LA CONFERENZA DI REJA:
Anche domani la formazione la fa il medico?
Sì, ci sono state delle sorprese ieri e l'altroieri. Dispiace, fin da quando sono arrivato ho avuto qualche problema. Cè stata la Coppa Italia, la Coppa Uefa. Giocando ogni 3 giorni a lungo andare la fatica si fa sentire. Soprttutto a livello difensivo i giocatori erano sempre presenti, ora devo cambiare tipo di gioco. Oggi ci sarà la rifinitura, non vorrei venisse fuori qualche problema. Candreva ieri si è allenato con noi, però è un giocatore che non si risparmia mai ed è un po' affaticato. Oggi se mi darà la disponibilità al 100% deciderò, l'assetto tattico ancora devo decidere. Dietro giocheremo a tre, sugli esterni vedremo".
Le battute nell'intervista di ieri?
QUella di ieri è stata una chiacchierata semplice, poi qualcuno ha già preso una linea di posizione. E' impossibile che 4 quotidiani mettono un'intervista sobria e un altro cambia la lettura. Io non ho fatto nessun tipo di battuta, io posso dire umilmente che da quando sono arrivato ho fatto 33 punti, con un campionato intero sarebbe stato Europa League. Sento sempre chiacchiere, di un possibile cambio di allenatore. ANche in passato ho fatto bene, sia al primo anno, poi quarto insieme all'Udinese, lo stesso l'anno dopo dove abbiamo messo dietro la Juve, la Roma e altre squadre. Non vedo riconoscimenti, gratificazione per me e i giocatori. Non è un ambiente facile, anche se stiamo facendo degli ottimi risultati. Dispiace per questo ultimo periodo, il destino era nelle nostre mani. Con il Torino e Verona non siamo riusciti a centrare l'obiettivo, che però non era facile. Nel girone di ritorno ci sono sempre partite più impegnative perché tutte le squadre lottano qualcosa rispetto all'andata. Noi siamo riusciti a fare molti punti, ma si critica sempre. C'è ancora una minima percentuale e cerchiamo di giocarcela nonostante le difficoltà. Non si può lavorare in questa maniera, bisogna cambiare atteggiamento anche nei miei confronti. ALlo stadio quando viene fatto il mio nome vengo fischiato. Ma perché? MA de che stamo a parla', come dite voi? Questo credo di potermelo permettere di dire".
Lei potrebbe diventare direttore tecnico o vuole continuare a fare l'allenatore?
Ho sempre fatto l'allenatore e mi sento in condizione di farlo. Basta vedere quello che ho fatto negli ultimi 10 anni, sono nelle condizioni di poter fare ancora bene. Poi non dipende da me ma dal Presidente, una volta deciso parleremo del futuro. Ci sono allenatore che hanno 2-3 anni di contratto e magari chiudono prima il rapporto. Penso di chiudere una volta per tutte questi discorsi.
I fischi potrebbero farle cambiare idea?
Possibile che ogni volta che fanno il mio nome partono i fischi? Sono abituato, ormai non è un problema. Non vado in cerca di applausi, di questo periodo sono difficili. Ma uno si rende conto di quello che fa uno durante la settimana, non era facile. Abbiamo centrato se non altro di avere un obiettivo raggiungibile fino a fine campionato, altrimenti sarebbe stato disastroso. E' vero che la Lazio merita maggiori soddisfazioni, ma credo che nel ritorno abbiamo fatto bene. ANcora non è finito, abbiamo ancora una piccola percentuale, quindi dobbiamo andare lì per vincere. Non vado a mettere in campo giocatori che non sono in condizione, mi serve gente che battaglia in campo e che sia in condizioni ottimali.
Con Hernanes in più sarebbe stata Europa League? Felipe Anderson può diventare come lui?
Hernanes lo conoscete tutti, è stato spesso fondamentale. Sento spesso dire che con me non andava d'accordo, ma sono chiacchiere da bar. Nel primo anno magari non aveva i 90 minuti, ma anche con Petkovic è stato spesso sostituito. Non so se con lui avremmo raggiunto l'obiettivo, io ho dovuto inventare spesso le formazioni per dare equilibrio. Ho giocato con false punte, con due esterni, con 3 di dietro. Ho dovuto trovare assetti tattici diversi, ma i risultati sono sempre venuti. Abbiamo perso a Napoli e a Genova ma sempre giocando a tratti un calcio piacevole. Poi magari a Catania non abbimo giocato. Come faccio a dire se con Hernanes ce l'avremmo fatta? Io devo tenere quanto di buono fatto in questo periodo. ANderson sta lavorando, ha mezzi importanti, sta trovando ora una dimensione e sta trovando sicurezze. Da qui alla fine mi piacerebbe metterlo dall'inizio, è sicuramente un potenziale per il futuro della Lazio anche se ha bisogno ancora di un po' di rodaggio. In futuro potrà essere molto utile.
Come preparerà i giocatori a livello mentale per queste ultime due partite?
Non è solo un discorso tattico, ma anche mentale. Un tecnico deve attuare anche queste cose, fare dei discorsi individuali durante tutte la settimana per trovare le motivazioni adeguate. Poi ci sono giocaotri di maggiore personalità rispetto ad altri, ma un allenatore deve sapersi confrontare con tutti per trovare le sicurezza giuste.
Klose dal primo minuto?
Ha lavorato in settimna, ha fatto ottimi allenamenti e potrebbe partire dall'inizio. Dipende da come giocherò dall'inizio se con le 2 o 3 punte. Sono valutazioni che farò oggi.
Con la difesa a tre Pereirinha e Gonzalez? Cavanda come ha reagito ai rimproveri?
Cavanda non è convocato, andrò avanti con Gonzalez e Pereirinha. Nella zona centrale del campo dovrò valutare chi far giocare, a metà campo e in avanti.
La difesa?
Quando uno si allunga e gioca in proiezione offensiva e accompagna con i due centrocampisti e gli esterni qualcosa in più concede. Il mio problema quando sono venuto erano i pochi gol fatti, ho dovuto trovare una soluzione. Davanti abbiamo ottenuto buone performance questo però può compromettere qualcosa dietro. Spesso ci sono state disattenzioni ed errori individuali. Dal punto di vista tattico non posso chiedere a Keita di fare il terzino, anche Candreva può occupare uno spazio ma non posso chiedergli di recuperare le palle. Ho cercto di trovare soluzioni per dare soluzioni in avanti, è chiaro che però a volte sei costretto a scoprirti. Quando si trovano giocatori come Iturbe bisogna sparargli con il fucile, bisogna anche considerare la qualità degli avversari.