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(PRIMA) TORINO - Bonus a rischio per i pendolari piemontesi? E’ la domanda che Ugo Cavallera, consigliere regionale di Forza Italia, pone con un’interrogazione urgente alla Giunta Bresso dopo le notizie, di fonte giornalistica, che in Lombardia Trenitalia ha deciso di sospendere, ad aprile, il pagamento delle somme riconosciute ai viaggiatori per i ritardi e i disservizi, essendo scaduto e non ancora rinnovato il contratto di servizio. “E’ la stessa situazione che si verifica in Piemonte – osserva Cavallera - e nelle altre Regioni, perché l’accordo, che ha avuto termine a fine 2007, non è mai stato rinnovato. In un primo tempo Trenitalia aveva concesso una proroga non formalizzata al 31 marzo. Poi, visto il periodo elettorale e il rischio di mettere in difficoltà il governo Prodi, l’amministratore delegato Moretti ha spostato il termine al 30 giugno. A quel punto, Trenitalia si prepara a presentare un conto molto salato al futuro governo”. Il problema deriva appunto dalla mancata copertura in finanziaria degli aumenti dei costi previsti da Trenitalia, per cui non c’è allo stato attuale alcuna certezza che a luglio si possa proseguire, e in quali forme, il servizio ferroviari regionale. Attualmente in Piemonte viene corrisposto il bonus relativo ai mesi di gennaio e febbraio. “E’ una situazione gravissima – che Cavallera – su cui la sinistra fa gravare una specie di congiura del silenzio, perché sarebbe molto scomodo sapere, in piena campagna elettorale che, nonostante il vantato tesoretto di miliardi di euro, non si sono trovati i soldi per finanziare i treni per i pendolari. Anzi, la finanziaria 2008 ha ridotto gli stanziamenti rispetto all’anno precedente di 324 milioni di euro. Nel contempo Fs ha avviato un nuovo sistema di tariffazione a base oraria che dovrebbe comportare un aumento dei costi di 438 milioni a livello nazionale, 80 milioni per il Piemonte. Dove si troveranno questi soldi?”. La cifra corrisponde a un aumento di circa il 50 per cento dell’attuale costo del servizio regionale. Si sperava che la copertura venisse con il decreto “milleproroghe” varato a metà marzo “ma non è stato così – conclude Cavallera. Abbiamo ripetutamente chiesto all’assessore ai Trasporti di spiegarci come si pensa di far fronte al problema, anche perché è imminente la discussione sul bilancio in Consiglio, e in quella sede si dovrebbe tenere conto di questa esigenza. Finora non abbiamo ottenuto alcuna risposta. Ora vogliamo sapere se anche i nostri pendolari, come quelli lombardi, dopo aver subito disservizi di ogni genere, dovranno rinunciare al bonus tanto propagandato”.(PRIMA)




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