L'allenatore - Mandorlini
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Mandorlini: "Bel Verona, ci è girato storto"
PARMA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista ad Andrea Mandorlini. Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate al termine della sfida Parma-Hellas Verona (2-0), 27a giornata del campionato Serie A TIM 2013-14: "Se il pareggio era più giusto? E' stata una partita rocambolesca negli episodi chiave. Nel primo tempo siamo sempre ripartiti, creando situazioni importanti, mentre nel secondo parziale abbiamo giocato ad una porta. Parliamo di una partita decisa dagli episodi rocamboleschi ma noi accettiamo e basta. Il rigore? Vorrei rivederlo. Ci sono stati vari episodi in questa sfida, ora non voglio parlarne perché non credo sia giusto. Devo fare i complimenti a miei ragazzi per il match, di grande personalità, volevamo vincere su un campo di una squadra con dei valori molto alti ed io sono contento. Siamo venuti qua per fare risultato e lo avremmo anche meritato. Le parole di Leonardi dell'andata? Non voglio giudicare, parlo dell'aspetto tecnico, di quello che ha fatto la mia squadra. Io sono contento, degli episodi devono parlare altre persone. Cirigliano? Sono felice di quello che ha fatto, ma è chiaro che anche lui può dare di più. Non giocare con continuità può farti perdere ritmo, bisogna aver pazienza. Rafael? E' un protagonista di questa squadra. Contro il Bologna è stato determinante, nel calcio ci sono momenti come questi. Vorrei premiare l'atteggiamento della squadra, ottimo in un campo difficile come questo. Dispiace perché volevamo fare punti dopo una buona partita. Le voci sull'Udinese? Penso a Verona, una realtà stupenda. Stiamo facendo bene tutti, il resto conta poco. L'Inter? Dobbiamo recuperare in fretta, prima o poi riusciremo a battere una grande, anche se loro faranno di tutto per vincere al Bentegodi".
Ufficio Stampa
PARMA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista ad Andrea Mandorlini. Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate al termine della sfida Parma-Hellas Verona (2-0), 27a giornata del campionato Serie A TIM 2013-14: "Se il pareggio era più giusto? E' stata una partita rocambolesca negli episodi chiave. Nel primo tempo siamo sempre ripartiti, creando situazioni importanti, mentre nel secondo parziale abbiamo giocato ad una porta. Parliamo di una partita decisa dagli episodi rocamboleschi ma noi accettiamo e basta. Il rigore? Vorrei rivederlo. Ci sono stati vari episodi in questa sfida, ora non voglio parlarne perché non credo sia giusto. Devo fare i complimenti a miei ragazzi per il match, di grande personalità, volevamo vincere su un campo di una squadra con dei valori molto alti ed io sono contento. Siamo venuti qua per fare risultato e lo avremmo anche meritato. Le parole di Leonardi dell'andata? Non voglio giudicare, parlo dell'aspetto tecnico, di quello che ha fatto la mia squadra. Io sono contento, degli episodi devono parlare altre persone. Cirigliano? Sono felice di quello che ha fatto, ma è chiaro che anche lui può dare di più. Non giocare con continuità può farti perdere ritmo, bisogna aver pazienza. Rafael? E' un protagonista di questa squadra. Contro il Bologna è stato determinante, nel calcio ci sono momenti come questi. Vorrei premiare l'atteggiamento della squadra, ottimo in un campo difficile come questo. Dispiace perché volevamo fare punti dopo una buona partita. Le voci sull'Udinese? Penso a Verona, una realtà stupenda. Stiamo facendo bene tutti, il resto conta poco. L'Inter? Dobbiamo recuperare in fretta, prima o poi riusciremo a battere una grande, anche se loro faranno di tutto per vincere al Bentegodi".
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L'allenatore-Mandorlini
CONTRATTO MANDORLINI: SI AVANZA, MA PIANO
Mandorlini festeggia con l'Inter le 150 partite in gialloblù. La sua popolarità è ai massimi, persino la sintonia con la società non è mai stata tanto elevata. E non è un fatto secondario: Mandorlini ha fatto un'evoluzione straordinaria negli ultimi anni. Dopo essere stato il riferimento unico del Verona di Martinelli, dopo i conflitti con Gibellini, non era facile adattarsi alla nuova realtà. Mandorlini e la società si sono studiati, hanno avuto tempo per conoscersi e anche parecchi conflitti. Il punto più basso lo toccarono dopo la squalifica per le corna di Cittadella, aggravata dalla multa per le dichiarazioni pre Livorno. Colpi all'immagine della società che Setti stava cercando pazientemente di ricostruire. Fu Giovanni Gardini a prendersi l'incarico di stemperare le tensioni. Un discorso chiaro al mister: "Andrea così non vai da nessuna parte e rischi di bruciarti una carriera. Sei un grande allenatore ma tutto ciò e non solo per colpa tua, sta rovinandoti. Ormai ti hanno attaccato un'etichetta che dobbiamo assolutamente togliere. Se tu fai come diciamo noi, avrai soddisfazioni e ricompense. Sul fatto che tu sia un ottimo tecnico non abbiamo dubbi". E' nato in quel momento il Mandorlini saggio e allineato. Anche con Sogliano il rapporto è diventato sempre più intenso. Che non significa "poco dialettico". Sogliano e Mandorlini si confrontano molto, parlano, ma il mister ha riconosciuto anche recentemente che "Non c'è mai stata ingerenza della società o di Sogliano nelle mie scelte". E' vero però che il mister capisce che la società ha delle esigenze. Il lancio dei giovani in primis. Setti chiede più spregiudicatezza, Mandorlini è più prudente. Sono dettagli. Non è su questi temi che si gioca il rinnovo contrattuale. Il mister è in scadenza e la parola più usata da tutti in questo momento è: tranquillità. L'ha detto a più riprese Andrea, l'ha ripetuto Setti. E' una fase in cui entrambi i soggetti non hanno intenzione di accelerare. Mandorlini sa di avere più di una proposta. Udinese, Lazio, forse Fiorentina se Montella dovesse decollare per una grande. Setti e Sogliano hanno intenzione di proseguire con lui, ma seguendo sempre la stessa filosofia: incontro chiarificatore (sei d'accordo con la nostra linea? Sai che dovremo soffrire tanto? c'è questo e quell'altro che non c'è piaciuto...) e poi contratto annuale. Su questo, probabilmente ci sarà molto da discutere. Oltre naturalmente che sulla parte economica. Ecco perchè il rinnova avanza. Ma con calma.
Gianluca Vighini
Mandorlini festeggia con l'Inter le 150 partite in gialloblù. La sua popolarità è ai massimi, persino la sintonia con la società non è mai stata tanto elevata. E non è un fatto secondario: Mandorlini ha fatto un'evoluzione straordinaria negli ultimi anni. Dopo essere stato il riferimento unico del Verona di Martinelli, dopo i conflitti con Gibellini, non era facile adattarsi alla nuova realtà. Mandorlini e la società si sono studiati, hanno avuto tempo per conoscersi e anche parecchi conflitti. Il punto più basso lo toccarono dopo la squalifica per le corna di Cittadella, aggravata dalla multa per le dichiarazioni pre Livorno. Colpi all'immagine della società che Setti stava cercando pazientemente di ricostruire. Fu Giovanni Gardini a prendersi l'incarico di stemperare le tensioni. Un discorso chiaro al mister: "Andrea così non vai da nessuna parte e rischi di bruciarti una carriera. Sei un grande allenatore ma tutto ciò e non solo per colpa tua, sta rovinandoti. Ormai ti hanno attaccato un'etichetta che dobbiamo assolutamente togliere. Se tu fai come diciamo noi, avrai soddisfazioni e ricompense. Sul fatto che tu sia un ottimo tecnico non abbiamo dubbi". E' nato in quel momento il Mandorlini saggio e allineato. Anche con Sogliano il rapporto è diventato sempre più intenso. Che non significa "poco dialettico". Sogliano e Mandorlini si confrontano molto, parlano, ma il mister ha riconosciuto anche recentemente che "Non c'è mai stata ingerenza della società o di Sogliano nelle mie scelte". E' vero però che il mister capisce che la società ha delle esigenze. Il lancio dei giovani in primis. Setti chiede più spregiudicatezza, Mandorlini è più prudente. Sono dettagli. Non è su questi temi che si gioca il rinnovo contrattuale. Il mister è in scadenza e la parola più usata da tutti in questo momento è: tranquillità. L'ha detto a più riprese Andrea, l'ha ripetuto Setti. E' una fase in cui entrambi i soggetti non hanno intenzione di accelerare. Mandorlini sa di avere più di una proposta. Udinese, Lazio, forse Fiorentina se Montella dovesse decollare per una grande. Setti e Sogliano hanno intenzione di proseguire con lui, ma seguendo sempre la stessa filosofia: incontro chiarificatore (sei d'accordo con la nostra linea? Sai che dovremo soffrire tanto? c'è questo e quell'altro che non c'è piaciuto...) e poi contratto annuale. Su questo, probabilmente ci sarà molto da discutere. Oltre naturalmente che sulla parte economica. Ecco perchè il rinnova avanza. Ma con calma.
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L'allenatore-Mandorlini
Le dichiarazioni del mister:
"Parlare di crisi non ci sta. Ma ci sta che adesso gira così. Purtroppo non ci va bene nulla. Ha ragione Moras, siamo anche condannati dagli episodi. Non posso rimproverare nulla a questi ragazzi. Abbiamo creato cinque, sei palle importante. Gli esterni a volte li cambio, non è quello il problema". Mandorlini è molto deluso. Pensava di fare una grande partita contro l'Inter, è arrivata un'altra sconfitta. "Abbiamo fatto 40 punti e meno male. Non siamo ridimensionati. La verità è che ora queste grandi squadre non ti concedono più nulla".
tggialloblu.it
"Sono deluso perchè volevamo fare risultato. In queste ultime partite non abbiamo molta fortuna, pure creando siamo poco concreti e veniamo puniti. Abbiamo avuto una buona intensità di gioco, ci siamo un pò allungati i reparti nel secondo tempo ma abbiamo fatto una buona partita anche se abbiamo perso. Crisi? Meglio averla a 40 punti se si può definire crisi. Non riusciamo a essere concreti come a inizio stagione ma capitano momenti in cui sei meno lucido lì davanti e dobbiamo migliorare quest'aspetto. Nel primo tempo abbiamo cercato di fare più male all'Inter sulla destra ed è lì che volevamo fare la partita poi è andata male. Abbiamo creato diverse occasioni, forse non così decisive sbagliando a volte la palla importante. Iturbe ha giocato dall'altra parte ma lui può giocare su entrambi i lati. Abbiamo giocato bene e credo che su un episodio che è scivolato anche Albertazzi si è sbloccata. Stiamo preparando anche un discorso futuro con gli inserimenti di Cirigliano e Sala".
Sky-tuttohellasverona.it
"Parlare di crisi non ci sta. Ma ci sta che adesso gira così. Purtroppo non ci va bene nulla. Ha ragione Moras, siamo anche condannati dagli episodi. Non posso rimproverare nulla a questi ragazzi. Abbiamo creato cinque, sei palle importante. Gli esterni a volte li cambio, non è quello il problema". Mandorlini è molto deluso. Pensava di fare una grande partita contro l'Inter, è arrivata un'altra sconfitta. "Abbiamo fatto 40 punti e meno male. Non siamo ridimensionati. La verità è che ora queste grandi squadre non ti concedono più nulla".
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"Sono deluso perchè volevamo fare risultato. In queste ultime partite non abbiamo molta fortuna, pure creando siamo poco concreti e veniamo puniti. Abbiamo avuto una buona intensità di gioco, ci siamo un pò allungati i reparti nel secondo tempo ma abbiamo fatto una buona partita anche se abbiamo perso. Crisi? Meglio averla a 40 punti se si può definire crisi. Non riusciamo a essere concreti come a inizio stagione ma capitano momenti in cui sei meno lucido lì davanti e dobbiamo migliorare quest'aspetto. Nel primo tempo abbiamo cercato di fare più male all'Inter sulla destra ed è lì che volevamo fare la partita poi è andata male. Abbiamo creato diverse occasioni, forse non così decisive sbagliando a volte la palla importante. Iturbe ha giocato dall'altra parte ma lui può giocare su entrambi i lati. Abbiamo giocato bene e credo che su un episodio che è scivolato anche Albertazzi si è sbloccata. Stiamo preparando anche un discorso futuro con gli inserimenti di Cirigliano e Sala".
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L'allenatore-Mandorlini
Mandorlini: "Toni? Basta, deve essere tutelato"
VERONA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista ad Andrea Mandorlini. Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate al termine della sfida Hellas Verona-Inter (0-2), 28a giornata del campionato Serie A TIM 2013-14: "Il Verona mi è piaciuto, così come mi era piaciuto nel secondo tempo a Parma, sta di fatto che raccogliamo pochi punti. Ho comunque fatto i complimenti ai ragazzi, che erano molto afflitti, perché secondo me hanno fatto una buona gara. Volevamo fare risultato contro una grande squadra davanti a questo pubblico, non ci siamo riusciti, forse non siamo ancora pronti per le grandi squadre. Il gol fallito da Moras? In questo periodo gira così, prendiamo facilmente gol e non riusciamo a concretizzare quello che creiamo. Salvo lo spirito della squadra che ha corso fino alla fine, che ha sempre voglia di lottare. Unico difetto esserci allungati un po' nel secondo tempo, ma mi dispiace per i ragazzi e per il pubblico di stasera che sicuramente meritavano qualcosa di più. Le 150 panchine? Il modo migliore per festeggiarle sarebbe stato fare una grande partita contro una squadra che per me ha significato molto. Ripeto, probabilmente non siamo ancora pronti per affrontare le grandi visto che le abbiamo perse tutte tranne il pareggio interno con la Juve. Questa squadra comunque è sempre riuscita ad andare oltre i propri limiti e ci proveremo quindi fino alla fine. La forza dell'Inter? Non importa, in campo vanno sempre 11 giocatori contro altri 11. Toni? Dopo le parole di Leonardi un girone fa Luca è diventato il bersaglio preferito di difensori e arbitri. E' ora di dire basta perché sta facendo di tutto e vedo nei suoi confronti una vera presa di posizione e questo mi dispiace molto. Se c'è un giocatore corretto è lui, chiaro che usa il suo grande fisico per giocare, ma è davvero bersagliato da difensori ad arbitri. E' un attaccante e se si ripete che agli attaccanti bisogna venire incontro lui non fa eccezione. Bisogna cambiare metro di giudizio. Il rinnovo di Hallfredsson? Sono felicissimo, l'ho già chiamato per fargli i complimenti. 7 anni qui se li merita, è un bravo ragazzo e un grande calciatore ".
Ufficio Stampa
VERONA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista ad Andrea Mandorlini. Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate al termine della sfida Hellas Verona-Inter (0-2), 28a giornata del campionato Serie A TIM 2013-14: "Il Verona mi è piaciuto, così come mi era piaciuto nel secondo tempo a Parma, sta di fatto che raccogliamo pochi punti. Ho comunque fatto i complimenti ai ragazzi, che erano molto afflitti, perché secondo me hanno fatto una buona gara. Volevamo fare risultato contro una grande squadra davanti a questo pubblico, non ci siamo riusciti, forse non siamo ancora pronti per le grandi squadre. Il gol fallito da Moras? In questo periodo gira così, prendiamo facilmente gol e non riusciamo a concretizzare quello che creiamo. Salvo lo spirito della squadra che ha corso fino alla fine, che ha sempre voglia di lottare. Unico difetto esserci allungati un po' nel secondo tempo, ma mi dispiace per i ragazzi e per il pubblico di stasera che sicuramente meritavano qualcosa di più. Le 150 panchine? Il modo migliore per festeggiarle sarebbe stato fare una grande partita contro una squadra che per me ha significato molto. Ripeto, probabilmente non siamo ancora pronti per affrontare le grandi visto che le abbiamo perse tutte tranne il pareggio interno con la Juve. Questa squadra comunque è sempre riuscita ad andare oltre i propri limiti e ci proveremo quindi fino alla fine. La forza dell'Inter? Non importa, in campo vanno sempre 11 giocatori contro altri 11. Toni? Dopo le parole di Leonardi un girone fa Luca è diventato il bersaglio preferito di difensori e arbitri. E' ora di dire basta perché sta facendo di tutto e vedo nei suoi confronti una vera presa di posizione e questo mi dispiace molto. Se c'è un giocatore corretto è lui, chiaro che usa il suo grande fisico per giocare, ma è davvero bersagliato da difensori ad arbitri. E' un attaccante e se si ripete che agli attaccanti bisogna venire incontro lui non fa eccezione. Bisogna cambiare metro di giudizio. Il rinnovo di Hallfredsson? Sono felicissimo, l'ho già chiamato per fargli i complimenti. 7 anni qui se li merita, è un bravo ragazzo e un grande calciatore ".
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L'allenatore-Mandorlini
Mandorlini: "Toni preso di mira, finiamola!"
VERONA - Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Andrea Mandorlini, rilasciate durante la conferenza stampa al termine della sfida Hellas Verona-Inter (0-2): "Il rigore su Luca Toni? Con tutta serenità dico che poteva esserci come no. L'arbitro non l'ha dato, ma ormai Luca Toni è un po' preso di mira, dai difensori prima di tutto ed anche dai direttori di gara. Lui è un ragazzo bravo, con una mole fisica importante e dunque non può cadere così facilmente. E' ormai da un girone, da quando un dirigente ha detto alcune cose, che Luca Toni è diventato il bersaglio preferito di arbitri e difensori. E' ora di finirla, se c'è un giocatore corretto ed uno che non si risparmia mai quello è Toni. Non è mai tutelato anzi, è sempre il contrario ed è ora di finirla. E' un attaccante come quelli più piccoli di lui".
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VERONA - Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Andrea Mandorlini, rilasciate durante la conferenza stampa al termine della sfida Hellas Verona-Inter (0-2): "Il rigore su Luca Toni? Con tutta serenità dico che poteva esserci come no. L'arbitro non l'ha dato, ma ormai Luca Toni è un po' preso di mira, dai difensori prima di tutto ed anche dai direttori di gara. Lui è un ragazzo bravo, con una mole fisica importante e dunque non può cadere così facilmente. E' ormai da un girone, da quando un dirigente ha detto alcune cose, che Luca Toni è diventato il bersaglio preferito di arbitri e difensori. E' ora di finirla, se c'è un giocatore corretto ed uno che non si risparmia mai quello è Toni. Non è mai tutelato anzi, è sempre il contrario ed è ora di finirla. E' un attaccante come quelli più piccoli di lui".
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L'allenatore-Mandorlini
Mandorlini: "Momento difficile, rialziamoci"
GENOVA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista ad Andrea Mandorlini. Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate al termine della sfida Sampdoria-Hellas Verona (5-0), 29a giornata del campionato Serie A TIM 2013-14: "La partita? E' durata poco, trenta minuti. Dopo aver subito gol al terzo abbiamo creato 4-5 occasioni importanti, ma al 36' eravamo già sotto 3-0. Dal punto di vista psicologico abbiamo pagato molto. Adesso è un momento negativo nostro e dobbiamo pensare a come uscirne. Il ritiro? Andremo con molta tranquillità, non è una punizione. Avremo una partita mercoledì e credo sia giusto stare insieme. Il nostro momento difficile? C'è dispiacere e rammarico per la sconfitta. Eravamo pronti, dopo il loro vantaggio abbiamo provato a recuperare la partita ma è un momento così. Facciamo pochi gol e ne subiamo tanti, come squadra dobbiamo difenderci meglio. Mancano 9 partite, ci sono ancora tanti punti, sarà il campo a dire dove arriveremo. Le reti subite nei primi minuti? Ci possono stare dei problemi di atteggiamento, come ci possono stare gli errori, abbiamo preparato la partita in un modo, ma loro sono venuti dentro troppo facilmente. Il 5-0 è un risultato forte e bugiardo, oggi non riuscivamo a buttare dentro la palla e questo è un momento in cui abbiamo delle difficoltà".
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GENOVA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista ad Andrea Mandorlini. Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate al termine della sfida Sampdoria-Hellas Verona (5-0), 29a giornata del campionato Serie A TIM 2013-14: "La partita? E' durata poco, trenta minuti. Dopo aver subito gol al terzo abbiamo creato 4-5 occasioni importanti, ma al 36' eravamo già sotto 3-0. Dal punto di vista psicologico abbiamo pagato molto. Adesso è un momento negativo nostro e dobbiamo pensare a come uscirne. Il ritiro? Andremo con molta tranquillità, non è una punizione. Avremo una partita mercoledì e credo sia giusto stare insieme. Il nostro momento difficile? C'è dispiacere e rammarico per la sconfitta. Eravamo pronti, dopo il loro vantaggio abbiamo provato a recuperare la partita ma è un momento così. Facciamo pochi gol e ne subiamo tanti, come squadra dobbiamo difenderci meglio. Mancano 9 partite, ci sono ancora tanti punti, sarà il campo a dire dove arriveremo. Le reti subite nei primi minuti? Ci possono stare dei problemi di atteggiamento, come ci possono stare gli errori, abbiamo preparato la partita in un modo, ma loro sono venuti dentro troppo facilmente. Il 5-0 è un risultato forte e bugiardo, oggi non riuscivamo a buttare dentro la palla e questo è un momento in cui abbiamo delle difficoltà".
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L'allenatore-Mandorlini
Mandorlini: "Ci manca il risultato positivo"
CAGLIARI - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista ad Andrea Mandorlini. Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate al termine della sfida contro il Cagliari (1-0), 30a giornata del campionato Serie A TIM 2013-14: "Il nostro finale? Partiamo dall'inizio. Ho visto i ragazzi preoccupati, venivamo da un 5-0 e pensavamo prima a non prenderle. Non abbiamo giocato, dovevamo essere più sicuri nelle cose che prima facevamo bene. Questo si nota ed è lampante. La gara è lunga, nel finale non ci stavamo a perdere però in questo momento non ci riesce. A tutti manca la vittoria, che ci potrebbe dare entusiasmo e fiducia per ripartire. Questa non viene dal cielo, dobbiamo fare di più per andare a prendercela. Io deluso? Ci siamo sempre guadagnati tutto, ma ora è un momento così. Se l'ingresso di Iturbe, Romulo e Rabusic ha cambiato la partita? Fisicamente stavamo bene, forse abbiamo pensato meno ai problemi e più a giocare, ma purtroppo non riusciamo a fare punti. Se c'è un problema mentale? No, è di campo. Quando vieni da quattro sconfitte, mentalmente non si possono affrontare le gare in modo spavaldo, con una certa sicurezza. Prima c'era entusiasmo ora non è così e qualche limite viene fuori. La squalifica di Romulo? L'ho inserito perché credevo di poter fare risultato, forse doveva andare così. La nostra condizione fisica? Avevamo gamba e voglia, ora siamo frenati dalla preoccupazione e dal nervosisismo. Cerchiamo di cambiare la nostra mentalità. Cosa dico ai tifosi? Mi dispiace anche per loro, vogliamo tornare a fare risultato. Il Genoa? Ogni partita è un'occasione per ripartire, troviamo una squadra che forse sta meglio di noi. Cerchiamo di preparare al meglio la sfida".
Ufficio Stampa
CAGLIARI - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista ad Andrea Mandorlini. Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate al termine della sfida contro il Cagliari (1-0), 30a giornata del campionato Serie A TIM 2013-14: "Il nostro finale? Partiamo dall'inizio. Ho visto i ragazzi preoccupati, venivamo da un 5-0 e pensavamo prima a non prenderle. Non abbiamo giocato, dovevamo essere più sicuri nelle cose che prima facevamo bene. Questo si nota ed è lampante. La gara è lunga, nel finale non ci stavamo a perdere però in questo momento non ci riesce. A tutti manca la vittoria, che ci potrebbe dare entusiasmo e fiducia per ripartire. Questa non viene dal cielo, dobbiamo fare di più per andare a prendercela. Io deluso? Ci siamo sempre guadagnati tutto, ma ora è un momento così. Se l'ingresso di Iturbe, Romulo e Rabusic ha cambiato la partita? Fisicamente stavamo bene, forse abbiamo pensato meno ai problemi e più a giocare, ma purtroppo non riusciamo a fare punti. Se c'è un problema mentale? No, è di campo. Quando vieni da quattro sconfitte, mentalmente non si possono affrontare le gare in modo spavaldo, con una certa sicurezza. Prima c'era entusiasmo ora non è così e qualche limite viene fuori. La squalifica di Romulo? L'ho inserito perché credevo di poter fare risultato, forse doveva andare così. La nostra condizione fisica? Avevamo gamba e voglia, ora siamo frenati dalla preoccupazione e dal nervosisismo. Cerchiamo di cambiare la nostra mentalità. Cosa dico ai tifosi? Mi dispiace anche per loro, vogliamo tornare a fare risultato. Il Genoa? Ogni partita è un'occasione per ripartire, troviamo una squadra che forse sta meglio di noi. Cerchiamo di preparare al meglio la sfida".
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Mandorlini: "Sacrificio e forza, trionfo del gruppo"
VERONA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista ad Andrea Mandorlini. Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate al termine della sfida Hellas Verona-Genoa (3-0), 31a giornata della Serie A TIM 2013-14: "La partita? Non era facile dopo quattro sconfitte. Il morale e le convinzioni stavano un po' vacillando perché ogni sfida ha avuto la sua storia. La squadra, ad eccezione della partita di Cagliari e del secondo tempo di Genova contro la Sampdoria, ha sempre giocato, anche se alla fine ha perso. Se il Verona gioca da Verona e si sacrifica da Verona può vincere contro tutti. Oggi volevamo tornare alla vittoria, lo abbiamo fatto convincendo e attraverso il sacrificio e la convinzione da parte di tutti, soprattutto in inferiorità numerica. I record di gol in Serie A e di Toni? Sono molto contento, in quattro anni qui a Verona ne abbiamo fatti tanti. Speriamo che quelli ottenuti oggi non siano gli ultimi, c'è ancora tanta strada da fare. Sono molto contento per Luca Toni e per la squadra, che oggi voleva tornare a vincere. Battere il Genoa, in un momento positivo, così bene ed in inferiorità numerica ci rende molto orgogliosi. Elkjaer in tribuna? Porta bene. Lui è un'icona, ha visto vincere la sua squadra e mi auguro venga ancora. La sfida contro il Chievo? Noi non ci pensiamo. Da martedì, quando riprenderemo gli allenamenti, penseremo all'altra partita. Oggi contava fare bene con il Genoa, una squadra tosta e difficile da battere che è stata sconfitta su tutti i fronti. Il giallo ad Albertazzi? L'azione andava fermata prima, è andata così ma pensiamo alle cose positive. Oggi siamo ripartiti".
Ufficio Stampa
VERONA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista ad Andrea Mandorlini. Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate al termine della sfida Hellas Verona-Genoa (3-0), 31a giornata della Serie A TIM 2013-14: "La partita? Non era facile dopo quattro sconfitte. Il morale e le convinzioni stavano un po' vacillando perché ogni sfida ha avuto la sua storia. La squadra, ad eccezione della partita di Cagliari e del secondo tempo di Genova contro la Sampdoria, ha sempre giocato, anche se alla fine ha perso. Se il Verona gioca da Verona e si sacrifica da Verona può vincere contro tutti. Oggi volevamo tornare alla vittoria, lo abbiamo fatto convincendo e attraverso il sacrificio e la convinzione da parte di tutti, soprattutto in inferiorità numerica. I record di gol in Serie A e di Toni? Sono molto contento, in quattro anni qui a Verona ne abbiamo fatti tanti. Speriamo che quelli ottenuti oggi non siano gli ultimi, c'è ancora tanta strada da fare. Sono molto contento per Luca Toni e per la squadra, che oggi voleva tornare a vincere. Battere il Genoa, in un momento positivo, così bene ed in inferiorità numerica ci rende molto orgogliosi. Elkjaer in tribuna? Porta bene. Lui è un'icona, ha visto vincere la sua squadra e mi auguro venga ancora. La sfida contro il Chievo? Noi non ci pensiamo. Da martedì, quando riprenderemo gli allenamenti, penseremo all'altra partita. Oggi contava fare bene con il Genoa, una squadra tosta e difficile da battere che è stata sconfitta su tutti i fronti. Il giallo ad Albertazzi? L'azione andava fermata prima, è andata così ma pensiamo alle cose positive. Oggi siamo ripartiti".
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L'allenatore-Mandorlini
Mandorlini: "Dedicato a chi non c'era"
VERONA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista ad Andrea Mandorlini. Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate al termine della sfida contro il Chievo (0-1), 32a giornata del campionato Serie A TIM 2013-14: "In generale credo che nel secondo tempo abbiamo fatto bene. All'inizio eravamo più preoccupati e nervosi, mentre il Chievo stava facendo la partita che aveva preparato. Durante l'intervallo ci siamo chiariti e nel secondo tempo è uscita la squadra che volevo. Abbiamo quindi fatto la partita che volevamo fare e abbiamo colto una vittoria cui tenevamo tutti. Il mio pensiero va a quelli che non sono potuti venire allo stadio e a Giovanni Martinelli, che anche se non ha potuto vedere questo derby credo sarebbe orgoglioso della sua squadra. Ma siamo contenti, era la settimana giusta e abbiamo trovato il risultato che volevamo. I prezzi della partita? Ognuno fa le scelte che crede, ma io come ho sempre detto ero dalla parte di quelli che sono rimasti a casa e dedico a loro la vittoria. Toni? Lo scorso anno Cacia ha fatto il record di gol in una stagione e quest'anno Luca ha fatto quello di reti in Serie A. E nonostante questo continuano a dire che Mandorlini non sa usare al meglio le proprie punte. Toni è determinante e la squadra ha fatto tanti punti, quindi sono contento. Mondiale? E' anche una questione di età, ma Prandelli conosce Toni e le sue caratteristiche uniche. Per statistiche e prestazioni meriterebbe di andare, ma ci sono tanti altri fattori in gioco. Il mio futuro? E' la prossima partita, al resto non penso. Non ho mai avuto problemi e mai li avrò quando ci sarà da parlare parleremo. Cacciatore? All'intervallo volevo dargli un pugno (ride). Scherzi a parte, ero arrabbiato perché eravamo troppo timorosi, non stavamo facendo la partita che volevamo. La squadra a volte va stimolata. La dedica, ripeto, va a chi non ha potuto comprare il biglietto perché troppo caro e a Giovanni Martinelli che oggi sarebbe stato felice. La mia avventura qui è iniziata con lui e rimane una figura importante. Europa? Siamo lì, pensiamo solo a fare più punti possibile".
Ufficio Stampa
VERONA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista ad Andrea Mandorlini. Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate al termine della sfida contro il Chievo (0-1), 32a giornata del campionato Serie A TIM 2013-14: "In generale credo che nel secondo tempo abbiamo fatto bene. All'inizio eravamo più preoccupati e nervosi, mentre il Chievo stava facendo la partita che aveva preparato. Durante l'intervallo ci siamo chiariti e nel secondo tempo è uscita la squadra che volevo. Abbiamo quindi fatto la partita che volevamo fare e abbiamo colto una vittoria cui tenevamo tutti. Il mio pensiero va a quelli che non sono potuti venire allo stadio e a Giovanni Martinelli, che anche se non ha potuto vedere questo derby credo sarebbe orgoglioso della sua squadra. Ma siamo contenti, era la settimana giusta e abbiamo trovato il risultato che volevamo. I prezzi della partita? Ognuno fa le scelte che crede, ma io come ho sempre detto ero dalla parte di quelli che sono rimasti a casa e dedico a loro la vittoria. Toni? Lo scorso anno Cacia ha fatto il record di gol in una stagione e quest'anno Luca ha fatto quello di reti in Serie A. E nonostante questo continuano a dire che Mandorlini non sa usare al meglio le proprie punte. Toni è determinante e la squadra ha fatto tanti punti, quindi sono contento. Mondiale? E' anche una questione di età, ma Prandelli conosce Toni e le sue caratteristiche uniche. Per statistiche e prestazioni meriterebbe di andare, ma ci sono tanti altri fattori in gioco. Il mio futuro? E' la prossima partita, al resto non penso. Non ho mai avuto problemi e mai li avrò quando ci sarà da parlare parleremo. Cacciatore? All'intervallo volevo dargli un pugno (ride). Scherzi a parte, ero arrabbiato perché eravamo troppo timorosi, non stavamo facendo la partita che volevamo. La squadra a volte va stimolata. La dedica, ripeto, va a chi non ha potuto comprare il biglietto perché troppo caro e a Giovanni Martinelli che oggi sarebbe stato felice. La mia avventura qui è iniziata con lui e rimane una figura importante. Europa? Siamo lì, pensiamo solo a fare più punti possibile".
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Mandorlini: "Fiorentina? Grande sfida. Se vinciamo..."
VERONA - Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Andrea Mandorlini, rilasciate durante la visita al Vinitaly in cui ha partecipato come ospite all'evento #Popwine, organizzato da "La Gazzetta dello Sport" e al quale erano presenti Andrea Monti, direttore de "La Gazzetta dello Sport", Flavio Tosi, sindaco di Verona, oltre ai rappresentanti delle più prestigiose aziende vinicole: "Quale vino per brindare alla salvezza? Mi sono lasciato andare sull'Amarone e sul Ripasso, roba forte, come la stagione di questa squadra e di questa società. Un campionato oltre ogni aspettativa, come questi grandi vini. L'Europa League? Dobbiamo vivere alla giornata, possiamo giocarcela fino alla fine e già domenica avremo una partita importante. Contro la Fiorentina sarà una grande sfida, riuscire a vincerla ci darebbe la possibilità di rimanere in ballo fino alla fine e di continuare a sognare, cosa che questa squadra merita".
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VERONA - Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Andrea Mandorlini, rilasciate durante la visita al Vinitaly in cui ha partecipato come ospite all'evento #Popwine, organizzato da "La Gazzetta dello Sport" e al quale erano presenti Andrea Monti, direttore de "La Gazzetta dello Sport", Flavio Tosi, sindaco di Verona, oltre ai rappresentanti delle più prestigiose aziende vinicole: "Quale vino per brindare alla salvezza? Mi sono lasciato andare sull'Amarone e sul Ripasso, roba forte, come la stagione di questa squadra e di questa società. Un campionato oltre ogni aspettativa, come questi grandi vini. L'Europa League? Dobbiamo vivere alla giornata, possiamo giocarcela fino alla fine e già domenica avremo una partita importante. Contro la Fiorentina sarà una grande sfida, riuscire a vincerla ci darebbe la possibilità di rimanere in ballo fino alla fine e di continuare a sognare, cosa che questa squadra merita".
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Mandorlini: "Prestazione ok, ma troppo allegri"
VERONA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista ad Andrea Mandorlini. Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate al termine della sfida contro la Fiorentina (3-5), 33a giornata della Serie A TIM 2013-14: "E' stata una partita allegra, non è bello prendere cinque gol in casa. Abbiamo fatto tre reti, forse quattro considerando anche quello annullato. Siamo stati poco attenti in alcune situazioni e con le squadre forti, con qualità, può finire sempre come oggi. Siamo partiti beni, ma con l'andare dei minuti abbiamo concesso qualcosa che loro sono stati bravi a sfruttare. Il gol annullato a Toni? Sono cose che fanno parte della partita, ci sono stati degli episodi sfavorevoli che potevano riaprire la gara, ma quando prendi cinque gol è difficile.Questo è il rammarico, perché la squadra ha fatto la partita che doveva fare. Il mio rapporto con i giovani? Bisogna fare i complimenti a loro. Giocano e si allenano bene, però a me interessa la squadra. Hanno qualità, siamo contenti di quello che stanno facendo ma dobbiamo guardare a tutto il gruppo. Cosa manca per fare il salto di qualità? Sarebbe bastato avere il Verona di sette giorni fa, dal punto di vista nervoso e della cattiveria agonistica. Oggi tutto questo non c'era, e con le grandi squadre perdi. Meriti della Fiorentina o demeriti nostri? Loro hanno tante qualità, noi altrettanto, ma oggi siamo stati allegri in tante situazioni e ce la potevamo giocare fino alla fine.
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VERONA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista ad Andrea Mandorlini. Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate al termine della sfida contro la Fiorentina (3-5), 33a giornata della Serie A TIM 2013-14: "E' stata una partita allegra, non è bello prendere cinque gol in casa. Abbiamo fatto tre reti, forse quattro considerando anche quello annullato. Siamo stati poco attenti in alcune situazioni e con le squadre forti, con qualità, può finire sempre come oggi. Siamo partiti beni, ma con l'andare dei minuti abbiamo concesso qualcosa che loro sono stati bravi a sfruttare. Il gol annullato a Toni? Sono cose che fanno parte della partita, ci sono stati degli episodi sfavorevoli che potevano riaprire la gara, ma quando prendi cinque gol è difficile.Questo è il rammarico, perché la squadra ha fatto la partita che doveva fare. Il mio rapporto con i giovani? Bisogna fare i complimenti a loro. Giocano e si allenano bene, però a me interessa la squadra. Hanno qualità, siamo contenti di quello che stanno facendo ma dobbiamo guardare a tutto il gruppo. Cosa manca per fare il salto di qualità? Sarebbe bastato avere il Verona di sette giorni fa, dal punto di vista nervoso e della cattiveria agonistica. Oggi tutto questo non c'era, e con le grandi squadre perdi. Meriti della Fiorentina o demeriti nostri? Loro hanno tante qualità, noi altrettanto, ma oggi siamo stati allegri in tante situazioni e ce la potevamo giocare fino alla fine.
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Mandorlini: "Volevamo vincere, ora sogniamo"
BERGAMO - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista ad Andrea Mandorlini. Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate al termine della sfida contro l'Atalanta (1-2), 34a giornata della Serie A 2013-14: "Le quindici vittoria in Serie A? Sono molto contento, avevamo preparato la partita per vincere e abbiamo giocato nel modo giusto per farlo. Sarebbe stato ingiusto non arrivare a cogliere i tre punti, faccio i miei complimenti a tutta la squadra. Il nostro gran primo tempo? Forse uno dei più belli mai giocato fino ad ora. Nell'intervallo c'era rammarico per essere ancora in parità. Non abbiamo mollato e abbiamo continuato a giocare con la rabbia giusta, giocando una grande gara. Donati ha fatto una splendida parita ed un gran gol. Le prove dei singoli? Ho fatto il nome di Donati, che ci teneva e non giocava da un po'. Era da tanto che pensavo di inserire Pillud in campo e abbiamo lanciato Donsah, un giovane classe '96. Siamo molto contenti, abbiamo vinto con tanti giovani in campo e sarà contento il presidente. Era una partita da dentro o fuori e noi siamo ancora dentro. Non avevamo tante alternative, siamo venuti a Bergamo per vincere attraverso il sacrificio e la dedizione. Questo vale per tutti, anche se sei un campione e ti chiami Luca Toni o un talento come Iturbe. Tutto la squadra ha giocato con la voglia di vincere e ce la giocheremo fino alla fine. La prova di Cirigliano? Ha fatto una grande partita, come conquista e gestione della palla. Sono molto contento, anche lui aspettava una partita così ad alto livello ed oggi è stato importante. Toni? Ha fatto tantissimi gol e continua a farne. Rispecchia il nostro campionato, immenso, e lui continua esserlo. Gli auguri di buona Pasqua? Li faccio a tutti i tifosi, che anche oggi sono venuti in massa a Bergamo, in un campo in cui vincere è motivo d'orgoglio".
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BERGAMO - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista ad Andrea Mandorlini. Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate al termine della sfida contro l'Atalanta (1-2), 34a giornata della Serie A 2013-14: "Le quindici vittoria in Serie A? Sono molto contento, avevamo preparato la partita per vincere e abbiamo giocato nel modo giusto per farlo. Sarebbe stato ingiusto non arrivare a cogliere i tre punti, faccio i miei complimenti a tutta la squadra. Il nostro gran primo tempo? Forse uno dei più belli mai giocato fino ad ora. Nell'intervallo c'era rammarico per essere ancora in parità. Non abbiamo mollato e abbiamo continuato a giocare con la rabbia giusta, giocando una grande gara. Donati ha fatto una splendida parita ed un gran gol. Le prove dei singoli? Ho fatto il nome di Donati, che ci teneva e non giocava da un po'. Era da tanto che pensavo di inserire Pillud in campo e abbiamo lanciato Donsah, un giovane classe '96. Siamo molto contenti, abbiamo vinto con tanti giovani in campo e sarà contento il presidente. Era una partita da dentro o fuori e noi siamo ancora dentro. Non avevamo tante alternative, siamo venuti a Bergamo per vincere attraverso il sacrificio e la dedizione. Questo vale per tutti, anche se sei un campione e ti chiami Luca Toni o un talento come Iturbe. Tutto la squadra ha giocato con la voglia di vincere e ce la giocheremo fino alla fine. La prova di Cirigliano? Ha fatto una grande partita, come conquista e gestione della palla. Sono molto contento, anche lui aspettava una partita così ad alto livello ed oggi è stato importante. Toni? Ha fatto tantissimi gol e continua a farne. Rispecchia il nostro campionato, immenso, e lui continua esserlo. Gli auguri di buona Pasqua? Li faccio a tutti i tifosi, che anche oggi sono venuti in massa a Bergamo, in un campo in cui vincere è motivo d'orgoglio".
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L'allenatore-Mandorlini
MANDORLINI, ALTRO CAPOLAVORO
Vittoria meritata, netta, un po’ sofferta nel finale, ma giustissima. Mandorlini ha consegnato la fascia di capitano a Donati, ha rilanciato Cirigliano, ha tenuto fuori Cacciatore, ha rinnovato la fiducia a Marquinho, lasciando in panchina i vari Gomez, Jankovic e Martinho. Ha avuto ragione lui. Vincere a Bergamo non è mai facile. Applausi.
Non c’erano Romulo, Sala e Donadel, oltre a Maietta. L’anno scorso, con una rosa differente, avremmo visto Cacciatore a centrocampo. Questa volta Mandorlini ha inserito Donsah, che è un ragazzo da tenere d’occhio, mentre Cacciatore è rimasto a guardare. Pillud ha fatto vedere qualcosa di buono. Niente di trascendentale, sia chiaro, ma alla prima da titolare l’argentino ha risposto presente.
Il titolo di questo post vuole attribuire i giusti meriti all’allenatore, troppo spesso e troppo facilmente criticato. Dovrebbero fargli un monumento per i tanti successi ottenuti, le due promozioni, la salvezza anticipata e l’identità trasmessa alla squadra. Certo, quest’anno aveva una rosa ampia e di qualità, ma vincere non è mai semplice, come non è facile gestire un gruppo così numeroso. Adesso è semplice dire che l’allenatore romagnolo aveva tra le mani campioni del calibro di Toni e Iturbe. Ma siamo sicuri che da un’altra parte e con un altro allenatore i due avrebbero reso così bene? Io non ne sono del tutto convinto.
Toni è stato gestito con intelligenza durante la settimana per farlo rendere al massimo alla domenica (o quando si giocava). Lui si è sentito importante grazie anche ad un allenatore che gli ha dato sempre piena fiducia, per non parlare dei tifosi che hanno fatto sentire tutta la loro passione e il loro calore al campione del mondo. Iturbe era arrivato all’ultimo giorno di mercato (il 2 settembre), è andato in panchina con il Sassuolo e ha esordito nel match successivo con la Juventus a Torino. Qualcuno ha criticato Mand0rlini per avercelo fatto vedere tardi. Secondo me è stato inserito con i tempi giusti. Ripeto, era arrivato il 2 settembre, dopo le prime due partite di campionato.
Capitolo contratto. Mandorlini è sereno. Di certo non resterà senza lavoro. Setti e Sogliano stanno parlando con l’allenatore. Gli hanno già proposto un rinnovo di un anno. Mandorlini sta valutando anche in base al progetto tecnico. Tutto secondo me può accadere. Il tecnico potrebbe decidere di chiudere e provare una nuova avventura lasciando Verona da vincitore, anche se non è questa la sua priorità. Lui vorrebbe rimanere ma a determinate condizioni (economiche e “tecniche”). Tra poche settimane conosceremo la verità. Ma visto che le fortune degli allenatori sono legate esclusivamente ai risultati, Mandorlini ha fatto “cose da pazzi” (in senso positivo) con il Verona. E mi sembrava giusto ribadirlo.
Luca Fioravanti
Vittoria meritata, netta, un po’ sofferta nel finale, ma giustissima. Mandorlini ha consegnato la fascia di capitano a Donati, ha rilanciato Cirigliano, ha tenuto fuori Cacciatore, ha rinnovato la fiducia a Marquinho, lasciando in panchina i vari Gomez, Jankovic e Martinho. Ha avuto ragione lui. Vincere a Bergamo non è mai facile. Applausi.
Non c’erano Romulo, Sala e Donadel, oltre a Maietta. L’anno scorso, con una rosa differente, avremmo visto Cacciatore a centrocampo. Questa volta Mandorlini ha inserito Donsah, che è un ragazzo da tenere d’occhio, mentre Cacciatore è rimasto a guardare. Pillud ha fatto vedere qualcosa di buono. Niente di trascendentale, sia chiaro, ma alla prima da titolare l’argentino ha risposto presente.
Il titolo di questo post vuole attribuire i giusti meriti all’allenatore, troppo spesso e troppo facilmente criticato. Dovrebbero fargli un monumento per i tanti successi ottenuti, le due promozioni, la salvezza anticipata e l’identità trasmessa alla squadra. Certo, quest’anno aveva una rosa ampia e di qualità, ma vincere non è mai semplice, come non è facile gestire un gruppo così numeroso. Adesso è semplice dire che l’allenatore romagnolo aveva tra le mani campioni del calibro di Toni e Iturbe. Ma siamo sicuri che da un’altra parte e con un altro allenatore i due avrebbero reso così bene? Io non ne sono del tutto convinto.
Toni è stato gestito con intelligenza durante la settimana per farlo rendere al massimo alla domenica (o quando si giocava). Lui si è sentito importante grazie anche ad un allenatore che gli ha dato sempre piena fiducia, per non parlare dei tifosi che hanno fatto sentire tutta la loro passione e il loro calore al campione del mondo. Iturbe era arrivato all’ultimo giorno di mercato (il 2 settembre), è andato in panchina con il Sassuolo e ha esordito nel match successivo con la Juventus a Torino. Qualcuno ha criticato Mand0rlini per avercelo fatto vedere tardi. Secondo me è stato inserito con i tempi giusti. Ripeto, era arrivato il 2 settembre, dopo le prime due partite di campionato.
Capitolo contratto. Mandorlini è sereno. Di certo non resterà senza lavoro. Setti e Sogliano stanno parlando con l’allenatore. Gli hanno già proposto un rinnovo di un anno. Mandorlini sta valutando anche in base al progetto tecnico. Tutto secondo me può accadere. Il tecnico potrebbe decidere di chiudere e provare una nuova avventura lasciando Verona da vincitore, anche se non è questa la sua priorità. Lui vorrebbe rimanere ma a determinate condizioni (economiche e “tecniche”). Tra poche settimane conosceremo la verità. Ma visto che le fortune degli allenatori sono legate esclusivamente ai risultati, Mandorlini ha fatto “cose da pazzi” (in senso positivo) con il Verona. E mi sembrava giusto ribadirlo.
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Mandorlini: "Noi incredibili, proprio come Toni"
VERONA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista ad Andrea Mandorlini. Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate al termine della sfida contro il Catania, 35a giornata del campionato Serie A TIM: "Luca Toni? E' uno dei più grandi attaccanti della storia, sta facendo cose incredibili. Non so se sarebbe riuscito a farle da solo, faccio i miei complimenti a tutti perché abbiamo fatto una partita importante. La sua sostituzione? Gli attaccanti sono così, vogliono giocare perché pensano sempre a segnare. E' la loro forza, il loro egoismo, ho pensato a preservarlo nel quarto d'ora finale. L'importante è che la squadra abbia vinto una partita importante, il rapporto tra me e Luca (Toni, ndr) rimane bellissimo e tutto finisce lì. La prestazione della squadra? Stiamo bene, sono partite che non sai mai come prendere. Noi volevamo dare un seguito a quanto abbiamo fatto di buono, siamo stati bravi a fare la partita che volevamo, mentre loro dovevano vincere per sperare nella salvezza. Il Catania? Con la rosa che ha non merita l'ultimo posto. Hanno avuto una stagione dura con delle situazioni difficili, è una squadra di valori assoluti che l'anno scorso ha fatto bene. Europa League? Dobbiamo pensare a giocare, noi siamo lì. Tutto quello che verrà sarà determinato dalle nostre vittorie, stiamo facendo un campionato bellissimo e sognare non costa nulla".
L'allenatore Andrea Mandorlini è intervenuto anche ai microfoni di Sky Sport. Queste le sue dichiarazioni: "Toni arrabbiato? Pensavo scherzasse. Avevo paura potesse succedergli qualcosa su un campo così pesante. Gli attaccanti hanno un carattere particolare. Credo che per lui sia assolutamente lecito sognare il Mondiale e la vetta della classifica marcatori. Deve tantissimo a me, alla squadra e a chi ha creduto in lui. Gli attaccanti vivono per il gol, si sa. Abbiamo ancora diverse partite importanti da giocare. Noi eravamo tranquilli e motivati, volevamo vincere a ogni costo come contro l'Atalanta. Grandissimi ragazzi e complimenti alla squadra. Adesso dipende tutto da noi, con la Lazio proviamoci, non abbiamo nulla da perdere. È la mia miglior stagione di sempre in panchina. Da neopromossi abbiamo fatto qualcosa di incredibile. Ci sta rifiatare, anche se abbiamo perso qualche partita in modo immeritato. Ma anche quando non trovavamo la vittoria la prestazione non mancava".
Ufficio Stampa
VERONA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista ad Andrea Mandorlini. Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate al termine della sfida contro il Catania, 35a giornata del campionato Serie A TIM: "Luca Toni? E' uno dei più grandi attaccanti della storia, sta facendo cose incredibili. Non so se sarebbe riuscito a farle da solo, faccio i miei complimenti a tutti perché abbiamo fatto una partita importante. La sua sostituzione? Gli attaccanti sono così, vogliono giocare perché pensano sempre a segnare. E' la loro forza, il loro egoismo, ho pensato a preservarlo nel quarto d'ora finale. L'importante è che la squadra abbia vinto una partita importante, il rapporto tra me e Luca (Toni, ndr) rimane bellissimo e tutto finisce lì. La prestazione della squadra? Stiamo bene, sono partite che non sai mai come prendere. Noi volevamo dare un seguito a quanto abbiamo fatto di buono, siamo stati bravi a fare la partita che volevamo, mentre loro dovevano vincere per sperare nella salvezza. Il Catania? Con la rosa che ha non merita l'ultimo posto. Hanno avuto una stagione dura con delle situazioni difficili, è una squadra di valori assoluti che l'anno scorso ha fatto bene. Europa League? Dobbiamo pensare a giocare, noi siamo lì. Tutto quello che verrà sarà determinato dalle nostre vittorie, stiamo facendo un campionato bellissimo e sognare non costa nulla".
L'allenatore Andrea Mandorlini è intervenuto anche ai microfoni di Sky Sport. Queste le sue dichiarazioni: "Toni arrabbiato? Pensavo scherzasse. Avevo paura potesse succedergli qualcosa su un campo così pesante. Gli attaccanti hanno un carattere particolare. Credo che per lui sia assolutamente lecito sognare il Mondiale e la vetta della classifica marcatori. Deve tantissimo a me, alla squadra e a chi ha creduto in lui. Gli attaccanti vivono per il gol, si sa. Abbiamo ancora diverse partite importanti da giocare. Noi eravamo tranquilli e motivati, volevamo vincere a ogni costo come contro l'Atalanta. Grandissimi ragazzi e complimenti alla squadra. Adesso dipende tutto da noi, con la Lazio proviamoci, non abbiamo nulla da perdere. È la mia miglior stagione di sempre in panchina. Da neopromossi abbiamo fatto qualcosa di incredibile. Ci sta rifiatare, anche se abbiamo perso qualche partita in modo immeritato. Ma anche quando non trovavamo la vittoria la prestazione non mancava".
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Mandorlini: "Rigore assurdo, pensiamo positivo"
ROMA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista ad Andrea Mandorlini. Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate al termine della sfida contro la Lazio (3-3), 36a giornata del campionato Serie A TIM: "Il rigore assegnato alla Lazio? Un episodio molto dubbio, alla fine Mazzoleni ha optato per assegnare il calcio di rigore anche se lo stesso Klose era sorpreso. Non è finita, ma la nostra percentuale di arrivare in Europa League è scesa di molto. Siamo dispiaciuti perché non meritavamo il pareggio, una partita importante è stata rovinata da un episodio e questo ci fa male. Calvarese ha detto che non era rigore, ma ormai la partita è finita e l'arbitro ha deciso diversamente. Io amareggiato? Quello che abbiamo subito è davanti agli occhi di tutti, la squadra avrebbe ampiamente meritato di vincere. Siamo andati sotto nel punteggio, abbiamo rimontato, siamo andati in vantaggio strameritatamente e alla fine tutto è stato determinato da un singolo episodio. Non siamo contenti per quello che è stato lo svolgimento della partita, oggi l'arbitro ha fatto un errore clamoroso. Cosa è successo con Reja? A fine gara è venuto verso di me dicendo che il gol annullato a Biglia nel primo tempo era buono, ma il direttore di gara aveva già fermato il gioco. Eravamo tutti agitati, il nostro obiettivo era vicino e vederlo sfuggire così fa male, ma con Reja non c'è alcun problema. Noi contro i poteri forti? Con Mazzoleni non siamo stati fortunati. Contro la Roma, al ritorno, ha chiuso la partita assegnando un rigore dubbio ai nostri avversari. Contro la Lazio ha determinato un sogno che avremmo meritato tutti. Gli errori ci stanno, oggi abbiamo dovuto subirli noi ma alla fine tutto torna. Toni? E' stato immenso, come tutta la squadra. Il traguardo Europa League? Può succedere di tutto, ora noi dobbiamo recuperare tante energie nervose e giocare contro l'Udinese. Pensiamo solo a vincere".
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ROMA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista ad Andrea Mandorlini. Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate al termine della sfida contro la Lazio (3-3), 36a giornata del campionato Serie A TIM: "Il rigore assegnato alla Lazio? Un episodio molto dubbio, alla fine Mazzoleni ha optato per assegnare il calcio di rigore anche se lo stesso Klose era sorpreso. Non è finita, ma la nostra percentuale di arrivare in Europa League è scesa di molto. Siamo dispiaciuti perché non meritavamo il pareggio, una partita importante è stata rovinata da un episodio e questo ci fa male. Calvarese ha detto che non era rigore, ma ormai la partita è finita e l'arbitro ha deciso diversamente. Io amareggiato? Quello che abbiamo subito è davanti agli occhi di tutti, la squadra avrebbe ampiamente meritato di vincere. Siamo andati sotto nel punteggio, abbiamo rimontato, siamo andati in vantaggio strameritatamente e alla fine tutto è stato determinato da un singolo episodio. Non siamo contenti per quello che è stato lo svolgimento della partita, oggi l'arbitro ha fatto un errore clamoroso. Cosa è successo con Reja? A fine gara è venuto verso di me dicendo che il gol annullato a Biglia nel primo tempo era buono, ma il direttore di gara aveva già fermato il gioco. Eravamo tutti agitati, il nostro obiettivo era vicino e vederlo sfuggire così fa male, ma con Reja non c'è alcun problema. Noi contro i poteri forti? Con Mazzoleni non siamo stati fortunati. Contro la Roma, al ritorno, ha chiuso la partita assegnando un rigore dubbio ai nostri avversari. Contro la Lazio ha determinato un sogno che avremmo meritato tutti. Gli errori ci stanno, oggi abbiamo dovuto subirli noi ma alla fine tutto torna. Toni? E' stato immenso, come tutta la squadra. Il traguardo Europa League? Può succedere di tutto, ora noi dobbiamo recuperare tante energie nervose e giocare contro l'Udinese. Pensiamo solo a vincere".
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