
Viviano: "Il Bologna ha creduto in me"
Emiliano, ti aspettavi di finire al Bologna, dopo le voci di mercato che ci sono state nelle scorse settimane?
"Sì. Il Bologna è stata l'unica squadra che ha creduto in me, avendo fatto un investimento importante: appena l'ho saputo sono venuto qui. Non è vero quello che qualche giornale ha scritto, cioè che avevo delle preferenze per il Parma: il fatto è che ad un certo punto c'era solo il Parma, poi però è venuto fuori il Bologna con una proposta importante e sono venuto qua. Ora sta a me dimostrare qualcosa; di promesse nel calcio non se ne possono fare perché non è mai facile: l'unica cosa che posso promettere è il massimo impegno, poi se le qualità ci sono si vedrà sul campo".
Tu hai giocato in Under 21 dimostrando di essere uno dei portieri di miglior prospettiva.
"Sì, ho finito il mio biennio, con un Europeo ed un'Olimpiade, ed è stata un'esperienza bellissima, servita a maturare ancora di più e prepararmi per questo palcoscenico nuovo per me, la Serie A. Io provo sempre a fare il massimo, poi le opinioni le lascio agli altri: si lavora tutti per la squadra e per il risultato da raggiungere, i singoli vengono dopo. Conta il risultato di squadra e che ci sia per tutti un'annata positiva".
Corioni, tuo presidente al Brescia, ti ha parlato di Bologna?
"Sì, anzi è stato lui a consigliarmi di venire qua: ha detto è un ambiente in cui lui ha lavorato benissimo e dove la gente è stupenda. Alla fine ho trovato anche un gruppo stupendo: tutti i ragazzi che ho trovato sono spettacolari".
Prendi il posto di Antonioli.
"Uno dei portieri migliori della scuola italiana e, secondo me, anche uno dei più sottovalutati. Ha giocato per tanti anni qua a Bologna, sempre ad altissimi livelli, e per me è un onore sostituire lui e, facendo un passo indietro, uno come Pagliuca: spero di potermi anche solo avvicinare a quello che hanno fatto loro. Tra i due, assomiglio più ad Antonioli nel modo di parare: mi piace essere essenziale, anche perché per uno alto 1,95 è difficile essere spettacolare".
Tu chi andavi a vedere allo stadio a Firenze?
"Toldo, uno che per anni sembrava insuperabile. Buffon? Sta su un altro pianeta: se in Italia viviamo sempre alla sua ombra, è dura emergere! Ogni anno paragoniamo nuovi portieri (da Dida a Julio Cesar, fino a Frey) sempre a lui, il che significa che da tanto tempo è su livelli di eccellenza, con una percentuale d'errore bassissima. Come in Argentina tutti paragonano i nuovi giocatori a Maradona, così in Italia i nuovi portieri vengono misurati rispetto a Buffon: uno come lui nasce una volta ogni trent'anni. Ma penso che quando le società hanno dato fiducia ai giovani (quest'anno è stato il caso di Marchetti e Curci) abbiano avuto buoni risultati, quindi bisogna provarci di più: penso che le società abbiano tutto da guadagnare".
Cosa ti incuriosisce della Serie A, che conosci per la prima volta?
"Innanzitutto, sono a disposizione del mister e delle sue scelte. Io spero di far bene per la squadra e già poter allenarmi con gente come Di Vaio, un campione vero, è un'emozione fortissima. Poi voglio confrontarmi con i grandi giocatori per vedere se ci posso stare e conoscere il mio livello in questa categoria: ho fiducia nei miei mezzi, non mi sento più debole né più forte di nessuno, ma ovviamente non tutto è scontato"
Fonte :Bolognafc.it


