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Il centrocampista del Bologna, Diego Perez si è sottoposto oggi ad esami medici che hanno escluso lesioni. Secondo quanto riportato dal sito ufficiale del club rossoblù, il giocatore svolgerà alcuni giorni di lavoro differenziato e terapie, poi sarà rivalutato.
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Perez
BOLOGNA - Il nuovo capitano del Bologna sarà Diego Perez. La decisione, dopo la partenza di Diamanti, è stata presa dopo l’allenamento di venerdì mattina: il “Ruso”, già vice di Diamanti, avrà dunque la fascia al braccio, mentre Natali dovrebbe essere il nuovo vicecapitano.
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Perez
Bologna, Perez: "Vittoria fondamentale. Tutti stiamo dando il massimo"
Il neo capitano del Bologna Diego Perez ai microfoni di Sky Sport dopo la fine della gara dell'Olimpico di Torino parla così della vittoria sui granata: "Avevamo bisogno dei tre punti perché non vincevamo da un mese. Questa vittoria è meritata perché questa squadra sta dando il massimo per uscire da questa posizione di classifica. Il Torino è una grande squadra che gioca bene, ma oggi festeggiamo noi. Diamanti è stato un grande e ha dato tanto per noi: ha fatto una scelta personale che rispettiamo. Gli auguro tanto bene per la sua carriera e questa vittoria è anche per lui. Cristaldo? Ha dimostrato di impegnarsi tanto fin dall'inizio dell'anno. Ha trovato due gol importanti e se li merita. Ma tutti abbiamo dato il massimo per raggiungere la salvezza".
Il neo capitano del Bologna Diego Perez ai microfoni di Sky Sport dopo la fine della gara dell'Olimpico di Torino parla così della vittoria sui granata: "Avevamo bisogno dei tre punti perché non vincevamo da un mese. Questa vittoria è meritata perché questa squadra sta dando il massimo per uscire da questa posizione di classifica. Il Torino è una grande squadra che gioca bene, ma oggi festeggiamo noi. Diamanti è stato un grande e ha dato tanto per noi: ha fatto una scelta personale che rispettiamo. Gli auguro tanto bene per la sua carriera e questa vittoria è anche per lui. Cristaldo? Ha dimostrato di impegnarsi tanto fin dall'inizio dell'anno. Ha trovato due gol importanti e se li merita. Ma tutti abbiamo dato il massimo per raggiungere la salvezza".
Ultima modifica di ZlatanIbrahimovic il 09.02.14 - 15:54, modificato 1 volta in totale.
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A Bologna è iniziata l'era Perez
di Marco Vigarani per tuttobolognaweb.it
Prima di presentarsi ai microfoni di Sky a fine partita, Diego Perez si era donato ai suoi tifosi arrivati da Bologna con la stessa generosità con cui lo aveva fatto con i compagni nei novanta minuti precedenti sancendo così il vero e proprio inizio della sua nuova vita in rossoblù. Ora il centrocampista uruguaiano è il nuovo capitano del Bologna e la squadra vista in campo ieri sembrava davvero plasmata a sua immagine in quanto a determinazione e caparbietà nel perseguire il risultato nonostante le difficoltà. La storia di Perez in rossoblù inizia nella calda estate dei sogni di Porcedda con un inseguimento lungo tre mesi coronato dal successo testimoniato da un'immagine epica comparsa sul sito ufficiale del club. Da allora abbiamo visto sul campo un atleta indomabile reo di centinaia di falli e decine di cartellini, ma anche protagonista di altrettanti recuperi impossibili e di incubi angoscianti per tanti avversari che hanno vissuto una partita con la sua ombra alle spalle. El Ruso non è però solo un centrocampista capace di guidare il Bologna alla salvezza ed il suo Uruguay fino alla conquista della Copa America, ma anche un uomo che accetta il confronto e le critiche, che non sfugge mai dalle proprie responsabilità e che a volte si è sobbarcato anche quelle altrui nei duri giorni della messa in mora del 2010 quando aiutava in ogni modo i compagni più giovani ed in difficoltà. La scorsa estate la sua esperienza in rossoblù si è interrotta per due lunghi mesi ma la cessione di Taider ha costretto Guaraldi e Zanzi a richiamarlo con urgenza e oggi che la lunga campagna di distruzione della dirigenza felsinea ha allontanato anche Diamanti, al braccio di Perez si è stretta una più che meritata fascia di capitano. Sabato mattina a Casteldebole si è posizionato lui davanti al gruppo dei compagni con il piglio serio e deciso di chi conosce il proprio dovere nei confronti dei tantissimi tifosi di ogni età che si sono ritrovati sulla tribunetta per mostrare il loro amore per quella gloriosa maglia rossoblù. Il ruolo di leader è insito nella natura di Diego Perez e quel pezzo di cotone ha solo istituzionalizzato un ruolo che tutti già gli attribuivano e che per tanti motivi non è mai veramente stato di Diamanti: si tratta infatti di due uomini diversi che hanno un modo differente di vivere il proprio ruolo nello spogliatoio e nei confronti della tifoseria. Oggi che il Bologna ha perso l'estro irrequieto e la fantasia imprevedibile del toscano deve aggrapparsi alla solidità dei muscoli e alla generosità ruvida dell'uruguaiano per remare senza esitazioni tutto insieme: non ci sono proclami da fare o guerre personali da condurre ma soltanto una maglia da onorare e una salvezza da conquistare. Diego Perez è l'unica vera garanzia di serietà e impegno che questa società allo sbando può ancora proporre ad una città arrabbiata e delusa ma che ha dimostrato con i fatti di avere ancora voglia di combattere per non rendere vano il sudore versato in campo e sugli spalti. È iniziata l'era del Ruso e chi ha intenzione di arrendersi farà meglio a farsi da parte.
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Prima di presentarsi ai microfoni di Sky a fine partita, Diego Perez si era donato ai suoi tifosi arrivati da Bologna con la stessa generosità con cui lo aveva fatto con i compagni nei novanta minuti precedenti sancendo così il vero e proprio inizio della sua nuova vita in rossoblù. Ora il centrocampista uruguaiano è il nuovo capitano del Bologna e la squadra vista in campo ieri sembrava davvero plasmata a sua immagine in quanto a determinazione e caparbietà nel perseguire il risultato nonostante le difficoltà. La storia di Perez in rossoblù inizia nella calda estate dei sogni di Porcedda con un inseguimento lungo tre mesi coronato dal successo testimoniato da un'immagine epica comparsa sul sito ufficiale del club. Da allora abbiamo visto sul campo un atleta indomabile reo di centinaia di falli e decine di cartellini, ma anche protagonista di altrettanti recuperi impossibili e di incubi angoscianti per tanti avversari che hanno vissuto una partita con la sua ombra alle spalle. El Ruso non è però solo un centrocampista capace di guidare il Bologna alla salvezza ed il suo Uruguay fino alla conquista della Copa America, ma anche un uomo che accetta il confronto e le critiche, che non sfugge mai dalle proprie responsabilità e che a volte si è sobbarcato anche quelle altrui nei duri giorni della messa in mora del 2010 quando aiutava in ogni modo i compagni più giovani ed in difficoltà. La scorsa estate la sua esperienza in rossoblù si è interrotta per due lunghi mesi ma la cessione di Taider ha costretto Guaraldi e Zanzi a richiamarlo con urgenza e oggi che la lunga campagna di distruzione della dirigenza felsinea ha allontanato anche Diamanti, al braccio di Perez si è stretta una più che meritata fascia di capitano. Sabato mattina a Casteldebole si è posizionato lui davanti al gruppo dei compagni con il piglio serio e deciso di chi conosce il proprio dovere nei confronti dei tantissimi tifosi di ogni età che si sono ritrovati sulla tribunetta per mostrare il loro amore per quella gloriosa maglia rossoblù. Il ruolo di leader è insito nella natura di Diego Perez e quel pezzo di cotone ha solo istituzionalizzato un ruolo che tutti già gli attribuivano e che per tanti motivi non è mai veramente stato di Diamanti: si tratta infatti di due uomini diversi che hanno un modo differente di vivere il proprio ruolo nello spogliatoio e nei confronti della tifoseria. Oggi che il Bologna ha perso l'estro irrequieto e la fantasia imprevedibile del toscano deve aggrapparsi alla solidità dei muscoli e alla generosità ruvida dell'uruguaiano per remare senza esitazioni tutto insieme: non ci sono proclami da fare o guerre personali da condurre ma soltanto una maglia da onorare e una salvezza da conquistare. Diego Perez è l'unica vera garanzia di serietà e impegno che questa società allo sbando può ancora proporre ad una città arrabbiata e delusa ma che ha dimostrato con i fatti di avere ancora voglia di combattere per non rendere vano il sudore versato in campo e sugli spalti. È iniziata l'era del Ruso e chi ha intenzione di arrendersi farà meglio a farsi da parte.
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