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da AMMAZZALORSO » 31.05.12 - 11:31
SIGNORI,
NOTTE DAVVERO IMPEGNATIVA LA SCORSA PER IL VOSTRO CRONISTA.
I PLAYOFFS NBA 2012 CI HANNO REGALATO UNA SFIDA DAI CONTENUTI TECNICI, PSICOLOGICI ED EMOTIVI PAZZESCHI, UNA PARTITA CHE SICURAMENTE RICORDEREMO PER MOLTI GIORNI ANCORA, DESTINATA AD OCCUPARE ILLEGALMENTE I NOSTRI SOGNI, LE FANTASIE, GLI INCUBI COME I MOMENTI DI RELAX IN QUESTA NOSTRA BUFFA (Sì, FEDERICO), ESISTENZA VISSUTA SUL FILO DELLE EMOZIONI.
I Miami Heat e i Boston Celtics la scorsa notte avranno inconsapevolmente contribuito al successo della mia dieta alimentare: litri di sudore versati, adrenalina pura accumulata, stanchezza interiore, fatica fisica.... Mi sono più volte immaginato sul parquet dell'American Airlines Arena a contendere un rimbalzo a Lebron piuttosto che a ribadire a canestro un tapin su tiro sbagliato di Pierce.
Urla, strepiti, pugni all'aria, cardiotonici, ansiolitici, ipocondria e nervosismo.
Questo è stato, amici, nel silenzio surreale di una notte in Italia che vedi, questo taglio di luna, freddo come una lama qualunque e grande come la nostra fortuna, la fortuna di vivere adesso questo tempo sbandato, questa notte che corre, e il futuro che arriva, chissà se ha fiato...
Ne avevano e come di fiato gli attori in scena a Miami.........
Secondo atto di Eastern Conference Finals in Florida tra Heat e Celtics. Miami avanti 1 a 0 dopo il successo piuttosto agevole in gara1, Boston intenzionata a pareggiare la serie, smaniosa di versare sangue e sudore in campo in barba ad un'anagrafe penalizzante, ad una fisicità inferiore, ad una prestanza atletica decisamente meno esplosiva rispetto ai giovanotti della Florida guidati da King James e "Flash" Wade.
Questo stridente contrasto di intenzioni e forze di volontà opposte ha scatenato un vero e proprio uragano cestistico, una tempesta tropicale che deve aver provato pesantemente anche i 20.000 astanti alla Triple A Arena oltre ai miliardi di spettatori attoniti ai quattro angoli del globo.
La tempesta perfetta, tanto incredibile da non potersi esaurire nei canonici 48 minuti di una gara di basket NBA giocata sulla distanza di quattro quarti da 12 minuti.
Un ciclone dalla coda rossa sotto un cielo infuocato, 5 minuti aggiuntivi di overtime al termine del quale i Miami Heat sono riusciti a stroncare la strenua e testarda resistenza dei Boston Celtics, piegando gli ospiti per 115 a 111 che vale il 2 a 0 Heat nella serie.
Quasi impossibile cercare di estrapolare una diapositiva plausibile, una cronaca secca e giornalistica dall'accrocchio di emozioni, sussulti ed effetti collaterali da cardiotonici che ci hanno vessato, flagellato, piacevolmente torturato e sferzato sino alle 05.30 italiane.
Gara dominata da Boston nel primo tempo, avanti anche di 15 lunghezze, guidata da un Rajon Rondo semplicemente stellare, un marziano venuto dallo spazio, spirito guida cestistico rievocato dal più suggestivo rito tribale mai concepito dal basket contemporaneo.
Miami tuttavia non ha accettato di piegarsi ad un destino già scritto e ha reagito da grande squadra nel terzo quarto, sospinta da 2 triple di Lebron James, dai canestri in sospensione di Dwyane Wade e da un Mario Chalmers in versione cecchino spietato, traendo lunghe boccate di fumo ed energia vitale dal calderone magico offerto ai propri beniamini dai 20.000 dell'American Airlines Arena.
A 2.55 dal termine, Miami si ritrova magicamente, oserei dire assurdamente, avanti, 73 a 71 dopo l'assist fantascentifico di Wade per il gioco da tre punti confezionato da Udonis Haslem seguito dai festeggiamenti a centrocampo dello stesso Wade e James che prendono a cazzotti l'aria nel pandemonio generale.
è solo l'inizio del più grande spettacolo dopo il Big Bang, vero Cherubini?
A Seguire, stoppata fantascentifica di Wade su Pierce, canestro di Chalmers e tripla a bersaglio di Wade che chiude un parziale Heat entusiasmante di 12 a 0 che regala a Miami l'incredibile +7 sul 78 a 71 che diventa 81 a 75 dopo tre quarti salutato dal ruggito dei 20.000 sugli spalti, forse più increduli che gasati.
Quinta gara playoffs in cui Miami surclassa gli avversari nel terzo quarto. Nelle quattro precedenti occasioni gli Heat si sarebbero successivamente involati verso la vittoria nel quarto ed ultimo periodo.
IERI SERA I CELTICS AVEVANO IDEE DIVERSE!
Episodio decisamente favorevole a Miami in apertura di quarto periodo: James scippa un pallone a Rondo approfittando di uno dei rarissimi momenti di distrazione del grande Rajon, si invola lungo la corsia di destra prima di venir falciato da Mickael Pietrus a centroarea.
Pietrus viene sanzionato da un Clear-Path Foul (una sorta di antisportivo da ultimo uomo -- o se preferite su chiara occasione da rete), che in soldoni si traduce in due liberi concessi a James e rimessa per i padroni di casa.
Heat che tuttavia non approfittano della ghiotta occasione per scappare nel punteggio: insolito 0 su 2 per Lebron, seguito dalla tripla fuori bersaglio di Mike Miller e punteggio inchiodato sull'85 a 81 Miami.
Doc Rivers decide allora di spronare i suoi ragazzi chiamando un time out motivazionale in cui intima ai suoi Celtics di operare l'immediato controsorpasso sui padroni di casa, puntualmente materializzatosi grazie ad una tripla di Pietrus seguito da furto con scasso per un Rondo fenomenale che appoggia al vetro l'86 a 85 Celtics a 4 minuti dal termine che ammutolisce solo parzialmente la folla in tribuna.
A 3.50 dal termine, +5 Boston dopo il canestro dalla media di Paul Pierce.
Celtics nuovamente in controllo delle operazioni?
Manco per sogno!
Controreazione veemente dei padroni di casa che coincide con il sesto fallo sanzionato a Pierce.
Miami segna i successivi 9 punti in questa partita pazzesca, suggellati dal canestro in sottomano di Haslem a 1.08 dal termine che fissa il punteggio sul 98 a 94 Heat nel clamore assordante intorno al parquet.
Avreste dovuto vedermi a quel punto, amici... Una schifosissima maschera di sudore, un circuito disordinato di nervi accavallati, una poltrona farcita di spilli su cui era ormai impossibile restare seduti...
Gara chiusa? 2 a 0 Heat?
NOSSIGNORI!
La bomba di Ray Allen smarcato dall'ennesima intuizione geniale di Rondo firma l'ennesima parità a quota 99 a 34 secondi dal termine.
Sul seguente possesso Heat, errore di Wade, rimbalzo d'attacco per James che regala ai padroni di casa l'ultimo tiro nell'atmosfera bollente in Arena.
James fallisce inopinatamente un appoggio al vetro piuttosto semplice per lui, cattura il rimbalzo sull'errore ma sbaglia nuovamente la conclusione dalla media.
SIGNORI,
OOOOOVERTIIIIMEEEE!!!
Degna conclusione di un thriller infinito....
La crisi di James al tiro si trascina preoccupantemente anche in avvio di suplementare: due liberi sbagliati per Lebron.
Rondo si rimette in proprio tra gli ospiti realizzando 4 punti che trascinano i Celtics sul 103 a 101 a 2 minuti dal termine.
Siamo ormai al duello finale Rondo vs Wade che risponde da grande campione alla sfida e pareggia a quota 103.
Sul successivo possesso Celtics, si è di fatto decisa gara2.
a 1.33 dalla fine, penetrazione di Rondo che si proietta a canestro...
Rajon viene chiaramente colpito alla testa da Wade nel vano tentativo di contenimento.
Botta abbastanza netta rimediata da Rondo sotto l'occhio destro che gli arbitri incredibilmente non sanzionano.
Rondo fallisce l'appoggio al vetro, resta intontito e contrariato a terra, si alza lentamente abbozzando una timida protesta...
Miami è scaltra a catturare il rimbalzo in difesa, spingere a mille sull'acceleratore con Wade che sfrutta perfettamente il missmatch, 5 contro 4, per servire un pallone sotto a Haslem che inchioda una gran schiacciata che vale il +2 Miami, 105 a 103.
In una frazione di secondo, inerzia psicologica di gara2 stravolta: dal possibile +2 Celtics nel caso Rondo avesse convertito i liberi dal fallo che, ve lo giuro, ANDAVA ASSOLUTAMENTE FISCHIATO, al +2 Heat a uno e mezzo dal termine.
Boston esce pugnalata dall'ennesimo colpo di scena in questa gara.
Errore da 3 per Allenb, rimbalzo James, gran passaggio per Wade che si invola a canestro, segna, subisce fallo, realizza il libero supplementare del 110 a 105 a 57 secondi dal termine mentre Rivers e l'intera panchina Celtics ancora protesta per la non chiamata arbitrale precedente su Rondo.
L'ultimo ad arrendersi nel concitatissimo ultimo minuto di supplementare è comunque proprio un Rajon Rondo superlativo:
Rajon spara due triple di pura rabbia che dimezzano lo svantaggio ospite sino al -3 a 10 secondi dal termine.
Wade tuttavia realizza i liberi della sicurezza che sanciscono la vittoria più incredibile e sudata nella storia playoffs dei Miami Heat, capaci di rimontare in due circostanze un deficit di 14 punti in postseason, autori di un'impresa ancora più titanica la scorsa notte con la risalita dal -15.
Riuscite a malapena a capire l'uragano che mi è passato dentro e fuori ieri sera?
Mi scuso ancora per la narrazione farragginosa, certamente lacunosa e poco tecnica, ma qui siamo alla prognosi riservata, alle emozioni che si fanno largo tra le mura spesse del centro rianimazione....
Qualche numero, dai...
Lebron James chiude un'altra prestazione da incorniciare con 34 punti e 10 rimbalzi, seguito dai 23 punti di Wade, di cui 8 nel supplementare (8 su 15 dal campo).
Ottimo Mario Chalmers, autore di 22 punti fondamentali al successo di Miami, forse sono proprio stati i suoi punti i a scavare il piccolo solco che condisce di gioia e dolore le lacrime finali dei gladiatori di questa battaglia infinita.
Grande disparità tra le due squadre dalla linea della carità a testimonianza della maggiore aggressività di Miami in vernice, ma anche di una certa propensione dei Celtics a commettere una serie di falli stupidi (almeno 16 secondo un severissimo coach Rivers) che hanno favorito decisamente i padroni di casa, regalando a Miami anche giochi da 3 punti che hanno consentito a James e conpagni di rientrare in partita anche nei momenti più disperati.
47 a 29 il computo totale dei liberi a favore di Miami, 24 conquistati dal solo Lebron.
Ma cosa vogliamo dire della prestazione del signor Rajon Rondo?
Silenzio!
Parlino le cifre!
53 minuti giocati,
44 punti a referto, l'intera produzione Celtics nel supplementare, 12 punti.
16 su 24 dal campo,
10 su 12 dalla lunetta,
2 su 2 da tre punti.
10 assists,
8 rimbalzi,
ciascun secondo di gara2 speso in campo.
SU-PER-LA-TI-VO!!!!!!!!!!
Primo giocatore nella storia dei playoffs NBA a registrare oltre 40 punti, 10 rimbalzi e 8 assist!
Dietro a Rondo, splendido Paul Pierce, 21 punti, come Kevin Garnett, 18 finali, mentre Ray Allen chiude con 13 punti a referto.
Laconico il commento di Rondo a fine partita.
"we lost. Simple as that". Abbiamo perso, tutto qui...
Severo e generoso il coach ospite nel postpartita.
"Guardate, abbiamo giocato alla grande. L'ho detto ai ragazzi. Partita incredibile in cui abbiamo davvero sputato sangue in campo, anche se credo che in determinate circostanze siamo mancati di scaltrezza e furbizia. Ci sono aspetti fondamentali e dettagli specifici che dobbiamo assolutamente rivedere in vista di gara3".
La domanda tragica che tuttavia si materializza sul capo di questi Celtics oggi è comunque la seguente:
Avrà Boston tempo sufficiente e forza mentale necessaria per rialzarsi da questo sanguinosissimo e dispendioso ko sofferto la scorsa notte, al termine di una partita dal dispendio di energie ai limiti del crudele?
L'altra faccia della domanda, altrettanto amara, potrebbe autoformularsi così:
Dopo il 15 a 3 Celtics che aveva regalato il +5 Boston a due minuti dal termine, cos'è successo? Cosa ha impedito ai ragazzi di coach Rivers di chiudere la gara a proprio favore e pareggiare la serie?
Risposta crudele: almeno tre possessi maledetti (ricordo una tripla fallita da un libero Allen nell'angolo destro che avrebbe regalato il +8 a 2 dalla fine), il possesso di tutti i possessi (fallo non sanzionato su Rondo nel supplementare), ma anche quei falli sciocchi a cui si accennava sopra che non sono per altro sfuggiti all'analisi impietosa dello stesso Rivers.
Oggi i Celtics sono un gruppo di vecchietti smarriti, logori, falcidiati da un esito di gara-2 che li spedisce a casa sotto 2 a 0 nella serie al termine di un match di grandi implicazioni emotive e psicologiche che i Celtics avrebbero dovuto portare a casa.
Rivers si è anche travestito da nonno psicologo a fine gara.
"Oggi i ragazzi sono distrutti e distratti". Abbiamo però 48 ore per riprenderci, tornare a casa, giocarci gara3 al TD Garden, luogo in cui ci sentiamo decisamente sicuri e a nostro agio. Ciò che è accaduto stasera è passato. Dobbiamo muovere da lì, caricarci ulteriormente, far finta che non sia accaduto niente, tenere anche noi il servizio in casa"...
Signor Rivers, se magari passa dal Dott. Fioroni potrebbe cortesemente rinforzarmi la scorta di cardiotonici, già che è da quelle parti?
2 a 0 Heat comunque incredibilmente solidi mentalmente.
Come 2 a 0 sono avanti gli Spurs ad Ovest, attesi stanotte dall'inferno della Cheasapeak Arena di Oklahoma city, casa dei Thunder, chiamati assolutamente a reagire e sciorinare orgoglio e maroni prima che le Western Conference Finals si trasformino nell'ennesima parata trionfale per Parker, Duncan e Ginobili.
Il sottoscritto non è poi che avrà questi anniluce per potersi riprendere da quanto assorbito la scorsa notte.
Ma poi, l'avrà assorbito?
Mettiamola così' raga.
gravedigger,
when you dig my grave,
could you make it shallow,
so that i can can feel the nba.
Traduco per chi non mastica l'esperanto.
oh becchìno,
quando scaverai la mia tomba,
assicurati di farla poco profonda,
così che possa sentire la NBA.
Piaciuta questa chicca, trafugata a tradimento dal grandissimo Dave Matthews, la song si intitola Gravedigger, dave matthews band, andatevela a sentire sul youtube.
Svegli stanotte, gente, si vola nell'Oklahoma
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