Eriksson d.s.del Notts County Riparte dalla quarta serie
Inviato: 22.07.09 - 19:41
"You caNOTTS be serious!". Il Sun titola così, oggi, sul ritorno nel calcio inglese di Sven Goran Eriksson. "Non puoi essere serio!", giocando sul nome del nuovo club del tecnico svedese, il Notts County. Sven is back, Sven è tornato: le ambizioni di rientro nel calcio inglese non erano mai state nascoste. Rientra però dal basso, dal club più antico del mondo, ma ora relegato in League Two, la quarta serie inglese. Ma Eriksson, che sarà direttore sportivo e non andrà in panchina, non è un inguaribile romantico: il club dal 14 luglio è passato di mano, ora al timone c'è un gruppo finanziario degli Emirati Arabi, la Munto Finance.
PERCHÉ LO FA? — La prima risposta, quella cinica, è relativa allo stipendio. "Dove ci sono i soldi, presto spunta Sven" commenta sarcastico il Times. Due milioni di sterline l'anno (più premi legati ai risultati) per un ruolo di consulente esterno, di riorganizzatore di tutto il progetto calcistico, dalla costruzione di un campo di allenamento al recupero del settore giovanile, fino alla compravendita dei giocatori. Insomma tutto, ma senza lo stress della panchina e degli allenamenti ("Ma non è un addio al ruolo di tecnico, tornerò a farlo in futuro"). Eriksson però smentisce con forza: "Altrove avrei preso di più, ho scelto il Notts, dopo iniziali dubbi, perché mi ha convinto il progetto. E' la più grande sfida calcistica della mia vita. Abbiamo come obiettivo quello di ritornare in Premier League. Ho sempre detto di volerlo fare. Ho scelto la via più difficile". Questa è la seconda risposta, quella ufficiale. La scelta resta sorprendente, bizzarra: è come se la Pro Vercelli chiamasse Sacchi a fare da d.s., e Arrigo accettasse.
DAI LEONI IN GIÙ — "Vedo che il tempo è lo stesso, e anche i giornali sono gli stessi" ha esordito Eriksson nel suo nuovo ruolo. L'uomo che fece scrivere migliaia di pagine ai tabloid, che fu esonerato dall'Inghilterra dopo un 'imboscata di finti sceicchi, in realtà giornalisti dei tabloid, riparte dai milioni arabi e dalla League Two. Se non ci fosse un ricco ingaggio di mezzo, sarebbe una parabola discendente. La trentennale carriera in panchina di Eriksson, 61 anni, ebbe il suo picco di notorietà mondiale con il ruolo di c.t. dei Leoni, primo straniero a sedersi su quella panchina, nel 2001. Cinque milioni di euro l'anno, che diventavano dieci con gli sponsor, cinque anni in carica, due quarti di finale mondiali, una decina di scandali o presunti tali. Poi, la ripartenza col Manchester City del tailandese Thaksin Shinawatra, a 2,5 milioni di euro l'anno. Un anno fa, di questi tempi, l'incarico di c.t. del Messico: parte benino, continua maluccio (13 partite, contro avversari non irresistibili, 6 vittorie, 1 pari, 6 sconfitte), chiude con l'onta del k.o. 3-1 con l'Honduras.
NOTTS, STORIA ANTICA — Ora il club più antico al mondo (fra quelli che ancora svolgono attività professionistica), nato nel 1862 e membro fondatore della Premier League nel 1888: un solo trofeo in bacheca, la F.A. Cup del 1894, l'ultima apparizione nella massima serie nel 1992. Secondo una indagine inglese, i suoi tifosi sono i più depressi d'Inghilterra: studio poco scientifico, ma basta per spiegare che le gioie, dal 1930 in poi , sono state poche. Compreso il sorpasso da parte dei rivali del Nothingham Forest, dominatori in Europa negli anni '50. I nuovi investitori, col presidente Peter Trembling, promettono un cambio di rotta. In panchina resterà l'attuale tecnico Ian McParland. "La priorità ora è trovare buoni giocatori per vincere il campionato - spiega Eriksson -. Sappiamo che non potremo pagare come in Premier, ma il mio telefono da ieri sta continuando a squillare. Conosco parecchia gente nel mondo del calcio. Ho ancora voglia, ho ancora fame". Avvertite il Sun: è serio.
Fonte :Gazzettadellosport
PERCHÉ LO FA? — La prima risposta, quella cinica, è relativa allo stipendio. "Dove ci sono i soldi, presto spunta Sven" commenta sarcastico il Times. Due milioni di sterline l'anno (più premi legati ai risultati) per un ruolo di consulente esterno, di riorganizzatore di tutto il progetto calcistico, dalla costruzione di un campo di allenamento al recupero del settore giovanile, fino alla compravendita dei giocatori. Insomma tutto, ma senza lo stress della panchina e degli allenamenti ("Ma non è un addio al ruolo di tecnico, tornerò a farlo in futuro"). Eriksson però smentisce con forza: "Altrove avrei preso di più, ho scelto il Notts, dopo iniziali dubbi, perché mi ha convinto il progetto. E' la più grande sfida calcistica della mia vita. Abbiamo come obiettivo quello di ritornare in Premier League. Ho sempre detto di volerlo fare. Ho scelto la via più difficile". Questa è la seconda risposta, quella ufficiale. La scelta resta sorprendente, bizzarra: è come se la Pro Vercelli chiamasse Sacchi a fare da d.s., e Arrigo accettasse.
DAI LEONI IN GIÙ — "Vedo che il tempo è lo stesso, e anche i giornali sono gli stessi" ha esordito Eriksson nel suo nuovo ruolo. L'uomo che fece scrivere migliaia di pagine ai tabloid, che fu esonerato dall'Inghilterra dopo un 'imboscata di finti sceicchi, in realtà giornalisti dei tabloid, riparte dai milioni arabi e dalla League Two. Se non ci fosse un ricco ingaggio di mezzo, sarebbe una parabola discendente. La trentennale carriera in panchina di Eriksson, 61 anni, ebbe il suo picco di notorietà mondiale con il ruolo di c.t. dei Leoni, primo straniero a sedersi su quella panchina, nel 2001. Cinque milioni di euro l'anno, che diventavano dieci con gli sponsor, cinque anni in carica, due quarti di finale mondiali, una decina di scandali o presunti tali. Poi, la ripartenza col Manchester City del tailandese Thaksin Shinawatra, a 2,5 milioni di euro l'anno. Un anno fa, di questi tempi, l'incarico di c.t. del Messico: parte benino, continua maluccio (13 partite, contro avversari non irresistibili, 6 vittorie, 1 pari, 6 sconfitte), chiude con l'onta del k.o. 3-1 con l'Honduras.
NOTTS, STORIA ANTICA — Ora il club più antico al mondo (fra quelli che ancora svolgono attività professionistica), nato nel 1862 e membro fondatore della Premier League nel 1888: un solo trofeo in bacheca, la F.A. Cup del 1894, l'ultima apparizione nella massima serie nel 1992. Secondo una indagine inglese, i suoi tifosi sono i più depressi d'Inghilterra: studio poco scientifico, ma basta per spiegare che le gioie, dal 1930 in poi , sono state poche. Compreso il sorpasso da parte dei rivali del Nothingham Forest, dominatori in Europa negli anni '50. I nuovi investitori, col presidente Peter Trembling, promettono un cambio di rotta. In panchina resterà l'attuale tecnico Ian McParland. "La priorità ora è trovare buoni giocatori per vincere il campionato - spiega Eriksson -. Sappiamo che non potremo pagare come in Premier, ma il mio telefono da ieri sta continuando a squillare. Conosco parecchia gente nel mondo del calcio. Ho ancora voglia, ho ancora fame". Avvertite il Sun: è serio.
Fonte :Gazzettadellosport