Riprendiamo le sane, buone, vecchie abitudini.
« Un'epica storia del genere umano nella quale le azioni e le conseguenze delle nostre vite si intrecciano attraverso il passato, il presente e il futuro come una sola anima è trasformata da un assassino in un salvatore e un unico atto di gentilezza si insinua nei secoli sino ad ispirare una rivoluzione »
Non fatevi spaventare dalla durata del film (quasi 3 ore), per me sono passate rapidamente affascinata com'ero dalla storia, dai personaggi e dall'estetica di questo film.
Cloud Atlas, nuovo film dei fratelli Wachowski (gli stessi di Matrix, per intenderci) è un film diviso in sei episodi basato sul libro "L'atlante delle nuvole" di David Mitchell; le sei storie sono ambientate tutte in epoche differenti: la prima è ambientata nel 1839 e prende spunto dalle annotazioni del diario di Adam Ewing, la storia è incentrata sul tema della abolizione della schiavitù e delle discriminazioni razziali; la seconda ambientata in un paese vicino Edinburgo tratta delle discriminazioni omofobe e vede come protagonista un musicista bisessuale; la terza ambientata negli anni '70 in California vede come protagonista la reporter Luisa Rey (Halle Berry), e tratta dei poteri delle società energetiche; la quarta storia (personalmente, la mia preferita insieme alla quinta) vede come protagonista un editore che per scappare dai una banda di criminali (familiari di uno scrittore di successo, criminale anch'esso) chiede aiuto al fratello maggiore, ma questi rancoroso nei suoi confronti per via delle continue richieste di aiuto finanziario e della relazione extra-coniugale di sua moglie proprio con il fratello minore lo rinchiude in una "tirannica" casa di riposo, il tema trattato è proprio la senilità ed il comportamento della società odierna nei confronti dei più anziani; la quinta invece, è ambientata nella Corea del sud nell'anno 2144, vede come protagonista Sonmi~451 un clone che aiutata dal ribelle Hae-Joo Chang riesce ad evadere dal ristorante in cui lavora in condizioni di schiavitù per portare alla ribalta il messaggio di denuncia del sistema di cui è vittima, il messaggio contenuto in questa storia pare indirizzato al ruolo delle multinazionali sempre più potenti e sulla produzione massiva di carne per l'alimentazione umana; l'ultima storia prende vita in uno scenario post-primitivo nelle Hawaii (anno 2321), gli abitanti sono dei pacifici contadini attaccati spesso dalla tribù dei cannibali di Kona ed è incentrata sul tema delle organizzazioni religiose.
Vi chiederete, cosa hanno in comune queste storie apparentemente scollegate tra loro? In realtà, tutte le storie sono collegate (secondo me, magistralmente) tra loro attraverso un oggetto o un'azione, proprio in questo per me risiede la bellezza di questo film, oltre alla profondità dei temi trattati.
Inizialmente, pensavo di non capire nulla di queste storie, per questo vi consiglio di seguirlo con molta attenzione.
Per un'analisi più approfondita credo che me lo riguarderò presto, e cercherò di leggere anche il libro appena possibile; diciamo che questo film è un po' difficile da comprendere almeno a primo impatto, ma l'ho trovato di una profondità e sensibilità unica (anche molto crudo, in certi punti, tengo a precisarlo), ti coinvolge dal primo all'ultimo minuto ed onestamente l'ho trovato molto originale cosa non molto semplice di questi tempi.
Voto: 8.
Scusate il papiro e buonanotte!
Film 2013
- FuarceUdin
- Pallone d'oro
- Messaggi:2209
- Iscritto il:25.07.08 - 10:53 [phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/vendor/twig/twig/lib/Twig/Extension/Core.php on line 1275: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable
- MrVaridoianis
- Moderatore
- Messaggi:8848
- Iscritto il:26.07.08 - 11:16 [phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/vendor/twig/twig/lib/Twig/Extension/Core.php on line 1275: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable
Film 2013
"Fluido è più importante che veloce, e più importante che fluido, è preciso…"
Direi che questa citazione del film ritrae abbastanza il risultato ottenuto da Tarantino con il suo Django Unchained.
L'opera che Tarantino, appassionato sin dagli albori della sua produzione cinematografica dei western e in special modo di quelli italiani, forse attendeva da più tempo. Si tratta di una rielaborazione di "Django", film italiano del '66 con protagonista Franco Nero, a cui Quentin ha dedicato in questo film un cameo. Le sceneggiature dei due film non hanno tutto in comune, principalmente è il sentimento di rivalsa del protagonista ad accomunarli. Nel "nuovo" Django, l'ambientazione è l'America immediamente pre-guerra civile, anno 1858. Il protagonista è quindi uno schiavo di colore, che guadagna inaspettatamente la libertà e stringe un curioso sodalizio con Christopher Waltz, "il cacciatore di ebrei" di Bastardi senza gloria che qui interpreta un sempre teutonico "cacciatore di taglie", e si esibisce nella sua personale vendetta con l'appoggio del crucco (altra interpretazione magistrale, Tarantino l'ha pescato nella m**** ma è stata una delle sue pesche migliori!).
In accordo con altre critiche che ho letto, questo film è lontano dalle sperimentazioni del passato del regista, anche perchè la sceneggiatura impone una maggiore rigidità. Ma è un'opera quantomai compiuta ed efficace, in cui ben figura anche un Di Caprio ormai affermatosi come uno dei migliori attori del panorama internazionale (compito non facile per chi ha cominciato morendo nell'Oceano Atlantico). Soliti dialoghi ficcanti conditi del solito sarcasmo tarantiniano (un paio di scene suscitano proprio ilarità), scene d'azione curate minuziosamente e alle volte volutamente esagerate ma mai banali, colonna sonora assolutamente all'altezza. Un film che forse mette un "tappo" alla produzione cinematografica di Quentin, ne lima molte delle sue sperimentazioni ed esacerbazioni (che personalmente da fan di Tarantino adoravo) forse con lo scopo di conquistare una platea di pubblico più ampia, ma senza correre il rischio di perdere il suo nucleo forte di fans.
Dalla pellicola traspare l'emozione del regista (che si ritaglia un cameo anche qui, figurarsi se poteva mancare) nell'esibirsi in un tributo ai suoi idoli di gioventù. Ma stia tranquillo, l'esame è stato superato a pieni voti
Direi che questa citazione del film ritrae abbastanza il risultato ottenuto da Tarantino con il suo Django Unchained.
L'opera che Tarantino, appassionato sin dagli albori della sua produzione cinematografica dei western e in special modo di quelli italiani, forse attendeva da più tempo. Si tratta di una rielaborazione di "Django", film italiano del '66 con protagonista Franco Nero, a cui Quentin ha dedicato in questo film un cameo. Le sceneggiature dei due film non hanno tutto in comune, principalmente è il sentimento di rivalsa del protagonista ad accomunarli. Nel "nuovo" Django, l'ambientazione è l'America immediamente pre-guerra civile, anno 1858. Il protagonista è quindi uno schiavo di colore, che guadagna inaspettatamente la libertà e stringe un curioso sodalizio con Christopher Waltz, "il cacciatore di ebrei" di Bastardi senza gloria che qui interpreta un sempre teutonico "cacciatore di taglie", e si esibisce nella sua personale vendetta con l'appoggio del crucco (altra interpretazione magistrale, Tarantino l'ha pescato nella m**** ma è stata una delle sue pesche migliori!).
In accordo con altre critiche che ho letto, questo film è lontano dalle sperimentazioni del passato del regista, anche perchè la sceneggiatura impone una maggiore rigidità. Ma è un'opera quantomai compiuta ed efficace, in cui ben figura anche un Di Caprio ormai affermatosi come uno dei migliori attori del panorama internazionale (compito non facile per chi ha cominciato morendo nell'Oceano Atlantico). Soliti dialoghi ficcanti conditi del solito sarcasmo tarantiniano (un paio di scene suscitano proprio ilarità), scene d'azione curate minuziosamente e alle volte volutamente esagerate ma mai banali, colonna sonora assolutamente all'altezza. Un film che forse mette un "tappo" alla produzione cinematografica di Quentin, ne lima molte delle sue sperimentazioni ed esacerbazioni (che personalmente da fan di Tarantino adoravo) forse con lo scopo di conquistare una platea di pubblico più ampia, ma senza correre il rischio di perdere il suo nucleo forte di fans.
Dalla pellicola traspare l'emozione del regista (che si ritaglia un cameo anche qui, figurarsi se poteva mancare) nell'esibirsi in un tributo ai suoi idoli di gioventù. Ma stia tranquillo, l'esame è stato superato a pieni voti
Vivaldi va suonato più allegro!
- FuarceUdin
- Pallone d'oro
- Messaggi:2209
- Iscritto il:25.07.08 - 10:53 [phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/vendor/twig/twig/lib/Twig/Extension/Core.php on line 1275: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable
Film 2013
"Signori, avevate la mia curiosità ... Ma ora avete la mia attenzione"
Visto ieri sera.
Direi che Tarantino più che un western ha fatto uno Splatter western; prima parte del film meravigliosa con un superlativo Christoph Waltz nella parte del cacciatore di taglie e Jamie Foxx nella parte dello schiavo liberato Django, perde un po' nel finale, ma queste sono opinioni.
Vi sono gli esilaranti dialoghi alla Tarantino (vedetevi la scena del ku klux klan, ad esempio), scene pulp e devo dire la verità le 3 ore volano abbastanza velocemente.
Insomma, film meritevole di attenzione ma con Quentin tutto questo è una garanzia.
Samuel L. Jackson nella parte del "negro-bianco" è tanto irritante quanto geniale.
Visto ieri sera.
Direi che Tarantino più che un western ha fatto uno Splatter western; prima parte del film meravigliosa con un superlativo Christoph Waltz nella parte del cacciatore di taglie e Jamie Foxx nella parte dello schiavo liberato Django, perde un po' nel finale, ma queste sono opinioni.
Vi sono gli esilaranti dialoghi alla Tarantino (vedetevi la scena del ku klux klan, ad esempio), scene pulp e devo dire la verità le 3 ore volano abbastanza velocemente.
Insomma, film meritevole di attenzione ma con Quentin tutto questo è una garanzia.
Samuel L. Jackson nella parte del "negro-bianco" è tanto irritante quanto geniale.
- MrVaridoianis
- Moderatore
- Messaggi:8848
- Iscritto il:26.07.08 - 11:16 [phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/vendor/twig/twig/lib/Twig/Extension/Core.php on line 1275: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable
Film 2013
E' come il vino, invecchiando migliora.FuarceUdin ha scritto:"Signori, avevate la mia curiosità ... Ma ora avete la mia attenzione"
Visto ieri sera.
Direi che Tarantino più che un western ha fatto uno Splatter western; prima parte del film meravigliosa con un superlativo Christoph Waltz nella parte del cacciatore di taglie e Jamie Foxx nella parte dello schiavo liberato Django, perde un po' nel finale, ma queste sono opinioni.
Vi sono gli esilaranti dialoghi alla Tarantino (vedetevi la scena del ku klux klan, ad esempio), scene pulp e devo dire la verità le 3 ore volano abbastanza velocemente.
Insomma, film meritevole di attenzione ma con Quentin tutto questo è una garanzia.
Samuel L. Jackson nella parte del "negro-bianco" è tanto irritante quanto geniale.
"Io conto sei colpi, negro"
"Io conto due pistole, negro"
Vivaldi va suonato più allegro!