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Toni: "Che gioia essere nella storia dell'Hellas"
VERONA - Ecco le dichiarazioni dell'attaccante gialloblù, Luca Toni, rilasciate al termine della sfida Hellas Verona-Genoa ai microfoni di Sky Calcio: "Troppo tardi per l'Europa? Non parliamone più. Molti pensavano che fossimo già in vacanza, invece noi non abbiamo mollato e abbiamo smentito tutti. Ora regaliamo una gioia ai tifosi in vista del derby. Io nella storia dell'Hellas? Fare 15 gol è una gioia, sono felice di essere nella storia del Verona e ora aspettiamo il derby. Mi sentivo che oggi sarebbe stata una grande partita, ero carico".
Ufficio Stampa
VERONA - Ecco le dichiarazioni dell'attaccante gialloblù, Luca Toni, rilasciate al termine della sfida Hellas Verona-Genoa ai microfoni di Sky Calcio: "Troppo tardi per l'Europa? Non parliamone più. Molti pensavano che fossimo già in vacanza, invece noi non abbiamo mollato e abbiamo smentito tutti. Ora regaliamo una gioia ai tifosi in vista del derby. Io nella storia dell'Hellas? Fare 15 gol è una gioia, sono felice di essere nella storia del Verona e ora aspettiamo il derby. Mi sentivo che oggi sarebbe stata una grande partita, ero carico".
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Toni
"Il Mondiale? Giusto che vada chi c'è stato fino ad ora. Poi deciderà Prandelli". Queste le parole di Luca Toni, ospite della trasmissione Tiky Taka su Italia 1. L'attaccante dell'Hellas ha parlato della sua grandissima stagione con la maglia gialloblù: "Non pensavo nemmeno io un campionato così. A Firenze mi era stato offerto un ruolo da dirigente, ma io mi vedevo ancora giocatore. Così, a Verona è venuta fuori un'annata fantastica. Ora sono al fianco di due centravanti che hanno fatto la storia dell'Hellas, Bui e Penzo. Spero di poterli superare, andando oltre i 15 gol fatti finora". Impossibile non toccare l'argomento Mondiale: "Si parla di Cassano, Totti, Di Natale, Cerci e Immobile, che sono tutti potenziali candidati. Io? Sarei stra contento, ma se non andassi farò comunque il tifo per l'Italia".
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Toni
TONI : DIECI MOTIVI PER PORTARLO AL MONDIALE
Dice: "Sono arrivato a quota quindici e ho raggiunto due grandi cannonieri della storia del Verona. Essere entrato nella storia di questa società mi gratifica e mi rende felice". Luca Toni è un ragazzo eccezionale. Non solo per quello che fa in campo ma anche per come affronta la vita fuori. Il mondiale è un suo grande obiettivo, si sa. Ma non fa mai una dichiarazione fuori posto. Spiega: "Prandelli deve portare chi lo ha fatto andare al mondiale. Mi sembra giusto". E sulla sua candidatura: "Mi farebbe tanto piacere. Ma se non fosse così, starò a casa e tiferò per gli azzurri". Ma questo Luca Toni, senza ombra di dubbio, dovrebbe essere portato in Brasile. Per almeno dieci buoni motivi. Vediamoli.
1) Non esiste un altro attaccante che abbia le sue caratteristiche. E' un giocatore unico. Sa difendere palla, sa fare sponda, è forte di testa, dà peso all'attacco.
2) Segna gol a raffica. Toni segna sempre. Ha uno score eccezionale. E' stato il primo italiano a vincere la Scarpa d'oro (con Prandelli a Firenze...) e anche quest'anno sta battendo ogni record.
3) E' utile nel gruppo. Chiedete al Verona. E' lui il vero leader della squadra. Non c'è un solo compagno che non lo indichi come un esempio da seguire. Anche i più giovani.
4) E' un grande professionista. A 36 anni non è facile trovare ogni giorno gli stimoli per andare al campo ad allenarsi. Soprattutto dopo la carriera che ha fatto Luca che si è tolto ogni possibile soddisfazione, compreso un campionato del mondo. Toni lo ha fatto sempre con un impegno e una dedizione ammirabili.
5) Sa stare al suo posto. Come ha dimostrato anche l'anno scorso alla Fiorentina. Può essere titolare, ma anche rincalzo. Ovunque lo metti, la sua educazione e la sua professionalità gli permettono di affrontare qualsiasi situazione.
6) Ha esperienza internazionale. Toni è uno dei pochi giocatori italiani che ha strabiliato all'estero. E non in un campionato qualsiasi, ma in quello tedesco, uno dei più difficili al mondo. Ancora oggi è uno degli idoli indiscussi del Bayern Monaco, grande amico di Ribery con cui si tiene ancora in contatto.
7) Sa persino difendere. L'eclettismo di Luca Toni, uno "stopper messo a fare l'attaccante" come ha detto qualche allenatore, gli permette di essere utilissimo anche in fase difensiva. Per esempio sugli angoli (guardate quante volte è lui che sugli angoli contro il Verona va a svettare di testa).
8) E' un leader. In un gruppo come quello azzurro, dove Prandelli sta disperatamente cercando un leader, Toni potrebbe rivestire un ruolo molto importante.
9) Le alternative. Chi potrebbe fargli concorrenza in questo momento? Oggettivamente il solo Immobile (cifre alla mano) è l'alternativa a Toni. Ma per gli altri non c'è partita. Per favore, non mettiamolo nemmeno in concorrenza con Cassano, Osvaldo, Destro e Gilardino. Per ora non c'è paragone.
10) Rivedersi il secondo gol. Se Prandelli avesse ancora qualche dubbio, si riveda il secondo gol di domenica. Non la parte finale, come continuano a riproporre tutti. Bisogna guardare cosa fa Toni su una palla di alleggerimento, mandata in avanti dal Verona in una fase della gara complicata. Non solo fa salire la squadra, non solo difende il pallone, non solo si gira, non solo salta un avversario, ma va anche a rilanciare l'azione e poi la segue tutta, con una forza incredibile. E poi, giustamente, va a segnare grazie anche all'altruismo di Marquinho. Da incorniciare.
Gianluca Vighini
Dice: "Sono arrivato a quota quindici e ho raggiunto due grandi cannonieri della storia del Verona. Essere entrato nella storia di questa società mi gratifica e mi rende felice". Luca Toni è un ragazzo eccezionale. Non solo per quello che fa in campo ma anche per come affronta la vita fuori. Il mondiale è un suo grande obiettivo, si sa. Ma non fa mai una dichiarazione fuori posto. Spiega: "Prandelli deve portare chi lo ha fatto andare al mondiale. Mi sembra giusto". E sulla sua candidatura: "Mi farebbe tanto piacere. Ma se non fosse così, starò a casa e tiferò per gli azzurri". Ma questo Luca Toni, senza ombra di dubbio, dovrebbe essere portato in Brasile. Per almeno dieci buoni motivi. Vediamoli.
1) Non esiste un altro attaccante che abbia le sue caratteristiche. E' un giocatore unico. Sa difendere palla, sa fare sponda, è forte di testa, dà peso all'attacco.
2) Segna gol a raffica. Toni segna sempre. Ha uno score eccezionale. E' stato il primo italiano a vincere la Scarpa d'oro (con Prandelli a Firenze...) e anche quest'anno sta battendo ogni record.
3) E' utile nel gruppo. Chiedete al Verona. E' lui il vero leader della squadra. Non c'è un solo compagno che non lo indichi come un esempio da seguire. Anche i più giovani.
4) E' un grande professionista. A 36 anni non è facile trovare ogni giorno gli stimoli per andare al campo ad allenarsi. Soprattutto dopo la carriera che ha fatto Luca che si è tolto ogni possibile soddisfazione, compreso un campionato del mondo. Toni lo ha fatto sempre con un impegno e una dedizione ammirabili.
5) Sa stare al suo posto. Come ha dimostrato anche l'anno scorso alla Fiorentina. Può essere titolare, ma anche rincalzo. Ovunque lo metti, la sua educazione e la sua professionalità gli permettono di affrontare qualsiasi situazione.
6) Ha esperienza internazionale. Toni è uno dei pochi giocatori italiani che ha strabiliato all'estero. E non in un campionato qualsiasi, ma in quello tedesco, uno dei più difficili al mondo. Ancora oggi è uno degli idoli indiscussi del Bayern Monaco, grande amico di Ribery con cui si tiene ancora in contatto.
7) Sa persino difendere. L'eclettismo di Luca Toni, uno "stopper messo a fare l'attaccante" come ha detto qualche allenatore, gli permette di essere utilissimo anche in fase difensiva. Per esempio sugli angoli (guardate quante volte è lui che sugli angoli contro il Verona va a svettare di testa).
8) E' un leader. In un gruppo come quello azzurro, dove Prandelli sta disperatamente cercando un leader, Toni potrebbe rivestire un ruolo molto importante.
9) Le alternative. Chi potrebbe fargli concorrenza in questo momento? Oggettivamente il solo Immobile (cifre alla mano) è l'alternativa a Toni. Ma per gli altri non c'è partita. Per favore, non mettiamolo nemmeno in concorrenza con Cassano, Osvaldo, Destro e Gilardino. Per ora non c'è paragone.
10) Rivedersi il secondo gol. Se Prandelli avesse ancora qualche dubbio, si riveda il secondo gol di domenica. Non la parte finale, come continuano a riproporre tutti. Bisogna guardare cosa fa Toni su una palla di alleggerimento, mandata in avanti dal Verona in una fase della gara complicata. Non solo fa salire la squadra, non solo difende il pallone, non solo si gira, non solo salta un avversario, ma va anche a rilanciare l'azione e poi la segue tutta, con una forza incredibile. E poi, giustamente, va a segnare grazie anche all'altruismo di Marquinho. Da incorniciare.
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Toni
Toni: "Mondiali? C'è chi fa peggio di me..."
VERONA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Luca Toni. Ecco le dichiarazioni dell'attaccante gialloblù, rilasciate al termine della sfida contro il Chievo (0-1), 32a giornata del campionato Serie A TIM 2013-14: "Io nella storia dell'Hellas? E' una grande e bella soddisfazione, perché penso che nessuno lo avrebbe pronosticato ad inizio campionato. Sono contento, il record di reti è arrivato in una partita importante che resterà nella storia. E' un grande traguardo, mi sono rimesso in gioco a 36 anni e fare così bene non era facile. Sono riuscito ad entrare nella storia di tante squadre, come Palermo, Fiorentina e Bayern ma chiudere qui a Verona con un altro record è una grande soddisfazione, vuol dire che se sto bene fisicamente e di testa posso ancora divertirmi. Cosa farò a giugno? Non lo so, vedremo. Ne parlerò con la mia famiglia, continuerò a giocare se avrò la stessa voglia che ho avuto quest'anno, scendendo in campo con il sorriso. Quando non ci sarà più questa adrenalina smetterò. La partita di oggi? Tutti noi volevamo vincere, all'andata avevamo perso all'ultimo minuto. Siamo una squadra ancora viva, abbiamo fatto una grande gara perché loro hanno creato poco e noi abbiamo avuto delle occasioni, quindi siamo stati bravi. Tolto il derby ci saranno altre partite, domenica arriva la Fiorentina ed io ci tengo particolarmente. Chiudiamo alla grande, possiamo fare un campionato che potrebbe rimanere nella storia del Verona. Io al Mondiale? Dipende anche dalla piazza in uno gioca. Con tutto il rispetto per l'Hellas, una piazza importante come Milano fa più clamore. Deciderà il mister, ma adesso ci credono attaccanti che hanno fatto molti meno gol in meno di me, dunque perché non crederci? Ad inizio campionato non ci pensavo, volevo solo dimostrare di poter fare ancora bene. A Verona, con la mia famiglia vivo alla grande e mi sto togliendo delle soddisfazione inimmaginabili".
A fine partite, Luca Toni è intervenuto ai microfoni di Sky Sport. Ecco le sue dichiarazioni: "A 36 anni è' una bella soddisfazione essere qui, rimettermi in gioco e battere il record di reti in Serie A dell'Hellas Verona. Sono felice perché abbiamo vendicato l'andata giocando un bel derby. Mondiale? Vorrebbero andarci giocatori che hanno segnato molto meno di me, quindi magari una possibilità me la merito anch'io. Come festeggiamo? Ora c'è il Vinitaly a Verona, magari andremo a bere un bicchiere con serenità (ride, ndr)".
Ufficio Stampa
VERONA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Luca Toni. Ecco le dichiarazioni dell'attaccante gialloblù, rilasciate al termine della sfida contro il Chievo (0-1), 32a giornata del campionato Serie A TIM 2013-14: "Io nella storia dell'Hellas? E' una grande e bella soddisfazione, perché penso che nessuno lo avrebbe pronosticato ad inizio campionato. Sono contento, il record di reti è arrivato in una partita importante che resterà nella storia. E' un grande traguardo, mi sono rimesso in gioco a 36 anni e fare così bene non era facile. Sono riuscito ad entrare nella storia di tante squadre, come Palermo, Fiorentina e Bayern ma chiudere qui a Verona con un altro record è una grande soddisfazione, vuol dire che se sto bene fisicamente e di testa posso ancora divertirmi. Cosa farò a giugno? Non lo so, vedremo. Ne parlerò con la mia famiglia, continuerò a giocare se avrò la stessa voglia che ho avuto quest'anno, scendendo in campo con il sorriso. Quando non ci sarà più questa adrenalina smetterò. La partita di oggi? Tutti noi volevamo vincere, all'andata avevamo perso all'ultimo minuto. Siamo una squadra ancora viva, abbiamo fatto una grande gara perché loro hanno creato poco e noi abbiamo avuto delle occasioni, quindi siamo stati bravi. Tolto il derby ci saranno altre partite, domenica arriva la Fiorentina ed io ci tengo particolarmente. Chiudiamo alla grande, possiamo fare un campionato che potrebbe rimanere nella storia del Verona. Io al Mondiale? Dipende anche dalla piazza in uno gioca. Con tutto il rispetto per l'Hellas, una piazza importante come Milano fa più clamore. Deciderà il mister, ma adesso ci credono attaccanti che hanno fatto molti meno gol in meno di me, dunque perché non crederci? Ad inizio campionato non ci pensavo, volevo solo dimostrare di poter fare ancora bene. A Verona, con la mia famiglia vivo alla grande e mi sto togliendo delle soddisfazione inimmaginabili".
A fine partite, Luca Toni è intervenuto ai microfoni di Sky Sport. Ecco le sue dichiarazioni: "A 36 anni è' una bella soddisfazione essere qui, rimettermi in gioco e battere il record di reti in Serie A dell'Hellas Verona. Sono felice perché abbiamo vendicato l'andata giocando un bel derby. Mondiale? Vorrebbero andarci giocatori che hanno segnato molto meno di me, quindi magari una possibilità me la merito anch'io. Come festeggiamo? Ora c'è il Vinitaly a Verona, magari andremo a bere un bicchiere con serenità (ride, ndr)".
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#ToniMundial / NOI CI CREDIAMO
Perché l'estate scorsa qualcuno lo dava per finito...
Perché lui ha risposto sul campo, come un vero fuoriclasse...
Perché prima di essere un campione è un Uomo, che trascina compagni e tifosi...
Perché quando scende in campo ha ancora l'entusiasmo dell'esordio a Modena nel 1994...
Perché con 16 gol e 7 assist sta dimostrando di essere l'attaccante più in forma del campionato...
Allora perché non crederci? Noi, in questo #ToniMundial, ci crediamo!
Hellas Verona FC
Perché l'estate scorsa qualcuno lo dava per finito...
Perché lui ha risposto sul campo, come un vero fuoriclasse...
Perché prima di essere un campione è un Uomo, che trascina compagni e tifosi...
Perché quando scende in campo ha ancora l'entusiasmo dell'esordio a Modena nel 1994...
Perché con 16 gol e 7 assist sta dimostrando di essere l'attaccante più in forma del campionato...
Allora perché non crederci? Noi, in questo #ToniMundial, ci crediamo!
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FANTASCHEDINA 2011-12
FANTAPREMIER 2011-12
FANTAFORMULA1 2010
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MANAGER UFFICIALE SERIE B 2009-10
MANAGER "ATLETICO" SERIE A 2009-10
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Toni: "Ora altri record. Fiorentina? Grande gara"
TREVIGNANO (Treviso) - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Luca Toni. Ecco le dichiarazioni dell'attaccante gialloblù, rilasciate durante la visita alla sede ufficiale di Lotto Sport Italia, sponsor tecnico del calciatore, che ha presentato una scarpa speciale a lui dedicata: "Il mio rapporto con Lotto? Sono dieci anni che siamo insieme. Anni belli, li ringrazio per aver realizzato delle bellissime scarpe da indossare in queste ultime giornate di campionato, con la speranza di fare altri gol e di portare altri punti. In questi dieci anni ci siamo tolti delle belle soddisfazione insieme e ringrazio ancora Lotto, che non è solo uno sponsor ma anche parte della mia famiglia. Se sto pensando al domani? E' normale pensarci, ma per le decisioni importanti bisogna riflettere bene, soprattutto per il lavoro bello ed importante che si fa. Bisogna essere convinti al 100% di affrontare nuove avventure, quindi si deciderà insieme alla mia famiglia e vedremo cosa succederà. Smetto se vado ai Mondiali? Se andrò in Brasile sarò la persona più felice al mondo, perché indossare la maglia della Nazionale è sempre un piacere, ma se non dovessi andare nessun problema. Sinceramente, Mondiale o non Mondiale non inciderà nella mia scelta. Io in Brasile? Se ci credono calciatori che hanno fatto molto meno di me, è giusto che ci creda anch'io. Se andrò, bene, se non andrò farò il tifo per l'Italia. La partita contro la Fiorentina? Personalmente ci tengo tanto, è stato un passaggio fondamentale nella mia carriera. Ero lì anche l'anno scorso, poi loro hanno fatto altre scelte quindi potrebbe essere un'occasione per fare una grande gara. La Fiorentina mi aveva offerto un ruolo fuori dal campo ma li ho ringraziati. Con la famiglia Della Valle c'è un ottimo rapporto ed io mi sentivo ancora un calciatore in grado di fare bene e non ho avuto torto (ride, ndr). I miei compagni conoscono l'importanza della partita, che stiamo preparando bene. Siamo carichi per fare più punti possibili in queste ultime sei partite. I 16 gol in campionato? Avevo una grande voglia e carica di fare bene e dimostrare che non ero finito. E' stata una stagione fantastica per me e per il Verona, ma possiamo ancora fare tanti punti. Battere un record a 36 anni non è da tutti, io sono arrivato con entusiasmo e penso che nessuno avrebbe pensato ad una cosa del genere. Io mi conosco, sapevo di potercela fare, è un record che mi porto dentro e voglio migliorare. I miei gol merito dell'allenatore? Da solo non ci sarei mai riuscito. Un plauso alla squadra, che gioca anche per me e si sacrificano tutti. Bravo Mandorlini, a mettere tutti nelle condizioni migliori di giocare. Noi in Europa League? Dura, ci sono squadre molto più quotate che non stanno facendo un buon campionato ma che verranno fuori nelle ultime partite. Noi non abbiamo niente da perdere, proveremo a raccogliere quello che sarebbe veramente un risultato storico. Mancano sei partite, può succedere di tutto e noi daremo il massimo. Le parole di Savic? Sono bravi davvero, speriamo che non si ricordino proprio tutto di me. Cosa posso insegnare ai ragazzi del liceo? Sicuramente posso portare la mia esperienza. Anch'io ero un ragazzo come loro, poi con fortuna e con voglia di migliorare mi sono tolto delle belle soddisfazioni. Non si nasce campioni, ognuno di noi fa un percorso nella propria vita. Chi vince la Champions League? Spero il Bayern Monaco, società a cui io sono molto legato. Mi sento vicino al presidente e al direttore, conosco l'allenatore per averci giocato insieme e sono ancora in contatto con alcuni calciatori".
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TREVIGNANO (Treviso) - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Luca Toni. Ecco le dichiarazioni dell'attaccante gialloblù, rilasciate durante la visita alla sede ufficiale di Lotto Sport Italia, sponsor tecnico del calciatore, che ha presentato una scarpa speciale a lui dedicata: "Il mio rapporto con Lotto? Sono dieci anni che siamo insieme. Anni belli, li ringrazio per aver realizzato delle bellissime scarpe da indossare in queste ultime giornate di campionato, con la speranza di fare altri gol e di portare altri punti. In questi dieci anni ci siamo tolti delle belle soddisfazione insieme e ringrazio ancora Lotto, che non è solo uno sponsor ma anche parte della mia famiglia. Se sto pensando al domani? E' normale pensarci, ma per le decisioni importanti bisogna riflettere bene, soprattutto per il lavoro bello ed importante che si fa. Bisogna essere convinti al 100% di affrontare nuove avventure, quindi si deciderà insieme alla mia famiglia e vedremo cosa succederà. Smetto se vado ai Mondiali? Se andrò in Brasile sarò la persona più felice al mondo, perché indossare la maglia della Nazionale è sempre un piacere, ma se non dovessi andare nessun problema. Sinceramente, Mondiale o non Mondiale non inciderà nella mia scelta. Io in Brasile? Se ci credono calciatori che hanno fatto molto meno di me, è giusto che ci creda anch'io. Se andrò, bene, se non andrò farò il tifo per l'Italia. La partita contro la Fiorentina? Personalmente ci tengo tanto, è stato un passaggio fondamentale nella mia carriera. Ero lì anche l'anno scorso, poi loro hanno fatto altre scelte quindi potrebbe essere un'occasione per fare una grande gara. La Fiorentina mi aveva offerto un ruolo fuori dal campo ma li ho ringraziati. Con la famiglia Della Valle c'è un ottimo rapporto ed io mi sentivo ancora un calciatore in grado di fare bene e non ho avuto torto (ride, ndr). I miei compagni conoscono l'importanza della partita, che stiamo preparando bene. Siamo carichi per fare più punti possibili in queste ultime sei partite. I 16 gol in campionato? Avevo una grande voglia e carica di fare bene e dimostrare che non ero finito. E' stata una stagione fantastica per me e per il Verona, ma possiamo ancora fare tanti punti. Battere un record a 36 anni non è da tutti, io sono arrivato con entusiasmo e penso che nessuno avrebbe pensato ad una cosa del genere. Io mi conosco, sapevo di potercela fare, è un record che mi porto dentro e voglio migliorare. I miei gol merito dell'allenatore? Da solo non ci sarei mai riuscito. Un plauso alla squadra, che gioca anche per me e si sacrificano tutti. Bravo Mandorlini, a mettere tutti nelle condizioni migliori di giocare. Noi in Europa League? Dura, ci sono squadre molto più quotate che non stanno facendo un buon campionato ma che verranno fuori nelle ultime partite. Noi non abbiamo niente da perdere, proveremo a raccogliere quello che sarebbe veramente un risultato storico. Mancano sei partite, può succedere di tutto e noi daremo il massimo. Le parole di Savic? Sono bravi davvero, speriamo che non si ricordino proprio tutto di me. Cosa posso insegnare ai ragazzi del liceo? Sicuramente posso portare la mia esperienza. Anch'io ero un ragazzo come loro, poi con fortuna e con voglia di migliorare mi sono tolto delle belle soddisfazioni. Non si nasce campioni, ognuno di noi fa un percorso nella propria vita. Chi vince la Champions League? Spero il Bayern Monaco, società a cui io sono molto legato. Mi sento vicino al presidente e al direttore, conosco l'allenatore per averci giocato insieme e sono ancora in contatto con alcuni calciatori".
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#ToniMundial: "Ora voglio segnare altri gol"
VERONA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Luca Toni. Ecco le dichiarazioni dell'attaccante gialloblù, rilasciate al termine della sfida contro il Catania (4-0), 35a giornata della Serie A 2013-14: "Mandorlini? Gli voglio bene, gliene ho voluto un po' meno quando mi ha sostituito. Mi sono arrabbiato un po' perché ci tenevo a rimanere in campo e segnare ancora. Ora sono in testa alla classifica marcatori assieme ad Immobile, è già tutto passato. La squadra è fondamentale per il mio rendimento, è loro il merito se ho segnato così tanto. E' stata quindi brava la società a pescare i giovani giusti da far crescere e poi rivendere. L'insieme di tutte queste cose, del mio entusiasmo, del loro entusiasmo e di quello di una piazza che ha riscoperto il grande calcio dopo tanto tempo ha fatto sì che potessimo vivere un'annata incredibile. Mancano ancora tre partite, abbiamo un sogno bello e non così distante, vediamo cosa succede. I giovani del Verona? Bravissimi, è stata abile la società a prendere Iturbe che è un fuoriclasse, in più abbiamo Sala che ha grandi prospettive più altri calciatori. Mondiale? Non lo so, ormai hanno convocato tutti tranne me. Diciamo che andrò in vacanza con la mia famiglia a tifare Italia. Il mio futuro? Questa è stata un'annata fantastica in cui ho potuto togliermi tante soddisfazioni, ora diamo tutto in queste tre partite e poi si vedrà".
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Toni
Comunicato ufficiale - IL GOL E' DI LUCA TONI
Il presidente Maurizio Setti, la società al completo, lo staff tecnico e i compagni di squadra, apprendono con grandissima amarezza e profondo dispiacere la decisione della Lega Calcio di privare il nostro attaccante, Luca Toni, del secondo gol, realizzato nella partita odierna contro il Catania. Per noi, per la famiglia Hellas Verona, per il popolo gialloblù e per chi ama il calcio, riteniamo che la rete sia da attribuire a Luca, anche in virtù delle immagini televisive che non offrono certezze sulla dinamica esatta della seconda realizzazione. Ci auguriamo, tuttavia, che questa decisione non pregiudicherà la corsa del nostro Luca al trono della classifica marcatori, perché questo sarebbe il premio più bello per una stagione fantastica, per lui e per il nostro club.
Forza Luca, questo gol è tuo...e sono "129" in Serie A! Adesso ti restano tre partite per continuare a segnare e sognare!
Hellas Verona FC
Il presidente Maurizio Setti, la società al completo, lo staff tecnico e i compagni di squadra, apprendono con grandissima amarezza e profondo dispiacere la decisione della Lega Calcio di privare il nostro attaccante, Luca Toni, del secondo gol, realizzato nella partita odierna contro il Catania. Per noi, per la famiglia Hellas Verona, per il popolo gialloblù e per chi ama il calcio, riteniamo che la rete sia da attribuire a Luca, anche in virtù delle immagini televisive che non offrono certezze sulla dinamica esatta della seconda realizzazione. Ci auguriamo, tuttavia, che questa decisione non pregiudicherà la corsa del nostro Luca al trono della classifica marcatori, perché questo sarebbe il premio più bello per una stagione fantastica, per lui e per il nostro club.
Forza Luca, questo gol è tuo...e sono "129" in Serie A! Adesso ti restano tre partite per continuare a segnare e sognare!
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Toni
SE PRANDELLI LASCIA A CASA TONI E’ UNA BESTEMMIA CALCISTICA
Ripeto: non so cosa farà Cesare Prandelli con Luca Toni. I bene informati sulle cose della nazionale dicono che non farà parte della spedizione dell’Italia ai mondiali.
Non si capisce in base a quale motivazione Toni non debba andare ai mondiali. Il secondo miglior Toni di sempre, tra l’altro. Secondo solo a quello dei 31 gol di Firenze, che in panchina aveva un certo… Prandelli.
Il campionato ha espresso Toni, quindi Toni deve andare ai mondiali. Non ci sono nè se nè ma. La questione del “troppo vecchio” non regge. Sarà vecchio, ma è il meglio in Italia in questo momento. Non regge neanche il discorso del gruppo che è partito da lontano. Prandelli deve convocare i migliori di adesso, perchè si gioca questo mondiale, non quello del 2018.
Lascio perdere tutte le considerazioni su quanto possa essere prezioso dal punto di vista tattico. Ma su chi vuole puntare Cesare? Su Balotelli? Quello rancoroso, inutile, svogliato che abbiamo visto venerdì sera? Su Osvaldo, nullafacente alla Juventus? Su tiraschiaffi Destro? Su Gilardino che non ha la condizione di Toni e gioca in una squadra nettamente inferiore al Verona? Su Cassano che a gennaio il Parma ha pensato di cedere? Credo che solo Immobile meriti la nazionale. E appunto Toni. Nemmeno Pepito Rossi mertirebbe la maglia azzurra. Ma poichè è stato colpito da un infortunio serio ed è un ragazzo per bene, credo che sia l’unico per cui fare un’eccezione.
Se Toni non va credo sia una bestemmia calcistica.
twitter @gvighini
Ripeto: non so cosa farà Cesare Prandelli con Luca Toni. I bene informati sulle cose della nazionale dicono che non farà parte della spedizione dell’Italia ai mondiali.
Non si capisce in base a quale motivazione Toni non debba andare ai mondiali. Il secondo miglior Toni di sempre, tra l’altro. Secondo solo a quello dei 31 gol di Firenze, che in panchina aveva un certo… Prandelli.
Il campionato ha espresso Toni, quindi Toni deve andare ai mondiali. Non ci sono nè se nè ma. La questione del “troppo vecchio” non regge. Sarà vecchio, ma è il meglio in Italia in questo momento. Non regge neanche il discorso del gruppo che è partito da lontano. Prandelli deve convocare i migliori di adesso, perchè si gioca questo mondiale, non quello del 2018.
Lascio perdere tutte le considerazioni su quanto possa essere prezioso dal punto di vista tattico. Ma su chi vuole puntare Cesare? Su Balotelli? Quello rancoroso, inutile, svogliato che abbiamo visto venerdì sera? Su Osvaldo, nullafacente alla Juventus? Su tiraschiaffi Destro? Su Gilardino che non ha la condizione di Toni e gioca in una squadra nettamente inferiore al Verona? Su Cassano che a gennaio il Parma ha pensato di cedere? Credo che solo Immobile meriti la nazionale. E appunto Toni. Nemmeno Pepito Rossi mertirebbe la maglia azzurra. Ma poichè è stato colpito da un infortunio serio ed è un ragazzo per bene, credo che sia l’unico per cui fare un’eccezione.
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Toni
Oggi a Peschiera del Garda Toni parlerà in un'attesa conferenza stampa. Il rinnovo è pronto e forse sarà addirittura un biennale, come ha detto il presidente Setti.
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Toni
Toni: "Stagione stupenda. E sul mio futuro..."
"La mia mancata convocazione in Nazionale? Ha fatto delle scelte per certi versi inaspettate. La mia assenza era già nell'aria, magari sono rimasti a casa dei calciatori che hanno svolto l'intero biennio con Prandelli, come Gilardino, attaccante che io conosco. Decide l'allenatore, ha fatto le sue scelte. Io capocannoniere? Ci proverò, tutti noi abbiamo fatto un campionato stupendo, una cosa eccezionale. Vedremo cosa succederà contro il Napoli, sarà una partita triste perché a porte chiuse e stupisce che nel 2014 accadano ancora fatti come questo. Ci tengo a fare bene, a fare gol, me la voglio giocare fino alla fine. Vincere la classifica dei cannonieri sarebbe la ciliegina sulla torta di un'annata fantastica. Dispiaciuto per aver fatto calciare i rigori a Jorginho? E' stato giusto così, non tornerei indietro. Ci ha dato qualità, sono contento per il salto che ha fatto. Il gol che non avrei voluto sbagliare? L'ultimo, quello salvato sulla linea da un difensore dell'Udinese nella giornata di sabato. Ma questo è il calcio, sono episodi che capitano. Il gol più importante? Sicuramente quello contro il Chievo. Ci tenevo particolarmente perché si trattava di un derby e all'andata avevamo perso male. Quella rete è stata decisiva. Il mio rapporto con Mandorlini? Ci stuzzichiamo spesso, c'è un rapporto di amore e odio (ride, ndr). Con lui la società è quasi alla firme e gli farebbe piacere che io rimanessi, ma parlerò con la mia famiglia e con la società per capire le intenzioni in vista della prossima stagione. Vorrei fare qualcosa di bello, abbiamo festeggiato talmente poco che nemmeno noi ci rendiamo conto di cosa è successo. Anche con l'Udinese, a fine partita, eravamo rammaricati per il pareggio, ma io credo sia giusto festeggiare. Abbiamo fatto qualcosa di eccezionale, magari Mandorlini sta festeggiando poco ma pian piano si sta prendendo. La cosa più bella di Verona? C'è tanta passione verso i colori dell'Hellas, questa è una città che ti lascia vivere in maniera serena. Il mio futuro? Dovrò parlarne con la società e capire cosa abbiamo intenzione di fare. Qui c'è tanta aspettativa, vorrei comprendere i programmi della società perché mi piacerebbe concludere la mia carriera in crescendo. Se smetto lo farò a livelli alti. Se accetterei un biennale? Non è una questione di anni, ma è un discorso che va oltre. Ringrazio il presidente per la fiducia che ha riposto in me. Un futuro da calciatore fuori da Verona? Non mi vedo in un'altra squadra, se continuerò lo farò qui. Moras e Romulo in Nazionale? Abbiamo fatto una stagione straordinaria dopo anni di sofferenza. Il fatto che ci rammarichiamo per aver pareggiato 3-3 a Roma contro la Lazio vuol dire che siamo diventati una squadra importante in Serie A. Iturbe? Se firma lui lo faccio anch'io (ride, ndr). E' uno dei pochi calciatori che salta l'uomo, l'averlo in squadra è una fortuna, non vedo in giro attaccanti come lui. Deve capire che è forte, se manterrà il giusto atteggiamento arriverà nelle squadre più grandi. Io ho giocato con Ribery e non era forte come adesso. Era sempre il primo ad arrivare all'allenamento e l'ultimo ad andarsene, se Iturbe avrà lo stesso atteggiamento diventerà un grandissimo. Un mio erede in Italia? Gli attaccanti d'area non vanno più di moda. Ci sono dei giovani bravi, come Gabbiadini e Zaza. Bisogna dargli tempo e credere nelle loro qualità, senza prendere stranieri che magari costano meno. Diamo la possibilità a questi giovani di esprimersi, io in Serie A ci sono arrivato a 23 anni dopo tanta gavetta. L'Italia ai Mondiali? Il bel gioco non basta più, bisogna vincere. Per farlo occorre essere forti ed avere un grande gruppo, come nel 2006 in Germania. Le favorite? Vedo bene Brasile e Uruguay. Io tra i migliori 10 cannonieri del mondo? Bello arrivare in una piazza come questa e rimanere nella storia. Se ho fatto così il merito va anche condiviso con una squadra che gioca per me. Qui sto bene, vivo alla grande e questa serenità la porto anche sul campo. La tournèe in Brasile? Sarà bello, il marchio del Verona sta diventando internazionale. L'emozione più grande al Bentegodi? C'è grande voglia di incitare la squadra e di starti vicino. Quest'anno sono successe cose belle, è un pubblico che dal primo minuto al novantesimo ti aiuta molto".
Ufficio Stampa
"La mia mancata convocazione in Nazionale? Ha fatto delle scelte per certi versi inaspettate. La mia assenza era già nell'aria, magari sono rimasti a casa dei calciatori che hanno svolto l'intero biennio con Prandelli, come Gilardino, attaccante che io conosco. Decide l'allenatore, ha fatto le sue scelte. Io capocannoniere? Ci proverò, tutti noi abbiamo fatto un campionato stupendo, una cosa eccezionale. Vedremo cosa succederà contro il Napoli, sarà una partita triste perché a porte chiuse e stupisce che nel 2014 accadano ancora fatti come questo. Ci tengo a fare bene, a fare gol, me la voglio giocare fino alla fine. Vincere la classifica dei cannonieri sarebbe la ciliegina sulla torta di un'annata fantastica. Dispiaciuto per aver fatto calciare i rigori a Jorginho? E' stato giusto così, non tornerei indietro. Ci ha dato qualità, sono contento per il salto che ha fatto. Il gol che non avrei voluto sbagliare? L'ultimo, quello salvato sulla linea da un difensore dell'Udinese nella giornata di sabato. Ma questo è il calcio, sono episodi che capitano. Il gol più importante? Sicuramente quello contro il Chievo. Ci tenevo particolarmente perché si trattava di un derby e all'andata avevamo perso male. Quella rete è stata decisiva. Il mio rapporto con Mandorlini? Ci stuzzichiamo spesso, c'è un rapporto di amore e odio (ride, ndr). Con lui la società è quasi alla firme e gli farebbe piacere che io rimanessi, ma parlerò con la mia famiglia e con la società per capire le intenzioni in vista della prossima stagione. Vorrei fare qualcosa di bello, abbiamo festeggiato talmente poco che nemmeno noi ci rendiamo conto di cosa è successo. Anche con l'Udinese, a fine partita, eravamo rammaricati per il pareggio, ma io credo sia giusto festeggiare. Abbiamo fatto qualcosa di eccezionale, magari Mandorlini sta festeggiando poco ma pian piano si sta prendendo. La cosa più bella di Verona? C'è tanta passione verso i colori dell'Hellas, questa è una città che ti lascia vivere in maniera serena. Il mio futuro? Dovrò parlarne con la società e capire cosa abbiamo intenzione di fare. Qui c'è tanta aspettativa, vorrei comprendere i programmi della società perché mi piacerebbe concludere la mia carriera in crescendo. Se smetto lo farò a livelli alti. Se accetterei un biennale? Non è una questione di anni, ma è un discorso che va oltre. Ringrazio il presidente per la fiducia che ha riposto in me. Un futuro da calciatore fuori da Verona? Non mi vedo in un'altra squadra, se continuerò lo farò qui. Moras e Romulo in Nazionale? Abbiamo fatto una stagione straordinaria dopo anni di sofferenza. Il fatto che ci rammarichiamo per aver pareggiato 3-3 a Roma contro la Lazio vuol dire che siamo diventati una squadra importante in Serie A. Iturbe? Se firma lui lo faccio anch'io (ride, ndr). E' uno dei pochi calciatori che salta l'uomo, l'averlo in squadra è una fortuna, non vedo in giro attaccanti come lui. Deve capire che è forte, se manterrà il giusto atteggiamento arriverà nelle squadre più grandi. Io ho giocato con Ribery e non era forte come adesso. Era sempre il primo ad arrivare all'allenamento e l'ultimo ad andarsene, se Iturbe avrà lo stesso atteggiamento diventerà un grandissimo. Un mio erede in Italia? Gli attaccanti d'area non vanno più di moda. Ci sono dei giovani bravi, come Gabbiadini e Zaza. Bisogna dargli tempo e credere nelle loro qualità, senza prendere stranieri che magari costano meno. Diamo la possibilità a questi giovani di esprimersi, io in Serie A ci sono arrivato a 23 anni dopo tanta gavetta. L'Italia ai Mondiali? Il bel gioco non basta più, bisogna vincere. Per farlo occorre essere forti ed avere un grande gruppo, come nel 2006 in Germania. Le favorite? Vedo bene Brasile e Uruguay. Io tra i migliori 10 cannonieri del mondo? Bello arrivare in una piazza come questa e rimanere nella storia. Se ho fatto così il merito va anche condiviso con una squadra che gioca per me. Qui sto bene, vivo alla grande e questa serenità la porto anche sul campo. La tournèe in Brasile? Sarà bello, il marchio del Verona sta diventando internazionale. L'emozione più grande al Bentegodi? C'è grande voglia di incitare la squadra e di starti vicino. Quest'anno sono successe cose belle, è un pubblico che dal primo minuto al novantesimo ti aiuta molto".
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ha rinnovato per un altro anno!