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da Meridiano » 04.02.16 - 11:39
Sono servite ventitré partite, ma alla fine il Verona ha battuto un colpo: gli scaligeri hanno ottenuto ieri la prima vittoria del loro campionato, con la firma che tanti si aspettavano, quella di Giampaolo Pazzini. Un successo che non cambia la classifica di Delneri & co, ma ne dimostra la voglia di combattere: ultimi sì, spacciati no.
E torna uno dei classici quesiti di inizio stagione: chi retrocede? La risposta, nel campionato più equilibrato degli ultimi anni, in alto come in basso, è quanto mai incerta. Carpi e Frosinone, vittime sacrificali di inizio stagione per la nobiltà calcistica nostrana, sono ancora lì, appaiate a quota 19 punti in zona retrocessione, ma con tanto da dire: gli emiliani hanno sfiorato il colpaccio al Franchi, i ciociari hanno battuto il Bologna. Finisse ora la stagione, in B andrebbero queste tre, ma l'impressione è che questo campionato abbia ancora tanto da dire. Dovendo tracciare una linea per dividere l'attuale classifica, ipotizziamo quota 30 punti: sotto c'è il Bologna, ma con l'arrivo di Donadoni i felsinei hanno cambiato marcia e uno stop non basta a rimetterli "in corsa" verso il basso.
Più giù, la classifica inizia davvero ad accorciarsi. A quota 27, Torino, Chievo e Atalanta: i granata hanno scoperto il miglior Belotti e ritrovato un Immobile tuttofare, il mercato estivo giudicato fra i migliori e quello invernale da protagonisti non ha forse dato i frutti sperati, ma anche qui servirebbe davvero un miracolo al negativo per ipotizzare una discesa nel purgatorio cadetto. Stesso discorso, più o meno, per clivensi e orobici: il Chievo ha perso tanto con Paloschi, ma mantiene la consueta solidità, mentre l'Atalanta va sempre a sprazzi, con gli alti apparentemente sufficienti a nascondere i bassi. Scendendo ancora, il caldo della zona rossa della graduatoria si fa sentire: l'Udinese vive un anno di transizione, che sia del tutto negativa viene da escluderlo, ma dati alla mano anche i friulani sono lì; come il Palermo, che nel vorticoso alternarsi di allenatori non trova ancore di salvezza. Vazquez basta per fare la poesia, chissà che basti: forse manca la prosa necessaria.
E si arriva infine al tasto dolente di una città, quella di Genova: Genoa e Sampdoria sono ancora lì, sempre lì, con gli accenni di una ripresa e i sintomi di una ricaduta. Perin, Pavoletti, De Maio, Cerci da un lato; Viviano, Soriano, Cassano, Muriel dall'altro: bastassero i nomi e considerando anche chi siede in panchina, rossoblu e blucerchiati sarebbero da parte sinistra della classifica.
Devono invece sbrigarsi a capire dove sono e come uscirne: perché i dati inchiodano Carpi, Frosinone e Verona, ma nel campionato più pazzo degli ultimi anni sembra che tutto possa succedere.
IL TRAPIANTO E' VITA!
LFV-A-1^Div. Apertura 2010/11
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Pulvirenti & Pitino fuori dal Calcio Catania