Mihajlovic: "All'attacco, ma con equilibrio"
Mister, il Bologna al Dall'Ara subisce molti gol. Come invertire la tendenza contro una squadra organizzata come il Siena?
"Abbiamo lavorato anche su questo. Sappiamo che la partita di domani in casa contro il Siena è fondamentale e che dobbiamo vincerla a tutti i costi, ma sappiamo che anche che quando le cose bisogna farle per forza diventano più difficili: bisogna quindi giocare la partita tranquilli, senza andare tutti all'arrembaggio o pensare di risolverla in cinque minuti, e va bene anche se vinciamo all'ultimo minuto. Se ripetiamo la prestazione di domenica a Roma abbiamo la possibilità di fare i tre punti, anche se sappiamo di incontrare una squadra ben organizzata che può metterci in difficoltà. Siamo a fine stagione e, in questi giorni, ho parlato poco della partita di domani: non vorrei caricare eccessivamente i ragazzi, che capiscono da soli l'importanza della gara col Siena. In questo momento bisogna parlare di meno e lavorare di più in campo; abbiamo anche cambiato un po' gli allenamenti: sono più corti ma più intensi, perché ora serve reattività".
Ha deciso che modulo utilizzare? Giocheranno Di Vaio e Marazzina, anche sono stati utilizzati poco insieme durante il campionato?
"Ho scelto il modulo, anche se poi in partita si può cambiare: come sempre, ne abbiamo due di riserva. Di Vaio e Marazzina sinora non hanno giocato tanto assieme perché uno era in forma e stava facendo bene mentre l'altro era meno in forma, ma mi piace giocare con due punte se stanno bene entrambe".
Marazzina a Roma si è sbloccato e ha fatto vedere di essersi ripreso. Si era un po' perso in precedenza?
"Non aveva continuità, faceva due allenamenti bene e altri tre male. Io non vado contro me stesso, né lascio fuori i giocatori per antipatia, se sono affidabili: se vedo che un attaccante sta bene e fa gol, lo faccio giocare. Poi uno deve anche essere bravo a sfruttare l'occasione che si presenta, altrimenti se un altro giocatore al suo posto fa bene rischi grosso: quando hai la maglia, devi tenerla bene stretta, non solo in panchina ma anche durante la settimana, come ora sta facendo Marazzina e anche Osvaldo".
Ora la squadra può sopportare il peso di due attaccanti e un trequartista?
"Si fa fatica a sopportare tre uomini offensivi se almeno uno questi, oltre a scoprire un po' la squadra, non si rende pericoloso in fase di possesso e non fa la differenza là davanti: in questi casi, preferisco coprirmi di più. In caso contrario, invece, se danno un po' di copertura e soprattutto riescono a far male in attacco, allora sì. Adesso la situazione è cambiata: Marazzina e Osvaldo stanno facendo bene e quindi posso rischiare, a maggior ragione contro una squadra che vale quanto la nostra; se avevo giocato in questo modo contro la Fiorentina (quando abbiamo preso due gol da polli, che non hanno a che vedere con le due punte e il trequartista), perché non posso rifarlo col Siena? L'importante è sempre avere i giusti equilibri, ma se vuoi vincere devi rischiare qualcosa in più e in certi momenti l'attacco è la miglior difesa".
Il Siena è una squadra serena, avendo dieci punti di vantaggio sulla terzultima.
"Anche la mia squadra è serena e tranquilla, oltre che unita, cattiva al punto giusto e molto concentrata. Sappiamo che loro sono bravi a pressare, non ti lasciano giocare e poi, se cerchi di attaccare con tanti uomini e non mantieni i necessari equilibri, ti puniscono con ripartenze veloci".
Il Presidente Francesca Menarini ha affermato che la sua panchina è solida, ma un allenatore che ha perso sette delle ultime nove partite si sente sotto esame?
"Io mi sento sempre sotto esame e non è un problema: sono e rimango tranquillo. So che in questo mestiere tutto è possibile: l'importante è lavorare con serenità e avere la coscienza pulita. Come dico sempre, gli allenatori si dividono in due categorie: gli esonerati e quelli che saranno esonerati; prima o poi capiterà anche a me, fa parte di questo lavoro: spero non accada al primo anno!".
Come vive la pressione di questo finale di campionato così delicato?
"Più pressione c'è e meglio è: non sono contento di trovarmi in questa situazione di classifica, ma il calcio è ancora più bello quando si vivono certe pressioni. La differenza, oggi, è che, non essendo io in campo, la domenica dipende tutto dai giocatori".