Palermo vuole le Olimpiadi
Inviato: 13.10.09 - 19:21
Giovedì prossimo il capoluogo siciliano presenterà ufficialmente la propria candidatura per l'edizione del 2020. E' la terza città italiana dopo Roma e Venezia. Carraro è cauto: "Bisogna decidere su chi puntare". Cammarata casca dalle nuvole: "Io non ne sapevo nulla". Il governatore veneto sbotta: "Pazienza un corno! Noi ci muoviamo sempre bene e per primi, gli altri seguono il carro"
ROMA - Le Olimpiadi 2020 sono le più 'desiderate' di tutti i tempi: anche Palermo si candida, dopo Roma e Venezia, ad ospitarle. La presentazione giovedì alle 15,30 nella sede dell'Associazione stampa estera in Italia, in via dell'umiltà a Roma. Saranno presenti, il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, e l'assessore al Turismo e sport, Nino Strano. Alla conferenza stampa, fa sapere la Regione in una nota, parteciperanno anche alcuni dei componenti del comitato promotore, esponenti del mondo dell'imprenditoria, della cultura e dello sport.
CARRARO CON I PIEDI DI PIOMBO. Franco Carraro, membro del Cio, sull'ipotesi di una candidatura italiana per le Olimpiadi 2020 commenta: "Io lo dico subito: vale la pena che l'Italia si candidi per le Olimpiadi 2020. Bisogna sapere, però, che non c'è la certezza di vincere: il governo e il Coni devono valutare i costi e i benefici della candidatura prendendo in considerazione l'ipotesi che non si vinca". Le norme, evidenzia Carraro, non contemplano la possibilità di affidarsi ad una coppia di città. "La Carta olimpica è precisa: bisogna decidere su chi puntare, tenendo presente che la città candidata è una sola. Qualche gara può svolgersi fuori dalla città in questione, ma serve l'autorizzazione del Comitato esecutivo del Cio. Si può scegliere Roma, Venezia, Palermo: tutto però va valutato nel rispetto di regole inderogabili", dice Carraro. "Il Cio non ha ancora fissato la data per la presentazione delle candidature, come minimo c'è un anno di tempo. C'è la possibilità di fare tutto con calma e ponderazione. Ci sono almeno 12 mesi: si può discutere, al limite anche litigare. Poi, però, quando c'è un vincitore in una gara va sostenuto da tutti. Quando si presenta una candidatura, non devono esserci più polemiche", aggiunge.
PESCANTE E I NO ITALIANI. "Non siamo favoriti, ma sarebbe già importante presentare una candidatura e sostenerla fino alla fine". Mario Pescante, vicepresidente del Cio, ai microfoni di Sky Sport24 risponde alle domande sulla corsa ai Giochi 2020. "Tre città non sono troppe, ma quando si sceglierà la candidata bisognerà sostenerla in maniera compatta. Serve il consenso dell'opinione pubblica, serve il sostegno concreto del governo. Nel nostro paese sono in permanente servizio i comitati del no. A Copenaghen, dove la scorsa settimana sono state assegnate le Olimpiadi 2016, le quattro città candidate non dovevano fare i conti con comitati del no. In Italia non so se saremo in grado di farlo: la fiaccola dei Giochi invernali di Torino 2006 ha dovuto fare i conti con il comitato contro la Tav, con quello contro il ponte..."
CAMMARATA CASCA DALLE NUVOLE. Sorpreso il sindaco di Palermo, Diego Cammarata."La candidatura di Palermo alle Olimpiadi del 2020 sarebbe certamente una straordinaria occasione per la nostra città ma non si tratta certo di una proposta nuova nè originale. Già nel 2001 l'allora presidente della Regione Totò Cuffaro avanzò questa proposta e a supporto della candidatura insediò un comitato promotore costituito da tecnici ed amministratori. Palermo, dunque si gioverebbe certamente in maniera significativa di una candidatura come questa ma quel che davvero sconcerta è che la riproposta odierna avanzata dal presidente della Regione sia avvenuta passando sulla testa di quanti a questa candidatura sono istituzionalmente interessati, il che dimostra come la contrapposizione politica sia ormai sconfinata in maniera evidente nella scortesia istituzionale".
GALAN SBOTTA. Prima Roma, adesso anche Palermo per le Olimpiadi del 2020. E il presidente del Veneto, Giancarlo Galan, che per primo ha lanciato la candidatura di Venezia per i giochi del 2020, perde la pazienza. "Pazienza un corno! - sbotta Galan - se a candidarsi alle Olimpiadi del 2020 c'è anche Palermo". "Siamo alle solite: così come c'è un unico grande Festival del cinema, a Venezia - prosegue Galan -, deve per forza essercene un altro a Roma. A volere una simile sciocchezza fu lo scrittore Walter Veltroni. E lo stesso accade con le Olimpiadi. Venezia si muove per prima, e si muove bene, ed ecco che al carro si aggiunge Roma, che un'Olimpiade l'ha già avuta. Pazienza. Pazienza un corno quando si viene a sapere che anche Palermo, sì proprio Palermo, il capoluogo della Regione Sicilia". Il governatore veneto sottolinea che "in questi giorni sarebbe troppo facile impartire lezioni di etica e di politica ad una terra al contempo bellissima e tragica. Lasciamo perdere. Ma il Veneto e Venezia - conclude - non lasceranno di certo perdere il loro impegno per ottenere la grande Olimpiade che ci spetta per tutto quello che finora abbiamo fatto e che ancor di più, e meglio, ci apprestiamo a fare".
(fonte: lasiciliaweb.it)
Dai, non scherziamo. Sarei contento se si facessero a Palermo, ma la vedo impossibile.
ROMA - Le Olimpiadi 2020 sono le più 'desiderate' di tutti i tempi: anche Palermo si candida, dopo Roma e Venezia, ad ospitarle. La presentazione giovedì alle 15,30 nella sede dell'Associazione stampa estera in Italia, in via dell'umiltà a Roma. Saranno presenti, il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, e l'assessore al Turismo e sport, Nino Strano. Alla conferenza stampa, fa sapere la Regione in una nota, parteciperanno anche alcuni dei componenti del comitato promotore, esponenti del mondo dell'imprenditoria, della cultura e dello sport.
CARRARO CON I PIEDI DI PIOMBO. Franco Carraro, membro del Cio, sull'ipotesi di una candidatura italiana per le Olimpiadi 2020 commenta: "Io lo dico subito: vale la pena che l'Italia si candidi per le Olimpiadi 2020. Bisogna sapere, però, che non c'è la certezza di vincere: il governo e il Coni devono valutare i costi e i benefici della candidatura prendendo in considerazione l'ipotesi che non si vinca". Le norme, evidenzia Carraro, non contemplano la possibilità di affidarsi ad una coppia di città. "La Carta olimpica è precisa: bisogna decidere su chi puntare, tenendo presente che la città candidata è una sola. Qualche gara può svolgersi fuori dalla città in questione, ma serve l'autorizzazione del Comitato esecutivo del Cio. Si può scegliere Roma, Venezia, Palermo: tutto però va valutato nel rispetto di regole inderogabili", dice Carraro. "Il Cio non ha ancora fissato la data per la presentazione delle candidature, come minimo c'è un anno di tempo. C'è la possibilità di fare tutto con calma e ponderazione. Ci sono almeno 12 mesi: si può discutere, al limite anche litigare. Poi, però, quando c'è un vincitore in una gara va sostenuto da tutti. Quando si presenta una candidatura, non devono esserci più polemiche", aggiunge.
PESCANTE E I NO ITALIANI. "Non siamo favoriti, ma sarebbe già importante presentare una candidatura e sostenerla fino alla fine". Mario Pescante, vicepresidente del Cio, ai microfoni di Sky Sport24 risponde alle domande sulla corsa ai Giochi 2020. "Tre città non sono troppe, ma quando si sceglierà la candidata bisognerà sostenerla in maniera compatta. Serve il consenso dell'opinione pubblica, serve il sostegno concreto del governo. Nel nostro paese sono in permanente servizio i comitati del no. A Copenaghen, dove la scorsa settimana sono state assegnate le Olimpiadi 2016, le quattro città candidate non dovevano fare i conti con comitati del no. In Italia non so se saremo in grado di farlo: la fiaccola dei Giochi invernali di Torino 2006 ha dovuto fare i conti con il comitato contro la Tav, con quello contro il ponte..."
CAMMARATA CASCA DALLE NUVOLE. Sorpreso il sindaco di Palermo, Diego Cammarata."La candidatura di Palermo alle Olimpiadi del 2020 sarebbe certamente una straordinaria occasione per la nostra città ma non si tratta certo di una proposta nuova nè originale. Già nel 2001 l'allora presidente della Regione Totò Cuffaro avanzò questa proposta e a supporto della candidatura insediò un comitato promotore costituito da tecnici ed amministratori. Palermo, dunque si gioverebbe certamente in maniera significativa di una candidatura come questa ma quel che davvero sconcerta è che la riproposta odierna avanzata dal presidente della Regione sia avvenuta passando sulla testa di quanti a questa candidatura sono istituzionalmente interessati, il che dimostra come la contrapposizione politica sia ormai sconfinata in maniera evidente nella scortesia istituzionale".
GALAN SBOTTA. Prima Roma, adesso anche Palermo per le Olimpiadi del 2020. E il presidente del Veneto, Giancarlo Galan, che per primo ha lanciato la candidatura di Venezia per i giochi del 2020, perde la pazienza. "Pazienza un corno! - sbotta Galan - se a candidarsi alle Olimpiadi del 2020 c'è anche Palermo". "Siamo alle solite: così come c'è un unico grande Festival del cinema, a Venezia - prosegue Galan -, deve per forza essercene un altro a Roma. A volere una simile sciocchezza fu lo scrittore Walter Veltroni. E lo stesso accade con le Olimpiadi. Venezia si muove per prima, e si muove bene, ed ecco che al carro si aggiunge Roma, che un'Olimpiade l'ha già avuta. Pazienza. Pazienza un corno quando si viene a sapere che anche Palermo, sì proprio Palermo, il capoluogo della Regione Sicilia". Il governatore veneto sottolinea che "in questi giorni sarebbe troppo facile impartire lezioni di etica e di politica ad una terra al contempo bellissima e tragica. Lasciamo perdere. Ma il Veneto e Venezia - conclude - non lasceranno di certo perdere il loro impegno per ottenere la grande Olimpiade che ci spetta per tutto quello che finora abbiamo fatto e che ancor di più, e meglio, ci apprestiamo a fare".
(fonte: lasiciliaweb.it)
Dai, non scherziamo. Sarei contento se si facessero a Palermo, ma la vedo impossibile.