Catania bandita dalle idee di Brandi
Inviato: 02.04.08 - 11:14
Certe volte è meglio tacere. Il silenzio è certamente d’oro, specie quando si fa dell’informazione inconcludente e volutamente pregiudizievole. Dall’esonero di Baldini all’attacco alla tifoseria rossazzurra il passo è alquanto anacronistico. L’arrivo a Catania di Walter Zenga ha innegabilmente acceso la macchina dei media che subito hanno cominciato ad esporre idee, congetture e paragoni. Unico di questi ci è sembrato decisamente fuori luogo. Alberto Brandi, conduttore della trasmissione televisiva Controcampo, ha pubblicato sul sito Sportmediaset un pezzo decisamente poco attinente al cambio di timone sulla panchina rossazzurra. Il titolo “Zenga, una scelta rischiosa. Accettato il Catania per coronare un sogno. Ma è una scommessa” è già di per sé offensivo.Il fatto che sia uno dei migliori portieri italiani delle ultime annate, non implica che non possa allenare una squadra “rischiosa” come il Catania. Ricordiamo al sig. Brandi, che mister Zenga non ha allenato il Real Madrid, bensì squadre di nazionalità rumena, iraniana, turca e serba. Come dire che il sig. Zenga viene alle falde dell’Etna con il marchio “esordiente” nel campionato italiano e non come mero desidero di soddisfare il suo capriccio di allenare in Italia “seppur” a Catania. Ma andando avanti si peggiora. Leggiamo: “Non è come andare al casinò e puntare sul rosso o sul nero, ma poco ci manca. La scelta di Walter Zenga è di quelle ad alto rischio. […] dopo l’ultima esperienza negativa alla Dinamo Bucarest, la giacca da commentatore tv gli stava stretta. Tanto che mandava segnali di disponibilità a tutti. L’ultima volta domenica, quando consigliava ai colleghi della Gazzetta dello Sport di girare il suo numero di telefono al presidente del Catania Pulvirenti. […] Nelle ultime 7 giornate, il tecnico si gioca non solo la salvezza del Catania, ma anche la sua credibilità nel nostro campionato. Il tempo è brevissimo, poco meno di 2 mesi. La piazza non è delle migliori se è vero, come si racconta, che Baldini andasse all’allenamento con strumenti di difesa e che la squadra fosse costretta a preparare le partite fuori città per allontanarsi dalle ire dei tifosi. […] in bocca al lupo Walter. Se lo merita. Almeno per il coraggio della scelta”, Ora diteci, quante “venature” offensive notate nei confronti del Catania, di Catania e dei tifosi Catanesi? No, magari stiamo comprendendo male noi il tenore del testo! Ma intanto i tifosi hanno aspramente commentato “l’articolo” pubblicato dal Sig. Brandi, tanto che lo stesso giornalista è stato costretto ad aggiungere una nota a margine della pubblicazione: “Intervengo nuovamente per puntualizzare quanto scritto su Catania, visto le repliche dei lettori. Quando dico “la piazza non è delle migliori”, mi riferisco chiaramente all’inizio dell’avventura professionistica italiana di Zenga. Il momento della squadra è delicato, tutto qui. Questoni di classifica, niente di più. Sugli strumenti di difesa di Baldini… purtroppo mi risulta così… e sono sicuro della mia fonte. Naturalmente non volevo farvi pensare a pistole o cose del genere… Sulla preparazione delle partite fuori città, mi risulta che per ricompattarsi il gruppo si sia spostato almeno una volta a Zafferana Etnea e che comunque dopo la contestazione durante Catania-Siena, la squadra abbia preferito spostarsi subito al nord per preparare la partita con l’Atalanta. Non volevo offendere nessuno o gettare benzina sul fuoco. Catania ha dimostrato la sua sportività durante la partita con l’Inter, quando gli applausi ironici all’arbitro Farina hanno rimpiazzato la classica colonna sonora di insulti e fischi di tutti gli altri gli stadi”.
Caro Brandi, abbiamo compreso che lei con questa postilla finale abbia voluto “cadere in piedi” per salvare una figura decisamente magra. Noi la invitiamo a rileggere più volte il suo, diciamo, articolo e le chiediamo di osservare dal punto di vista prettamente “grammaticale” quante allusioni, non certo celate, abbia sollevato. Per quanto concerne “la piazza” reputiamo che la situazione di classifica del Catania non sia certo tanto diversa da altre “piazze” che, seppur con qualche punto in più, sono sempre relegate nella zona bassa della classica. Per quanto concerne il ritiro di Zafferana Etnea, non sappiamo se le giunga nuovo il concetto di “ritiro” ma reputiamo che le società sportive ricorrano a questa soluzione nei momenti di difficoltà sin dalla notte dei tempi. I famigerati “strumenti di difesa” utilizzati da Baldini li vorremmo tanto conoscere, sig. Brandi. A tutti i tifosi che seguono il Catania a Massannunziata, non risulta che l’ex tecnico rossazzurro circolasse con la “scorta” o a bordo di un Tank degli Stati Uniti. Qui al solito si cerca la notizia “spicciola”. Il versare inchiostro a fiumi solo per dare alito a dicerie e leggende metropolitane. Lei è un giornalista sportivo? Beh…si occupi di sport. Lasci la cronaca a chi la cura quotidianamente.
preso da : http://www.catania46.net
Caro Brandi, abbiamo compreso che lei con questa postilla finale abbia voluto “cadere in piedi” per salvare una figura decisamente magra. Noi la invitiamo a rileggere più volte il suo, diciamo, articolo e le chiediamo di osservare dal punto di vista prettamente “grammaticale” quante allusioni, non certo celate, abbia sollevato. Per quanto concerne “la piazza” reputiamo che la situazione di classifica del Catania non sia certo tanto diversa da altre “piazze” che, seppur con qualche punto in più, sono sempre relegate nella zona bassa della classica. Per quanto concerne il ritiro di Zafferana Etnea, non sappiamo se le giunga nuovo il concetto di “ritiro” ma reputiamo che le società sportive ricorrano a questa soluzione nei momenti di difficoltà sin dalla notte dei tempi. I famigerati “strumenti di difesa” utilizzati da Baldini li vorremmo tanto conoscere, sig. Brandi. A tutti i tifosi che seguono il Catania a Massannunziata, non risulta che l’ex tecnico rossazzurro circolasse con la “scorta” o a bordo di un Tank degli Stati Uniti. Qui al solito si cerca la notizia “spicciola”. Il versare inchiostro a fiumi solo per dare alito a dicerie e leggende metropolitane. Lei è un giornalista sportivo? Beh…si occupi di sport. Lasci la cronaca a chi la cura quotidianamente.
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