[13^ GIORNATA] HELLAS VERONA - CHIEVO VERONA

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VERONA, MANDORLINI PROVA SCHEMI D'ATTACCO

Squadra divisa in due gruppi a Peschiera per l'unico allenamento della settimana visibile ai tifosi. Dopo un iniziale lavoro in palestra, Mandorlini e Bordin si sono dedicati rispettivamente alla fase offensiva e difensiva. Il tecnico ha lavorato molto con gli attaccanti provando e riprovando alcune soluzioni, soprattutto sui calci piazzati.
Da martedì le sedute saranno rigorosamente a porte chiuse. (Claudia Magnabosco)

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MANDORLINI-CORINI,FACCE DA DERBY

Uno davanti all'altro per una sfida inedita. Il destino li ha messi davanti e Verona-Chievo sarà anche la loro partita. Mandorlini che ha legato con Verona e il Verona fin dal primo momento, l'uomo dei record, della doppia promozione, il tecnico che ha ridato una dignità al popolo dell'Hellas, trascinato fuori dalle paludi della Lega Pro e riportato da protagonista in serie A.
Corini, che con il Verona ha giocato, che nel Chievo è tornato a grandi livelli da giocatore e che poi da lì ha cominciato la sua avventura da allenatore nel calcio che conta, con una salvezza miracolosa nella scorsa stagione.
Due che non amano intrusioni nel loro lavoro, caratteri forti anche se distanti. Viene da Brescia Genio Corini, da Ravenna Mandorlini. Testa dura, l'allenatore del Chievo, determinato e coerente. Ha messo dei paletti, è riuscito, persino a far fare pubblica ammenda al proprio presidente, "colpevole" di non avre creduto in lui fin da giugno.
Focoso e vulcanico Mandorlini, uomo di Romagna, capace di slanci e passione, timido, ma anche buono e malleabile come si evince dalla trasformazione in atto.
Tatticamente agli opposti, sebbene entrambi sanno di calcio nelle cose più profonde, capaci di estrarre il meglio da ogni gruppo. Fedelissimo al 4-3-3 Mandorlini, il modulo che gli ha dato le maggiori soddisfazioni, anche se non sempre uguale. Corini si affida al 5-3-2 più che altro per esigenza di squadra e di uomini, grande fase difensiva, squadra corta e difficile da perforare, bravissima nel ripartire con cinico e perfido senso del gol.
Sfida nella sfida, in una settimana che sarà piena di allenamenti a porte chiuse e di piccoli segreti. Corini ha visto più volte il Verona e sa tutto dell'avversario.
Mandorlini ha osservato il Chievo contro la Fiorentina, ma non il Chievo di Corini. Un piccolo vantaggio per il "Genio", anche se Mandorlini, scrollando le spalle spiega: "Non mi importa degli avversari, m'interessa solo quello che fa la mia squadra...".



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VERONA, QUEI DERBY "MALEDETTI" IN B

A ripensarci bene sono stati proprio i derby nella scorsa stagione a complicare la vita del Verona. Eppure la storia era iniziata nel migliore dei modi: sabato 15 settembre la truppa di Mandorlini sbarcava al Menti di Vicenza per quello che per tutti i veronesi è il "vero" derby. L'Hellas vince per 3-2 al termine di una gara emozionante e piena di colpi di scena. Dopo l'1-0 di Malonga, fu Cacia a fare bum bum e a portare in vantaggio l'Hellas. Poi i gialloblù furono raggiunti da Pinardi su calcio di rigore, ma Maietta al 20 del secondo tempo conquistò la vittoria.
Da lì in poi solo tristezza. Andò malissimo il 5 ottobre contro il Padova, con una sconfitta arrivata a tempo ormai scaduto con il gol di Raimondi, e andò male anche il 25 novembre contro il Cittadella, quando il Verona perse ancora per 2-1 e la gara fu poi sospesa per la nebbia con la coda di pochi minuti che non cambiò il risultato.
Anche nel girone di ritorno le cose non andarono per nulla bene. Il 9 febbraio il Vicenza restituì la visita al Bentegodi dove maturò una clamorosa sconfitta. I disperati biancorossi allenati da Dal Canto, in lotta per non retrocedere riuscirono a vincere 1-0 con la rete di Semioli al 30 del secondo tempo. Una beffa visto che il Verona aveva praticamente passato l'intero match nell'area avversaria senza segnare.
Altra beffa il 4 marzo. Farias e Cutolo regalarono lo 0-2 al Padova in una gara bruttissima che rappresenta anche l'ultima sconfitta casalinga del Verona. Fu dopo quel match che Sogliano convocò la famosa conferenza stampa in cui coniò il neologismo "auzzaider". Non fu sconfitta ma uno scialbo 0-0 anche con il Cittadella, il 16 aprile, era martedì. Foscarini riuscì ancora una volta a imbrigliare i gialloblù che non riuscirono ad avere la meglio anche dell'altra squadra padovana.
Ma, c'è da giurarci che non c'è tifoso del Verona che non scambierebbe questi risultati con quello finale. La promozione in serie A. Perchè un derby è importante. Ma l'obiettivo finale, lo è molto di più.

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LA PARTITA CONTRO «QUELLI LÁ»

Quando quest'ultima primavera “sognavo” e pensavo al prossimo campionato di serie A, la prima cosa che mi veniva in mente erano le sfide con le classiche strisciate “juvemilaninter”. Il pensiero successivo era rivolto alle sfide contro le “squadre di categoria” Napoli, Roma, Lazio, Bologna. Poi ancora un pensiero alle squadre “simpatiche”, Fiorentina e Sampdoria.

Alla fine di tutti questi bei voli mentali che mi agitavano parecchio arrivava (ma non sempre) anche la consapevolezza che avremmo incontrato ancora una volta “quelli là” .

Lo so, forse qualcuno dirà che non è una cosa normale ed è un atteggiamento un po' snob, perchè il primo pensiero dovrebbe essere rivolto a quello che la stampa nazionale e locale si ostina a chiamare “derby” ma che alla fine di derby ha solo un risvolto prettamente tecnico e teorico.

Sempre parlando di sensazioni, sono recentemente caduto dalla sedia riguardando le statistiche e rendendomi conto che sono passati già 19 anni dal quel 10 dicembre del 1994 che vide la prima gara in assoluto contro “quelli là” . Diciannove anni sono tanti.

Diciannove anni fa l'aria di “derby” era molto più accesa. Via via l'atmosfera è cambiata e il lato “sportivo” è scemato lentamente lasciando spazio allo schifo e all'indignazione nel vedere come veniva proposta quella nuova realtà, quella presunta favola. Una favola di gomma a cui solo sprovveduti e persone esterne o poco inserite nell'ambiente cittadino potevano credere. Altri invece ci hanno creduto solo perché guidati dal vil denaro ma forse questi non vanno nemmeno presi in considerazione.

Dal mio punto di vista l'inevitabile sfida l'abbiamo già vinta noi nel periodo 2007-2011, quando potevamo finire sotto come numero di abbonati nelle prime stagioni di C, quando potevamo fallire, quando potevamo venir trattati come materia prima da fonderia.

Evitate alla grande (pur con qualche patema d'animo) queste tre nefaste eventualità non c'è più stata partita.

Il tutto si traduce in una sconfitta devastante per l'altro club, sconfitta che viene evidenziata maggiormente ogni volta che si assiste ad un pianto a mezzo stampa, vuoi per gli sponsor, vuoi per lo scarso coinvolgimento cittadino...

Allora, brevemente, dal momento in cui la sfida è già stata vinta reputo queste due partite solo come una presenza ingombrante in calendario. Qualcosa in più, che non ha più senso di esistere se non fosse che sul piatto della bilancia ci sono potenzialmente 6 punti, utilissimi per rimpolpare la nostra classifica.

Allo stesso tempo mi auguro che siano le ultime 2 sfide di questo tipo nella storia del Verona. Non voglio più sentirne parlare, voglio solo “juvemilaninter” e avversari vari di categoria. Desidero che “quelli là” tornino nell'oblio calcistico che compete alle squadre senza tifoseria.

Allora, perché dovrei chiamarlo “derby”?

Se è vero che Roma “odia” Lazio, Milan “odia” Inter, Torino “odia” Juventus, Genoa “odia” Sampdoria, è altrettanto vero che nessuna di queste potrebbe vivere a lungo senza l'altra squadra. Eterne rivali ma naturale completamento le une delle altre. Alla stessa maniera noi adesso guardiamo soddisfatti il Vicenza annaspare in Lega Pro, però se poi i vicentini scomparissero ci resteremmo veramente male. Auguriamo loro di decantare ancora un po' nella melma, come abbiamo fatto noi del resto, ma poi in fondo tutti vogliamo vedere ancora tanti Verona-Vicenza.

Con “quelli la” invece il sentimento è totalmente diverso.

Mi è capitato quest'estate di parlare diffusamente con un ragazzo di vent'anni che frequenta abitualmente lo stadio in Curva. Lui nel 1994 era appena nato e del 2001-02 ricorda molto poco. Questo ragazzo, a differenza mia, la prima cosa che mi ha detto sul nostro ritorno in serie A è stata: “non vedo l'ora di vincere i due derby” . Ci ho messo un po', l'ho presa anche larga, per spiegargli qualcosa di quelle due partite del 1994-95, le prime, di quelle altre due del 2001/02 e di tutto quello che era successo in mezzo e dopo. Ho cercato di passargli un po' di sensazioni infarcendo il tutto di aneddoti e di ricordi. Non so se sono riuscito a fargli capire il perché io non ce la faccio a pensarla come lui.

Vedremo sabato cosa ne pensa il resto del Bentegodi.


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[RUMePERA]

forza Genio, faje male.

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forza Genio, faje male.

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HELLAS CONTRO IL CHIEVO ECCO TUTTI I BALLOTTAGGI

Allenamenti blindati a Peschiera, difficile sapere che squadra manderà in campo Mandorlini contro il Chievo. Sono molti i ballottaggi di questa gara a partire dalla difesa. Vediamoli con le percentuali.
MORAS-GONZALEZ (60-40%). Sicuro Maietta, sicuro Cacciatore, certo anche Agostini. L'unico ballotaggio che ancora resiste in difesa riguarda Moras e Gonzalez. Il greco sembra favorito. A Genova era in panchina, ma ora è pronto a tornare.

ITURBE-GOMEZ (70-30%). Duello argentino sull'esterno destro. Iturbe è l'elemento che dona imprevedibilità al reparto avanzato. Parte da destra, ma spesso si accentra. Ha accelerazioni devastanti, sa calciare le punizioni. Difficile privarsene in una gara così. Gomez è l'equilibrio tattico. Ligio al volere di Mandorlini è da encomio per il sacrificio a cui è sottoposto. Bravissimo nell'uno-due con Toni, sa anche dare profondità. Appare però in svantaggio in questo momento.

JANKOVIC-MARTINHO (51-49%). E' il ballottaggio più incerto. Mandorlini vorrebbe restituire alla causa Jankovic che non ha fatto male a Genova e che ha segnato in casa col Cagliari. Il serbo è leggermente favorito in una gara dove carattere e grinta saranno molto importanti. Jankovic ha esperienza, ha giocato molte di queste partite, sta anche bene fisicamente. Martinho, dal canto suo, può dare grande verticalità e una maggiore capacità di andare in rete. A Genova, quando è subentrato a Iturbe, ha cambiato la faccia alla partita, andando anche più volte alla conclusione. Anche per questo, potrebbe partire dalla panchina e diventare poi un'arma letale a gara in corso.

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[kolao95]

Ma se a Genova ha giocato solo Martinho.. Bah, 'sto Mandorlini è un altro..

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Ma se a Genova ha giocato solo Martinho.. Bah, 'sto Mandorlini è un altro..

per me gioca

[RUMePERA]

Vedrete che il Verona arresterà la sua striscia di risultati utili casalinghi contro il Cèo del mitico Genio

[kolao95]

Sai che ci stavo pensando pure io in ottica scommesse.. Quest'anno ho giocato spesso il Verona vittorioso in casa, ma questa volta lascio stare.

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Sai che ci stavo pensando pure io in ottica scommesse.. Quest'anno ho giocato spesso il Verona vittorioso in casa, ma questa volta lascio stare.

se dovete giocare qualcosa,giocate la X

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Vedrete che il Verona arresterà la sua striscia di risultati utili casalinghi contro il Cèo del mitico Genio