Antimafia: indagati 3 giocatori e Rino Foschi
Inviato: 24.03.09 - 15:57
Antimafia: indagati tre giocatori ed ex direttore sportivo del Palermo
Per la gara con l'Ascoli nel 2002-2003 in B. Frode sportiva prescritta, ma possibili conseguenze penali
PALERMO - La procura antimafia di Palermo ha iscritto nel registro degli indagati l'ex direttore sportivo del Palermo calcio Rino Foschi (oggi direttore sportivo del Torino), e tre giocatori, Franco Brienza (ora alla Reggina), Salvatore Aronica (attualmente al Napoli) e Vincenzo Montalbano (ha lasciato il calcio professionistico, attualmente è in Eccellenza nel Ribera). A loro carico si ipotizza la frode sportiva per un presunto condizionamento della partita Ascoli-Palermo del campionato 2002-2003 e finita di 2-1 per la squadra siciliana.
DICHIARAZIONI - L'iscrizione è stata decisa dopo che i magistrati hanno riletto le dichiarazioni dell'avvocato Marcello Trapani, ex legale dei boss Tommaso Natale Salvatore e Sandro Lo Piccolo ed ex procuratore sportivo. Trapani aveva riferito infatti di un versamento di 200 mila euro all'attaccante del Palermo Brienza, al terzino dell'Ascoli Aronica e al difensore dell'Ascoli Montalbano (che nel 2002 militò nel Palermo, e nel 2003 nell'Ascoli). I tre sarebbero stati corrotti su iniziativa di Foschi, ma l'Ascoli sospettò qualcosa e l'allenatore Bepi Pillon non li schierò nella partita giocata il 24 maggio 2003 e decisa da un gol al 90'. Un'altra partita sotto indagine, ma sulla quale il collaboratore di giustizia non sa niente di preciso, è Palermo-Verona, finita 2-0 e giocata il 31 maggio successivo. Scopo delle combine sarebbe stato quello di agevolare la promozione del Palermo in serie A, ma il piano non riuscì in quanto i rosanero persero la partita decisiva con il Lecce e rimasero nella serie cadetta.
FRODE SPORTIVA PRESCRITTA - Montalbano ha riferito di non avere giocato Ascoli-Palermo in quanto infortunato, Aronica perché la squadra marchigiana aveva intenzione di cederlo, mentre Brienza, su ordine della Reggina, non ha voluto parlare. L'ipotesi di frode sportiva è virtualmente prescritta sia sul piano penale che su quello sportivo, ma dal punto di vista penale potrebbe essere riconosciuta l'aggravante di avere agevolato la mafia.
PALERMO RESPINGE ACCUSE - Già nei giorni scorsi, dopo alcune indiscrezioni sulle dichiarazioni di Trapani apparse sulla stampa locale, il Palermo calcio con un comunicato aveva respinto ogni accusa, riservandosi «ogni azione in tutte le competenti sedi giudiziarie a tutela del buon nome e dell'immagine della Società».
http://www.corriere.it/cronache/09_marz ... primopiano
Per la gara con l'Ascoli nel 2002-2003 in B. Frode sportiva prescritta, ma possibili conseguenze penali
PALERMO - La procura antimafia di Palermo ha iscritto nel registro degli indagati l'ex direttore sportivo del Palermo calcio Rino Foschi (oggi direttore sportivo del Torino), e tre giocatori, Franco Brienza (ora alla Reggina), Salvatore Aronica (attualmente al Napoli) e Vincenzo Montalbano (ha lasciato il calcio professionistico, attualmente è in Eccellenza nel Ribera). A loro carico si ipotizza la frode sportiva per un presunto condizionamento della partita Ascoli-Palermo del campionato 2002-2003 e finita di 2-1 per la squadra siciliana.
DICHIARAZIONI - L'iscrizione è stata decisa dopo che i magistrati hanno riletto le dichiarazioni dell'avvocato Marcello Trapani, ex legale dei boss Tommaso Natale Salvatore e Sandro Lo Piccolo ed ex procuratore sportivo. Trapani aveva riferito infatti di un versamento di 200 mila euro all'attaccante del Palermo Brienza, al terzino dell'Ascoli Aronica e al difensore dell'Ascoli Montalbano (che nel 2002 militò nel Palermo, e nel 2003 nell'Ascoli). I tre sarebbero stati corrotti su iniziativa di Foschi, ma l'Ascoli sospettò qualcosa e l'allenatore Bepi Pillon non li schierò nella partita giocata il 24 maggio 2003 e decisa da un gol al 90'. Un'altra partita sotto indagine, ma sulla quale il collaboratore di giustizia non sa niente di preciso, è Palermo-Verona, finita 2-0 e giocata il 31 maggio successivo. Scopo delle combine sarebbe stato quello di agevolare la promozione del Palermo in serie A, ma il piano non riuscì in quanto i rosanero persero la partita decisiva con il Lecce e rimasero nella serie cadetta.
FRODE SPORTIVA PRESCRITTA - Montalbano ha riferito di non avere giocato Ascoli-Palermo in quanto infortunato, Aronica perché la squadra marchigiana aveva intenzione di cederlo, mentre Brienza, su ordine della Reggina, non ha voluto parlare. L'ipotesi di frode sportiva è virtualmente prescritta sia sul piano penale che su quello sportivo, ma dal punto di vista penale potrebbe essere riconosciuta l'aggravante di avere agevolato la mafia.
PALERMO RESPINGE ACCUSE - Già nei giorni scorsi, dopo alcune indiscrezioni sulle dichiarazioni di Trapani apparse sulla stampa locale, il Palermo calcio con un comunicato aveva respinto ogni accusa, riservandosi «ogni azione in tutte le competenti sedi giudiziarie a tutela del buon nome e dell'immagine della Società».
http://www.corriere.it/cronache/09_marz ... primopiano