Storie di lazialità vera: Stephen Ayodele Makinwa
Inviato: 01.09.11 - 20:12
In un giorno in cui la passione di molti tifosi è messa a dura prova, non resta che raccontare delle storie di attaccamento alla maglia che sappiano ricostruire l'amore per i colori biancocelesti, fosse anche per spirito di emulazione.
La storia che raccontiamo oggi è quella di Stephen Ayodele Makinwa. Il giocatore Nigeriano è, probabilmente, uno dei più grandi laziali presenti nella rosa attuale a disposizione di Mister Reja e la giornata di ieri è stata solo l'ultimo esempio di quanto sia impossibile per lui smettere di vestire la casacca biancoceleste.
Cominciamo dall'inizio.
Giugno 2008: Stephen è a Reggio Calabria, in prestito alla Reggina, triste e solitario dopo 6 mesi passati da riserva. Il richiamo della Lazio è forte, anche se la società non è del tutto d'accordo: soltanto Sabatini, che lo ha voluto fortemente, rinunciando anche a Cavani, lo aspetta. Lotito ha mandato degli emissari nella città dello stretto per dissuadere l'attaccante dal tornare, ma è tutto inutile: la lazialità del nigeriano è troppo forte e non si riesce a convincerlo. Gli emissari, disperati, provano la mossa finale bucando i pneumatici di TUTTE le automobili di Makinwa. Lui però non si perde d'animo: costruisce una zattera e, risalendo il Tirreno fino a Civitavecchia, arriva a Formello giusto in tempo per aggregarsi al ritiro.
Giugno 2009: Stephen è a Verona, in prestito al Chievo. Era partito bene, segnando addirittura un insperato goal, un sogno per uno che di mestiere fa il laziale, ma un grave infortunio (subito proprio nella partita contro la Lazio) lo ha costretto ai Box e ha portato i clivensi a non rinnovare il prestito (il riscatto non era mai stato preso in considerazione NdR). Lotito, questa volta, ha deciso di giocare d'astuzia: manda a Makinwa un telegramma in cui lo informa dello spostamento del Centro Sportivo da Formello a Rejikiavik, in Islanda. Nemmeno questo riesce a tenere lontano il giocatore dai colori (e dai soldi) biancocelesti. Con un ritardo inumano (giustificato ufficialmente con un'elungazione del quadricipite ) Makinwa si ripresenta nel ritiro biancoceleste, anche se tra gli "epurati".
Giugno 2011: Stephen è in Grecia, in prestito al Larissa. Ovviamente non viene riscattato: ha creato problemi nello spogliatoio parlando sempre e solo della Lazio e di quanto non potesse esser felice lontano da Roma ed è stato impoossibile fargli cambiare idea. Reso saggio dall'esperienza, il presidente Claudio Lotito ha deciso di giocare sia d'astuzia che sporco: manda al presidente greco Papandreou una foto con profilo di Stephen Ayodele Makinwa, indicandolo come il responsabile sia della crisi monetaria greca che dei disordini scoppiati ad Atene nel tardo 2010. Viene diramato un mandato di cattura che però non diventa esecutivo: Makinwa si imbarca su un gommone ed attraversa l'Adriatico, spacciandosi per un clandestino. Arriva a Formello in ritardo anche questa volta (ufficialmente per motivi familiari), ma stavolta sembra essere solo di passaggo...
31 Agosto 2011: Stephen è a Milano e sta per firmare un biennale con il Pergocrema, con la morte nel cuore. Arriva però una notizia che cambia tutto: la SS Lazio ha ceduto Mauro Zarate all'Inter e Sergio Floccari al Parma, lasciando Reja in grande difficoltà tecnica. "Non posso lasciare la mia Lazio in queste condizioni!" ha gridato Makinwa nei corridoi dell'ATA Executive Hotel ed ha stracciato il contratto con la squadra di Lega Pro, tornando di corsa (per allenarsi) verso Formello. Arrivato a Roma ha ricominciato con la sua routine consueta: sale e scende dal suo SUV, l'unica attività di movimento che svolge mentre gioca nella Lazio.
Grazie a storie come questa possiamo essere certi che i tifosi laziali saranno rincuorati: non tutti se ne vogliono andare dalla Lazio, anzi...
Trovata su Facebook
La storia che raccontiamo oggi è quella di Stephen Ayodele Makinwa. Il giocatore Nigeriano è, probabilmente, uno dei più grandi laziali presenti nella rosa attuale a disposizione di Mister Reja e la giornata di ieri è stata solo l'ultimo esempio di quanto sia impossibile per lui smettere di vestire la casacca biancoceleste.
Cominciamo dall'inizio.
Giugno 2008: Stephen è a Reggio Calabria, in prestito alla Reggina, triste e solitario dopo 6 mesi passati da riserva. Il richiamo della Lazio è forte, anche se la società non è del tutto d'accordo: soltanto Sabatini, che lo ha voluto fortemente, rinunciando anche a Cavani, lo aspetta. Lotito ha mandato degli emissari nella città dello stretto per dissuadere l'attaccante dal tornare, ma è tutto inutile: la lazialità del nigeriano è troppo forte e non si riesce a convincerlo. Gli emissari, disperati, provano la mossa finale bucando i pneumatici di TUTTE le automobili di Makinwa. Lui però non si perde d'animo: costruisce una zattera e, risalendo il Tirreno fino a Civitavecchia, arriva a Formello giusto in tempo per aggregarsi al ritiro.
Giugno 2009: Stephen è a Verona, in prestito al Chievo. Era partito bene, segnando addirittura un insperato goal, un sogno per uno che di mestiere fa il laziale, ma un grave infortunio (subito proprio nella partita contro la Lazio) lo ha costretto ai Box e ha portato i clivensi a non rinnovare il prestito (il riscatto non era mai stato preso in considerazione NdR). Lotito, questa volta, ha deciso di giocare d'astuzia: manda a Makinwa un telegramma in cui lo informa dello spostamento del Centro Sportivo da Formello a Rejikiavik, in Islanda. Nemmeno questo riesce a tenere lontano il giocatore dai colori (e dai soldi) biancocelesti. Con un ritardo inumano (giustificato ufficialmente con un'elungazione del quadricipite ) Makinwa si ripresenta nel ritiro biancoceleste, anche se tra gli "epurati".
Giugno 2011: Stephen è in Grecia, in prestito al Larissa. Ovviamente non viene riscattato: ha creato problemi nello spogliatoio parlando sempre e solo della Lazio e di quanto non potesse esser felice lontano da Roma ed è stato impoossibile fargli cambiare idea. Reso saggio dall'esperienza, il presidente Claudio Lotito ha deciso di giocare sia d'astuzia che sporco: manda al presidente greco Papandreou una foto con profilo di Stephen Ayodele Makinwa, indicandolo come il responsabile sia della crisi monetaria greca che dei disordini scoppiati ad Atene nel tardo 2010. Viene diramato un mandato di cattura che però non diventa esecutivo: Makinwa si imbarca su un gommone ed attraversa l'Adriatico, spacciandosi per un clandestino. Arriva a Formello in ritardo anche questa volta (ufficialmente per motivi familiari), ma stavolta sembra essere solo di passaggo...
31 Agosto 2011: Stephen è a Milano e sta per firmare un biennale con il Pergocrema, con la morte nel cuore. Arriva però una notizia che cambia tutto: la SS Lazio ha ceduto Mauro Zarate all'Inter e Sergio Floccari al Parma, lasciando Reja in grande difficoltà tecnica. "Non posso lasciare la mia Lazio in queste condizioni!" ha gridato Makinwa nei corridoi dell'ATA Executive Hotel ed ha stracciato il contratto con la squadra di Lega Pro, tornando di corsa (per allenarsi) verso Formello. Arrivato a Roma ha ricominciato con la sua routine consueta: sale e scende dal suo SUV, l'unica attività di movimento che svolge mentre gioca nella Lazio.
Grazie a storie come questa possiamo essere certi che i tifosi laziali saranno rincuorati: non tutti se ne vogliono andare dalla Lazio, anzi...
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