Arbitro aggredito dal guardalinee
Inviato: 04.03.10 - 15:33
Meno male che li chiamano assistenti. Massimo Minato, fischietto 20enne di Onè, è stato picchiato dal guardalinee dopo un «fischio» non gradito. Durante Valsugana-Lupia Maggiore è stato colpito con la bandierina da un dirigente della squadra ospite, rimanendo a lungo a terra, dolorante al basso ventre. «Non ho avuto la prontezza di sospendere la partita», ma per il guardalinee si profila un anno di stop. Stavolta non c’e ntrano le manette di Mourinho: è stata violenza vera, scaturita al termine di una gara piuttosto sanguigna ma condotta, secondo l’o sservatore mandato a visionare l’operato dell’arbitro, con grande attenzione.
Massimo Minato, operaio che abita in via Santa Margherita a Onè di Fonte, da oltre due anni ha cominciato a fischiare. Ma ora medita di appendere la giacchetta al chiodo. Il tutto per un cartellino rosso di troppo: durante il match domenicale giocato ad Altichiero, in provincia di Padova, tra Valsugana e Lupia Maggiore (seconda categoria). Poco prima della fine della partita un «rosso» comminato al numero 10 degli ospiti Spolaore scatena le proteste dei veneziani, infuriati con l’arbitro: dopo pochi secondi il Valsugana segna (la gara terminerà 2-0), scatenando la reazione del guardalinee del Lupia Maggiore, che continuava a protestare.
Così, quando Minato si è avvicinato all’uomo per spedirlo negli spogliatoi, è stato raggiunto al basso ventre da un colpo con la bandierina. «E’ entrato in campo e mi ha colpito - ha raccontato Minato ai vertici dell’Aia provinciale - la partita era quasi finita e non ho pensato di sospenderla, ma solo di finire in fretta». Minato è rimasto a terra un paio di minuti, soccorso dai presenti, poi è riuscito a concludere la gara. Al termine il dirigente-guardalinee si è scusato, ma ora sarà il referto arbitrale a decidere: rischia un anno di squalifica.
«Il rammarico per questi fatti è enorme - spiega Giuliano Vendramin, presidente dell’ Aia di Castelfranco - purtroppo verrà squalificato soltanto il dirigente, per il regolamento la società non verrà penalizzata. Ora spero che Massimo non abbandoni, so che è amareggiato ma non voglio perderlo: è un ragazzo promettente, può arrivare lontano».
Al momento non è stata presentata alcuna denuncia, ma nei prossimi giorni Minato potrebbe anche chiedere alla propria federazione l’a utorizzazione a procedere. «Quando è tornato a casa era nervoso - spiega la madre - capita spesso che gli arbitri siano nel mirino, ma così è davvero sbagliato».
(fonte: itasportpress.it)
Massimo Minato, operaio che abita in via Santa Margherita a Onè di Fonte, da oltre due anni ha cominciato a fischiare. Ma ora medita di appendere la giacchetta al chiodo. Il tutto per un cartellino rosso di troppo: durante il match domenicale giocato ad Altichiero, in provincia di Padova, tra Valsugana e Lupia Maggiore (seconda categoria). Poco prima della fine della partita un «rosso» comminato al numero 10 degli ospiti Spolaore scatena le proteste dei veneziani, infuriati con l’arbitro: dopo pochi secondi il Valsugana segna (la gara terminerà 2-0), scatenando la reazione del guardalinee del Lupia Maggiore, che continuava a protestare.
Così, quando Minato si è avvicinato all’uomo per spedirlo negli spogliatoi, è stato raggiunto al basso ventre da un colpo con la bandierina. «E’ entrato in campo e mi ha colpito - ha raccontato Minato ai vertici dell’Aia provinciale - la partita era quasi finita e non ho pensato di sospenderla, ma solo di finire in fretta». Minato è rimasto a terra un paio di minuti, soccorso dai presenti, poi è riuscito a concludere la gara. Al termine il dirigente-guardalinee si è scusato, ma ora sarà il referto arbitrale a decidere: rischia un anno di squalifica.
«Il rammarico per questi fatti è enorme - spiega Giuliano Vendramin, presidente dell’ Aia di Castelfranco - purtroppo verrà squalificato soltanto il dirigente, per il regolamento la società non verrà penalizzata. Ora spero che Massimo non abbandoni, so che è amareggiato ma non voglio perderlo: è un ragazzo promettente, può arrivare lontano».
Al momento non è stata presentata alcuna denuncia, ma nei prossimi giorni Minato potrebbe anche chiedere alla propria federazione l’a utorizzazione a procedere. «Quando è tornato a casa era nervoso - spiega la madre - capita spesso che gli arbitri siano nel mirino, ma così è davvero sbagliato».
(fonte: itasportpress.it)