Ha corso troppo con il cuore e poco con la testa. Nel senso che in pratica ha fatto il gregario di Menchov per mezzo Giro, ha tirato in salita cercando di staccarlo, invece ha avuto l'unico risultato di risparmiargli un po' di fatica (in quanto spesso l'andatura scandita da Di Luca evitava distacchi scomodi per la rosa di Menchov, che è stato sempre a ruota in pratica).
Doveva attaccare con più "intelligenza": muoversi parecchio nel gruppo, non dare riferimenti a Menchov, scattargli alle spalle approfittando magari di un momento in cui la sua pedalata sembrava meno fluida. Scattandogli in faccia ogni volta non l'avrebbe staccato neanche se il giro fosse stato composto di 270 tappe, sarebbero arrivati sempre appaiati.. io rimango dell'opinione che per lui sarebbe stato meglio rischiare di finire più lontano da Menchov ma provando davvero a vincere con la testa, e non come ha scelto di fare lui, che gli ha permesso di arrivare molto vicino al russo in termini di secondi ma senza grosse velleità di vincerlo davvero il giro. Doveva cercare alleanze in gruppo, formare dei gruppetti per andar via sorprendendo la maglia rosa: nei Giri degli anni scorsi quasi sempre la maglia rosa si trovava sola, e a ragione, in quanto i vari pretendenti preferivano allearsi tra loro per cercare di isolare il leader di classifica. Ho l'impressione che Di Luca non sia molto amato tra i corridori, e che quindi se anche qualcuno avrebbe potuto dargli cambi regolari, ha lasciato sempre il povero Di Luca a tirare, che così ha speso tantissime energie che invece avrebbe potuto conservare per attaccare meglio Menchov
