De Ponti: "Chiarezza sui morti nel calcio, ci hanno dopato"
Inviato: 01.10.08 - 15:10
Gianluca "Gil" De Ponti, ex giocatore (fiorentino doc) colpito da un tumore alla testa che gli ha ridotto il campo visivo e reso meno reattiva un parte del corpo, sospetta oggi di essere stato dopato e al Guerin Sportivo racconta: "Dobbiamo fare chiarezza sui tanti morti del calcio: alle spalle abbiamo una striscia di morti e malati impressionante. Prima avevo dei dubbi, ora non li ho più:ci hanno dopato. Tanti miei ex compagni sono morti o sono colpiti da gravi malattie: non possono essere solo coincidenze,non ci credo più. Beatrice è morto di leucemia, Rognoni per cancro (giocavano con lui a Cesena ndr). Roversi è morto di tumore, Fiorini lo stesso, Zuccheri è morto di recente in una gara di beneficenza (tutti con lui a Bologna ndr). Lombardi è morto di Sla, Beppe Massa ha seri problemi di cuore. Io non ci sto, nessuno vuole indagare perchè verrebbero a galla verità drammatiche. La mia disavventura? Nel '95 tutto comincia: ero ad Avellino a fare il secondo a Papadopulo: avevo un bernoccolo in testa che continuava a crescere, il verdetto fu: meningioma, cioè tumore benigno, ma andava asportato. Così fu con 12 ore di operazione. Dopo 4 anni mi sono sentito di nuovo male in casa, altra operazione: 15 ore. Un altro verdetto: plasmocitoma, tumore maligno che mi ha lasciato in eredità una semi-paresi. Cammino male, la gamba sinistra pesa come un macigno, mi gira spesso la testa, lateralmente non vedo, soffro di attacchi di panico. Poi una beffa: nel '95 sbagliarono a leggere i vetrini: il tumore era maligno, non benigno. Se ho prove di essere stato dopato? Nessuno mi ha mai detto niente, ma ne sono certo. Sul tavolo dello spogliatoio c'era tanto Micoren: io però non lo prendevo mai, in compenso mi facevo tante flebo: dicevano che erano ricostituenti. Io mi chiedo: come si fa a non aprire gli occhi sugli anni settanta? Vedere Borgonovo in quello stato per me è un tuffo al cuore"