Discoteche "A chi guida non daremo più da bere"
Inviato: 16.03.07 - 19:01
Sarà un braccialetto al polso o un timbro sulla mano a designare all'entrata delle discoteche chi dovrà riportare a casa gli amici: per lui niente alcolici. Così vuole il codice etico che il governo e le associazioni di categoria hanno firmato per evitare le stragi del sabato sera.
Ogni anno gli incidenti stradali mietono cinquemila vittime, rendono disabili 20mila persone e mandano all'ospedale 330mila feriti. Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte per i giovani tra i 15 e i 29 anni. Le campagne di responsabilizzazione non si fermeranno: presto in televisione vedremo anche Valentino Rossi fare il testimonial in una nuova campagna di prevenzione, ma per ridurre il bilancio di una vera e propria guerra che si consuma quotidianamente sulle strade e sulle autostrade d'Italia, serve qualcosa di più. E oltre al codice etico di comportamento, il consiglio dei ministri ha varato una serie di inziative repressive che inaspriscono le sanzioni per chi comette infrazioni.
"Noi non diciamo ai giovani di non divertirsi e di non bere un bicchiere di vino - ha detto il ministro dello Sport e delle politiche giovanili Giovanna Melandri - ma che una persona del gruppo, quella che guida, si deve assumere la responsabilità". E' un suggerimento non nuovo ma è la prima volta che rientra in un vero e proprio codice etico e impegna i titolari di discoteche a collaborare perchè diventi una pratica consueta. "Nessuno vuole imporre ai giovani di andare all'oratorio il sabato sera o bere l'acqua minerale - ha aggiunto Giuliano Amato, ministro dell'Interno - ma di imparare che chi guida, quella sera, non deve bere''.
Ogni anno gli incidenti stradali mietono cinquemila vittime, rendono disabili 20mila persone e mandano all'ospedale 330mila feriti. Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte per i giovani tra i 15 e i 29 anni. Le campagne di responsabilizzazione non si fermeranno: presto in televisione vedremo anche Valentino Rossi fare il testimonial in una nuova campagna di prevenzione, ma per ridurre il bilancio di una vera e propria guerra che si consuma quotidianamente sulle strade e sulle autostrade d'Italia, serve qualcosa di più. E oltre al codice etico di comportamento, il consiglio dei ministri ha varato una serie di inziative repressive che inaspriscono le sanzioni per chi comette infrazioni.
"Noi non diciamo ai giovani di non divertirsi e di non bere un bicchiere di vino - ha detto il ministro dello Sport e delle politiche giovanili Giovanna Melandri - ma che una persona del gruppo, quella che guida, si deve assumere la responsabilità". E' un suggerimento non nuovo ma è la prima volta che rientra in un vero e proprio codice etico e impegna i titolari di discoteche a collaborare perchè diventi una pratica consueta. "Nessuno vuole imporre ai giovani di andare all'oratorio il sabato sera o bere l'acqua minerale - ha aggiunto Giuliano Amato, ministro dell'Interno - ma di imparare che chi guida, quella sera, non deve bere''.