Mi permetto di intervenire con un occhio "professionale".
Partiamo dal presupposto che le Società di calcio sono delle aziende.
Il discorso di avere delle gestioni "sane" dal punto di vista economico-finanziario non fa una piega. Però c'è indubbiamente da fare un distinguo.
Ci sono società che sistematicamente sforano con le uscite le entrate e con i costi i ricavi ed è chiaro che questa situazione è anti-economica. Queste società si tengono in piedi perchè le rispettive proprietà provvedono a ripianare i buchi con denaro fresco personale (o delle altre loro società che evidentemente producono utili e liquidità).
Ci sono poi società che decidono di investire (vedi il discorso di crash sulla Juventus) e che per un anno o due si trovano in perdita.
Le due situazioni sono ben diverse, anche sotto un profilo economico-aziendale.
Nessuna azienda ha come obiettivo quello dell'economicità ogni anno, ma deve avere quello dell'economicità nel medio-lungo periodo, il che non esclude affatto che alcuni esercizi possano chiudersi in perdita. Porre dei limiti a priori agli investimenti, senza esaminare la singola situazione, significa porre dei limiti alla crescita potenziale delle aziende.
Ecco, se prendiamo come prototipi l'Inter e la Juventus, l'Inter è una società che spreca, la Juventus una società che in questo periodo investe, ma che tendenzialmente ha sempre avuto una gestione oculata e volta all'equilibrio economico-finanziario.
Non è corretto fare di tutta l'erba un fascio...
