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da Vis Pesaro » 12.11.07 - 14:22
E' prevista per oggi pomeriggio l'autopsia sul corpo di Gabriele Sandri, il tifoso laziale rimasto ucciso ieri da un colpo di pistola in un'area di servizio sull'A1 ad Arezzo dopo che un agente di Polizia aveva esploso due colpi per sedare un tafferuglio.
Nell'arco della giornata proseguirà la ricostruzione della vicenda da parte degli investigatori, in attesa anche degli esiti delle perizie balistiche e dei rilievi svolti dalla polizia scientifica nell'area di servizio. Ieri l'agente di polizia era stato ascoltato per tutto il giorno dal pm che conduce le indagini, Giuseppe Ledda. Ascoltati anche i quattro tifosi laziali che si trovavano in auto con la vittima.
AD AGENTE CONTESTATO OMICIDIO COLPOSO - Il magistrato ha notificato all'agente di polizia che ieri ha sparato il colpo che ha ucciso Gabriele Sandri il reato di omicidio colposo. Lo si apprende dalla questura di Arezzo.Il magistrato ha nominato il consulente tecnico per gli accertamenti irripetibili durante l'autopsia. Quella del reato di omicidio colposo, secondo la questura di Arezzo, è una prima conclusione giudiziaria a seguito della ricostruzione dei fatti, iniziata ieri pomeriggio e protrattasi sino a tarda notte.
"Nel ribadire la massima, completa e leale collaborazione all'autorità giudiziaria e l'assoluta trasparenza nonché la volontà di assumerci le responsabilità, come già affermato dal Capo della Polizia Antonio Manganelli - prosegue la Questura - attendiamo gli ulteriori sviluppi che arriveranno dai risultati e dalle indagini tecniche e da una testimonianza raccolta presso il commissariato di pubblica sicurezza di Roma e inviata immediatamente alla questura di Arezzo che l' ha sottoposta al vaglio della procura inquirente". Il questore di Arezzo alle 15, d' intesa con il magistrato, terra una conferenza stampa. Nel frattempo l' agente di polizia è stato destinato ad "attività interna".
NAPOLITANO, SONO MOLTO PREOCCUPATO Doha (Qatar) - "Sono anche io molto preoccupato degli incidenti di ieri". Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dal Qatar dove si trova da ieri sera in visita di Stato. "Sono stato informato dal ministro dell'Interno. Le immagini degli incidenti - ha aggiunto - sono state diffuse dalle tv di tutto il mondo".
BERTINOTTI, NON SI OCCULTI LA VERITA' - "In una vicenda come questa si farebbe malissimo a occultare la verità. Bisogna affermare la verità e quando ci sono delle responsabilità bisogna evitare che queste diventino memoria collettiva nei confronti delle forze dell'ordine, e vengano punite, così da ripristinare una credibilità ed una fiducia". Lo afferma il presidente della Camera Fausto Bertinotti commentando la morte di un tifoso della Lazio ai microfoni di Gr Parlamento. "In Italia - spiega - la verità fa troppa fatica ad affermarsi. In una società violenta le forze dell'ordine devono essere elemento di garanzia assoluta che difende i cittadini, non un qualcosa di cui aver paura. Io non ho il minimo dubbio che la maggior parte degli operatori delle forze dell'ordine siano dedite e caratterizzate da una cultura democratica, ma quando accadono cose che sembrano dire il contrario bisogna intervenire". Dunque, sottolinea il presidente della Camera, "non c'é nessuna ragione per criminalizzare alcuno. Ci può essere tutta la condivisione dell'errore umano. Ma questo non può confondersi con l'oscuramento della responsabilità".
Secondo Bertinotti, "é evidente che i poliziotti non sono assassini: se un solo poliziotto ha compiuto un atto drammatico e sbagliato, questo non vuol dire che tutti i poliziotti sono assassini. però in Italia c'e un problema legato alla sicurezza. Il crimine va perseguito, da una Giustizia che punisca chi delinque in modo preciso, in tempi brevi e con pene certe. Questo è il punto debole del sistema italiano. Va ripristinato lo Stato di diritto, ovvero la credibilità delle Istituzioni e non la forza repressiva".
INCOMPRENSIBILE USO DELLE ARMI - "Non c'é nessuna intenzione di criminalizzare nessuno, anzi c'é condivisione dell'errore umano. Tuttavia io penso che l'uso delle armi da fuoco debba essere diversamente sorvegliato. Continuo a considerare incomprensibile l'uso delle armi da fuoco in quella situazione. Le armi da fuoco non vanno usate se non in circostanze estreme". Lo dice a Gr Parlamento il presidente della Camera Fausto Bertinotti riferendosi alla morte del tifoso laziale. "Le armi da fuoco - ribadisce Bertinotti - non devono essere usate se non in circostanze estreme. Non è ammissibile che avvenga un fatto come questo, pur con tutta la partecipazione umana alla vicenda del poliziotto".
STESSA REAZIONE PER RUMENI - L'episodio dell'uccisione del tifoso della Lazio secondo Fausto Bertinotti "é simile a quello del rumeno. "Ieri - sostiene Bertinotti a Gr Parlamento - si gridava in modo indiscriminato 'assassini' a tutti i poliziotti, quasi che tutti loro fossero responsabili della morte di Sandri, così nel caso nel rumeno assassino sono stati criminalizzati tutti i rumeni, quelli che fanno l'operaio edile o la badante, come se la cancellazione dei rumeni fosse la cancellazione della violenza". Secondo Bertinotti, "la violenza negli stadi è la spia di una condizione più generale". "Esprime in quel mondo - dice - un'attitudine alla violenza che è più diffusa di quello che appare. E' una violenza contro, come una furia distruttiva". "La nostra - dice ancora - è una società crescentemente violenta. L'Italia come l'Europa, nelle forme più diverse, è attraversata da una vera e propria crisi di civiltà, nella quale viene meno la possibilità di condivisione, per cui in partenza quello che incontri ti è simile, ma tu lo pensi come un altro che ti minaccia. Può essere per il tifoso la polizia, per il nativo l'immigrato. E per combattere la violenza non basta la "via repressiva": bisogna "educare alla convivenza", a non vedere nell'avversario, nel diverso, "un nemico".
CASINI, VERGOGNOSE ACCUSE POLITICI A POLIZIA - "E' vergognoso che troppi politici se la prendano con un poliziotto che ha sbagliato piuttosto che con delinquenti e teppisti . Questo è inaccettabile ed intollerabile". Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, commenta le reazioni all'uccisione del tifoso laziale. Per l'ex presidente della Camera, "la politica deve usare il pugno duro contro questi delinquenti che prendono a pretesto lo sport per mettere a ferro e fuoco il nostro paese. Il poliziotto pagherà duramente per il suo errore e la famiglia del ragazzo ucciso è chiaro che ha tutta la nostra solidarietà". Ai cronisti che gli chiedono se le sue parole sono riferite a quanto detto dal presidente della Camera Fausto Bertinotti, Casini risponde: "Io mi riferisco a tutti e a nessuno. Ciascuno risponde alle cose che dice, ai paragoni che fa, e alle sensibilità che ha rappresentando le istituzioni".
CAMERA; AMATO DOMANI ALLE 10:30 IN AULA - Il ministro dell'Interno Giuliano Amato riferirà domani alle 10:30 in aula alla Camera sulla vicenda dell'uccisione di Gabriele Sandri e sugli incidenti che ne sono seguiti. E' quanto si apprende da fonti di Montecitorio.
PROCURA CONTESTERA' TERRORISMO - La procura di Roma contestera' l'aggravante del terrorismo ai tifosi arrestati ieri sera nei dintorni dello stadio Olimpico dopo le violenze scoppiate in seguito alla morte di Gabriele Sandri. La decisione e' stata presa a piazzale Clodio sulla base delle prime risultanze investigative.
fonte: ansa
