Quello subito da Flores è stato un assalto in piena regola, realizzato – secondo quanto riferito da diversi testimoni oculari – da un gruppo di quattro persone dotate di armi normalmente in dotazione all’esercito. Lo scenario è stato una stazione di servizio nei pressi di Chamilpa (distretto di Morelos), dove l’auto su cui viaggiava Flores, diretto a Cuernavaca per una visita alla madre, è stata bloccata da un commando armato che in meno di mezzo minuto – sempre secondo il racconto di testimoni – ha scaricato una pioggia di proiettili. Secondo il rapporto della polizia addirittura 76, di cui 27 hanno raggiunto il corpo di Flores, morto in ambulanza prima di raggiungere l’ospedale. Si sono miracolosamente salvati i due fratelli e la nipote che lo accompagnavano, ma per tutti è stato necessario il ricovero a causa di lievi ferite.
Per gli investigatori, “l’ipotesi al momento più probabile è che Flores, confuso con qualche narcotrafficante, sia stato involontario protagonista di un regolamento di conti”. In un primo momento si è sospettato di un furto particolarmente violento, rapidamente scartato perché il commando armato è fuggito via senza rubare nulla. Il racconto dei testimoni e dei fratelli di Flores sembra invece suffragare l’ipotesi dello scambio di persona. L’agguato consumatosi alla stazione di servizio è infatti stato solo il capitolo finale di un lungo inseguimento con tanto di sparatoria in corsa, e secondo gli investigatori si spiegherebbe solo con un errore da parte dei sicari, che si sarebbero accaniti sull’obiettivo sbagliato. La mancanza di qualsiasi precedente con la giustizia da parte di Flores, inoltre, rafforzerebbe le supposizioni della Polizia Federale.
La tragedia è avvenuta ieri notte, ma il mondo del calcio messicano si è immediatamente mobilitato per rendere omaggio a un ex idolo degli anni ’70-’80, protagonista ai Mondiali argentini del 1978 con la maglia del Tricolor. Il Cruz Azul, a cui è rimasto legato per l’intera carriera tra 1971 e il 1990, ha manifestato sul suo sito ufficiale “l’enorme dolore che ha pervaso giocatori, corpo tecnico e dirigenti dopo la morte di un pezzo di storia del club”. E lo ha voluto ricordare anche la federazione (FMF), salutando “uno dei calciatori che ha fatto la storia del calcio messicano”.
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