ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.»
l'obbligo di pubblicare fra i nostri contenuti le smentite previste dal comma 29, senza poter addirittura entrare nel merito delle stesse e a prescindere da qualsiasi verifica, costituisce per wikipedia una inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza: tale limitazione snatura i principi alla base dell'enciclopedia libera e ne paralizza la modalità orizzontale di accesso e contributo, ponendo di fatto fine alla sua esistenza come l'abbiamo conosciuta fino a oggi.
sia ben chiaro: nessuno di noi vuole mettere in discussione le tutele poste a salvaguardia della reputazione, dell'onore e dell'immagine di ognuno. si ricorda, tuttavia, che ogni cittadino italiano è già tutelato in tal senso dall'articolo 595 del codice penale, che punisce il reato di diffamazione.
con questo comunicato, vogliamo mettere in guardia i lettori dai rischi che discendono dal lasciare all'arbitrio dei singoli la tutela della propria immagine e del proprio decoro invadendo la sfera di legittimi interessi altrui. in tali condizioni, gli utenti della rete sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per "non avere problemi".
vogliamo poter continuare a mantenere un'enciclopedia libera e aperta a tutti. la nostra voce è anche la tua voce: wikipedia è già neutrale, perché neutralizzarla?