storia US CATANZARO

Bloccato [phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/vendor/twig/twig/lib/Twig/Extension/Core.php on line 1275: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable
Avatar utente
eagles
Pallone d'oro
Pallone d'oro
Messaggi:10478
Iscritto il:06.04.04 - 13:00
Nome:maurizio
Località:Catanzaro
[phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/vendor/twig/twig/lib/Twig/Extension/Core.php on line 1275: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable
storia US CATANZARO

Messaggio da eagles » 24.05.05 - 15:57

Il Catanzaro nacque ufficialmente col nome di Unione Sportiva Catanzarese nel 1929 (anno in cui la Federazione Italiana Giuoco Calcio ristrutturò tutto l'assetto organizzativo dando vita ai campionati di serie A, serie B e la prima categoria a carattere interregionale, in seguito chiamata serie C) e nello stesso anno fu ribattezzato Unione Sportiva Fascista Catanzarese in onore del Duce che in quell'anno aveva fatto visita alla città. Ma l'effettiva nascita del Catanzaro si ebbe nel 1927 dalla fusione di due squadre della città: la Braccini e la Scalfaro. La società guidata da grossi personaggi della città, come Susanna ed Alfredo Cantàfora e diretta dal Barone Enrico Talamo, grande appassionato di calcio del tempo, ebbe subito una sua sede ed i suoi colori sociali, il Giallo ed il Rosso coincidenti con quelli comunali, uniti ad un nobile appellativo: le Aquile in ricordo dell'aquila donata alla città di Catanzaro da Carlo V.

Nel 1930, dopo la rinuncia della Nocerina a disputare il campionato di I categoria, grazie alla sagacia del presidente, la Catanzarese fu ammessa a tamponare il buco che si era venuto a creare, dando la possibilità di disputare i primi derby con Cosenza e Reggina e le sfide siculo-calabresi con Catania e Messina. Nel 1932/33 dopo gli spareggi con il Siracusa a Napoli, la Catanzarese, allenato dall'ungherese Ketzer, vinse il campionato di 1a divisione acquisendo la promozione in serie B. Proprio in quell'annata entra a far parte della società giallorossa un giovane avvocato del luogo con l'hobby del calcio: Nicola Ceravolo.
Nel 1934/35 per effetto dell'unificazione della serie B in un unico girone, la Catanzarese retrocesse, infatti si era classificata 11ma. Nel 1936 riconquista la B sotto la guida del tecnico Migliorini. Nel 1937, Riccardo Mottola succede a Talamo alla presidenza.
Poi la presidenza, soffocata dai debiti, dovette rinunciare al prosieguo dell'avventura calcistica. Ma gli imprenditori locali non vollero mollare e con la guida del nuovo presidente: Arnaldo Pugliese, si approntò una squadra composta esclusivamente da giovani locali.

In seguito, dopo la sospensione dovuta alla guerra mondiale, la società divenne U.S. Catanzaro (con a capo Italo Paparazzo, affiancato da altri imprenditori e personaggi di spicco catanzaresi come Umberto Riccio, Giuseppe Pesci, Giovanni Migliaccio e Gino Guarnieri che si succedettero alla presidenza sino alla stagione 49/50) e fece sua anche la partecipazione ad un campionato di serie B. Per lungo tempo seguirà un tira e molla fra i campionati minori e le serie professionistiche.
Nel 50/51 salì alla guida Aldo Ferrara che fu presidente sino al 57/58, ed il Catanzaro fu inserito nel 51/52 al campionato di IV serie in base alla ristrutturazione dei campionati professionistici. Nel 52/53 viene promosso in serie C vincendo il mini torneo tra le prime classificate di tutti i gironi, vincendo pertanto lo scudetto dei Dilettanti.

Nel 1958 la presidenza passa nelle mani dell'avvocato Nicola Ceravolo, fino al quel momento numero due del presidente Aldo Ferrara.
Nel 1959 il Catanzaro torna in B, con la squadra allenata dall'ex nazionale Piero Pasinati. Uno dei protagonisti di quella stagione, il cannoniere calabrese Gianni Fanello, originario di Pizzo, valido attaccante di vari campionati regionali, acquistato da Ceravolo per la cifra di L. 1.200.000. Si rivelò ancor più un affare quando Fanello venne ceduto al Milan per la cifra bomba di L. 40.000.000.
Dal campionato 58/59 la serie B restò a Catanzaro per 12 stagioni di fila. Il risultato più grande di quegli anni è datato 65/66. Infatti nel corso di quel campionato la squadra allenata da Dino Ballacci, un vero "sergente di ferro", dopo aver eliminato squadre di serie A come Lazio, Torino, Juventus (memorabile la vittoria in casa bianconera, 2-1 con doppietta di Tribuzio), arrivò alla finalissima di Coppa Italia, sfidando all'Olimpico di Roma la Fiorentina (2-1 il risultato finale in favore dei toscani dopo un tempo supplementare e la concessione di un contestato rigore per i viola).
Tra 1971 e il 1983 il Catanzaro annovera 3 promozioni in A e 7 campionati nella massima serie.

La prima promozione in serie A avviene nella stagione 1970/71. La squadra (Pozzani, Silipo, Benedetto, Marini, Braca, Busatta, Banelli, Gori, Franzon, Musello, Mammì) affidata al tecnico Gianni Seghedoni approda, al termine di una stagione entusiasmante e ricca di capovolgimenti di fronte in alta classifica, agli spareggi decisivi per la promozione: Atalanta, Bari e Catanzaro si contendono due posti per la A. Prima gara: Atalanta - Bari sospesa sul 2-0 per incidenti sugli spalti. Seconda gara: a Bologna, Atalanta - Catanzaro 1-0 che decreta la promozione dei bergamaschi. Ultima gara: al San Paolo di Napoli, Catanzaro - Bari 1-0 (Gori dalla sinistra triangola con Braca, cross al centro, Mammì di testa: goal). A fine gara i festeggiamenti assumono la veste di un carnevale brasiliano, con l'intera città di Catanzaro impazzita ed ubriaca di felicità ed entusiasmo. Sul Corso Mazzini viene realizzata una gigantesca lettera "A". La Calabria quindi alla prima occasione utile raggiunge l'Olimpo calcistico nazionale. Il primo campionato nella massima serie porta alla città di Catanzaro uno stadio nuovo della capienza di 30.000 posti, sempre "ribollente" di tifo e passione.

L'avventura del Catanzaro nella massima serie dura solo un anno (71/72), ma regala molte soddisfazioni: memorabile la vittoria sulla Juventus, detentrice dello scudetto, grazie al goal realizzato da Angelo Mammì al portiere Zoff. Nel giugno 1972, amichevole di lusso contro Pelè e compagni: Santos - Catanzaro.

Dopo due stagioni incolori in serie B nel campionato 74/75 arriva a Catanzaro Massimo Palanca e la squadra allenata da Di Marzio si trova ad affrontare nuovamente uno spareggio per la promozione: ma questa volta è il Verona a passare sul campo neutro di Terni. Tragico il dopopartita con un incidente stradale che coinvolge un autobus carico di supporters giallorossi in cui perde la vita Carlo Maria Tallarigo.
L'anno dopo, nel 75/76, sotto la guida dell'allenatore Gianni Di Marzio (Pelizzaro, Silipo, Vichi, Maldera, Ranieri, Vignando, Banelli, Arbitrio (Nemo), Braca, Palanca, Piccinetti), la vittoria finale del campionato giunge all'ultima giornata, al "Mirabello" di Reggio Emilia, 2 a 1 con le reti di Gianni Improta e Massimo Palanca. Proprio Palanca diventa da quel momento, l'idolo della tifoseria giallorossa.

Anche la seconda serie A (76/77) dura soltanto un anno. I giallorossi (Pellizzaro, Silipo, Maldera, Vichi, Ranieri, Braca, Banelli, Nemo, Improta, Palanca, Michesi, Sperotto) si piazzano penultimi con 21 punti in classifica.

Nella stagione 77/78, l'Ascoli termina il campionato cadetto con 17 punti sulle seconde, ossia Catanzaro, allenato da Sereni, e Avellino (prima promozione in A per i campani). Palanca è capocannoniere con 18 reti. E' la terza promozione in serie A dei giallorossi, e stavolta la permanenza nella massima serie durerà 5 anni.
Nella stagione 78/79 il Catanzaro, allenato da Carletto Mazzone, è sconfitto in semifinale di Coppa Italia dalla Juventus, giunge nono in serie A e Massimo Palanca sigla 10 gol, di cui 3 realizzati all'Olimpico contro la Roma.
Il campionato successivo è minato dallo scandalo delle scommesse e delle partite truccate, Milan e Lazio vengono retrocesse dalla CAF in serie B e così si salvano Udinese e Catanzaro (retrocesse sul campo). Palanca realizza 9 reti, ma è tempo di rinforzare la rosa.
Nel 1980, il nuovo presidente della società giallorossa è Adriano Merlo. Il Catanzaro (quinta stagione nella massima serie) guidato da Burgnich arriva ottavo in classifica, Palanca segna 13 reti superato solo da Pruzzo (Roma, 18 reti).
Nel campionato 81/82, Palanca passa al Napoli, le aquile (Zaninelli, Sabadini, Santarini, Ranieri, Celestini, Boscolo, Sabato, Braglia, M.Mauro, Bivi, Borghi) guidate da Bruno Pace raggiungono il loro miglior piazzamento in assoluto: settimi. Ben 4 giocatori (Bivi, Borghi, Celestini e Massimo Mauro) sono convocati nella Nazionale under 21. Bivi è vice capo cannoniere dietro a Pruzzo. In Coppa Italia il Catanzaro viene sconfitto dall' Inter in semifinale. L'Italia è campione del mondo.

Inizia il declino del Catanzaro: nell'83, al termine di un campionato fallimentare, con soli 13 punti, il Catanzaro è ultimo, e l'anno dopo retrocede in serie C1. Merlo cede la società all'imprenditore Giuseppe Albano affiancato dall'ex Ceravolo. Il Catanzaro riesce a tornare subito in B nell'84/85 sotto la guida di Fabbri. L'ultimo campionato di un certo livello resta quello di serie B dell'87/88, chiuso al 5° posto a 1 solo punto dal quarto (allenatore Guerini, sfiorata la promozione anche grazie ai gol di Palanca che chiude così la sua carriera). In realtà quell'anno erano troppe le società "importanti" sulla strada delle aquile, così svariati torti arbitrali (memorabili quelli di Bologna - Catanzaro, 28ª giornata) strapparono alla Calabria la serie A.

Nel 1991, dopo 7 stagioni tra B e C, il Catanzaro raggiunge il livello minimo della sua storia, la serie C2, con l'onere di illeciti sportivi che gravano sulla società: infatti, il 19 giugno, 3 giorni dopo aver vinto lo spareggio-salvezza contro il Nola sul neutro di Lecce, viene penalizzato di 3 punti per alcune telefonate effettuate da ignoti dall'accento calabrese a 3 giocatori della Ternana, in'occasione della 14.ma di campionato. Un'illecito mai provato che costò l'annullamento dello spareggio e la retrocessione a tavolino del Catanzaro.

Dopo 4 stagioni in C2, nel luglio 1995 Giuseppe Soluri rileva la società e dopo un altro campionato deludente, nel 1997 le aquile approdano ai Play-off. A metà campionato il Catanzaro, guidato dal tecnico Lavezzini, è 2° dietro la Battipagliese e non gli riesce il sorpasso nello scontro diretto casalingo, finito in parità (Libro fallisce un rigore); a fine campionato la Battipagliese è prima, il Catanzaro 5°, ma ai Play-off è sconfitto dal Benevento, a sua volta vinto dalla Turris in finale.
Nella stagione 97/98 il Catanzaro si piazza 6° nella classifica finale. Promossi: Marsala e Crotone.
Nel '99 raggiunge nuovamente i Play-off arrivando 3° in classifica; ma è nuovamente sconfitto dal Benevento in una disastrosa partita che desta parecchi sospetti sull'onestà della dirigenza e dei giocatori. Rimane congelato il progetto di riedificazione dello stadio e il Catanzaro rischia seriamente il fallimento. Promossi: Catania e Benevento.
In estate il Catanzaro esce finalmente dalla crisi e trova il suo nuovo presidente (il 14° nella storia del Catanzaro): l'imprenditore Giovanni Mancuso. Dopo un campionato di assestamento, nel 2001 il Catanzaro allenato da Agatino Cuttone arriva 3° in classifica, dietro al Taranto (1°) e al Campobasso approdando così ai Play-off. Il doppio 0-0, in campo neutro a Giugliano e poi in casa, contro la Puteolana, gli garantiscono la finale contro il Sora: in ciociaria finisce 0-0 ma viene espulso il portiere Gentili (uno dei protagonisti del campionato); e così nella gara di ritorno, al Ceravolo, davanti allo stadio strapieno e trepidante per la promozione quasi raggiunta e attesa da 10 anni, a pochi minuti dalla fine, il Sora pareggia; il Catanzaro non ha mai perso in casa per l'intera stagione e l'1-1 basterebbe a regalargli la C1; ma protagonista assoluto ai tempi supplementari è il portiere giallorosso Di Dio, che prima fa passare in vantaggio i ciociari con una clamorosa papera, poi si fa espellere procurando anche il rigore agli avversari e condannando così il Catanzaro ad un altro anno all'inferno.
Nel campionato 2001/02 il Catanzaro è primo in classifica per tutto il girone di andata, nonostante l'ingiusta squalifica del campo per 6 giornate (poi ridotte a 4) rimediata al termine della gara contro la Cavese, male arbitrata da Vicinanza di Albenga. Ma nel girone di ritorno viene sorpassato prima dal Giugliano, poi dal Martina. Alla guida degli 11 giallorossi, Morgia prende il posto di Bitetto, ma la situazione precipita indecorosamente e il Catanzaro conclude la stagione al sesto posto in classifica. Promossi: Martina e Paternò.
Il Catanzaro risolve la comproprietà del colored francese Joe Kamara, cedendo l'intero cartellino al Chievo Verona (serie A) per 500.000 euro.
Il campionato 2002/03 (dodicesimo in C2) inizia male, le aquile volano basso e Mancuso lascia la presidenza. La società "traghettata" da Cavallaro (presidente pro-tempore), trova il suo nuovo vertice nel dottor Claudio Parente (amministratore delegato: Massimo Poggi; direttore generale: Gianni Improta). Nel girone di ritorno il Catanzaro di mister Dellisanti è la migliore squadra della C2/c, raggiunge il 4° posto in classifica e quindi i play-off, per la quarta volta in 7 anni, ma ancora una volta fallisce la finale. Dopo aver vinto 1-0 a Nocera Inferiore, questa volta è l'Acireale a spezzare il cuore ai 20 mila del Ceravolo: dopo lo 0-0 in Sicilia, i granata passano in vantaggio a Catanzaro. Il pareggio sarebbe sufficiente, ma Moscelli sbaglia un rigore, Toledo si fa espellere e l'Acireale punisce (2-0) seguendo il Foggia (primo classificato) in C1.
L'estate calda del 2003 segna il ripescaggio del Catanzaro il 27 agosto in serie C1. Finalmente esplode la festa dopo 15 amari anni di inferno. E' un campionato esaltante e soprattutto grazie ai 19 goal di Giorgio Corona si riesce a tornare in B a termine di un testa a testa esaltante con il Crotone concluso nel neutro di Ascoli, in cui 17.000 anime giallorosse spingono il Catanzaro alla vittoria sul Chieti per 2 a 1 ed è Serie B. Il resto è storia recente...
"l'eternità è il lasso di tempo che intercorre tra l'assegnazione dei minuti di recupero e il fischio finale quando la tua squadra sta vincendo 1 a 0."
Immagine

Avatar utente
magic
Campione
Campione
Messaggi:348
Iscritto il:07.04.04 - 13:02
[phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/vendor/twig/twig/lib/Twig/Extension/Core.php on line 1275: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable

Messaggio da magic » 24.05.05 - 18:38

[smilie=sleeping.gif] [smilie=sleeping.gif] [smilie=sleeping.gif] :lol: [smilie=wave.gif]

magicocz
Star
Star
Messaggi:789
Iscritto il:19.05.04 - 14:51
[phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/vendor/twig/twig/lib/Twig/Extension/Core.php on line 1275: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable

Messaggio da magicocz » 29.05.05 - 08:34

???

Avatar utente
-romakevin-
Star
Star
Messaggi:867
Iscritto il:11.07.05 - 19:22
Skype:-romakevin-
Località:roma
[phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/vendor/twig/twig/lib/Twig/Extension/Core.php on line 1275: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable

Messaggio da -romakevin- » 14.07.05 - 17:41

bravo.
forza roma sempre juve in b lazio in b milan in b fiorentina in b xke' state barando [img] http://www.avvelenata.it/giallorossi/soloroma.gif[/img]
http://www.forumcommunity.net/?c=32465
http://www.forumfree.net/?c=76818

Bloccato
[phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/vendor/twig/twig/lib/Twig/Extension/Core.php on line 1275: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable
[phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/vendor/twig/twig/lib/Twig/Extension/Core.php on line 1275: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable

Torna a “Calcio”