SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Bombe carta, uova, carote e bulloni contro l’auto del presidente, 3 tifosi rossoblu arrestati, diverse cariche della polizia, Soldini ha lasciato il Comune alle 21:33
Cronaca di quanto successo oggi pomeriggio presso il Comune di San Benedetto dove sono intervenuti l’onorevole Antonio Di Pietro e il presidente della Sambenedettese Alberto Soldini per fare chiarezza sul “Crac” societario e la susseguente candidatura dell’imprenditore romano.
previsto per le 19 ma il piazzale antistante l’ingresso del comune è gremito di tifosi rossoblu, le forze dell’ordine hanno formato un cordone di sicurezza con delle transenne per far si che l’auto di Soldini si fermi proprio davanti alla porta d’ingresso.
Ore 19.11 : Arriva l’auto del presidente e subito inizia il fitto lancio di oggetti da parte degli oltre 1000 tifosi radunatisi nel piazzale, il sorriso ironico del presidente istiga ulteriormente la folla e allora ecco piovere bombe carta, bulloni, una transenna, carote , uova e ortaggi vari… qualche agente rimane contuso e così le forze dell’ordine partono con una prima carica. Nel frattempo Soldini entra nella sala consiliare ma anche qui le oltre 100 persone presenti iniziano ad inveirgli contro… la polizia decide di chiudere il presidente e la sua scorta in una stanza.
Ore 19:15: Arriva l’onorevole Antonio Di Pietro visibilmente scioccato e viene subito circondato da stampa e alcuni tifosi presenti in sala, qualcuno inveisce contro di lui, l’onorevole non sa come comportarsi, cerca di divincolarsi ma tutti vogliono spiegazioni circa la candidatura di Alberto Soldini nel suo partito. Finalmente inizia una brevissima conferenza stampa di Di Pietro (il contenuto sarà tra pochi minuti on-line) ma le parole dell’ex P.M. non convincono i presenti. Dopo aver risposto a qualche domanda della stampa Di Pietro ha un colloquio privato con i giocatori che gli spiegano la loro situazione e lo convincono… una volta finita questa breve riunione l’onorevole ci comunica di aver ufficialmente rinunciato alla candidatura di Alberto Soldini nel suo partito “L’Italia dei valori”.
Ore 19:50 Soldini è ancora chiuso in un ufficio e vuole parlare con dei giornalisti. Entriamo e ci racconta la sua versione dei fatti (tra poco on-line) e ci mostra le fotocopie degli assegni riscossi dai giocatori. I giocatori (che attendono nella sala delle conferenze) vengono messi al corrente di queste fotocopie e mostrano i loro estratto conti in cui si legge chiaramente che gli assegni del signor Alberto Soldini non possono essere riscossi poiché PRIVI DI PROVVISTA.
Ore 20:13 Si decide finalmente per un faccia a faccia tra Soldini e i giocatori nella sala delle conferenze. Purtroppo nonostante si discuta 1 ora e i giocatori mostrino al presidente la loro documentazione che attesta che le banche non hanno cambiato gli assegni, il presidente rimane sulle sue dando la colpa a qualche cavillo bancario. Gli unici ad aver ricevuto lo stipendio sono i fratelli Santoni e l’attaccante Chiurato. Gli animi si riscaldano, Macaluso ha un faccia a faccia col presidente e gli spiega con la grinta che lo contraddistingue che è stato sfrattato, che va ad allenarsi in bici, che non ha i soldi per la colazione e che se non fosse per i tifosi a quest’ora si trovava in mezzo alla strada. Interviene Bagalini e dopo una lunga discussione col presidente scaglia il microfono a terra. Furibondo anche mister Chimenti che accusa Soldini di essere un truffatore e di aver rovinato una società conosciuta e rispettata in tutta Italia.
Ore 21:00 I giocatori abbandonano per protesta la sala stufi di una conversazione che non porta ad alcuna soluzione, purtroppo però la serranda del comune è abbassata per motivi di ordine pubblico e gli atleti possono lasciare l’edificio solo alle 21:30
Ore 21:33 Soldini abbandona il “Comune” da un’uscita laterale trasportato in una camionetta della polizia vengono lanciate bottiglie e bombe carta ma alla fine il mezzo lascia la città.

Macaluso scarica la sua rabbia contro Soldini