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da MrVaridoianis » 26.01.13 - 11:14
Un Federer quantomai generoso cede, esausto, al quinto set contro un solido Murray.
Cominciamo con il dire che lo scozzese ha senz'altro meritato la vittoria, un match che solo un anno fa probabilmente non avrebbe portato a casa. Nonostante i soliti siparietti e il solito auto-lesionismo (principalmente fatto di self-insulting, racchettate sulle gambe e faccette da bimbo dell'asilo sul punto di scoppiare a piangere), c'è da ammettere che finalmente è maturato, e finalmente vince i match che sulla carta può vincere senza lasciarsi intimidire dai suoi errori o dalla bravura dell'avversario. Insomma, progressi psicologici che forse sono ancora più importanti di quelli tecnico-fisici.
Nel match di ieri lo scozzesino è stato quasi sempre ingiocabile a servizio, e direi che più di ogni altra questa è stata la chiave del match perchè ha impedito allo svizzero di mettergli troppa pressione sui suoi turni di servizio.
Mi ha stupito molto Federer con il rovescio, con cui credo sia stato anche a livello percentuali più efficace che con il diritto; ne ha giocati 5-6 davvero fantascientifici, da ogni posizione del campo, sia in lungolinea che sull'incrociato (dove però trovava l'opposizione mica da ridere di Andy, che riesce a giocarlo molto insidioso anche in allungo, cosa che a Federer riesce più complicata per il fatto di avere il rovescio a una mano). Non è bastato un Murray molto falloso con il diritto, alla fine lo svizzero ha ceduto più fisicamente che mentalmente, al quinto era visibilmente sulle gambe; ma gli è concesso dopo l'enorme sforzo fatto per riacciuffare un match che già un paio di volte pareva perso.
Riassumendo brevemente il match, nel primo set Murray è pressochè perfetto e chiude il parziale con un netto 6-4, che lascia presagire un match difficile per Roger. Nel secondo lo scozzese rimane inavvicinabile al servizio, ma anche Federer sale di livello e pur faticando di più dell'avversario non concede palle break; la logica conclusione è il tie-break, con Murray che sembra favorito. Ma qui accade l'impensabile, lo scozzese ritrova i fantasmi del passato e sbaglia cinqueedicocinque diritti in modo davvero inconcepibile (compreso uno smash-volèe che gioca corto e alto, errore banalissimo) occasione con la quale Roger va a nozze e riapre il match.
Il terzo set è sulla falsariga del primo, Murray fa valere la sua quantità impressionante di prime e il suo strapotere da fondocampo, tiene costantemente l'avversario con i piedi fuori dal campo e lo disarma con un limpido 6-3, tutto fa presagire che il black-out del primo tie-break è destinato ad essere cancellato da un rapido e similare quarto set.
Qui invece Federer gioca 5 game da fantascienza, lasciando intravedere scorci del miglior Federer: di tutto il suo repertorio è il rovescio a stupire di più, in particolare quando lo gioca in contropiede lungolinea, lo scozzese non riesce a leggerlo. Sul 4-1 in favore dello svizzero altro capovolgimento di fronte, Murray ritrova orgoglio, servizio e risposta e impatta sul 4-4. Si arriva al 5-5, fase clou del set e molto equilibrata dove però tutti i colpi iniziano a tradire Roger, che forse per la prima volta sembra provato dalla durata del match; Murray si guadagna il break e va a servire per il set. Qui c'è la più grande dimostrazione di talento, cuore e coraggio dello svizzero: sotto 30-15 (Murray a due punti dal match) tira fuori un paio di risposte magistrali su prime al fulmicotone di Murray, ma soprattutto un (altro) rovescio in contropiede da applausi e trascina il set al tie-break. Qui lo svizzero ritrova il diritto che gli regala un paio di punti fondamentali, il resto lo fa un Murray intimorito e più falloso del solito (come nel tie-break del primo).
Si va al quinto, dove però le premesse di battaglia vengono smorzate da un Murray che è ritornato cinico ed inattaccabile a servizio, e da un Federer che gioca quasi soltanto con il braccio ed il cuore, senza il prezioso ausilio delle gambe che paiono averlo abbandonato. Lo svizzero quindi cede ma con onore, un match che senza la sua caparbietà si sarebbe potuto chiudere già al secondo set se Murray avesse portato a casa quel tie-break che sembrava suo di diritto.
Ora la finale: da un lato mi piacerebbe vedere un match combattuto degno di una finale Slam, dall'altro lato non disdegnerei una sonora lezione di tennis da parte del serbo, per punire il giustiziere di un campione immenso che meritava, se non altro per come ha gettato il cuore oltre l'ostacolo, l'ennesima finale.
Ultima modifica di
MrVaridoianis il 26.01.13 - 11:43, modificato 1 volta in totale.
Vivaldi va suonato più allegro!