Flop da calciomercato: Atalanta, Catania, Lazio e Udinese
Inviato: 11.01.10 - 20:57
A fine agosto, in pochi avrebbero creduto che, a un solo girone di distanza, Atalanta e Catania si sarebbero trovate agli ultimi posti in classifica. Così come la Lazio, vincente a Pechino e nelle prime due giornate di campionato, o l'Udinese dei Pozzo, capace sempre di imprese esaltanti nonostante qualche passaggio a vuoto.
Andiamo nel particolare: l'Atalanta è partita con un handicap abbastanza pesante. Zero punti nelle prime quattro gare, la sostituzione di Angelo Adamo Gregucci con Antonio Conte. Tutto questo a dispetto di un calciomercato giudicato strepitoso da più o meno tutti gli addetti ai lavori: gli arrivi di Acquafresca dal Genoa e Tiribocchi dal Lecce avevano rimpolpato un reparto offensivo orfano di Floccari - e, in misura minore, di Plasmati e Vieri - con Ceravolo ultimo acquisto dalla Reggina (in cambio di Capelli). Oltre ai tre davanti erano arrivati Bianco dal Cagliari, un onesto mestierante della difesa, oltre a Caserta e Barreto, vero e proprio gioiello della campagna acquisti atalantina. Si parlava di Europa League, ma Gregucci prima e Conte poi hanno fatto più danni della grandine: il primo eliminato più dalla mancanza di risultati, il secondo ha perso la fiducia dello spogliatoio andando a escludere i senatori: dimissioni d'obbligo che, comunque, raramente arrivano ai vertici delle società.
La questione Catania è meno controversa: Atzori, tecnico strappato alla concorrenza in estate, non è riuscito a dare un'impronta alla società rossazzurra, nonostante gli arrivi di Andujar e Spolli. Arrivato Mihajlovic il Catania s'è risollevato, e ora è a solo un punto (ma con una partità in più) dalla salvezza.
Ci sono poi le due delusioni di questo campionato: la Lazio e l'Udinese. Le stravaganze di Lotito - con Pandev e Ledesma, soprattutto - hanno portato a Ballardini una rosa decisamente poco competitiva: giocare così è difficile, soprattutto se ci sono impegni anche in Europa League.
I bianconeri, invece, pagano un allenatore - Marino - ormai sfiduciato dall'ambiente: le qualità non mancano, finora i friulani hanno però inanellato dei risultati negativi dopo una partenza buona. Si paga la decisione di tenere D'Agostino controvoglia: e la paga anche la Juventus, viste le prestazioni di Felipe Melo.
Fonte:tuttomercatoweb
Andiamo nel particolare: l'Atalanta è partita con un handicap abbastanza pesante. Zero punti nelle prime quattro gare, la sostituzione di Angelo Adamo Gregucci con Antonio Conte. Tutto questo a dispetto di un calciomercato giudicato strepitoso da più o meno tutti gli addetti ai lavori: gli arrivi di Acquafresca dal Genoa e Tiribocchi dal Lecce avevano rimpolpato un reparto offensivo orfano di Floccari - e, in misura minore, di Plasmati e Vieri - con Ceravolo ultimo acquisto dalla Reggina (in cambio di Capelli). Oltre ai tre davanti erano arrivati Bianco dal Cagliari, un onesto mestierante della difesa, oltre a Caserta e Barreto, vero e proprio gioiello della campagna acquisti atalantina. Si parlava di Europa League, ma Gregucci prima e Conte poi hanno fatto più danni della grandine: il primo eliminato più dalla mancanza di risultati, il secondo ha perso la fiducia dello spogliatoio andando a escludere i senatori: dimissioni d'obbligo che, comunque, raramente arrivano ai vertici delle società.
La questione Catania è meno controversa: Atzori, tecnico strappato alla concorrenza in estate, non è riuscito a dare un'impronta alla società rossazzurra, nonostante gli arrivi di Andujar e Spolli. Arrivato Mihajlovic il Catania s'è risollevato, e ora è a solo un punto (ma con una partità in più) dalla salvezza.
Ci sono poi le due delusioni di questo campionato: la Lazio e l'Udinese. Le stravaganze di Lotito - con Pandev e Ledesma, soprattutto - hanno portato a Ballardini una rosa decisamente poco competitiva: giocare così è difficile, soprattutto se ci sono impegni anche in Europa League.
I bianconeri, invece, pagano un allenatore - Marino - ormai sfiduciato dall'ambiente: le qualità non mancano, finora i friulani hanno però inanellato dei risultati negativi dopo una partenza buona. Si paga la decisione di tenere D'Agostino controvoglia: e la paga anche la Juventus, viste le prestazioni di Felipe Melo.
Fonte:tuttomercatoweb