Brunelli "mr plusvalenza"
Inviato: 09.02.07 - 22:55
Avevamo già parlato dei nuovi guai giudiziari caduti sulla testa di Inter e Milan, in particolare della società nerazzurra, a motivo dei bilanci gonfiati e delle famigerate plusvalenze. Tra le decine di giocatori passati da una sponda all'altra del Naviglio, spicca un nome, quello di Simone Brunelli, ruolo portiere. La sua è una storia come quella di molti altri giovani ma un epilogo infelice. Nel 2003, cartellino in mano al Milan, tornò da una vacanza in Sardegna e si ritrovò all’Inter, "senza aver mai firmato alcun contratto. Le firme furono falsificate", dicono i legali del ragazzo.
Brunelli è il giocatore che, con le sue denunce, ha dato il via alle inchieste in corso. Sostiene che l’Inter non lo ha curato bene dopo l’infortunio alla spalla che gli ha troncato la carriera (prima operazione quando era in prestito alla Pro Sesto, la seconda quando era alla Vis Pesaro).
E ora si considera prigioniero: non può riscuotere i soldi dell’assicurazione perché la società nerazzurra non ammette che non potrà più giocare; e non può lavorare perché risulta ancora un calciatore in attività.
Secondo gli avvocati, intanto, l’Inter continua a mettere a bilancio il "presunto" valore di Brunelli: 2,9 milioni. Anche se non ha futuro.
E’ andata un po’ meglio a Varaldi, altro portiere, ora 24enne, che fece il percorso inverso, che però ammette: "Siamo stati penalizzati come persone e come calciatori. Non possiamo essere acquistati da altre società perché il nostro valore è spropositato. Da qualcuno forse siamo anche visti come giocatori inseriti in una certa manovra e, quindi, da evitare. A me è capitato di essere insultato così dai tifosi avversari: "Sei una plusvalenza". Al Milan non ho nulla da rimproverare: sono rimasto fermo quasi un anno per infortunio e mi ha curato. Mi aspettavo invece più considerazione dall’Inter".
Intrallazzi a parte, quello che fa specie è la notizia delle ultime ore secondo cui il comportamento di Inter e Milan non è censurabile.
Questa la tesi del Procuratore Federale Stefano Palazzi, che aggiunge che a rischiare di più sarà prorpio il giovane Brunelli. Il portiere infatti è stato deferito in quanto, pur essendo a conoscenza della firma falsa sul contratti, non abbia mai sollevato alcuna lamentela, prima di oggi.
E' proprio vero: "la legge è uguale per tutti".
Brunelli è il giocatore che, con le sue denunce, ha dato il via alle inchieste in corso. Sostiene che l’Inter non lo ha curato bene dopo l’infortunio alla spalla che gli ha troncato la carriera (prima operazione quando era in prestito alla Pro Sesto, la seconda quando era alla Vis Pesaro).
E ora si considera prigioniero: non può riscuotere i soldi dell’assicurazione perché la società nerazzurra non ammette che non potrà più giocare; e non può lavorare perché risulta ancora un calciatore in attività.
Secondo gli avvocati, intanto, l’Inter continua a mettere a bilancio il "presunto" valore di Brunelli: 2,9 milioni. Anche se non ha futuro.
E’ andata un po’ meglio a Varaldi, altro portiere, ora 24enne, che fece il percorso inverso, che però ammette: "Siamo stati penalizzati come persone e come calciatori. Non possiamo essere acquistati da altre società perché il nostro valore è spropositato. Da qualcuno forse siamo anche visti come giocatori inseriti in una certa manovra e, quindi, da evitare. A me è capitato di essere insultato così dai tifosi avversari: "Sei una plusvalenza". Al Milan non ho nulla da rimproverare: sono rimasto fermo quasi un anno per infortunio e mi ha curato. Mi aspettavo invece più considerazione dall’Inter".
Intrallazzi a parte, quello che fa specie è la notizia delle ultime ore secondo cui il comportamento di Inter e Milan non è censurabile.
Questa la tesi del Procuratore Federale Stefano Palazzi, che aggiunge che a rischiare di più sarà prorpio il giovane Brunelli. Il portiere infatti è stato deferito in quanto, pur essendo a conoscenza della firma falsa sul contratti, non abbia mai sollevato alcuna lamentela, prima di oggi.
E' proprio vero: "la legge è uguale per tutti".