Mosley, ecco i primi fulmini "Un fatto vergognoso"
Inviato: 03.04.08 - 10:56
Comunicato di BMW e Mercedes: "Ci aspettiamo una risposta dagli organi della Fia". La Toyota rincara la dose. E lo sceicco del Bahrain informa il dirigente britannico: "Non è il benvenuto nel mio Paese"
Max Mosley, 68 anni, è presidente Fia dal 1991. Ap
MILANO, 3 aprile 2008 - Se Max Mosley pensava di aver risolto i suoi guai evitando la trasferta del GP del Bahrain ha fatto male i suoi conti. Perché, a cinque giorni dall'esplosione dello scandalo che riguarda il presidente della Fia (Federazione Internazionale Auto), cominciano a farsi vivi i grossi calibri.
COMUNICATO - E' di stamattina un comunicato congiunto di BMW e Mercedes-Benz (intesi come aziende e non come team di F.1), fatto di poche righe ma molto chiaro. "Il contenuto delle pubblicazioni (giornali e video; n.d.r.) è vergognoso - recita la nota -. Come società ci dissociamo e prendiamo le distanze in modo molto deciso da quanto accaduto. Questo incidente riguarda Max Mosley sia personalmente sia come presidente della Fia, che racchiude sotto il suo ombrello organizzativo tutti i club motoristici del mondo. Le sue conseguenze, pertanto, vanno molto al di là dell'industria automobilistica sportiva. Ci aspettiamo una risposta dai rilevanti organismi della Fia".
ALTRI INTERVENTI - Pochi minuti dopo anche la Toyota ha fatto conoscere la sua posizione. "Toyota Motorsport - si legge in una nota ufficiale - non approva qualsiasi comportamento che possa danneggiare l'immagine della F.1, in particolare qualsiasi comportamento che possa essere interpretato come razzista o antisemita. Le personalità maggiori di ogni sport devono rappresentare i migliori standard di comportamento". Secondo la BBC, inoltre, anche la Honda è pronta a rilasciare un comunicato di tenore simile sulla vicenda.
LETTERA - I riferimenti al nazismo, durante il festino londinese di Mosley, hanno suscitato grande indignazione e richiesto una ferma presa di posizione soprattutto in Germania. Non a caso BMW e Mercedes sono aziende tedesche e la sede della Toyota è a Colonia. Ma non basta. Lo sceicco del Bahrain, nonostante l'assenza già annunciata del presidente Fia, ha scritto una lettera allo stesso Mosley - pubblicata in esclusiva sul britannico Times - informandolo che non è il benvenuto nel suo Paese per il prossimo GP dopo lo scandalo che lo ha coinvolto. Sarà difficile, a questo punto, che il numero uno della Fia possa pensare di cavarsela con la lettera di chiarimento e (blande) scuse inviata il 1° aprile.
http://www.gazzetta.it
Max Mosley, 68 anni, è presidente Fia dal 1991. Ap
MILANO, 3 aprile 2008 - Se Max Mosley pensava di aver risolto i suoi guai evitando la trasferta del GP del Bahrain ha fatto male i suoi conti. Perché, a cinque giorni dall'esplosione dello scandalo che riguarda il presidente della Fia (Federazione Internazionale Auto), cominciano a farsi vivi i grossi calibri.
COMUNICATO - E' di stamattina un comunicato congiunto di BMW e Mercedes-Benz (intesi come aziende e non come team di F.1), fatto di poche righe ma molto chiaro. "Il contenuto delle pubblicazioni (giornali e video; n.d.r.) è vergognoso - recita la nota -. Come società ci dissociamo e prendiamo le distanze in modo molto deciso da quanto accaduto. Questo incidente riguarda Max Mosley sia personalmente sia come presidente della Fia, che racchiude sotto il suo ombrello organizzativo tutti i club motoristici del mondo. Le sue conseguenze, pertanto, vanno molto al di là dell'industria automobilistica sportiva. Ci aspettiamo una risposta dai rilevanti organismi della Fia".
ALTRI INTERVENTI - Pochi minuti dopo anche la Toyota ha fatto conoscere la sua posizione. "Toyota Motorsport - si legge in una nota ufficiale - non approva qualsiasi comportamento che possa danneggiare l'immagine della F.1, in particolare qualsiasi comportamento che possa essere interpretato come razzista o antisemita. Le personalità maggiori di ogni sport devono rappresentare i migliori standard di comportamento". Secondo la BBC, inoltre, anche la Honda è pronta a rilasciare un comunicato di tenore simile sulla vicenda.
LETTERA - I riferimenti al nazismo, durante il festino londinese di Mosley, hanno suscitato grande indignazione e richiesto una ferma presa di posizione soprattutto in Germania. Non a caso BMW e Mercedes sono aziende tedesche e la sede della Toyota è a Colonia. Ma non basta. Lo sceicco del Bahrain, nonostante l'assenza già annunciata del presidente Fia, ha scritto una lettera allo stesso Mosley - pubblicata in esclusiva sul britannico Times - informandolo che non è il benvenuto nel suo Paese per il prossimo GP dopo lo scandalo che lo ha coinvolto. Sarà difficile, a questo punto, che il numero uno della Fia possa pensare di cavarsela con la lettera di chiarimento e (blande) scuse inviata il 1° aprile.
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