Stop al guardalinee che si è scusato
Inviato: 27.09.08 - 10:42
ROMA, 27 settembre - Michele Giordano, quaranta anni, guardalinee della sezione di Caltanissetta, finirà davanti alla Commissione Nazionale di disciplina dell’Aia. L’assistente dovrà rispondere della violazione dell’articolo 40, comma 4, lettera d del Regolamento dell’Aia, che vieta agli associati di rilasciare alcun tipo di dichiarazione se non autorizzati dal Presidente dell’Aia stessa in persona. L’intervista che abbiamo pubblicato ieri all’altro guardalinee di Genoa-Roma (non era Biasutto, quello che ha annullato la rete valida di Panucci, per capirci) ha fatto sobbalzare i piani alti di via Tevere e i vertici della Can di primo mattino. Dire che fossero contrariati sarebbe un eufemismo. Violare una norma del regolamento equivale ad un atto di lesa maestà. Soprattutto nel mondo arbitrale, poco propenso (al di là delle parole di circostanza) ad esternare il proprio pensiero. Averlo fatto dopo un errore così abnorme, nelle ore successive alla partita, per ribadire quello che tutti (tranne Biasutto, alla cui deroga dicono che Collina credesse molto poco) hanno visto, è stata considerata un’aggravante. Senza possibilità di attenuanti generiche.
LA SQUALIFICA - Il Procuratore arbitrale Marcello Cardona (vice Questore vicario di Roma) aprirà nelle prossime ore un fascicolo a carico di Michele Giordano, svolgerà le indagini e deferirà l’assistente alla Commissione nazionale di disciplina. «Una prassi, se si viola il regolamento si sa a quali conseguenze si va incontro» dicevano ieri dalla plancia di comando di via Tevere, sede dell’Associazione Italiana Arbitri. Aggiungendo: «Non c’era bisogno di sottolineare un errore di un collega che tutti avevano visto».
http://www.corrieredellosport.it/Notizi ... %A8+susato
BELLO IL REGOLAMENTO. OMERTOSO AL PUNTO GIUSTO.
LA SQUALIFICA - Il Procuratore arbitrale Marcello Cardona (vice Questore vicario di Roma) aprirà nelle prossime ore un fascicolo a carico di Michele Giordano, svolgerà le indagini e deferirà l’assistente alla Commissione nazionale di disciplina. «Una prassi, se si viola il regolamento si sa a quali conseguenze si va incontro» dicevano ieri dalla plancia di comando di via Tevere, sede dell’Associazione Italiana Arbitri. Aggiungendo: «Non c’era bisogno di sottolineare un errore di un collega che tutti avevano visto».
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BELLO IL REGOLAMENTO. OMERTOSO AL PUNTO GIUSTO.