Papadopulo: "L'impossibile reso possibile"
Mister, un aggettivo per questa salvezza.
"Una salvezza impossibile, resa possibile. Nessuno ci ha regalato niente e le due sconfitte arrivate, da quando sono qua io, contro Palermo e Reggina potevano compromettere il nostro cammino. Il risultato più importante è stato il pareggio di Torino, in rimonta contro una diretta concorrente: se il Torino ci avesse battuto ci avrebbe precluso la possibilità di salvarci e invece quel giorno abbiamo capito di potercela giocare fino in fondo. Poi i campionati si vincono sia per i propri meriti che per i limiti altrui, ma oggi vincendo potevamo anche non guardare gli altri risultati e così è stato. E vi rivelo una cabala che ho tenuto per me: nei precedenti club in cui sono stato che, quando ero là, festeggiavano il centenario, ho ottenuto una promozione (a Siena e a Lecce) e quindi ero fiducioso che anche in questo caso sarebbe stato raggiunto un obiettivo importante, la salvezza".
Ora discuterà con la società del suo contratto?
"Se il Bologna non si fosse salvato e mi fosse stato proposto di restare, non avrei accettato. Invece la salvezza è arrivata ma è giusto che dei programmi futuri sia la società a parlare: sta ai proprietari stabilire le linee guida. Da parte mia, ringrazio la società, dai dirigenti ai magazzinieri e a tutti i collaboratori, la squadra (i giocatori mi hanno creduto e i frutti del nostro lavoro non penso passeranno inosservati) e i tifosi. Ricordo che il primo giorno in cui sono arrivato ci contestarono a Casteldebole: risposi loro che alla fine sarebbero stati contenti; da allora ci hanno seguito e sostenuto a gran voce, si è restaurato un connubio necessario: non conoscevo il pubblico di Bologna e devo dire che l'ho trovato eccezionale per correttezza, affetto e spontaneità".
Alla fine a scendere in B è stato il Torino.
"Mi dispiace per Camolese e per una società così gloriosa e seguita: auguro ad entrambi di risalire al più presto. Ma oggi poteva gioire solo uno di noi: il calcio è anche questo".
Di Vaio non ha chiuso da capocannoniere del campionato.
"E questo mi dispiace molto. In una squadra che ha navigato nelle difficoltà di classifica ha saputo segnare tantissimi gol e meritava questa soddisfazione: il vincitore morale della classifica marcatori è lui, i suoi gol valgono il doppio".
Di Vaio: "La soddisfazione più grande"
Marco Di Vaio ha fissato il risultato contro il Catania sul 3-1 segnando il gol numero 24 del suo splendido campionato.
"Ma la cosa più importante è aver centrato la salvezza. Sembrava difficile dopo il ko contro la Reggina, ma siamo stati bravi a rimetterci in piedi. Merito anche della gente di Bologna, che in questa rincorsa è stata fondamentale quanto noi, l'allenatore e la società: nella difficoltà, Bologna si è stretta intorno a questa Serie A ed è stato un fatto emotivo importantissimo. La dedica va ad Adailton che ha perso il padre giovedì".
Resterai a Bologna? Il Presidente Francesca Menarini si è sbilanciata e lo ha confermato.
"Questo mi fa piacere. Ci incontreremo con la società e confermerò a mia volta che la mia volontà è di continuare insieme. A fine gara ho anche portato mi figlia Sofia sotto la curva e in campo, a dimostrazione di quello che ho detto per tutto l'anno: io e la mia famiglia stiamo benissimo a Bologna, chiudere la carriera qua sarebbe il massimo. In carriera ho provato tutto tranne restare a lungo in un posto: qui è creato un bellissimo feeling con l'ambiente, la società e la squadra, non voglio perderlo e lotterò per tenermelo stretto".
L'anno prossimo, intanto, sarà importante non soffrire così tanti per confermare la categoria.
"Sicuramente: se ci siamo salvati all'ultima giornata, cambiando tre allenatori, significa che qualche errore è stato commesso, e questa non è una critica. Tra l'altro, la proprietà è cambiata a settembre, dopo che il mercato era stato fatto da altri. Ora ci sono tre mesi per programmare il prossimo anno, che sarà quello del centenario: volevamo farlo in A, ci siamo riusciti, e ho visto negli occhi del Presidente Menarini grande voglia di guardare avanti in maniera positiva. Bologna merita di non arrivare all'ultimo minuto per giocarsi la salvezza".
Hai perso la corsa per il titolo di capocannoniere: l'ha spuntata Ibrahimovic.
"Questo mi dispiace, più che altro perché non so se mi ricapiterà un'altra volta. Ma se ripenso a come era all'inizio, quando sono arrivato qua dopo l'ultimo anno al Genoa, se mi avessero detto che all'ultima giornata mi sarei giocato la classifica cannonieri con Ibrahimovic (già sicuro dello scudetto e con una squadra che pensa soltanto a farlo segnare) ci avrei messo cento firme!".
Papadopulo dice che i tuoi gol valgono doppio rispetto ai suoi.
"Questo non lo so. Di solito le occasioni da gol sono minori rispetto a quelle che capitano alla squadra che vince lo scudetto, tranne oggi: la prima occasione l'ho sbagliata io poi Acerbis ha fatto tre miracoli prima del mio gol. Ricordo che mi parò anche un rigore, quando ero al Genoa e lui all'Albinoleffe. Pazienza: è andata così, non c'è problema".
Alla fine non sei stato convocato in Nazionale.
"La cosa che mi ha fatto più male non è la mancata convocazione, ma che a livello mediatico non sia stato dato risalto alla mancata convocazione del capocannoniere del campionato italiano (lo ero quando le convocazioni sono state diramate), come se fosse scontato che non fosse il mio momento. Invece si è discusso sulla mancata convocazione di Amauri, che è brasiliano. Tra l'altro Lippi ha anche detto che avrebbe dato spazio a giocatori che avevano fatto bene in campionato in squadre non di prima fascia... Pazienza: ho sempre detto che l'importate era che i miei gol servissero per portare il Bologna alla salvezza e così è stato: questa è la soddisfazione più grande".