BOLOGNA-GENOA 2-0
BOLOGNA (4-3-1-2)
Colombo; Zenoni, Moras, Terzi, Belleri (39’ st Castellini); Mutarelli, Mudingayi, Mingazzini, Valiani; Adailton (24’ st Coelho); Di Vaio (44’ st Marazzina).
A disp.: Campironi, Lanna, Amoroso, Osvaldo.
All.: Giuseppe Papadopulo
GENOA (4-3-1-2)
Rubinho; Biava, Ferrari, Bocchetti (1’ st Milanetto); Mesto, Juric, Thiago Motta, Criscito; Jankovic (1’ st Sculli), Milito, Palladino.
A disp.: Lamanna, Papastathopoulos, Modesto, Rossi, Olivera.
All.: Gian Piero Gasperini
Arbitro: sig. Orsato di Schio
Assistenti: Giachero, Comito
Quarto uomo: Pinzani
Marcatori: 15’ pt Di Vaio (Bo, rig), 25’ pt Terzi (Bo)
Note. Recupero: 1’ pt, 3’ st. Ammoniti: Bocchetti (Ge, 14’ pt), Mutarelli (Bo, 26’ pt), Terzi (Bo, 36’ pt), Colombo (Bo, 27’ st). Prima del fischio d’inizio, l’arbiro Orsato ha fatto osservare un minuto di raccoglimento in ricordo di Franco Rotella, ex giocatore del Genoa in settimana prematuramente scomparso.
Papadopulo: "Ho visto la squadra che volevo"
Mister, la vittoria sul Genoa è figlia del lavoro tattico da lei portato avanti in questa settimana?
"Quando si arriva al rush finale, proporre troppi stravolgimenti potrebbe non essere la medicina giusta. Se due mesi fa avrei avuto i tempi giusti per approfondire determinati concetti tattici e proporre quello che vorrei in effetti proporre, in questo momento ne ho introdotta una minima parte, quella essenziale per trasferire alla squadra la certezza di poter contare su qualcosa di concreto. Ho cercato di lavorare sulla difesa e tentato di dare corposità alle azioni d'attacco; oggi, in particolare la chiave tattica della partita è stata la grande attenzione in fase difensiva (a livello di interpretazione collettiva) e la prontezza a centrocampo. I primi sessanta minuti sono quelli che abbiamo potuto apprezzare di più, potendo contare su una maggiore freschezza, poi la linea dei centrocampisti si è abbassata un po' troppo. Ci sono dei correttivi da apportare ed è meglio poterlo fare a mente serena, dopo questa buona prova che ci ha portato i tre punti".
In cosa i giocatori l'hanno soddisfatta e chi in particolare si è messo in evidenza?
"Devo rendere plauso per aver fornito l'interpretazione giusta. Si sono riappropriati dell'autostima che negli ultimi periodi era un attimino venuta meno: so bene che i dubbi possono colpire anche i giocatori di spessore quando si gravita in bassa classifica e vengono meno i risultati. Questa squadra poteva benissimo avere 10 punti di più in classifica, ad oggi, ma i risultati vanno ottenuti in campo. Difficile stilare una tabella meritoria: oggi il Bologna ha giocato da squadra, dal primo all'ultimo giocatore, compresi i ragazzi che erano in panchina e quelli che non hanno potuto giocare (Bombardini a fine gara è venuto in spogliatoio con le stampelle!). Questo è lo spirito giusto per proseguire il campionato: sarebbe delittuoso se una delle società più importanti del panorama calcistico italiano dovesse abdicare, a maggior ragione in vista del centenario".
Cosa le ha detto la società?
"Il geometra si è complimentato, il Presidente ha fatto altrettanto, senza euforia ma con la consapevolezza che ce la possiamo fare: la società è contenta, ma sempre con i piedi per terra. Sono state investite determinate cifre ed è giusto dare alla società qualche soddisfazione: a livello personale farò tutto il possibile, com'è nella mia natura, e mi auguro (ma ne sono convito) che i ragazzi faranno altrettanto".
Il ritiro ha contribuito a togliere una cappa di negatività che aleggiava nell'ambiente? I tifosi temono il peggio.
"Non credo sia dipeso solo dal ritiro: credo che sia scattata nei ragazzi la molla che oggi li ha fatti ragionare in manier lucida, cosa che a Palermo non si era verificata. Non siamo vittime predestinate: lottiamo in campo cercando di prevalere sull'avversario. Oggi la squadra ha lottato ma ha anche giocato: si è proposta con autorità palla a terra, ha saputo leggere la partita e proporre buone trame, pur su un campo reso difficile dalla pioggia. Sono fiducioso e so che questa fiducia la avvertono anche i bolognesi: se dicono che retrocediamo lo fanno per amore della squadra, per esorcizzare l'eventualità peggiore, ma in realtà sperano che non succeda".
Era spaventato dopo il difficile debutto in panchina a Palermo?
"No: ero dispiaciuto per quell'infortunio iniziale che ha condizionato la partita. Venendo a Bologna sapevo di non trovare rose e fiori ma spine, però confidavo nelle mie mani callose per far fronte ad esse. E sono convinto che questo gruppo di giocatori meriti la categoria e vogliono restarci"
La vittoria di oggi è ridimensionata dai risultati di Lecce e Torino, che hanno vinto.
"Ero consapevole che Catania e Siena non avevano troppe motivazioni, ma anche che il nostro impegno (contro una squadra che aveva battuto la Juventus solo due settimane fa e che è in lotta per un posto in Champions League) era di spessore, a maggior ragione dopo la vittoria di ieri della Fiorentina sulla Roma, con conseguente sorpasso ai danni del Genoa. Invece il Genoa ha trovato in campo una squadra diversa da quella che poteva aspettarsi, avendo il Bologna perso per 4-1 le ultime due gare; non dimentichiamo questa partita, ma anzi teniamola come riferimento per i prossimi impegni".
Quello di sabato con la Reggina sarà uno spareggio salvezza?
"Difficile stabilirlo. Ci sono 15 punti ancora a disposizione e se riuscissimo a prenderne 10 arriveremmo in porto. Credo che la squadra debba affrontare, partita per partita, le difficoltà che trova nella stessa. Dopo la Reggina andremo a Torino, poi incontriamo il Lecce: bisogna pensare a capitalizzare al massimo ogni singola gara. Giocheremo in casa la maggior parte delle partite con i diretti concorrenti: se ripetiamo la prestazione di oggi, con la stessa determinazione, sagacia tattica, attenzione e voglia di ottenere il risultato, potremo trarne giovamento. Ma anche a Torino cercheremo di impostare la partita con la stessa autorità. Oggi ho visto la squadra che volevo e di questo devo ringraziare i ragazzi per quello che mi hanno dato in campo".
Ha affermato di aver scelto il modulo di gioco dopo un confronto con la squadra.
"Io ho il mio modo di portare avanti il lavoro: mi piace molto parlare con i giocatori e ascoltarli, perché ci si può migliorare a vicenda in questo modo. Li ho ascoltati e ho tratto la conclusione che si sentivano più tranquilli nel giocare in una certa maniera; in questo momento, poi, un'imposizione da parte dell'allenatore può essere devastante. Non sono venuto qui per far vedere che sono un fenomeno, ma con l'intento di salvare il Bologna insieme a tutti quelli che amano questi colori".
Il Chievo ieri ha perso, rimanendo a 34 punti. Per voi è meglio o peggio, considerando che alla penultima di campionato potreste incontrare un Chievo non ancora salvo?
"Più invitati a cena ci sono e meglio è. Ma noi contiamo solo sulle nostre forze".