Pensieri e parole sull'Hellas
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Sogliano: "Lavoriamo per migliorare la squadra"
"Non sono contento della partita di Napoli, mentirei se dicessi il contrario. Non mi piace fare queste prestazioni. Questo non toglie nulla al grande campionato che abbiamo fatto, è però giusto analizzare questa sconfitta per capire che appena ti distrai vieni punito. Europa? Abbiamo fatto una stagione sempre sopra le attese, cercando di fare più punti possibili. Arrivati a 40 punti e quindi una volta raggiunto l'obiettivo primario c'è stato un calo mentale. E questo non deve succedere, bisogna guardare sempre di partita in partita. Infatti ci siamo rialzati e siamo tornati in corsa fino alla partita di Roma, quando un torto arbitrale ha stroncato i nostri sogni. Se avessimo vinto contro la Lazio l'atteggiamento contro l'Udinese sarebbe stato diverso. Per colpa nostra abbiamo pareggiato una partita che vincevamo 2-0, tornare da Roma con tre punti avrebbe dato una carica diversa. Difesa? Ne parlo spesso con Mandorlini, vogliamo sia intervenire sul mercato che migliorare la nostra fase difensiva. Siamo stati finora più bravi ad attaccare che a difendere, e in questo modo abbiamo sia vinto che perso molto, i pareggi sono stati pochi. Dobbiamo senza dubbio migliorare, dobbiamo avere la forza di difendere in un modo diverso. Questa rimane una squadra che ha fatto tanti punti, firmerei subito per fare così tanti punti ogni anno, ma ora faremo valutazioni per migliorare l'atteggiamento difensivo. Dove scovare i talenti? Monitoriamo tutte le zone, e purtroppo in Italia c'è il limite di acquistare solo due extracomunitari, mentre in altri paesi sono più elastici da questo punto di vista. In Italia inoltre è difficile comprare i giocatori nostrani, è molto improbabile che ad esempio Verona e Atalanta si scambino giocatori validi. Avere italiani forti è veramente difficile, per questo ci rivolgiamo all'estero. Gonzalez? Il suo primo anno non è stato all'altezza di quanto fatto al Penarol. Alla prima esperienza europea è difficile esprimersi al meglio. Ha comunque fatto molte buone prestazioni magari offuscate da un singolo errore pesante. Ha pagato queste cose essendo un ragazzo emotivo, ma il suo rendimento rimane sotto le aspettative. Vedremo se resterà con noi, lui ci teneva molto, valuteremo tutte le possibilità. Cirigliano? Ha tutte le caratteristiche per essere un grande giocatore. Dopo la cessione di Jorginho abbiamo subito puntato su di lui, forse abbiamo sbagliato perché veniva da un lungo stop e così non ha brillato. E' comunque un ragazzo del 1992 con molta strada davanti, in allenamento è veramente un altro giocatore. Stiamo parlando col River Plate per abbassare le condizioni di riscatto perché vorremmo vederlo ancora qui. Toni? Stiamo solo aspettando una sua risposta, gli abbiamo offerto un altro anno di contratto perché è un giocatore fondamentale. Mi auguro che abbia ancora voglia di mettersi in gioco. Il mercato? Quello degli attaccanti è molto complicato, tutte le squadre che ne hanno uno forte sparano molto alto. Vediamo cosa riusciamo a fare, di sicuro non vogliamo calciatori con la pancia piena. Il prossimo anno sarà difficile e ci serviranno giocatori molto motivati. In questi due anni abbiamo avuto comunque rose piuttosto ampie, per gestire al meglio le energie. Il rovescio della medaglia è che ci sono molti giocatori con un minutaggio basso, ma anche quelli possono dare il loro contributo. La prossima stagione vedremo che linea tenere. Noi guardiamo avanti cercando di fare sempre il massimo per migliorare la squadra: qualcuno arriverà e qualcuno partirà. Parlando con presidente ed allenatore allestiremo la miglior squadra possibile per la prossima stagione. Milan? Io ho scelto di restare a Verona perché mi piacciono le sfide, sarebbe stato troppo facile lasciare dopo una promozione e un decimo posto. Il nostro DNA deve essere sempre quello dell'out sider. Iturbe? Per me vale anche più di 30 milioni. Ha quella cattiveria sintomo del fatto che si diverte a giocare, lo vorrei così per sempre. Se riusciremo a venderlo a certe cifre farà la fortuna del Verona, altrimenti rimarrà con noi. Chi lo vuole veramente viene a parlare con noi, quindi aspettiamo perché un calciatore così capita ogni molto tempo. Siamo andati a Madrid a parlare col Real, sanno bene chi è Iturbe. L'ho preso perché nessuno lo aveva ancora fatto, è stata un'intuizione andata bene. Io sono portato a cercare qualche scommessa, non avendo la possibilità di comprare i giocatori a peso d'oro. Quella di Iturbe è una cessione che deve generare una grande plusvalenza, ma la filosofia della società non cambierà. Cambiasso e Samuel? Hanno fatto la storia dell'Inter, difficile restino a giocare in Serie A. Ci sono giocatori interessanti anche nelle squadre appena retrocesse, vedremo. L'atteggiamento è molto importante in Serie A. Il mio mestiere? Molto duro, non penso potrò resistere fino a 60-70 anni a questi ritmi. Parallelamente a me c'è però l'allenatore, che ha il compito di inserire bene i giocatori che tu gli fornisci. Crediamo molto in Mandorlini, infatti gli abbiamo offerto un altro anno di contratto. Ci piace ragionare di anno in anno, confrontarci e decidere se stiamo bene".
Ufficio Stampa
"Non sono contento della partita di Napoli, mentirei se dicessi il contrario. Non mi piace fare queste prestazioni. Questo non toglie nulla al grande campionato che abbiamo fatto, è però giusto analizzare questa sconfitta per capire che appena ti distrai vieni punito. Europa? Abbiamo fatto una stagione sempre sopra le attese, cercando di fare più punti possibili. Arrivati a 40 punti e quindi una volta raggiunto l'obiettivo primario c'è stato un calo mentale. E questo non deve succedere, bisogna guardare sempre di partita in partita. Infatti ci siamo rialzati e siamo tornati in corsa fino alla partita di Roma, quando un torto arbitrale ha stroncato i nostri sogni. Se avessimo vinto contro la Lazio l'atteggiamento contro l'Udinese sarebbe stato diverso. Per colpa nostra abbiamo pareggiato una partita che vincevamo 2-0, tornare da Roma con tre punti avrebbe dato una carica diversa. Difesa? Ne parlo spesso con Mandorlini, vogliamo sia intervenire sul mercato che migliorare la nostra fase difensiva. Siamo stati finora più bravi ad attaccare che a difendere, e in questo modo abbiamo sia vinto che perso molto, i pareggi sono stati pochi. Dobbiamo senza dubbio migliorare, dobbiamo avere la forza di difendere in un modo diverso. Questa rimane una squadra che ha fatto tanti punti, firmerei subito per fare così tanti punti ogni anno, ma ora faremo valutazioni per migliorare l'atteggiamento difensivo. Dove scovare i talenti? Monitoriamo tutte le zone, e purtroppo in Italia c'è il limite di acquistare solo due extracomunitari, mentre in altri paesi sono più elastici da questo punto di vista. In Italia inoltre è difficile comprare i giocatori nostrani, è molto improbabile che ad esempio Verona e Atalanta si scambino giocatori validi. Avere italiani forti è veramente difficile, per questo ci rivolgiamo all'estero. Gonzalez? Il suo primo anno non è stato all'altezza di quanto fatto al Penarol. Alla prima esperienza europea è difficile esprimersi al meglio. Ha comunque fatto molte buone prestazioni magari offuscate da un singolo errore pesante. Ha pagato queste cose essendo un ragazzo emotivo, ma il suo rendimento rimane sotto le aspettative. Vedremo se resterà con noi, lui ci teneva molto, valuteremo tutte le possibilità. Cirigliano? Ha tutte le caratteristiche per essere un grande giocatore. Dopo la cessione di Jorginho abbiamo subito puntato su di lui, forse abbiamo sbagliato perché veniva da un lungo stop e così non ha brillato. E' comunque un ragazzo del 1992 con molta strada davanti, in allenamento è veramente un altro giocatore. Stiamo parlando col River Plate per abbassare le condizioni di riscatto perché vorremmo vederlo ancora qui. Toni? Stiamo solo aspettando una sua risposta, gli abbiamo offerto un altro anno di contratto perché è un giocatore fondamentale. Mi auguro che abbia ancora voglia di mettersi in gioco. Il mercato? Quello degli attaccanti è molto complicato, tutte le squadre che ne hanno uno forte sparano molto alto. Vediamo cosa riusciamo a fare, di sicuro non vogliamo calciatori con la pancia piena. Il prossimo anno sarà difficile e ci serviranno giocatori molto motivati. In questi due anni abbiamo avuto comunque rose piuttosto ampie, per gestire al meglio le energie. Il rovescio della medaglia è che ci sono molti giocatori con un minutaggio basso, ma anche quelli possono dare il loro contributo. La prossima stagione vedremo che linea tenere. Noi guardiamo avanti cercando di fare sempre il massimo per migliorare la squadra: qualcuno arriverà e qualcuno partirà. Parlando con presidente ed allenatore allestiremo la miglior squadra possibile per la prossima stagione. Milan? Io ho scelto di restare a Verona perché mi piacciono le sfide, sarebbe stato troppo facile lasciare dopo una promozione e un decimo posto. Il nostro DNA deve essere sempre quello dell'out sider. Iturbe? Per me vale anche più di 30 milioni. Ha quella cattiveria sintomo del fatto che si diverte a giocare, lo vorrei così per sempre. Se riusciremo a venderlo a certe cifre farà la fortuna del Verona, altrimenti rimarrà con noi. Chi lo vuole veramente viene a parlare con noi, quindi aspettiamo perché un calciatore così capita ogni molto tempo. Siamo andati a Madrid a parlare col Real, sanno bene chi è Iturbe. L'ho preso perché nessuno lo aveva ancora fatto, è stata un'intuizione andata bene. Io sono portato a cercare qualche scommessa, non avendo la possibilità di comprare i giocatori a peso d'oro. Quella di Iturbe è una cessione che deve generare una grande plusvalenza, ma la filosofia della società non cambierà. Cambiasso e Samuel? Hanno fatto la storia dell'Inter, difficile restino a giocare in Serie A. Ci sono giocatori interessanti anche nelle squadre appena retrocesse, vedremo. L'atteggiamento è molto importante in Serie A. Il mio mestiere? Molto duro, non penso potrò resistere fino a 60-70 anni a questi ritmi. Parallelamente a me c'è però l'allenatore, che ha il compito di inserire bene i giocatori che tu gli fornisci. Crediamo molto in Mandorlini, infatti gli abbiamo offerto un altro anno di contratto. Ci piace ragionare di anno in anno, confrontarci e decidere se stiamo bene".
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#Veronadarecord: numeri di una squadra fantastica
Una stagione incredibile, numeri da record per i gialloblù nel campionato di Serie A 2013-14:
16 - i successi in campionato, uno in più rispetto alla stagione dello Scudetto
6 - le vittorie in trasferta, come nella stagione 1984-85
10 - le vittorie totali al Bentegodi, eguagliato il record delle annate 1957-58, 1983-84 e 1986-87
20 - i gol di Luca Toni, superati Bui e Penzo che detenavano il record di gol in Serie A (15)
62 - le reti totali segnate in campionato.
Un primato incredibile, che supera i 44 gol del 1957-58 (Serie A a 18 squadre)
Ufficio Stampa
Una stagione incredibile, numeri da record per i gialloblù nel campionato di Serie A 2013-14:
16 - i successi in campionato, uno in più rispetto alla stagione dello Scudetto
6 - le vittorie in trasferta, come nella stagione 1984-85
10 - le vittorie totali al Bentegodi, eguagliato il record delle annate 1957-58, 1983-84 e 1986-87
20 - i gol di Luca Toni, superati Bui e Penzo che detenavano il record di gol in Serie A (15)
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PERDETE PURE, MA NON IN QUESTA MANIERA
Purtroppo ne dobbiamo parlare. Perché ci sono partite e partite e perdere così contro il Napoli fa girare le scatole. Certo, ora si dirà: campionato eccezionale, etc etc… Per carità: nulla di dire. Se mi dicessero di firmare per farne un altro così l’anno prossimo firmerei immediatamente. Ma poiché nella vita (e nello sport a maggior ragione), c’è sempre da migliorare, bisogna pur parlarne. In troppe partite questo Verona è apparso in vacanza, un po’ svagato, con le gambe molli. Ogni volta che la tensione si è abbassata è successo qualcosa di analogo a Napoli. E questo non va bene: cosa significa? Che bisogna sempre incazzarsi per tenere alta la concentrazione? Abbiamo preso una caterva di gol, troppi. E’ un aspetto su cui ragionare per la prossima stagione. E’ vero che tanti ne abbiamo segnati e questo ha reso spettacolare questo campionato, ma credo sia riduttivo porre il problema in questi termini. La verità è che abbiamo preso imbarcate terribili e per fortuna che la classifica ci ha sempre fatto dormire sonni tranquilli. Secondo me sono aspetti su cui si deve lavorare. Perdere va bene, ci sta. Ma almeno sputando sangue. Nessuno qui ha mai fatto drammi quando abbiamo visto la nostra squadra impegnarsi al massimo ed uscire con le ossa rotte. Contro il Napoli non è stato così. Siamo andati a fare una gita a Posillipo e non abbiamo giocato. Questo è un atteggiamento che a noi veronesi, per mentalità, sta proprio sugli zebedei. Comprendiamo di più la scarsezza tecnica di un giocatore, magari mediocre, ma che ce la metta tutta, di una gara così. Non è il caso di fare drammi, per carità. Si sa cosa succede a fine stagione quando le motivazioni vengono meno. Ma perché il Napoli, che ha molta più classe dei nostri, e le stesse motivazioni (anzi, forse noi ne potevamo avere qualcuna in più…) ha corso il doppio? Ecco questo mi piacerebbe saperlo. Dopo di che: applausi, applausi, applausi. E’ stato veramente un campionato meraviglioso, oltre ogni aspettativa. L’Europa League ce la siamo mangiata noi con la regia di Mazzoleni. Ma, nonostante tutto, continuiamo a divertirci. E questo l’importante. Solo per dire da dove veniamo: il 9 maggio di quattro anni fa, perdevamo in casa contro il Portogruaro. Ogni tanto fa bene ricordarlo…
Gianluca Vighini
Purtroppo ne dobbiamo parlare. Perché ci sono partite e partite e perdere così contro il Napoli fa girare le scatole. Certo, ora si dirà: campionato eccezionale, etc etc… Per carità: nulla di dire. Se mi dicessero di firmare per farne un altro così l’anno prossimo firmerei immediatamente. Ma poiché nella vita (e nello sport a maggior ragione), c’è sempre da migliorare, bisogna pur parlarne. In troppe partite questo Verona è apparso in vacanza, un po’ svagato, con le gambe molli. Ogni volta che la tensione si è abbassata è successo qualcosa di analogo a Napoli. E questo non va bene: cosa significa? Che bisogna sempre incazzarsi per tenere alta la concentrazione? Abbiamo preso una caterva di gol, troppi. E’ un aspetto su cui ragionare per la prossima stagione. E’ vero che tanti ne abbiamo segnati e questo ha reso spettacolare questo campionato, ma credo sia riduttivo porre il problema in questi termini. La verità è che abbiamo preso imbarcate terribili e per fortuna che la classifica ci ha sempre fatto dormire sonni tranquilli. Secondo me sono aspetti su cui si deve lavorare. Perdere va bene, ci sta. Ma almeno sputando sangue. Nessuno qui ha mai fatto drammi quando abbiamo visto la nostra squadra impegnarsi al massimo ed uscire con le ossa rotte. Contro il Napoli non è stato così. Siamo andati a fare una gita a Posillipo e non abbiamo giocato. Questo è un atteggiamento che a noi veronesi, per mentalità, sta proprio sugli zebedei. Comprendiamo di più la scarsezza tecnica di un giocatore, magari mediocre, ma che ce la metta tutta, di una gara così. Non è il caso di fare drammi, per carità. Si sa cosa succede a fine stagione quando le motivazioni vengono meno. Ma perché il Napoli, che ha molta più classe dei nostri, e le stesse motivazioni (anzi, forse noi ne potevamo avere qualcuna in più…) ha corso il doppio? Ecco questo mi piacerebbe saperlo. Dopo di che: applausi, applausi, applausi. E’ stato veramente un campionato meraviglioso, oltre ogni aspettativa. L’Europa League ce la siamo mangiata noi con la regia di Mazzoleni. Ma, nonostante tutto, continuiamo a divertirci. E questo l’importante. Solo per dire da dove veniamo: il 9 maggio di quattro anni fa, perdevamo in casa contro il Portogruaro. Ogni tanto fa bene ricordarlo…
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VERONA IN VACANZA A NAPOLI
Alla vigilia pensavo (e speravo) di vedere una partita completamente diversa. Il Verona aveva una piccolissima possibilità di tornare al sesto posto, non solo. Doveva cercare i tre punti per lasciare dietro la Lazio e guadagnare la posizione migliore in classifica che tradotto significa più contributi dalla Lega e meno turni preliminari nella prossima Coppa Italia.
Il Napoli al contrario era già sicuro del terzo posto e senza i suoi ultras sugli spalti avrebbe dovuto giocare in tranquillità, senza faticare troppo e senza creare troppi problemi all’Hellas. Era una speranza che si è dissolta dopo i primi minuti, quando ho visto l’atteggiamento del Verona e la facilità di palleggio dei napoletani. In effetti la squadra di Benitez ha giocato in tranquillità e in tranquillità ha tagliato come burro la difesa scaligera.
Insomma, in vacanza c’è andato prima il Verona, anche se teoricamente aveva qualche motivazione in più dell’avversario. Sulla partita non c’è molto da dire. Sembrava un’amichevole di metà settimana: da una parte una squadra di serie A, dall’altra una formazione nettamente più debole su tutti i fronti (tenuta fisica, palleggio, qualità tecniche…).
Non ho intenzione di sminuire il grande campionato dell’Hellas, ma un pizzico di rammarico c’è per come è terminato. Questa squadra avrebbe potuto essere al posto del Torino, del Parma o addirittura dell’Inter. Adesso bisogna azzerare tutto, voltare pagina e ripartire. Prima però un po’ di vacanza. Non per Sogliano che sta da tempo lavorando sull’allestimento della nuova rosa da consegnare a Mandorlini che sarà l’allenatore del Verona anche nella prossima stagione. Dopo gli eccezionali risultati ottenuti, sarebbe stato da folli cambiare guida tecnica.
Luca Fioravanti
Alla vigilia pensavo (e speravo) di vedere una partita completamente diversa. Il Verona aveva una piccolissima possibilità di tornare al sesto posto, non solo. Doveva cercare i tre punti per lasciare dietro la Lazio e guadagnare la posizione migliore in classifica che tradotto significa più contributi dalla Lega e meno turni preliminari nella prossima Coppa Italia.
Il Napoli al contrario era già sicuro del terzo posto e senza i suoi ultras sugli spalti avrebbe dovuto giocare in tranquillità, senza faticare troppo e senza creare troppi problemi all’Hellas. Era una speranza che si è dissolta dopo i primi minuti, quando ho visto l’atteggiamento del Verona e la facilità di palleggio dei napoletani. In effetti la squadra di Benitez ha giocato in tranquillità e in tranquillità ha tagliato come burro la difesa scaligera.
Insomma, in vacanza c’è andato prima il Verona, anche se teoricamente aveva qualche motivazione in più dell’avversario. Sulla partita non c’è molto da dire. Sembrava un’amichevole di metà settimana: da una parte una squadra di serie A, dall’altra una formazione nettamente più debole su tutti i fronti (tenuta fisica, palleggio, qualità tecniche…).
Non ho intenzione di sminuire il grande campionato dell’Hellas, ma un pizzico di rammarico c’è per come è terminato. Questa squadra avrebbe potuto essere al posto del Torino, del Parma o addirittura dell’Inter. Adesso bisogna azzerare tutto, voltare pagina e ripartire. Prima però un po’ di vacanza. Non per Sogliano che sta da tempo lavorando sull’allestimento della nuova rosa da consegnare a Mandorlini che sarà l’allenatore del Verona anche nella prossima stagione. Dopo gli eccezionali risultati ottenuti, sarebbe stato da folli cambiare guida tecnica.
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IL VERONA? MOLTO PIU’ DI UNA CLASSIFICA
“Col Napoli non è una partita come un’altra e sarebbe servito un altro atteggiamento, al di là di classifica, punti e di fine o non fine stagione”. Ieri sera al Vighini Show ho esordito così. Il calcio non è solo matematica, marketing o business, ma soprattutto senso evocativo e identitario (suggestioni di cui peraltro si nutre lo stesso marketing) e ci sono partite che hanno una loro narrazione e il cui significato prescinde da tutto il resto.
Checché ne dicano i buonisti d’accatto, i quali blaterano di modello inglese (brividi sulla schiena, Oltremanica hanno nascosto la polvere sotto il tappetto ed eliminato la cosiddetta working class dagli stadi), di “stadi-teatro”, di curve plastificate stile commodore 64 e altre mostruosità simili, il calcio è senso di appartenenza, fazione, rivalità. Popolare e interclassista per definizione, esso è permeato di contrapposizioni del tutto naturali: odio (sportivo s’intende) contro amore, amico contro nemico ecc.
Come già accaduto altre volte (all’andata col Chievo, o lo stesso Napoli e con l’Inter al Bentegodi) in questa bellissima stagione, il Verona ha prestato il fianco a un rilassamento psicologico che, riverberatosi in campo, si è tuttavia alimentato di vigilie troppo morbide e mielose. Ricordate il pareggio impresa con la Juventus? O la vittoria contro il Milan di Balotelli? O il derby di ritorno? Ma anche le sconfitte combattute con le stesse Juve e Milan a casa loro? Quelle domeniche (o quei sabati) ci siamo emozionati non per questioni di classifica, ma per la storia intrisa di rivalsa e rivalità che quelle partite ci suggerivano, per le suggestioni che evocavano. Per le stesse ragioni la sconfitta di domenica sera e le altre succitate ci hanno lasciato un filo di amarezza.
E’ un po’ il discorso dei “40 punti”. Nessuno pretendeva l’Europa, ma solo di sognarla e inseguirla, e non per fregole tecniche o improvvise ambizioni (che lasciamo volentieri a quei club e a quei tifosi che pensano che il senso del calcio sia solo primeggiare), ma per uno slancio romantico, per costruirci il nostro romanzo. L’immaginario di noi tifosi si nutre di sfide: scudetto e gloriosi anni ’80 a parte, ci ricordiamo più dei mediocri anni di Mutti (non me ne voglia il buon Lino), o degli spareggi di Terni, Reggio Calabria, Busto Arsizio, Salerno?
La società, Mandorlini e i ragazzi ci hanno provato a inseguire il sogno (chi non ci crede vada a rivedersi le facce di Setti, Sogliano e del mister all’Olimpico dopo il “furto” di Mazzoleni), tuttavia la sensazione è che abbiano cominciato a farlo troppo tardi. Grida vendetta quel mese di marzo post “40 punti”, quelle 4-5 partite un po’ così…
La speranza è che il prossimo anno, comunque vada (che ci si ripeta, che si navighi a metà classifica, o che si lotti per la salvezza non importa), si tenga sempre tirato il filo della tensione. Perché vestire gialloblu va oltre a punti, classifiche e obiettivi. Vestire gialloblu va oltre a questo calcio moderno sparagnino e calcolatore.
Detto questo, che scrivo in ottica positivista come sprone per il futuro, dobbiamo fare i complimenti a società, allenatore e squadra. Sento in giro: “Stagione irripetibile”. E chi l’ha detto?
Francesco Barana
“Col Napoli non è una partita come un’altra e sarebbe servito un altro atteggiamento, al di là di classifica, punti e di fine o non fine stagione”. Ieri sera al Vighini Show ho esordito così. Il calcio non è solo matematica, marketing o business, ma soprattutto senso evocativo e identitario (suggestioni di cui peraltro si nutre lo stesso marketing) e ci sono partite che hanno una loro narrazione e il cui significato prescinde da tutto il resto.
Checché ne dicano i buonisti d’accatto, i quali blaterano di modello inglese (brividi sulla schiena, Oltremanica hanno nascosto la polvere sotto il tappetto ed eliminato la cosiddetta working class dagli stadi), di “stadi-teatro”, di curve plastificate stile commodore 64 e altre mostruosità simili, il calcio è senso di appartenenza, fazione, rivalità. Popolare e interclassista per definizione, esso è permeato di contrapposizioni del tutto naturali: odio (sportivo s’intende) contro amore, amico contro nemico ecc.
Come già accaduto altre volte (all’andata col Chievo, o lo stesso Napoli e con l’Inter al Bentegodi) in questa bellissima stagione, il Verona ha prestato il fianco a un rilassamento psicologico che, riverberatosi in campo, si è tuttavia alimentato di vigilie troppo morbide e mielose. Ricordate il pareggio impresa con la Juventus? O la vittoria contro il Milan di Balotelli? O il derby di ritorno? Ma anche le sconfitte combattute con le stesse Juve e Milan a casa loro? Quelle domeniche (o quei sabati) ci siamo emozionati non per questioni di classifica, ma per la storia intrisa di rivalsa e rivalità che quelle partite ci suggerivano, per le suggestioni che evocavano. Per le stesse ragioni la sconfitta di domenica sera e le altre succitate ci hanno lasciato un filo di amarezza.
E’ un po’ il discorso dei “40 punti”. Nessuno pretendeva l’Europa, ma solo di sognarla e inseguirla, e non per fregole tecniche o improvvise ambizioni (che lasciamo volentieri a quei club e a quei tifosi che pensano che il senso del calcio sia solo primeggiare), ma per uno slancio romantico, per costruirci il nostro romanzo. L’immaginario di noi tifosi si nutre di sfide: scudetto e gloriosi anni ’80 a parte, ci ricordiamo più dei mediocri anni di Mutti (non me ne voglia il buon Lino), o degli spareggi di Terni, Reggio Calabria, Busto Arsizio, Salerno?
La società, Mandorlini e i ragazzi ci hanno provato a inseguire il sogno (chi non ci crede vada a rivedersi le facce di Setti, Sogliano e del mister all’Olimpico dopo il “furto” di Mazzoleni), tuttavia la sensazione è che abbiano cominciato a farlo troppo tardi. Grida vendetta quel mese di marzo post “40 punti”, quelle 4-5 partite un po’ così…
La speranza è che il prossimo anno, comunque vada (che ci si ripeta, che si navighi a metà classifica, o che si lotti per la salvezza non importa), si tenga sempre tirato il filo della tensione. Perché vestire gialloblu va oltre a punti, classifiche e obiettivi. Vestire gialloblu va oltre a questo calcio moderno sparagnino e calcolatore.
Detto questo, che scrivo in ottica positivista come sprone per il futuro, dobbiamo fare i complimenti a società, allenatore e squadra. Sento in giro: “Stagione irripetibile”. E chi l’ha detto?
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IL PAGELLONE DI NAPOLI-VERONA
D’accordo che le speranze europee erano veramente ma veramente minime e che quindi Napoli era una partita che nulla poteva aggiungere allo straordinario campionato del Verona. Ma proprio perchè è stato un campionato straordinario meritava una finale diverso dalla terza sconfitta con “manita” della stagione. Verona già in vacanza dopo una stagione memorabile, come dice Mandorlini, che ha faticato a contenere un Napoli (pure in vacanza) più determinato e superiore in tutto.
MANDORLINI (voto 5,5) ha cercato di dare una sveglia ma non è riuscito a trovare una soluzione ad un approccio della squadra completamente sbagliato. Ha provato alla fine con 4 attaccanti e Marquinho e Sala esterni bassi, ma il Verona di Napoli non c’era proprio con la testa.
NICOLAS (voto 6-). Ne prende cinque alla partita del debutto in serie A eppure male male non ha fatto. Qualche incertezza sì, c’è stata; un paio di respinte centrali, un centro di Maertens che si è fatto scivolare sotto la schiena rischiando l’autogol, ma ha anche impedito con un paio di parate prodigiose su Zuniga e Maggio che il bottino finale pro Napoli assumesse dimensioni ancora più rilevanti.
Male l’intera fase difensiva, linea che è stata spesso a guardare centrocampo che non ha nè schermato nè aiutato. MORAS (voto 5) ha giocato all’ultimo per il problema accusato da Maietta nel riscaldamento e non ha mai trovato il feeling giusto con la partita; sul 2-0 è in ritardo su Zapata. Ma c’è anche RAFAEL MARQUES (voto 5) che nella stessa azione esce con i tempi sbagliati e alla fine è risultato molto meno incisivo di altre partite, c’è ALBERTAZZI (voto 5) che regala il quarto gol a Maertens o i due esterni CACCIATORE (voto 5) e AGOSTINI (voto 5,5) che mancano completamente nel 3-0 di Zapata (uno si fa prendere alle spalle dall’1/2 Callejon-Jorginho, l’altro dovrebbe coprire la posizione in cui colpisce l’attaccante del Napoli). Agostini, però, almeno un cross per Toni lo ha fatto.Una difesa andata in difficolta anche a causa di un centrocampo che non ha mai fatto filtro e ha sempre rincorso, spesso senza prenderli, gli avversari. Fuori partita SALA (voto 5) in evidenza solo perchè la sua conclusione da fuori è stata una delle rare soluzioni offensive delle ultime partite non finalizzate alla ricerca di Toni. HALLFREDSSON (voto 5) s’è dimenticato Callejon nell’azione dell’1-0 e non ha mai trovato il passo giusto, neanche dopo l’invito di Mandorlini da bordo campo a darsi una mossa. Uguale per DONADEL (voto 5) che non è riuscito a schermare la difesa e ha dato poco nel palleggio. TONI (voto 5) ci ha provato di testa su un bel cross di Agostini ma poi non è mai riuscito a essere pericoloso. MARQUINHO (voto 6-) ha recuperato un paio di palloni ribaltando l’azione e ha cercato il tiro da fuori. Poco, è vero. Ma abbastanza per emergere dalla mediocrità generale. ITURBE (voto 6,5) è l’unico che con le sue accellerazioni ha provato a cambiare la partita. Meno maltrattato del solito, ha segnato con un po’ di fortuna (il gomito di Zuniga) su calcio di punizione quello che per lui è stato l’ottavo sigillo del campionato. GOMEZ (voto 6-) è incredibile per come ha sbagliato il 5-2 tirando addosso a Doblas, ma dopo aver messo giù in corsa un pallone da fuoriclasse. RABUSIC (s.v.) è tornato in campo dopo settimane di panchina senza trovare la giocata giusta. Voto 5,5 anche all’arbitro PAIRETTO, perchè l’ammonizione ad Agostini era veramente in più e, d’accordo che non era cattivo, ma il fallo di Jorginho in ritardo su Marquinho era da giallo.
Stefano Rasulo
D’accordo che le speranze europee erano veramente ma veramente minime e che quindi Napoli era una partita che nulla poteva aggiungere allo straordinario campionato del Verona. Ma proprio perchè è stato un campionato straordinario meritava una finale diverso dalla terza sconfitta con “manita” della stagione. Verona già in vacanza dopo una stagione memorabile, come dice Mandorlini, che ha faticato a contenere un Napoli (pure in vacanza) più determinato e superiore in tutto.
MANDORLINI (voto 5,5) ha cercato di dare una sveglia ma non è riuscito a trovare una soluzione ad un approccio della squadra completamente sbagliato. Ha provato alla fine con 4 attaccanti e Marquinho e Sala esterni bassi, ma il Verona di Napoli non c’era proprio con la testa.
NICOLAS (voto 6-). Ne prende cinque alla partita del debutto in serie A eppure male male non ha fatto. Qualche incertezza sì, c’è stata; un paio di respinte centrali, un centro di Maertens che si è fatto scivolare sotto la schiena rischiando l’autogol, ma ha anche impedito con un paio di parate prodigiose su Zuniga e Maggio che il bottino finale pro Napoli assumesse dimensioni ancora più rilevanti.
Male l’intera fase difensiva, linea che è stata spesso a guardare centrocampo che non ha nè schermato nè aiutato. MORAS (voto 5) ha giocato all’ultimo per il problema accusato da Maietta nel riscaldamento e non ha mai trovato il feeling giusto con la partita; sul 2-0 è in ritardo su Zapata. Ma c’è anche RAFAEL MARQUES (voto 5) che nella stessa azione esce con i tempi sbagliati e alla fine è risultato molto meno incisivo di altre partite, c’è ALBERTAZZI (voto 5) che regala il quarto gol a Maertens o i due esterni CACCIATORE (voto 5) e AGOSTINI (voto 5,5) che mancano completamente nel 3-0 di Zapata (uno si fa prendere alle spalle dall’1/2 Callejon-Jorginho, l’altro dovrebbe coprire la posizione in cui colpisce l’attaccante del Napoli). Agostini, però, almeno un cross per Toni lo ha fatto.Una difesa andata in difficolta anche a causa di un centrocampo che non ha mai fatto filtro e ha sempre rincorso, spesso senza prenderli, gli avversari. Fuori partita SALA (voto 5) in evidenza solo perchè la sua conclusione da fuori è stata una delle rare soluzioni offensive delle ultime partite non finalizzate alla ricerca di Toni. HALLFREDSSON (voto 5) s’è dimenticato Callejon nell’azione dell’1-0 e non ha mai trovato il passo giusto, neanche dopo l’invito di Mandorlini da bordo campo a darsi una mossa. Uguale per DONADEL (voto 5) che non è riuscito a schermare la difesa e ha dato poco nel palleggio. TONI (voto 5) ci ha provato di testa su un bel cross di Agostini ma poi non è mai riuscito a essere pericoloso. MARQUINHO (voto 6-) ha recuperato un paio di palloni ribaltando l’azione e ha cercato il tiro da fuori. Poco, è vero. Ma abbastanza per emergere dalla mediocrità generale. ITURBE (voto 6,5) è l’unico che con le sue accellerazioni ha provato a cambiare la partita. Meno maltrattato del solito, ha segnato con un po’ di fortuna (il gomito di Zuniga) su calcio di punizione quello che per lui è stato l’ottavo sigillo del campionato. GOMEZ (voto 6-) è incredibile per come ha sbagliato il 5-2 tirando addosso a Doblas, ma dopo aver messo giù in corsa un pallone da fuoriclasse. RABUSIC (s.v.) è tornato in campo dopo settimane di panchina senza trovare la giocata giusta. Voto 5,5 anche all’arbitro PAIRETTO, perchè l’ammonizione ad Agostini era veramente in più e, d’accordo che non era cattivo, ma il fallo di Jorginho in ritardo su Marquinho era da giallo.
Stefano Rasulo
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Pensieri e parole sull'Hellas
IL PAGELLONE DELLA STAGIONE DEL VERONA
Si è appena concluso un campionato indimenticabile, abbiamo provato a dare i voti alla miglior stagione gialloblù degli ultimi 25 anni. Tante eccellenze e ottimo comprimari, per un mix letale che ha fatto impazzire tutte le difese della Serie A. E continuerà a farlo anche nella prossima stagione...
Rafael voto 7 – C’era qualche perplessità sulla sua resa in Serie A dato che per la prima volta dopo 6 anni nelle categorie minori. E invece il buon Rafael ha stupito tutti risultando il portiere che ha effettuato più parate in tutto il campionato. Certo, i gol subiti sono stati tanti, ma è dovuto principalmente al reparto difensivo che analizzeremo più avanti. Il numero 1 brasiliano è quindi promosso e pronto a disputare la sua ottava stagione in maglia gialloblù.
Nikolaj Mihaylov s.v – Non valutabile. Una sola presenza, in Coppa Italia contro la Samp, con 4 gol presi. Se dovessimo dargli un voto però non sarebbe positivo, perché non ha accettato il ruolo di vice Rafael, assentandosi per lunghi tratti di stagione. Senza dubbio si aspettava di giocare visto il suo lungo curriculum europeo, quasi impossibile vederlo in gialloblù anche il prossimo anno.
Nicolas voto 6 – Voto sicuramente non alla sua unica presenza, con la cinquina subita dal Napoli, ma il suo spirito positivo che lo ha reso un elemento importante dello spogliatoio pur senza vedere il campo. Due scenari davanti a lui: proseguire l’avventura in gialloblù oppure cercare fortuna nelle categorie minori (lo cerca il Perugia neo promossa in B).
Domenico Maietta voto 6 – Anche Mimmo, anche se ultra trentenne, era di fatto alla prima esperienza in A. Un paio di infortuni di media gravità ne hanno condizionato il rendimento, e in diverse partite ha commesso disattenzioni fatali. Sono però state molte anche le sue prove positive senza contare il peso che ha nello spogliatoio il difensore di Cirò Marina. Praticamente cerca la sua conferma per il prossimo anno.
Evangelos Moras voto 7 – Decisamente il migliore del reparto arretrato, la prova tangibile che l’esperienza in Serie A senza molto. Un professionista serissimo, che non a caso parteciperà al prossimo Mondiale. Poche le sbavature per lui, tante le partite positive. E’ in scadenza ma le parti sembrano andare verso il rinnovo.
Fabrizio Cacciatore voto 5.5 – Un inizio da favola, poi il progressivo declino. Il terzino torinese nelle prime partite era anche andato in gol con continuità ma poi, complici diversi errori individuali non ha più saputo ritrovare la lucidità necessaria per riprendersi al meglio. Il giocatore, che può comunque essere una risorsa preziosa nell’arco di una stagione, è attualmente in comproprietà tra Sampdoria e Verona: il 30 giugno conosceremo il suo futuro.
Alessandro Agostini voto 6 – Riconfermato titolare per la prima parte di stagione, il terzino 35enne ha dimostrato di essere ancora all’altezza di questo campionato. Un Serie A che per lui rappresenta un po’ il cortile di casa visti gli otto anni passati nella massima serie col Cagliari. Nonostante non sia più un ragazzino ha dato un fondamentale contributo a questa squadra.
Michelangelo Albertazzi voto 6.5 – Prima vera esperienza in Serie A per il giovane bolognese che ha saputo mostrare le sue doti. Qualità, però, non sempre mostrate al meglio, talvolta in campo è risultato assente o impreparato (episodio di Napoli a parte). Comunque sia come primo anno in A può anche bastare, con la speranza che il prossimo anno cresca ancora di più.
Rafael Marques voto 6 – Un veterano della massima serie brasiliana che in Italia ha stentato all’inizio ma poi si è messo in carreggiata. Solitamente in Italia serve almeno un anno per ambientarsi, per il difensore ex Atletico Mineiro c’è voluto meno tempo del previsto.
Alejandro Gonzalez voto 5.5 – Arrivato a Verona con molto buoni auspici il giocatore però non è mai stato incisivo. Sebbene abbia collezionato ben 14 presenze, le sue partite sono state ricordate per grandi errori in fase difensiva. Come il rigore procurato al Milan a San Siro e quello contro la Roma in casa. Il giocatore ha un contratto quadriennale col Verona, c’è tutto il tempo per adattarsi al meglio alla Serie A.
Emil Hallfredsson voto 7 – L’islandese gialloblù è stato uno dei protagonisti e dei padroni del centrocampo. Non era la prima esperienza in Serie A per il centrocampista, ma, sicuramente, questa è stata una delle sue migliori stagioni. Provvidenziale in difesa, jolly in attacco (infatti è stato uno dei pochi a perforare la difesa della Roma). Ha tenuto molti col fiato sospeso per via della questione rinnovo però l’amore per i colori gialloblù l’ha convinto a restare ancora.
Massimo Donati voto 6 – Un campionato onesto quello del centrocampista ex Palermo. Spesso è partito dalla panchina ma è stato in grado di mettersi in mostra e dare il suo contributo. Ha anche segnato un gol incredibile contro l’Atalanta ma nella stessa partita subisce un infortunio che gli fa chiudere in anticipo la stagione.
Ezequiel Cirigliano voto 5.5 – Chiamato al difficile compito di sostituire il partente Jorginho, il centrocampista ex River Plate non è riuscito a brillare. Partito titolare più volte non ha saputo incidere e spesso si è perso in mezzo al campo. Nel finale di stagione ha preso coraggio e ha messo in mostra le sue qualità, forse troppo tardi. Nonostante ciò la società, tramite il presidente Setti e il ds Sogliano, ha fatto sapere che c’è l’intenzione di riscattare il giocatore per la prossima stagione.
Marco Donadel voto 6.5 – Ultimo arrivato nella sessione estiva, sembrava che ormai avesse dato tutto, invece ecco che ha stupito per la sua sostanza. Anche lui ha dovuto sostituire Jorginho a centrocampo, riuscendo nello scopo trascinando il centrocampo veronese. Diventa anche protagonista segnando un gol contro il Genoa. Il giocatore è in prestito dal Napoli, finora non si è ancora discusso del suo futuro.
Bosko Jankovic voto 6 – L’ex Genoa è partito subito titolare ad inizio campionato ma poi finisce per farsi scippare il posto da Gomez. Nonostante giochi ad intermittenza il serbo riesce anche a segnare due gol importanti. In particolare lo spettacolare gol siglato a Livorno. Il giocatore, in prestito con diritto di riscatto, non ha ancora espresso volontà sul suo futuro, lo stesso vale per la società.
Jacopo Sala voto 6.5 – Acquisto in prospettiva quello del giovane bergamasco, prospettiva che non tarda a mostrare. Ci mette un po’ a ritagliarsi un posto da titolare ma una volta riuscito non l’ha più perso. Tanta qualità mostrata dal giocatore che arriva anche al gol in una partita importante come quella contro la Fiorentina. Se queste sono le basi del presente per la prossima stagione si aspetta il suo exploit.
Martinho voto 6 – L’anno scorso era stato uno dei protagonisti indiscussi della promozione, quest’anno colleziona altrettante presenze segnando anche due gol. Non si smentisce dall’anno scorso e ha regalato energia all’attacco quando chiamato in causa. A tratti non brillante a causa degli infortuni che l’hanno spesso allontanato dal campo e dallo stato di forma dell’anno passato.
Romulo voto 8 – Arrivato come oggetto del mistero, visto che in viola ha avuto alti e bassi. Bastano poche partite per capire di che pasta è fatto. Corsa, dribbling ma soprattutto tanti assist ai compagni. Se si guardano le statistiche lui e Toni sono una delle coppie gol migliori del campionato. Una stagione talmente brillante che l’italo-brasiliano adesso è ricercato da mezza Europa e si è persino ricavato un posto sull’aereo per il Mondiale. Il Verona lo riscatterà dalla Fiorentina e ha già fissato il prezzo per un’eventuale cessione.
Daniele Cacia voto 5 – L’anno scorso è stato il capocannoniere indiscusso della Serie B, con i suoi gol ha trascinato il Verona in Serie A. Purtroppo non è riuscito a replicarsi anche quest’anno, anche a causa di un Luca Toni in forma smagliante. Tanta panchina per il bomber gialloblù, cosa che non ha digerito visto anche l’atteggiamento che ha avuto nei confronti del mister. Per quanto riguarda il futuro, ci sono offerte da club di A come il Cagliari e anche stranieri come il Leeds United.
Juanito Gomez voto 6 – L’argentino ha saputo mostrarsi all’altezza anche della Serie A. Ha dovuto fare panchina spesso ma senza mai lamentarsi e quando è stato chiamato in causa ha risposto presente. Basti vedere il pareggio acciuffato in extremis contro la Juventus. Inoltre ha potuto mettere a segno un record personale, e’ diventato il primo marcatore con la maglia del Verona a segnare in tutte le competizioni nazionali.
Juan Manuel Iturbe voto 8.5 – Un talento straordinario. Sono già usati tutti gli aggettivi possibili per sottolineare la qualità di questo giocatore. Appena arrivato a Verona non era ancora bravo nel fare la fase difensiva ma grazie a Mandorlini ora l’argentino è diventato un giocatore completo. Devastante in attacco, dove con la corsa e i dribbling ubriacanti è diventato il terrore delle difese italiane. Dopo questo campionato anche “Messi Guaranì” è ricercato da mezza Europa. Il Verona lo ha riscattato e Sogliano ha dichiarato che per meno di 30 milioni non si siede al tavolo delle trattative, è prevista un’asta infuocata per il giocatore.
Luca Toni voto 9 – Il bomber di Pavullo ha vissuto a Verona una seconda giovinezza. Preso svincolato dalla Fiorentina come una scommessa, l’ex campione del mondo ha ripagato tutte le attese. Con i suoi gol ha trascinato la squadra alla salvezza anticipata, sfiorando anche il primo posto della classifica marcatori. Settimana prossima si saprà qualcosa sul futuro del giocatore.
Matteo Rocchini
Si è appena concluso un campionato indimenticabile, abbiamo provato a dare i voti alla miglior stagione gialloblù degli ultimi 25 anni. Tante eccellenze e ottimo comprimari, per un mix letale che ha fatto impazzire tutte le difese della Serie A. E continuerà a farlo anche nella prossima stagione...
Rafael voto 7 – C’era qualche perplessità sulla sua resa in Serie A dato che per la prima volta dopo 6 anni nelle categorie minori. E invece il buon Rafael ha stupito tutti risultando il portiere che ha effettuato più parate in tutto il campionato. Certo, i gol subiti sono stati tanti, ma è dovuto principalmente al reparto difensivo che analizzeremo più avanti. Il numero 1 brasiliano è quindi promosso e pronto a disputare la sua ottava stagione in maglia gialloblù.
Nikolaj Mihaylov s.v – Non valutabile. Una sola presenza, in Coppa Italia contro la Samp, con 4 gol presi. Se dovessimo dargli un voto però non sarebbe positivo, perché non ha accettato il ruolo di vice Rafael, assentandosi per lunghi tratti di stagione. Senza dubbio si aspettava di giocare visto il suo lungo curriculum europeo, quasi impossibile vederlo in gialloblù anche il prossimo anno.
Nicolas voto 6 – Voto sicuramente non alla sua unica presenza, con la cinquina subita dal Napoli, ma il suo spirito positivo che lo ha reso un elemento importante dello spogliatoio pur senza vedere il campo. Due scenari davanti a lui: proseguire l’avventura in gialloblù oppure cercare fortuna nelle categorie minori (lo cerca il Perugia neo promossa in B).
Domenico Maietta voto 6 – Anche Mimmo, anche se ultra trentenne, era di fatto alla prima esperienza in A. Un paio di infortuni di media gravità ne hanno condizionato il rendimento, e in diverse partite ha commesso disattenzioni fatali. Sono però state molte anche le sue prove positive senza contare il peso che ha nello spogliatoio il difensore di Cirò Marina. Praticamente cerca la sua conferma per il prossimo anno.
Evangelos Moras voto 7 – Decisamente il migliore del reparto arretrato, la prova tangibile che l’esperienza in Serie A senza molto. Un professionista serissimo, che non a caso parteciperà al prossimo Mondiale. Poche le sbavature per lui, tante le partite positive. E’ in scadenza ma le parti sembrano andare verso il rinnovo.
Fabrizio Cacciatore voto 5.5 – Un inizio da favola, poi il progressivo declino. Il terzino torinese nelle prime partite era anche andato in gol con continuità ma poi, complici diversi errori individuali non ha più saputo ritrovare la lucidità necessaria per riprendersi al meglio. Il giocatore, che può comunque essere una risorsa preziosa nell’arco di una stagione, è attualmente in comproprietà tra Sampdoria e Verona: il 30 giugno conosceremo il suo futuro.
Alessandro Agostini voto 6 – Riconfermato titolare per la prima parte di stagione, il terzino 35enne ha dimostrato di essere ancora all’altezza di questo campionato. Un Serie A che per lui rappresenta un po’ il cortile di casa visti gli otto anni passati nella massima serie col Cagliari. Nonostante non sia più un ragazzino ha dato un fondamentale contributo a questa squadra.
Michelangelo Albertazzi voto 6.5 – Prima vera esperienza in Serie A per il giovane bolognese che ha saputo mostrare le sue doti. Qualità, però, non sempre mostrate al meglio, talvolta in campo è risultato assente o impreparato (episodio di Napoli a parte). Comunque sia come primo anno in A può anche bastare, con la speranza che il prossimo anno cresca ancora di più.
Rafael Marques voto 6 – Un veterano della massima serie brasiliana che in Italia ha stentato all’inizio ma poi si è messo in carreggiata. Solitamente in Italia serve almeno un anno per ambientarsi, per il difensore ex Atletico Mineiro c’è voluto meno tempo del previsto.
Alejandro Gonzalez voto 5.5 – Arrivato a Verona con molto buoni auspici il giocatore però non è mai stato incisivo. Sebbene abbia collezionato ben 14 presenze, le sue partite sono state ricordate per grandi errori in fase difensiva. Come il rigore procurato al Milan a San Siro e quello contro la Roma in casa. Il giocatore ha un contratto quadriennale col Verona, c’è tutto il tempo per adattarsi al meglio alla Serie A.
Emil Hallfredsson voto 7 – L’islandese gialloblù è stato uno dei protagonisti e dei padroni del centrocampo. Non era la prima esperienza in Serie A per il centrocampista, ma, sicuramente, questa è stata una delle sue migliori stagioni. Provvidenziale in difesa, jolly in attacco (infatti è stato uno dei pochi a perforare la difesa della Roma). Ha tenuto molti col fiato sospeso per via della questione rinnovo però l’amore per i colori gialloblù l’ha convinto a restare ancora.
Massimo Donati voto 6 – Un campionato onesto quello del centrocampista ex Palermo. Spesso è partito dalla panchina ma è stato in grado di mettersi in mostra e dare il suo contributo. Ha anche segnato un gol incredibile contro l’Atalanta ma nella stessa partita subisce un infortunio che gli fa chiudere in anticipo la stagione.
Ezequiel Cirigliano voto 5.5 – Chiamato al difficile compito di sostituire il partente Jorginho, il centrocampista ex River Plate non è riuscito a brillare. Partito titolare più volte non ha saputo incidere e spesso si è perso in mezzo al campo. Nel finale di stagione ha preso coraggio e ha messo in mostra le sue qualità, forse troppo tardi. Nonostante ciò la società, tramite il presidente Setti e il ds Sogliano, ha fatto sapere che c’è l’intenzione di riscattare il giocatore per la prossima stagione.
Marco Donadel voto 6.5 – Ultimo arrivato nella sessione estiva, sembrava che ormai avesse dato tutto, invece ecco che ha stupito per la sua sostanza. Anche lui ha dovuto sostituire Jorginho a centrocampo, riuscendo nello scopo trascinando il centrocampo veronese. Diventa anche protagonista segnando un gol contro il Genoa. Il giocatore è in prestito dal Napoli, finora non si è ancora discusso del suo futuro.
Bosko Jankovic voto 6 – L’ex Genoa è partito subito titolare ad inizio campionato ma poi finisce per farsi scippare il posto da Gomez. Nonostante giochi ad intermittenza il serbo riesce anche a segnare due gol importanti. In particolare lo spettacolare gol siglato a Livorno. Il giocatore, in prestito con diritto di riscatto, non ha ancora espresso volontà sul suo futuro, lo stesso vale per la società.
Jacopo Sala voto 6.5 – Acquisto in prospettiva quello del giovane bergamasco, prospettiva che non tarda a mostrare. Ci mette un po’ a ritagliarsi un posto da titolare ma una volta riuscito non l’ha più perso. Tanta qualità mostrata dal giocatore che arriva anche al gol in una partita importante come quella contro la Fiorentina. Se queste sono le basi del presente per la prossima stagione si aspetta il suo exploit.
Martinho voto 6 – L’anno scorso era stato uno dei protagonisti indiscussi della promozione, quest’anno colleziona altrettante presenze segnando anche due gol. Non si smentisce dall’anno scorso e ha regalato energia all’attacco quando chiamato in causa. A tratti non brillante a causa degli infortuni che l’hanno spesso allontanato dal campo e dallo stato di forma dell’anno passato.
Romulo voto 8 – Arrivato come oggetto del mistero, visto che in viola ha avuto alti e bassi. Bastano poche partite per capire di che pasta è fatto. Corsa, dribbling ma soprattutto tanti assist ai compagni. Se si guardano le statistiche lui e Toni sono una delle coppie gol migliori del campionato. Una stagione talmente brillante che l’italo-brasiliano adesso è ricercato da mezza Europa e si è persino ricavato un posto sull’aereo per il Mondiale. Il Verona lo riscatterà dalla Fiorentina e ha già fissato il prezzo per un’eventuale cessione.
Daniele Cacia voto 5 – L’anno scorso è stato il capocannoniere indiscusso della Serie B, con i suoi gol ha trascinato il Verona in Serie A. Purtroppo non è riuscito a replicarsi anche quest’anno, anche a causa di un Luca Toni in forma smagliante. Tanta panchina per il bomber gialloblù, cosa che non ha digerito visto anche l’atteggiamento che ha avuto nei confronti del mister. Per quanto riguarda il futuro, ci sono offerte da club di A come il Cagliari e anche stranieri come il Leeds United.
Juanito Gomez voto 6 – L’argentino ha saputo mostrarsi all’altezza anche della Serie A. Ha dovuto fare panchina spesso ma senza mai lamentarsi e quando è stato chiamato in causa ha risposto presente. Basti vedere il pareggio acciuffato in extremis contro la Juventus. Inoltre ha potuto mettere a segno un record personale, e’ diventato il primo marcatore con la maglia del Verona a segnare in tutte le competizioni nazionali.
Juan Manuel Iturbe voto 8.5 – Un talento straordinario. Sono già usati tutti gli aggettivi possibili per sottolineare la qualità di questo giocatore. Appena arrivato a Verona non era ancora bravo nel fare la fase difensiva ma grazie a Mandorlini ora l’argentino è diventato un giocatore completo. Devastante in attacco, dove con la corsa e i dribbling ubriacanti è diventato il terrore delle difese italiane. Dopo questo campionato anche “Messi Guaranì” è ricercato da mezza Europa. Il Verona lo ha riscattato e Sogliano ha dichiarato che per meno di 30 milioni non si siede al tavolo delle trattative, è prevista un’asta infuocata per il giocatore.
Luca Toni voto 9 – Il bomber di Pavullo ha vissuto a Verona una seconda giovinezza. Preso svincolato dalla Fiorentina come una scommessa, l’ex campione del mondo ha ripagato tutte le attese. Con i suoi gol ha trascinato la squadra alla salvezza anticipata, sfiorando anche il primo posto della classifica marcatori. Settimana prossima si saprà qualcosa sul futuro del giocatore.
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Pensieri e parole sull'Hellas
Ecco gli orari e il programma ufficiale delle tre amichevoli che il Verona farà nella prossima tournée in Brasile.
La partenza è prevista giovedì da Milano Malpensa.
1 giugno: Fortaleza-Hellas Verona (Alcide Santos Stadium, a Fortaleza - ore 16 locali - ore 21 in Italia)
3 giugno: Fluminense-Hellas Verona (Sobral Stadium, a Sobral - ore 20 locali - ore 1 in Italia)
5 giugno: Icasa-Hellas Verona (Romeirao Stadium, a Juazueiro do Norte - ore 20.30 locali - ore 1.30 in Italia)
tggialloblu.it
La partenza è prevista giovedì da Milano Malpensa.
1 giugno: Fortaleza-Hellas Verona (Alcide Santos Stadium, a Fortaleza - ore 16 locali - ore 21 in Italia)
3 giugno: Fluminense-Hellas Verona (Sobral Stadium, a Sobral - ore 20 locali - ore 1 in Italia)
5 giugno: Icasa-Hellas Verona (Romeirao Stadium, a Juazueiro do Norte - ore 20.30 locali - ore 1.30 in Italia)
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Pensieri e parole sull'Hellas
VERONA - Sono 21 i gialloblù che prendono parte alla tournée in Brasile. Al gruppo sono aggregati Felice Piccolo (in permesso dalla società CFR 1907 Cluj), Francesco Zampano (in permesso dalla società SS Juve Stabia) ed i 3 calciatori della Primavera Mohamed Fares, Alessandro Gatto e Mattia Zaccagni. Non sono convocati Massimo Donati, Martinho, Ivan Pillud, Domenico Maietta, Fabrizio Cacciatore e Daniele Cacia.
#Amareloazul2014! E' ora di farsi conoscere nel paese dei Mondiali!
CONVOCATI - TOURNEE' IN BRASILE
Portieri
Nicolas, Rafael.
Difensori
Alessandro Agostini, Michelangelo Albertazzi, Alejandro Gonzalez, Marques, Felice Piccolo, Francesco Zampano.
Centrocampisti
Ezequiel Cirigliano, Marco Donadel, Godfred Donsah, Marquinho, Jacopo Sala, Mattia Zaccagni.
Attaccanti
Mohamed Fares, Alessandro Gatto, Juanito Gomez Taleb, Juan Manuel Iturbe, Bosko Jankovic, Michael Rabusic, Luca Toni.
Ufficio Stampa Hellas Verona
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CONVOCATI - TOURNEE' IN BRASILE
Portieri
Nicolas, Rafael.
Difensori
Alessandro Agostini, Michelangelo Albertazzi, Alejandro Gonzalez, Marques, Felice Piccolo, Francesco Zampano.
Centrocampisti
Ezequiel Cirigliano, Marco Donadel, Godfred Donsah, Marquinho, Jacopo Sala, Mattia Zaccagni.
Attaccanti
Mohamed Fares, Alessandro Gatto, Juanito Gomez Taleb, Juan Manuel Iturbe, Bosko Jankovic, Michael Rabusic, Luca Toni.
Ufficio Stampa Hellas Verona
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Pensieri e parole sull'Hellas
Trofeo "Vieira" al Verona, Fortaleza ko
FORTALEZA (Brasile) - Il Verona vince il trofeo "Robeiro Vieira". Finisce 4-3 il primo test match della tournée brasiliana, ottime le trame di gioco create dai gialloblù, che costruiscono tante situazioni offensive andando a segno per ben quattro volte. Apre le marcature uno splendido colpo di testa di Rabusic, il pareggio dei brasiliani arriva 7 minuti dopo grazie a Davidson. Marquinho, in versione funambolo, viene atterrato in area di rigore e trasforma lui stesso il penalty, prima che Jankovic regali ancora a Rabusic il pallone della doppietta. Nella ripresa il caldo umido brasiliano si fa sentire, le gambe si appesantiscono e il Fortaleza ne approfitta: prima Patric (su rigore) e poi Romarinho rimettono il risultato in parità. Gomez, su uno splendido servizio di Agostini, trova il gol vittoria, prima che i cambi diventino i protagonisti della partita. C'è spazio per tutti, anche per i Primavera Donsah, Fares, Gatto e Zaccagni.
Trofeo "Robeiro Vieira"
FORTALEZA-HELLAS VERONA 3-4
Marcatori: 12' e 34' pt Rabusic, 19' pt Davidson, 28' pt Marquinho (rig.), 9' st Patric (rig.), 13' st Romarinho, 16' st Gomez Taleb.
Primo tempo
1' Partiti
2' Ci prova il Fortaleza. Tiro di Radar da 25 metri, alto di un soffio
4' Romarinho, dopo una bella azione personale, prova il tiro in porta. Palla fuori alla destra di Rafael
11' Sala corre sulla fascia destra, cede il pallone a Jankovic che prova a concludere ma Leal fa il miracolo. Sulla ribattuta ci prova Rabusic, ma ancora il portiere dice no
12' GOL Cross di Zampano per la testa di Rabusic. Stacco imperioso, l'attaccante ceco non sbaglia
15' Potente tiro dalla distanza di Adriano, palla sul fondo
18' Tiro dai 25 metri di Leandro, palla altissima
19' GOL Combinazione Patric-Davidson che tira dal limite. Uno strano rimbalzo dovuto al terreno inganna Rafael
25' Gran tiro di Jankovic dai 20 metri, la palla sfiora di poco l'incrocio dei pali
26' Ancora Radar dalla distanza, Rafael è attento e blocca
27' Rigore per l'Hellas. Splendido Marquinho, che entra in area dalla sinistra, salta due uomini e viene atterrato
28' GOL Sul dischetto lo stesso Marquinho. Portiere spiazzato e palla sotto l'incrocio
31' Romarinho entra in area, centra per Adriano che, ben controllato da Piccolo, mette ampiamente a lato
34' GOL Sala sfonda sulla destra, cede il pallone a Jankovic che di esterno serve Rabusic. A porta vuota l'attaccante non sbaglia, grande azione del Verona
41' Patric, sfruttando un rimpallo favorevole al limite dall'area, si gira bene ma davanti a Rafael calcia alto
47' Fine primo tempo
Secondo tempo
1' Partiti
9' GOL Patric macina chilometri, tocca per Romarinho che viene trattenuto da Zampano in area. E' rigore. Dal dischetto, Patric spiazza Rafael
13' GOL Azione personale di Romarinho, che entra in area di rigore e conclude in diagonale. Nicolas riesce solo a toccare
16' GOL Jankovic serve in profondità Agostini, cross morbido del terzino che trova la testa di Gomez sul secondo palo. Verona ancora avanti
18' Sulla sinistra, Jankovic fa tutto da solo e prova a concludere sul secondo palo con un tiro a giro. Fernando Leal blocca
25' Zaccagni serve Gomez, velo dell'argentino per Gatto che di sinistro conclude alto
31' Splendida progressione di Fares, che sfugge al suo diretto marcatore ma, al momento di servire Gomez in area, sbaglia il cross per un rimbalzo maligno del pallone
33' Corner di Leo, la palla rientra e Nicolas riesce a spazzare
34' Combinazione tutta Primavera tra Fares e Zaccagni. Il tiro di quest'ultimo è bloccato da Erivelton
38' Patric ci prova direttamente dal calcio piazzato. La palla viene deviata dalla barriera e Nicolas blocca in due tempi
40' Punzione di Agostini verso il centro dell'area. Parabola splendida, che Gatto riesce solo a sfiorare
48' Termina qui la partita
FORTALEZA (4-4-2): Fernando Leal (dal 29' st Erivelton); Sidney (dal 29' st Melk), Breno, Jackson, Radar; Leandro (dal 38' st Cher), Adriano (dal 29' st Bala), Laertes (dal 33' st Bebeto), Davidson (dal 2' st Leo); Patric, Romarinho (dal 28' st Uilliam).
A disposizione: Belga, Ernando, Charles, Allyson, Ebelardo.
All.: Jorge Veras.
HELLAS VERONA (4-3-3): Rafael (dal 1' st Nicolas); Zampano, Gonzalez, Piccolo (dal 12' st Donadel), Agostini; Sala (dal 1' st Donsah), Cirigliano, Marquinho (dal 20' st Zaccagni); Jankovic (dal 20' st Gatto), Rabusic (dal 1' st Fares), Gomez Taleb.
A disposizione: Albertazzi, Iturbe, Marques, Toni.
All.: Mandorlini.
Arbitro: Edson Galvao.
Assistenti: Mardonio Ribeiro e Samuel Oliveira.
NOTE. Ammoniti: Zaccagni, Zampano, Fares.
Ufficio Stampa
FORTALEZA (Brasile) - Il Verona vince il trofeo "Robeiro Vieira". Finisce 4-3 il primo test match della tournée brasiliana, ottime le trame di gioco create dai gialloblù, che costruiscono tante situazioni offensive andando a segno per ben quattro volte. Apre le marcature uno splendido colpo di testa di Rabusic, il pareggio dei brasiliani arriva 7 minuti dopo grazie a Davidson. Marquinho, in versione funambolo, viene atterrato in area di rigore e trasforma lui stesso il penalty, prima che Jankovic regali ancora a Rabusic il pallone della doppietta. Nella ripresa il caldo umido brasiliano si fa sentire, le gambe si appesantiscono e il Fortaleza ne approfitta: prima Patric (su rigore) e poi Romarinho rimettono il risultato in parità. Gomez, su uno splendido servizio di Agostini, trova il gol vittoria, prima che i cambi diventino i protagonisti della partita. C'è spazio per tutti, anche per i Primavera Donsah, Fares, Gatto e Zaccagni.
Trofeo "Robeiro Vieira"
FORTALEZA-HELLAS VERONA 3-4
Marcatori: 12' e 34' pt Rabusic, 19' pt Davidson, 28' pt Marquinho (rig.), 9' st Patric (rig.), 13' st Romarinho, 16' st Gomez Taleb.
Primo tempo
1' Partiti
2' Ci prova il Fortaleza. Tiro di Radar da 25 metri, alto di un soffio
4' Romarinho, dopo una bella azione personale, prova il tiro in porta. Palla fuori alla destra di Rafael
11' Sala corre sulla fascia destra, cede il pallone a Jankovic che prova a concludere ma Leal fa il miracolo. Sulla ribattuta ci prova Rabusic, ma ancora il portiere dice no
12' GOL Cross di Zampano per la testa di Rabusic. Stacco imperioso, l'attaccante ceco non sbaglia
15' Potente tiro dalla distanza di Adriano, palla sul fondo
18' Tiro dai 25 metri di Leandro, palla altissima
19' GOL Combinazione Patric-Davidson che tira dal limite. Uno strano rimbalzo dovuto al terreno inganna Rafael
25' Gran tiro di Jankovic dai 20 metri, la palla sfiora di poco l'incrocio dei pali
26' Ancora Radar dalla distanza, Rafael è attento e blocca
27' Rigore per l'Hellas. Splendido Marquinho, che entra in area dalla sinistra, salta due uomini e viene atterrato
28' GOL Sul dischetto lo stesso Marquinho. Portiere spiazzato e palla sotto l'incrocio
31' Romarinho entra in area, centra per Adriano che, ben controllato da Piccolo, mette ampiamente a lato
34' GOL Sala sfonda sulla destra, cede il pallone a Jankovic che di esterno serve Rabusic. A porta vuota l'attaccante non sbaglia, grande azione del Verona
41' Patric, sfruttando un rimpallo favorevole al limite dall'area, si gira bene ma davanti a Rafael calcia alto
47' Fine primo tempo
Secondo tempo
1' Partiti
9' GOL Patric macina chilometri, tocca per Romarinho che viene trattenuto da Zampano in area. E' rigore. Dal dischetto, Patric spiazza Rafael
13' GOL Azione personale di Romarinho, che entra in area di rigore e conclude in diagonale. Nicolas riesce solo a toccare
16' GOL Jankovic serve in profondità Agostini, cross morbido del terzino che trova la testa di Gomez sul secondo palo. Verona ancora avanti
18' Sulla sinistra, Jankovic fa tutto da solo e prova a concludere sul secondo palo con un tiro a giro. Fernando Leal blocca
25' Zaccagni serve Gomez, velo dell'argentino per Gatto che di sinistro conclude alto
31' Splendida progressione di Fares, che sfugge al suo diretto marcatore ma, al momento di servire Gomez in area, sbaglia il cross per un rimbalzo maligno del pallone
33' Corner di Leo, la palla rientra e Nicolas riesce a spazzare
34' Combinazione tutta Primavera tra Fares e Zaccagni. Il tiro di quest'ultimo è bloccato da Erivelton
38' Patric ci prova direttamente dal calcio piazzato. La palla viene deviata dalla barriera e Nicolas blocca in due tempi
40' Punzione di Agostini verso il centro dell'area. Parabola splendida, che Gatto riesce solo a sfiorare
48' Termina qui la partita
FORTALEZA (4-4-2): Fernando Leal (dal 29' st Erivelton); Sidney (dal 29' st Melk), Breno, Jackson, Radar; Leandro (dal 38' st Cher), Adriano (dal 29' st Bala), Laertes (dal 33' st Bebeto), Davidson (dal 2' st Leo); Patric, Romarinho (dal 28' st Uilliam).
A disposizione: Belga, Ernando, Charles, Allyson, Ebelardo.
All.: Jorge Veras.
HELLAS VERONA (4-3-3): Rafael (dal 1' st Nicolas); Zampano, Gonzalez, Piccolo (dal 12' st Donadel), Agostini; Sala (dal 1' st Donsah), Cirigliano, Marquinho (dal 20' st Zaccagni); Jankovic (dal 20' st Gatto), Rabusic (dal 1' st Fares), Gomez Taleb.
A disposizione: Albertazzi, Iturbe, Marques, Toni.
All.: Mandorlini.
Arbitro: Edson Galvao.
Assistenti: Mardonio Ribeiro e Samuel Oliveira.
NOTE. Ammoniti: Zaccagni, Zampano, Fares.
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Pensieri e parole sull'Hellas
Trofeo "Sobral" al Verona, Fluminense ko ai rigori
SOBRAL (Brasile) - Due partite e altrettante vittorie in questa tournée brasiliana per il Verona, che contro il Fluminense si aggiudica la sfida ai calci di rigore. Per due volte sotto, gli uomini di Mandorlini mostrano tutto il loro carattere e, prima con Donsah poi con Marquinho, pareggiano i conti. Alla fine è 2-2 e si va subito ai rigori: la rete decisiva è di Fares, che dopo gli errori di Michael e Pablo mette la parola fine a questa bella partita vinta con onore e merito dai gialloblù.
TROFEO "SOBRAL" - FOTOGALLERY
FLUMINENSE-HELLAS VERONA 5-6 d.c.r. (2-2 al 90')
Marcatori: 44' pt Gustavo Scarpa, 16' st Donsah, 31' st Michael, 36' st Marquinho.
Sequenza rigori: Willian gol; Marquinho gol; Biro Biro gol; Rabusic gol; Michael traversa; Cirigliano parato; Ygor gol; Gatto gol; Pablo fuori; Fares gol.
Primo tempo
1' Partiti
2' Marquinho ruba palla sulla trequarti avversaria e serve Toni, il quale vince un contrasto e tira: esterno della rete
5' In seguito a una carambola la palla arriva a Gustavo Scarpa, che impegna Nicolas con una conclusione potente ma centrale
8' Bello scambio sulla fascia destra del Fluminense che porta al tiro Rafinha, palla a lato di poco
9' Azione personale di Gomez che si accentra e serve Toni, che viene però anticipato all'ultimo da Klever in uscita bassa
16' Higor calcia bene dalla distanza, la sfera rimbalza davanti a Nicolas che non si fa ingannare e respinge in tuffo
25' Punizione per il Verona da posizione centrale, sulla palla va Jankovic che spara in modo potente ma impreciso
33' Grande occasione fallita dal Fluminense. Biro Biro chiude due rapide triangolazioni che lo portano a tu per tu con Nicolas, ma manda a lato
42' Punizione di Higor dalla destra che pesca Reginaldo sul secondo palo, il quale la schiaccia troppo di testa
44' GOL Pressione alta del Fluminense che ruba palla e va al tiro con Fabio Braga, sulla respinta di Nicolas si avventa Gustavo Scarpa che insacca
47' Termina qui il primo tempo
Secondo tempo
1' Partiti
12' Annullato un gol a Gomez reo, secondo l'arbitro, di aver spinto un avversario. Decisione dubbia
13' Il pressing alto del Fluminense porta al tiro Gustavo Scarpa, la sua conclusione termina fuori alla sinistra di Nicolas
16' GOL Bravo Cirigliano a servire in profondità Donsah che salta due avversari e segna
31' GOL Triangolazione sul limite sinistro dell'area, la palla arriva a Biro Biro che serve al volo Michael che da ottima posizione non sbaglia
36' GOL Marquinho, direttamente su punizione dai 25 metri, supera la barriera e batte il portiere
43' Stavolta è il Verona a recuperare palla nella metà campo avversaria, Fares arriva al tiro ma Klever si rifugia in angolo
46' Terminati i tempi regolamentari. Si va ai rigori
FLUMINENSE (4-3-3): Klever; Pablo, Ygor, Reginaldo, Ronan (dal 17' st Ailton); Fabio Braga (dal 17' st Matheus Carvalho), Rafinha, Gustavo Scarpa (dal 17' st Willian); Higor (dal 37' Robert), Michael, Biro Biro.
A disposizione: Matheus, Derlan, Wellington.
All.: Marco Aurelio de Oliveira.
HELLAS VERONA (4-3-3): Nicolas; Agostini, Gonzalez, Albertazzi (dal 1' st Donsah), Zampano; Sala (dal 1' st Zaccagni), Cirigliano, Marquinho; Gomez Taleb (dal 24' st Gatto), Toni (dal 1' st Rabusic), Jankovic (dal 1' st Fares).
A disposizione: Rafael, Donadel.
All.: Mandorlini.
Arbitro: Rossenik Guedes.
Assistenti: Battista e Lima.
NOTE. Espulso: Gonzalez al 46' st per doppia ammonizione. Ammoniti: Ygor, Zampano.
Ufficio Stampa
SOBRAL (Brasile) - Due partite e altrettante vittorie in questa tournée brasiliana per il Verona, che contro il Fluminense si aggiudica la sfida ai calci di rigore. Per due volte sotto, gli uomini di Mandorlini mostrano tutto il loro carattere e, prima con Donsah poi con Marquinho, pareggiano i conti. Alla fine è 2-2 e si va subito ai rigori: la rete decisiva è di Fares, che dopo gli errori di Michael e Pablo mette la parola fine a questa bella partita vinta con onore e merito dai gialloblù.
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FLUMINENSE-HELLAS VERONA 5-6 d.c.r. (2-2 al 90')
Marcatori: 44' pt Gustavo Scarpa, 16' st Donsah, 31' st Michael, 36' st Marquinho.
Sequenza rigori: Willian gol; Marquinho gol; Biro Biro gol; Rabusic gol; Michael traversa; Cirigliano parato; Ygor gol; Gatto gol; Pablo fuori; Fares gol.
Primo tempo
1' Partiti
2' Marquinho ruba palla sulla trequarti avversaria e serve Toni, il quale vince un contrasto e tira: esterno della rete
5' In seguito a una carambola la palla arriva a Gustavo Scarpa, che impegna Nicolas con una conclusione potente ma centrale
8' Bello scambio sulla fascia destra del Fluminense che porta al tiro Rafinha, palla a lato di poco
9' Azione personale di Gomez che si accentra e serve Toni, che viene però anticipato all'ultimo da Klever in uscita bassa
16' Higor calcia bene dalla distanza, la sfera rimbalza davanti a Nicolas che non si fa ingannare e respinge in tuffo
25' Punizione per il Verona da posizione centrale, sulla palla va Jankovic che spara in modo potente ma impreciso
33' Grande occasione fallita dal Fluminense. Biro Biro chiude due rapide triangolazioni che lo portano a tu per tu con Nicolas, ma manda a lato
42' Punizione di Higor dalla destra che pesca Reginaldo sul secondo palo, il quale la schiaccia troppo di testa
44' GOL Pressione alta del Fluminense che ruba palla e va al tiro con Fabio Braga, sulla respinta di Nicolas si avventa Gustavo Scarpa che insacca
47' Termina qui il primo tempo
Secondo tempo
1' Partiti
12' Annullato un gol a Gomez reo, secondo l'arbitro, di aver spinto un avversario. Decisione dubbia
13' Il pressing alto del Fluminense porta al tiro Gustavo Scarpa, la sua conclusione termina fuori alla sinistra di Nicolas
16' GOL Bravo Cirigliano a servire in profondità Donsah che salta due avversari e segna
31' GOL Triangolazione sul limite sinistro dell'area, la palla arriva a Biro Biro che serve al volo Michael che da ottima posizione non sbaglia
36' GOL Marquinho, direttamente su punizione dai 25 metri, supera la barriera e batte il portiere
43' Stavolta è il Verona a recuperare palla nella metà campo avversaria, Fares arriva al tiro ma Klever si rifugia in angolo
46' Terminati i tempi regolamentari. Si va ai rigori
FLUMINENSE (4-3-3): Klever; Pablo, Ygor, Reginaldo, Ronan (dal 17' st Ailton); Fabio Braga (dal 17' st Matheus Carvalho), Rafinha, Gustavo Scarpa (dal 17' st Willian); Higor (dal 37' Robert), Michael, Biro Biro.
A disposizione: Matheus, Derlan, Wellington.
All.: Marco Aurelio de Oliveira.
HELLAS VERONA (4-3-3): Nicolas; Agostini, Gonzalez, Albertazzi (dal 1' st Donsah), Zampano; Sala (dal 1' st Zaccagni), Cirigliano, Marquinho; Gomez Taleb (dal 24' st Gatto), Toni (dal 1' st Rabusic), Jankovic (dal 1' st Fares).
A disposizione: Rafael, Donadel.
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Pensieri e parole sull'Hellas
Sogliano: "Il Verona, Romulo e Iturbe..."
"Che stagione ci aspetta? Fa parte del mio lavoro guardare sempre avanti, questa mini tournée è stata molto bella perché vedere che i ragazzi stanno bene assieme è sempre positivo. Li ho raggiunti alcuni giorni fa perché ero a San Paolo. Poi è normale che quando finisce una bella stagione c'è sempre un po' di malinconia. Dobbiamo essere consapevoli che tra poco affronteremo una stagione complicata, perché ripetere un campionato come l'ultimo sarà molto difficile, non dobbiamo essere malinconici ma sapere che le difficoltà ci saranno. Questa stagione sarà irripetibile? Irripetibile è una parola assoluta. Trovo difficile ripetersi, questo non vuol dire che non dobbiamo crederci. Però dobbiamo sapere e avere la mentalità della squadra che non dà per scontato che il secondo anno di Serie A sarà più facile. Ma deve pensare che ci aspetta e che, mentalmente, sarà una stagione difficile, soprattutto per i calciatori che rimangono e che dovranno cancellare tutto e sorprendere di nuovo. Che mercato sarà? Prevedo un mercato complicato. Stiamo cercando di fare delle valutazioni per capire come affrontare il prossimo campionato. C'è la possibilità che perderemo dei calciatori importanti per noi, alcuni per scelta nostra, altri no. Sicuramente qualcuno andrà via e alcuni rimarranno, però l'anno prossimo dovremo cambiare tanto. Come abbiamo cambiato quest'anno e l'anno scorso, perché certe situazioni ti portano a perdere calciatori e a trattenerne altri, faremo comunque il massimo per fare una squadra competitiva. Però siamo ancora agli inizi del mercato, per chiudere trattative oggi ci vogliono grandi possibilità e noi siamo ancora nel campo delle idee. Vedremo nelle prossime settimane. Il nome giusto per il Verona? Noi dobbiamo cercare dei calciatori molto motivati che capiscano che indossare la maglia dell'Hellas Verona è una grande occasione per poter creare una squadra competitiva per qualsiasi obiettivo. Il mercato in Brasile? Il calcio qui ha una qualità di gioco alta e i calciatori sono molto competitivi, hanno il pallone nel sangue. Le trattative sono complicate rispetto ad altri paesi sudamericani. È un mercato che riprenderà il suo pieno fermento dopo il Mondiale, perché il campionato brasiliano inizierà subito dopo Brasile 2014. La situazione di Iturbe? La cosa bella è che tutti, dai compagni all'allenatore e fino alle persone esterne, hanno capito che è un ragazzo speciale. Ed è stato bello vederlo crescere. Ha fatto vedere grandi cose, è destinato a fare una grande carriera se mantiene questa mentalità, che in parte già aveva e che in parte ha acquisito con noi. Non possiamo nasconderci, sappiamo che è al centro di trattative importanti. Sono contento di averlo visto tranquillo, lui sa esattamente come sono le cose, ci sono possibilità che possa andare in una grande squadra. E sa benissimo che il Verona ha fatto uno sforzo inimmaginabile per prenderlo. Per questo oggi si fida di noi, sa che se arriverà l'offerta che riteniamo giusta andrà via, ma, come ha detto anche il presidente, se non arriva l'offerta rimane con noi e ne saremo felicissimi. Detto questo aggiungo che è molto più facile che vada via che vederlo ancora con la maglia del Verona. E' giusto dirlo altrimenti illudo i tifosi e anche me stesso. Iturbe è molto felice di questa stagione. Gli abbiamo dato fiducia e lui è cresciuto tanto sotto tutti i punti di vista. Si è molto legato a tutte le persone che l'hanno circondato, dallo staff ai magazzinieri e anche alla stampa, si vede che qui è felice. Nonostante sia al centro dell'attenzione lui è sereno e consapevole che potrebbe avere davanti l'occasione della vita. Conosce però anche il mondo del che calcio, che molte volte ti illude. Romulo e la Nazionale: il pensiero di Sogliano? Sono dispiaciuto soprattutto per lui, sarebbe stata un'esperienza bellissima per lui e una soddisfazione per noi. Sicuramente ha pagato una condizione non ottimale nel finale di stagione. È stato molto sfortunato perché non aveva avuto mai nessun infortunio durante la stagione, senza questo intoppo sarebbe stato sicuramente nei 23. Poi se un calciatore non sta bene non può andare al Mondiale. Sono d'accordo con la scelta di Prandelli. Il rapporto con Mandorlini? C'è stima reciproca. Ognuno deve fare il massimo nel proprio ruolo e penso che la suddivisione ben definita dei ruoli, voluta dal presidente, sia stata una forza. Questo vuol dire comunque aiutarsi ma soprattutto fidarsi uno dell'altro. Certo, i risultati hanno aiutato. Però abbiamo dimostrato unità anche nei momenti difficili. Il nostro interesse più grande è il Verona e credo che fino a quando questo rimarrà il nostro obiettivo saremo sempre più uniti. Abbiamo davanti una stagione difficile e credo che per affrontarla al meglio il mercato sia importante, ma le persone di più. Ci aspetta un'estate molto difficile, i calciatori dovranno riposarsi, noi non ne avremo il tempo, ma è giusto così".
Ufficio Stampa
"Che stagione ci aspetta? Fa parte del mio lavoro guardare sempre avanti, questa mini tournée è stata molto bella perché vedere che i ragazzi stanno bene assieme è sempre positivo. Li ho raggiunti alcuni giorni fa perché ero a San Paolo. Poi è normale che quando finisce una bella stagione c'è sempre un po' di malinconia. Dobbiamo essere consapevoli che tra poco affronteremo una stagione complicata, perché ripetere un campionato come l'ultimo sarà molto difficile, non dobbiamo essere malinconici ma sapere che le difficoltà ci saranno. Questa stagione sarà irripetibile? Irripetibile è una parola assoluta. Trovo difficile ripetersi, questo non vuol dire che non dobbiamo crederci. Però dobbiamo sapere e avere la mentalità della squadra che non dà per scontato che il secondo anno di Serie A sarà più facile. Ma deve pensare che ci aspetta e che, mentalmente, sarà una stagione difficile, soprattutto per i calciatori che rimangono e che dovranno cancellare tutto e sorprendere di nuovo. Che mercato sarà? Prevedo un mercato complicato. Stiamo cercando di fare delle valutazioni per capire come affrontare il prossimo campionato. C'è la possibilità che perderemo dei calciatori importanti per noi, alcuni per scelta nostra, altri no. Sicuramente qualcuno andrà via e alcuni rimarranno, però l'anno prossimo dovremo cambiare tanto. Come abbiamo cambiato quest'anno e l'anno scorso, perché certe situazioni ti portano a perdere calciatori e a trattenerne altri, faremo comunque il massimo per fare una squadra competitiva. Però siamo ancora agli inizi del mercato, per chiudere trattative oggi ci vogliono grandi possibilità e noi siamo ancora nel campo delle idee. Vedremo nelle prossime settimane. Il nome giusto per il Verona? Noi dobbiamo cercare dei calciatori molto motivati che capiscano che indossare la maglia dell'Hellas Verona è una grande occasione per poter creare una squadra competitiva per qualsiasi obiettivo. Il mercato in Brasile? Il calcio qui ha una qualità di gioco alta e i calciatori sono molto competitivi, hanno il pallone nel sangue. Le trattative sono complicate rispetto ad altri paesi sudamericani. È un mercato che riprenderà il suo pieno fermento dopo il Mondiale, perché il campionato brasiliano inizierà subito dopo Brasile 2014. La situazione di Iturbe? La cosa bella è che tutti, dai compagni all'allenatore e fino alle persone esterne, hanno capito che è un ragazzo speciale. Ed è stato bello vederlo crescere. Ha fatto vedere grandi cose, è destinato a fare una grande carriera se mantiene questa mentalità, che in parte già aveva e che in parte ha acquisito con noi. Non possiamo nasconderci, sappiamo che è al centro di trattative importanti. Sono contento di averlo visto tranquillo, lui sa esattamente come sono le cose, ci sono possibilità che possa andare in una grande squadra. E sa benissimo che il Verona ha fatto uno sforzo inimmaginabile per prenderlo. Per questo oggi si fida di noi, sa che se arriverà l'offerta che riteniamo giusta andrà via, ma, come ha detto anche il presidente, se non arriva l'offerta rimane con noi e ne saremo felicissimi. Detto questo aggiungo che è molto più facile che vada via che vederlo ancora con la maglia del Verona. E' giusto dirlo altrimenti illudo i tifosi e anche me stesso. Iturbe è molto felice di questa stagione. Gli abbiamo dato fiducia e lui è cresciuto tanto sotto tutti i punti di vista. Si è molto legato a tutte le persone che l'hanno circondato, dallo staff ai magazzinieri e anche alla stampa, si vede che qui è felice. Nonostante sia al centro dell'attenzione lui è sereno e consapevole che potrebbe avere davanti l'occasione della vita. Conosce però anche il mondo del che calcio, che molte volte ti illude. Romulo e la Nazionale: il pensiero di Sogliano? Sono dispiaciuto soprattutto per lui, sarebbe stata un'esperienza bellissima per lui e una soddisfazione per noi. Sicuramente ha pagato una condizione non ottimale nel finale di stagione. È stato molto sfortunato perché non aveva avuto mai nessun infortunio durante la stagione, senza questo intoppo sarebbe stato sicuramente nei 23. Poi se un calciatore non sta bene non può andare al Mondiale. Sono d'accordo con la scelta di Prandelli. Il rapporto con Mandorlini? C'è stima reciproca. Ognuno deve fare il massimo nel proprio ruolo e penso che la suddivisione ben definita dei ruoli, voluta dal presidente, sia stata una forza. Questo vuol dire comunque aiutarsi ma soprattutto fidarsi uno dell'altro. Certo, i risultati hanno aiutato. Però abbiamo dimostrato unità anche nei momenti difficili. Il nostro interesse più grande è il Verona e credo che fino a quando questo rimarrà il nostro obiettivo saremo sempre più uniti. Abbiamo davanti una stagione difficile e credo che per affrontarla al meglio il mercato sia importante, ma le persone di più. Ci aspetta un'estate molto difficile, i calciatori dovranno riposarsi, noi non ne avremo il tempo, ma è giusto così".
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- Iscritto il:26.07.11 - 09:56 [phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/vendor/twig/twig/lib/Twig/Extension/Core.php on line 1275: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable
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presentate le nuove maglie:
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- Iscritto il:17.10.13 - 07:55 [phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/vendor/twig/twig/lib/Twig/Extension/Core.php on line 1275: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable
Pensieri e parole sull'Hellas
Vorrei aprire una riflessione. Con l arrivo di paulinho quasi fatto secondo voi non soffrirà la presenza di to ni? Al livorno non aveva attaccanti che gli occupavano spazio in aria e con toni difficilmente troverà la via del gol tatticamente parla do che dite.
13/14
BUFFON STORARI VIVIANO
MANOLAS HERTAUX RUGANI MUNOZ DE VRIJ NAGATOMO ACERBI ZAPPACOSTA
SHAQUIRI BRIENZA EKDAL CANDREVA SORIANO EL KADDOURI FARNERUD MPOKU
DESTRO DI NATALE DYBALA SAU NIANG ZAZA
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Pensieri e parole sull'Hellas
Secondo me si perchè sono abbastanza simili. Però, considerando anche le partenze di Romulo ed Iturbe, non è da escludere un passaggio al 4-3-1-2.desade ha scritto:Vorrei aprire una riflessione. Con l arrivo di paulinho quasi fatto secondo voi non soffrirà la presenza di to ni? Al livorno non aveva attaccanti che gli occupavano spazio in aria e con toni difficilmente troverà la via del gol tatticamente parla do che dite.