Fifa:Dimissioni Blatter
Inviato: 03.06.15 - 06:38
Joseph Blatter è stato detronizzato. Il monarca è crollato dopo aver giocato d’azzardo con l’Fbi candidandosi alle presidenziali noncurante della forza dirompente dell’Ufficio federale di investigazione (e del mondo anglosassone) che alla vigilia delle elezioni aveva scoperchiato il vaso milionario della Fifa. Blatter, che aveva varcato per la prima volta nel 1977 la soglia del massimo organismo calcistico, nel maggio del 1998 è stato eletto presidente riuscendo per cinque mandati a ottenere la fiducia da quasi tutti i 209 paesi che rappresentano la Fifa. Un uomo potentissimo che si è mosso sempre come un capo dello stato con una scorta straordinaria. Blatter si è ingolosito di potere tanto da far irritare persino il presidente dell’America Obama che non mai nascosto l’ antipatia per il monarca della Fifa.
Coinvolgimento braccio destro Valke
L’inchiesta della Fbi è nata dopo che è venuta alla luce una tangente pagata dal Sudafrica di 10 milioni di euro per ottenere l’assegnazione del Mondiale 2010. Ad essere finito nell’occhio del ciclone è il braccio destro di Blatter, il francese Jerome Valcke, segretario generale della Fifa con un passato da giornalista. Una vicenda ricca anche di altri retroscena e tangenti che presto potrebbe far scoppiare nuovi scandali per l’assegnazione del Mondiale 2018 alla Russia e quello seguente al Qatar. Ricordiamo che l’America aveva protestato per essere stata messa in off side da Blatter nonostante la Concacaf (organo amministrativo, organizzativo e di controllo del calcio del Nordamerica) avesse portato tanti soldi nel caveau della Fifa per snodo di diritti tv.
Mondiale 2018 e 2022-
La Russia esce sconfitta dopo le annunciate dimissioni di Blatter che il presidente Putin aveva difeso pubblicamente. Il blocco russo aveva votato per Blatter alle presidenziali e adesso il ministro dello Sport Mutko, nonché presidente del Comitato organizzatore della Fifa World Cup 2018, teme che gli americani possano cancellare il Mondiale dandolo a Londra. Ma difficilmente sarà così visto che tanti soldi sono stati spesi in Russia per la costruzione di nuovi stadi e a tre anni dal Mondiale sembra impossibile il saccheggio. ll Mondiale di calcio del 2018 costerà un bel po’ alle casse di Madre Russia. Tanto che Standard & Poor’s, in un recente report dedicato alla Coppa del mondo di calcio, ha sentenziato che molte città che ospiteranno il torneo rischiano di andare incontro alla bancarotta, se continueranno a seguire il trend di spesa per stadi e infrastrutture previsto.Lo scorso autunno Vitaly Mutko, annunciò con un notevole margine di anticipo sulla tabella di marcia i costi per Russia 2018: il budget previsto è di 15 miliardi di euro. Peccato che Putin, nel 2010, avesse annunciato che il budget sarebbe stato di 8 miliardi. Nulla di male, in fondo: spesso le spese per i grandi eventi lievitano. Ma la ripartizione degli investimenti e soprattutto la loro provenienza non sono così trasparenti. Le dimissioni di Blatter hanno sorpreso Mutko: «Le sue dimissioni arrivano come una sorpresa - ha detto alla Tass il ministro russo -. Le sue frasi rendono chiaro che vuole salvare la Fifa e che si aspetta delle riforme». Rischia invece il Qatar visto che già fa registrare 1200 vittime per la costruzione degli stadi a temperature elevatissime.
E’ adesso Platinì
Adesso si volta pagina e la Fifa ha bisogno di una grande ristrutturazione dopo 30 anni di gestione del potere con pressioni e mazzette. Blatter schiavo di onnipotenza passerà il testimone forse a Platinì che lo ha sempre combattuto. Il francese è l’uomo più autorevole per sedersi sulla poltrona della Fifa per rendere più trasparente la casa del massimo organismo calcistico. E’ giunta l’ora che Platinì si investa di questo potere e faccia piazza pulita cacciando certi discutibili dirigenti che hanno trasformato la Fifa in un centro di affari.
Coinvolgimento braccio destro Valke
L’inchiesta della Fbi è nata dopo che è venuta alla luce una tangente pagata dal Sudafrica di 10 milioni di euro per ottenere l’assegnazione del Mondiale 2010. Ad essere finito nell’occhio del ciclone è il braccio destro di Blatter, il francese Jerome Valcke, segretario generale della Fifa con un passato da giornalista. Una vicenda ricca anche di altri retroscena e tangenti che presto potrebbe far scoppiare nuovi scandali per l’assegnazione del Mondiale 2018 alla Russia e quello seguente al Qatar. Ricordiamo che l’America aveva protestato per essere stata messa in off side da Blatter nonostante la Concacaf (organo amministrativo, organizzativo e di controllo del calcio del Nordamerica) avesse portato tanti soldi nel caveau della Fifa per snodo di diritti tv.
Mondiale 2018 e 2022-
La Russia esce sconfitta dopo le annunciate dimissioni di Blatter che il presidente Putin aveva difeso pubblicamente. Il blocco russo aveva votato per Blatter alle presidenziali e adesso il ministro dello Sport Mutko, nonché presidente del Comitato organizzatore della Fifa World Cup 2018, teme che gli americani possano cancellare il Mondiale dandolo a Londra. Ma difficilmente sarà così visto che tanti soldi sono stati spesi in Russia per la costruzione di nuovi stadi e a tre anni dal Mondiale sembra impossibile il saccheggio. ll Mondiale di calcio del 2018 costerà un bel po’ alle casse di Madre Russia. Tanto che Standard & Poor’s, in un recente report dedicato alla Coppa del mondo di calcio, ha sentenziato che molte città che ospiteranno il torneo rischiano di andare incontro alla bancarotta, se continueranno a seguire il trend di spesa per stadi e infrastrutture previsto.Lo scorso autunno Vitaly Mutko, annunciò con un notevole margine di anticipo sulla tabella di marcia i costi per Russia 2018: il budget previsto è di 15 miliardi di euro. Peccato che Putin, nel 2010, avesse annunciato che il budget sarebbe stato di 8 miliardi. Nulla di male, in fondo: spesso le spese per i grandi eventi lievitano. Ma la ripartizione degli investimenti e soprattutto la loro provenienza non sono così trasparenti. Le dimissioni di Blatter hanno sorpreso Mutko: «Le sue dimissioni arrivano come una sorpresa - ha detto alla Tass il ministro russo -. Le sue frasi rendono chiaro che vuole salvare la Fifa e che si aspetta delle riforme». Rischia invece il Qatar visto che già fa registrare 1200 vittime per la costruzione degli stadi a temperature elevatissime.
E’ adesso Platinì
Adesso si volta pagina e la Fifa ha bisogno di una grande ristrutturazione dopo 30 anni di gestione del potere con pressioni e mazzette. Blatter schiavo di onnipotenza passerà il testimone forse a Platinì che lo ha sempre combattuto. Il francese è l’uomo più autorevole per sedersi sulla poltrona della Fifa per rendere più trasparente la casa del massimo organismo calcistico. E’ giunta l’ora che Platinì si investa di questo potere e faccia piazza pulita cacciando certi discutibili dirigenti che hanno trasformato la Fifa in un centro di affari.