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Giorgi è pronto per l'Atalanta: "Difficile andare via dal Palermo ma sono contento di questa nuova opportunità"
"Sono contento di questa nuova opportunità per la mia carriera, ma andare via da Palermo non è stato facile. Ho avuto la possibilità in questi mesi di conoscere delle persone speciali e uniche, trovandomi però in una situazione strana anche lontana da quella che era la mia volontà. Tornerò comunque a Palermo non solo da avversario ma sicuramente anche per trascorrere le mie vacanze, in una piazza che mi è rimasta nel cuore". Questo il saluto del centrocampista Luigi Giorgi fresco di divorzio con il Palermo dopo poco più di quattro mesi dal suo approdo in Sicilia e promesso sposo dell'Atalanta, società con la quale sancirà ufficialmente il suo matrimonio nella giornata di domani. L'ex rosanero ai microfoni di Calciomercato.it, torna sulla sua esperienza con la società del presidente Zamparini.
Allora possiamo dire che per lei esiste qualche rammarico dopo questa esperienza?
"Rammarico magari no anche se resta la consapevolezza in me di non aver demeritato nella mia esperienza a Palermo. Per quanto riguarda il mio operato credo di potermi basare anche su determinati numeri, con tre reti realizzate in undici presenze che possono sicuramente testimoniare il tipo di apporto dato alla squadra nella mia parentesi in rosanero. Questi dati oggettivi e l'interessamento di una squadra comunque importante come l'Atalanta disposta a puntare sulle mie doti, danno la reale misura della qualità del mio rendimento in questi quattro mesi al Palermo".
Il cambio tecnico di inizio stagione da Sannino a Gasperini ha potuto influire nella sua storia al Palermo?
"Ma questo non credo considerato che il mio miglior momento in rosanero l'ho vissuto proprio con Gasperini alla guida della squadra. Le colpe che sento di addossarmi sono legate al mio rendimento nella partita contro il Milan, senza considerare come alibi il fatto di esser entrato in campo in un momento particolare del match. Per il resto penso di aver dato sempre il massimo per la quella maglia, accettando successivamente le scelte che erano state fatte in relazione al mio futuro. Perché non sono stato impiegato a sinistra viste le lacune della squadra? Ma questo non saprei dirlo, anche se il mister mi vedeva meglio nel ruolo di trequartista o comunque in posizione avanzata. Ognuno comunque è libero di fare le scelte che crede, ma posso sicuramente affermare che con Gasperini c'è sempre stato un rapporto basato sul rispetto reciproco".
Il momento più bello della sua parentesi in rosanero?
"Sicuramente la partita interna con il Chievo, nella quale ho realizzato la prima rete davanti ai miei ex tifosi. Ricordo che stavamo affrontando un match molto delicato e riuscire a segnare in quelle circostanze è stato molto bello, cosi come poter godere dell'esultanza e del calore del pubblico in quel momento. A Palermo ho abuto uno splendido rapporto con tutti i miei compagni, anche se in particolare un pensiero mi sento di rivolgerlo nei confronti di Brienza e di Viola. Come dimenticare poi Fabrizio Miccoli, una persona unica e speciale ancor prima di esser un capitano esemplare".
Ma quale è il vero male di questo Palermo?
"E' difficile trovare i reali motivi della crisi di risultati da parte della squadra, considerata soprattutto la qualità di gioco che la stessa esprime in campo. Ogni elemento presente in organico ha sempre dato il massimo per la maglia rosanero, nonostante in questo momento sia in atto una vera e propria rivoluzione interna. Non è facile riuscire a rimanere concentrati in campo quando sei circondato da voci continue relative al tuo futuro o a quello di altri giocatori, soprattutto in una piazza calda e passionale come quella palermitana. Il nostro atteggiamento comunque è sempre stato esemplare, con quanto fatto da Budan ieri a Parma l'ultima di una serie di testimonianze dell'attaccamento di questi giocatori al bene della squadra".
Allora questa squadra potrà salvarsi?
"A mio avviso si. La squadra può contare su un tecnico preparato e su giocatori di qualità che voglio fortemente raggiungere la salvezza. Il mercato poi farà il resto, permettendo alla società di rimediare alle attuali difficoltà della squadra".
Da domani si pensa all'Atalanta allora...
"Assolutamente sì con la voglia di poter dimostrare tutto il mio valore. Quella bergamasca è una società che mi seguiva già da un paio di anni, che ha dimostrato di voler contare sulle mie qualità. Ho la carica giusta per poter far bene e dimostrare di poter dire la mia con fermezza in questa categoria".
Ultima modifica di TheSpecial03 il 11.01.13 - 17:40, modificato 2 volte in totale.
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Giorgi
Giorgi prepara il match col Toro: "Scontri diretti saranno fondamentali"
"Stiamo vivendo una fase delicata del campionato, è compito nostro farsi trovare pronti". Luigi Giorgi commenta così il momento dell'Atalanta e personale. "Il mister mi sta impiegando in diversi ruoli, non è importante questo ma è necessario dare il massimo contributo all'occorrenza - dichiara ai microfoni di "Radio Dea" -. Catania? Sappiamo che non è stata una partita spettacolare, ma siamo stati bravi a fermare la fase offensiva siciliana che temevamo e abbiamo dato continuità al successo ottenuto a Palermo". "Abbiamo scontri diretti di vitale importanza e non possiamo sbagliare e questi ci faranno campire se potremo fare un campionato tranquillo oppure travagliato - aggiunge -. Speriamo il prima possibile di arrivare alla quota 40-42 punti. Il Torino? Dovremo stare attenti, anche perchè davanti Cerci e Bianchi sono giocatori in grado di cambiare la gara da un momento all'altro: sarà una sfida sulla carta alla pari, ma con la variabile di difficoltà visto lo Stadio ostico cui saremo chiamati a confrontarci".
Giorgi chiude sui suoi obiettivi. "La qualità del mio gioco? Non sono di certo Zidane (sorride, ndr), sono un giocatore più di quantità e qualità - sdrammatizza Giorgi -. Ora penso personalmente ad aiutare gli altri, allo spirito di sacrificio per arrivare all'obiettivo dell'Atalanta. Ricordiamoci che è un campionato molto strano e non possiamo permetterci distrazioni di alcun genere, il girone di ritorno è sempre più difficile".
Il gruppo nerazzurro. "Mi sono trovato bene a Bergamo, ho trovato uno spogliatoio unito e mi ha permesso di inserirmi subito velocemente con tutti. Sono colpito per come la gente vive qui il calcio e l'Atalanta, vengo da una città molto piccola come Ascoli e vedo una passione molto simile - conclude il centrocampista atalantino -. Sono felice di esser qui e vestire questa maglia, vedo un nuovo corso a livello personale e son convinto di migliorarmi".
"Stiamo vivendo una fase delicata del campionato, è compito nostro farsi trovare pronti". Luigi Giorgi commenta così il momento dell'Atalanta e personale. "Il mister mi sta impiegando in diversi ruoli, non è importante questo ma è necessario dare il massimo contributo all'occorrenza - dichiara ai microfoni di "Radio Dea" -. Catania? Sappiamo che non è stata una partita spettacolare, ma siamo stati bravi a fermare la fase offensiva siciliana che temevamo e abbiamo dato continuità al successo ottenuto a Palermo". "Abbiamo scontri diretti di vitale importanza e non possiamo sbagliare e questi ci faranno campire se potremo fare un campionato tranquillo oppure travagliato - aggiunge -. Speriamo il prima possibile di arrivare alla quota 40-42 punti. Il Torino? Dovremo stare attenti, anche perchè davanti Cerci e Bianchi sono giocatori in grado di cambiare la gara da un momento all'altro: sarà una sfida sulla carta alla pari, ma con la variabile di difficoltà visto lo Stadio ostico cui saremo chiamati a confrontarci".
Giorgi chiude sui suoi obiettivi. "La qualità del mio gioco? Non sono di certo Zidane (sorride, ndr), sono un giocatore più di quantità e qualità - sdrammatizza Giorgi -. Ora penso personalmente ad aiutare gli altri, allo spirito di sacrificio per arrivare all'obiettivo dell'Atalanta. Ricordiamoci che è un campionato molto strano e non possiamo permetterci distrazioni di alcun genere, il girone di ritorno è sempre più difficile".
Il gruppo nerazzurro. "Mi sono trovato bene a Bergamo, ho trovato uno spogliatoio unito e mi ha permesso di inserirmi subito velocemente con tutti. Sono colpito per come la gente vive qui il calcio e l'Atalanta, vengo da una città molto piccola come Ascoli e vedo una passione molto simile - conclude il centrocampista atalantino -. Sono felice di esser qui e vestire questa maglia, vedo un nuovo corso a livello personale e son convinto di migliorarmi".
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Giorgi out per un mese, altra tegola per Colantuono.
Altra tegola per Stefano Colantuono. Dopo l'infortunio accorso a Migliaccio, ora è il turno amaro per Giorgi che ha rimediato una lesione al gemello mediale destro e rischia uno stop di un mese. E' pertanto da trascurare, a questo punto, la sua candidatura per la sfida contro il Torino nel centrocampo a tre e resta ferma e, questo punto bloccata, la cessione di Moussa Kone.
Altra tegola per Stefano Colantuono. Dopo l'infortunio accorso a Migliaccio, ora è il turno amaro per Giorgi che ha rimediato una lesione al gemello mediale destro e rischia uno stop di un mese. E' pertanto da trascurare, a questo punto, la sua candidatura per la sfida contro il Torino nel centrocampo a tre e resta ferma e, questo punto bloccata, la cessione di Moussa Kone.
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neanche il tempo di incomincare...TheSpecial03 ha scritto:Giorgi out per un mese, altra tegola per Colantuono.
Altra tegola per Stefano Colantuono. Dopo l'infortunio accorso a Migliaccio, ora è il turno amaro per Giorgi che ha rimediato una lesione al gemello mediale destro e rischia uno stop di un mese. E' pertanto da trascurare, a questo punto, la sua candidatura per la sfida contro il Torino nel centrocampo a tre e resta ferma e, questo punto bloccata, la cessione di Moussa Kone.
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ieri se allenato in gruppo, pienamente recuperato
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andato via, al Cesena.,
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