Intercettazioni Rossi-Lotito: "il Lecce va ammorbidito"
Inviato: 28.10.07 - 11:32
Quella telefonata di tre minuti e 16 secondi tra i cellulari del presidente della Lazio Claudio Lotito e dell'allenatore Delio Rossi, con il tecnico in autostrada, rientrante verso Roma, affannato per problemi di filtro della benzina, non era solo una conversazione di mercato. Ora si capisce perché il procuratore Palazzi ha deferito Delio Rossi per slealtà sportiva e il club per responsabilità oggettiva: "Il tecnico ha tentato, senza esito, di indurre il presidente della Lazio ad assumere iniziative nei confronti dei dirigenti del Lecce tese a influenzare la prestazione tecnica della squadra in vista della partita del 30 aprile 2006", scriveva la procura federale nelle motivazioni del deferimento.
La sera del 17 aprile 2006, alle 22.40, non si parlava solo dell'acquisto del centrocampista Ledesma dal Lecce, squadra che si stava avviando, penultima in classifica, verso la retrocessione mentre la Lazio si stava giocando la Coppa Uefa tallonata dal Chievo. Questa è stata la tesi sostenuta dai due tesserati della Lazio: si parlava di ammorbidire l'affare, far calare il prezzo di Ledesma. Ma in quella telefonata, intercettata dalla Digos nell'ambito dell'inchiesta sui ricatti degli "Irriducibili", segnalata per la prima volta dal sito "Laziali.info" e che ora Repubblica ha ascoltato integralmente, l'allenatore Delio Rossi chiede per due volte l'intervento di Lotito per "ammorbidire" il Lecce in vista della gara che si dovrà giocare dieci giorni dopo all'Olimpico. E non ci sono equivoci su questo.
Rossi (interrompendo il presidente che sta parlando d'altro): "Noi dobbiamo intavolare delle trattative con il Lecce perché abbiamo bisogno che vengano abbastanza ammorbiditi qua a giocare".
Alle richieste di Rossi di intervento sul Lecce, Lotito risponde: "Lo chiamo io coso, sia lui il presidente che l'amministratore delegato... gli dico se vengono giù. Ma allora secondo lei...". Lotito usa qualche lei e molto tu con il suo allenatore invece sempre rispettoso e formale. "Secondo lei ce la fanno a recuperare?".
Rossi: "A salvarsi? No, non ce la fanno... Però io li ho allenati, sono una buona squadra, se decidono di giocare ti possono creare dei problemi. E quindi se vengono già rassegnati è meglio. Perlomeno se intavoliamo una trattativa, quindi vedono che possono fare degli affari, non dovrebbero venire con il dente avvelenato".
Lotito: "E certo... No, ma adesso chiamo, Carlo ha già parlato con Regalia (direttore sportivo del Lecce, ndr)". Ancora Lotito: "Voglio capire che cosa vogliono fare con questi giocatori, soprattutto Ledesma". La telefonata s'interrompe, Lotito richiamerà e parlerà per altri 42 minuti con Delio Rossi di tutto lo scibile calcistico.
Restano quelle due brutte frasi dell'allenatore della Lazio, che ora rischia dai due ai tre mesi di squalifica.
La sera del 17 aprile 2006, alle 22.40, non si parlava solo dell'acquisto del centrocampista Ledesma dal Lecce, squadra che si stava avviando, penultima in classifica, verso la retrocessione mentre la Lazio si stava giocando la Coppa Uefa tallonata dal Chievo. Questa è stata la tesi sostenuta dai due tesserati della Lazio: si parlava di ammorbidire l'affare, far calare il prezzo di Ledesma. Ma in quella telefonata, intercettata dalla Digos nell'ambito dell'inchiesta sui ricatti degli "Irriducibili", segnalata per la prima volta dal sito "Laziali.info" e che ora Repubblica ha ascoltato integralmente, l'allenatore Delio Rossi chiede per due volte l'intervento di Lotito per "ammorbidire" il Lecce in vista della gara che si dovrà giocare dieci giorni dopo all'Olimpico. E non ci sono equivoci su questo.
Rossi (interrompendo il presidente che sta parlando d'altro): "Noi dobbiamo intavolare delle trattative con il Lecce perché abbiamo bisogno che vengano abbastanza ammorbiditi qua a giocare".
Alle richieste di Rossi di intervento sul Lecce, Lotito risponde: "Lo chiamo io coso, sia lui il presidente che l'amministratore delegato... gli dico se vengono giù. Ma allora secondo lei...". Lotito usa qualche lei e molto tu con il suo allenatore invece sempre rispettoso e formale. "Secondo lei ce la fanno a recuperare?".
Rossi: "A salvarsi? No, non ce la fanno... Però io li ho allenati, sono una buona squadra, se decidono di giocare ti possono creare dei problemi. E quindi se vengono già rassegnati è meglio. Perlomeno se intavoliamo una trattativa, quindi vedono che possono fare degli affari, non dovrebbero venire con il dente avvelenato".
Lotito: "E certo... No, ma adesso chiamo, Carlo ha già parlato con Regalia (direttore sportivo del Lecce, ndr)". Ancora Lotito: "Voglio capire che cosa vogliono fare con questi giocatori, soprattutto Ledesma". La telefonata s'interrompe, Lotito richiamerà e parlerà per altri 42 minuti con Delio Rossi di tutto lo scibile calcistico.
Restano quelle due brutte frasi dell'allenatore della Lazio, che ora rischia dai due ai tre mesi di squalifica.